 |
|  |
Spazio personale: Diametro cerchi Toyota supra 1/24 Tamiya | diametro cerchi Toyota Supra Tamiya 1/24Ciao a tutti, io sono indeciso con l'acquisto di un modello, il modello in questione è la Toyota Supra della Tamiya scala 1/24 (24123), volevo chiedervi se qualcuno mi sa dire il diametro dei cerchi originali che vengono dotati. grazie | Data inserimento : Fri 7 Jan 2022 15:12 | Categorie : Generale |
| Spazio personale: aikido_70 i miei modelli | Il mio primo contenutoTesto aggiunto in automatico al momento della creazione dello spazio. | Data inserimento : Wed 25 May 2022 21:39 | Categorie : Generale |
| Spazio personale: Hoot | Il mio primo contenuto
| Data inserimento : Thu 14 Jul 2022 23:00 | Categorie : Generale |
| Spazio personale: Sulla Sabbia | 12) Sul Mare 1940/41 La battaglia dei convogli .jpg) Non si puo' non considerare come le battaglie nel deserto nordafricano, col loro movimento a 'pendolo', siano fortemente influenzate dall' andamento della corrispondente battaglia dei convogli che si sviluppa nel Mediterraneo centrale infatti, mentre l'armata britannica puo' confidare su forze e provenienze da tutto l'impero attraverso la sicura rotta del Capo, la capacita' operativa dell'armata dell' Asse dipende dal flusso logistico di rifornimenti dall' Italia. Elemento cruciale risulta essere l'isola di Malta, ad inizio guerra praticamente indifesa ed inoffensiva, viene presto trasformata in una base aereonanavale in grado di intercettare con aereosiluranti, sommergibili e cacciatorpediniere i convogli italiani. Occorre sottolineare come la capacita' offensiva delle forze dell'isola sia potenziata dalle decrittazioni di Ultra che spesso permettono agli Inglesi la conoscenza di orari e rotta convogli. Di fatto si riscontra che alle perdite di esiziali rifornimenti corrisponde la ritirata strategica di Rommel nel '41. In seguito Malta, sottoposta a intensi bombardamenti, vede nel '42 annullate le sue possibilita' offensive consentendo la ripresa dell' Asse. Infine il potenziamento della caccia britannica e il ritiro della Luftwaffe per la riallocazione in Russia determina il ritorno offensivo dell' isola con quella crisi nei rifornimenti che risulta decisiva ad El Alamein. In estrema sintesi si tratta di una feroce battaglia per difendere/interdire due vitali flussi di rifornimento: la tratta per la Libia e quella per Malta. E' con il sacrificio di marinai ed aviatori da entrambe le parti che si riescono a mantenere aperte le due rotte navali pur in modo altanelante. Per parte britannica lo sforzo per mantenere la capacita' offensiva di Malta, rifornendola di tutto, non demorde nonostante le batoste ricevute nella prima meta' del '42 come quando una petroliera semiaffondata riuscira' ad entrare in Grand Harbour con il suo vitale carico di benzina avio. Per parte italiana, seppure con picchi di perdite di materiali fino al 63% (Novembre '41), la perdita complessiva di piroscafi rispetto ai piroscafi-viaggio risulta essere dell' 8,4%. Purtroppo i rifornimenti spesso non risultano adeguati alle necessita', anche quando si riesce a far giungere tutto cio' che che salpa dall' Italia spesso e' molto meno di quanto sarebbe indispensabile. La nave si piegava a dritta, vicino a me un marinaio napoletano, gli chiesi 'Si va a fondo?' 'Comme n'se va a fonne!' rispose e si butto'... mi calai lungo le corde del paranco, l'acqua era fredda e impegnata di nafta, cercavo di non bere... Fummo recuperati dal caccia di scorta, lo Strale, che ci riporto' a Brindisi, tutti in coperta, a piedi scalzi, chi con le sole mutande, tutti neri di nafta...infine ci diedero 15 giorni di licenza, arrivai al paese di notte, mio cugino mi attendeva in stazione, gli dissi 'Ho perso tutto, sono rimasto con la sola coperta' e lui, togliendomela, la getto' sui binari dicendo 'Ma butta pure questa, l'importante e' che ti sia salvato!' Cosi' si ruppe la bottiglia di cognac che avevo comperato e infilato nella coperta arrotolata... Da FRONTE D'AFRICA C'ERO ANCH'IO marinaio cannoniere O.Capocasa Piroscafo Bosforo -AEROSILURANTE SWORDFISH MKI- TARANTO 11 NOVEMBRE 1940 La portaerei Illustrious salpa da Malta e lancia 21 Swordfish in due ondate sul porto di Taranto, sono solo 11 siluranti ma ben tre nostre corazzate (Cavour, Littorio e Duilio) risulteranno semiaffondate e fuori uso, viene annichilita ogni capacita' strategica offensiva della nostra flotta da battaglia che si ritira a Spezia. L'azione e' stata pianificata dal 1938, gli aerei sono obsoleti ma accuratamente predisposti (con un meccanismo per lo sgancio su bassi fondali), gli equipaggi addestrati (hanno gia' affondato 4 cacciatorpediniere in ormeggio), cosicche' per gli Inglesi incidono poco sfortuna (la portaerei Eagle non ha potuto partecipare al raid) e fortuna (molti palloni frenati sono stati dispersi da una tempesta). Purtroppo Supermarina ha coniugato mancanza di aggressivita' e colpevole attendismo senza cogliere i segnali del disastro imminente. Il velivolo E4F decolla per ultimo nella prima ondata, impiega 2 ore per giungere su Taranto, arriva da NordEst. Sussultando ed ondeggiando cerca disperatamente di evitare il feroce fuoco dei cannonieri italiani che hanno gia' visto tre siluri a segno sulle loro corazzate. Il pilota intravede la sagoma della modernissima Vittorio Veneto e la punta poi sgancia: 'Fish released! Go and earn your bread!!!' Quindi via nell'oscurita' verso la salvezza del mare aperto... Il siluro manchera' il bersaglio. .jpg) .jpg) .jpg) -CACCIA IMBARCATO BLACKBURN SKUA - OP.WHITE - CANALE DI SICILIA 17 NOVEMBRE 1940 Nell’ambito delle operazioni Club run per rinforzare Malta di caccia, con l’operazione White gli Inglesi portano la vecchia portaerei Argus, scortata dalla Ark Royal e tre incrociatori, a 400 miglia dall’isola. Sulla sua rotta sono in arrivo le corazzate italiane e l’ammiraglio Somerville decide di lanciare gli aerei al limite di autonomia. Ricevuti gli ordini, i piloti fanno i loro calcoli, hanno un surplus di 45 minuti, decolleranno in due ondate, con uno Skua e sei Hurricane ciascuna, intervallate di un’ora, Skua in testa fino all’isola tunisina di Galite dove incontreranno un aereo inviato da Malta per guidarli. Tutto andra’ storto, 25 minuti andranno sprecati per comporre le formazioni, brutto tempo e venti contrari causeranno maggior consumo ed errori di rotta in aviatori abituati a volare con riferimenti terrestri e non sul mare aperto. Comunque il primo gruppo incontra l’idrovolante Short Sunderland e lo segue verso Malta. A 12 minuti dall’aeroporto un Hurricane va giu’ senza piu’ carburante e l’idrovolante ammara per salvare il pilota. 4 minuti piu’ tardi un secondo hurricane precipita in mare, il Sunderland, ripreso il volo, lo cerca invano. Lo Skua e gli altri 4 Hurricane atterrano a Luqa col pochissimo carburante rimasto. Intanto decolla il secondo gruppo con in testa lo Skua L2987 ma la formazione manca l’isola di Galite e perde l’incontro con l’aereo guida, probabilmente per venti contrari che la spingono su una rotta piu’ settentrionale e, proseguendo, non trovano neppure Malta. Gli Hurricane non hanno speranze, uno ad uno terminano il carburante. Da ciascuno, le angosciate chiamate radio sono ricevute a bordo delle navi e a Malta ma non c’e’ nulla che si possa fare, Malta e’ priva di radiofaro e le navi sono troppo lontane, dirette a Gibilterra. Le comunicazioni si interrompono mentre tutti e sei piombano in mare. Lo Skua ha piu’ autonomia e il pilota, resosi conto che non trovera’ piu’ Malta, vira a Nord sperando di arrivare sulla Sicilia, infine qui, fatto segno a colpi di contraerea, effettua un atterraggio di emergenza su una spiaggia siracusana, gli aviatori sono salvi ma prigionieri. Per i sette piloti degli Hurricane, che i loro ammaraggi in emergenza siano riusciti o meno, il destino e’ crudele e si conclude nelle gelide acque di novembre del canale di Sicilia. L’ammiraglio Somerville dira’ che si e’ trattato di uno spaventoso fallimento, ‘a frightful failure’.  WIP -CACCIA IMBARCATO FULMAR - ILLUSTRIOUS BLITZ – CANALE DI SICILIA GENNAIO 1941 10 Gennaio 1941, due mesi dopo Taranto, gli Inglesi si sentono cosi’ sicuri da organizzare una fitta rete di convogli di mercantili da e per Malta, Creta e Grecia protetti da corazzate e dalla portaerei Illustrious ma… Il X Fliegercorp e' sceso in Sicilia e ai piloti tedeschi viene dato un unico ordine: affondate la portaerei. Allertata dal radar, una sezione di Fulmar e’ in volo per respingere l’approccio degli S79 siluranti che volano a bassa quota, quindi si lancia al loro inseguimento, proprio allora il radar segnala aerei in avvicinamento in quota. La Guida caccia richiede di lanciare altri Fulmar ‘as fast as possible’ e alcuni sono rapidamente portati sul ponte di volo e approntati al decollo. “There was no CAP overhead and there were only six serviceable Fulmars in the hangar, two of which were brought up on the after lift. Barnes and I were leading the next section to take off and were on our way up to the bridge for briefing. I remember being told to get airborne as fast as possible as a huge formation was approaching from the northwards.” Alle 12,30 la portaerei chiede al comando flotta di portare le navi al vento entro 5 minuti. La risposta tarda a venire, alle 12,34 viene ricevuta l’approvazione per il cambio rotta. I Fulmar cominciano a rullare sul ponte quando i velivoli tedeschi vengono avvistati. Alle 12,35 la formazione nemica sorvola la flotta a 12.000 piedi. Alle 12,37 l’ultimo apparecchio decolla mentre le prime bombe cominciano a cadere. “This attack came at a bad moment for the fighters. Those in the air had already been engaged in two combats and were low down, and with little ammunition remaining. Relief fighters were ready on deck, but as the whole fleet had to be turned by signal from the Commander-in-Chief before they could be flown off, valuable minutes were wasted. In any case the Fulmar has not sufficient climbing speed to ensure being able to counter this type of attack, particularly if a heavy attack is launched shortly after a minor or diversionary attack.” L’assalto principale dura solo 7 minuti, un gruppo di 30 Stukas punta verso la Illustrious, altri 10 verso la Valiant come diversione per il fuoco antiaereo, l’ azione dimostra alta professionalita’. “We were at readiness on the flight deck and took off before Illustrious was to wind. Before we were at 2000ft the first bomb from a Ju87 hit the ship. It went into the open lift well and exploded in the hangar, it was really horrific to watch. As we climbed to attack, the Stukas were diving to bomb. When we reached height the air seemed full of aircraft. I looked down and saw poor Illustrious passing through huge columns of water, with smoke coming from the after end of the flight deck. It wasn’t long before we were out of ammunition and landed at Hal Far in Malta.” La portaerei risulta colpita 6 volte, con l’hangar in fiamme e il ponte inutilizzabile, e’ fuori controllo, riuscira’ a raggiungere Malta? .jpg) -CANNONE BOFORS 40mm- ILLUSTRIOUS BLITZ – FORTEZZA DI MALTA GENNAIO 1941 La Illustrious, arrancando tra il fumo degli incendi, con piu' di 100 morti a bordo, riesce a raggiungere Malta ed entra in Grand Harbour per le indispensabili riparazioni. Gli Inglesi sanno che gli Stuka torneranno. Mentre le maestranze, cui e' stato dato l'ordine di ignorare gli allarmi, lavorano febbrilmente per rimettere in efficienza la nave, e’ stesa una rete di protezione antiaerea. Un ‘barrage box’ costituito da artiglieria pesante e cannoni Bofors a tiro rapido piazzati finanche sulle antiche mura dei cavalieri. Formazioni di Stuka approcciano l’isola. Take off, Take off, Take off, I Fulmar superstiti decollano dagli aeroporti dove si erano rifugiati, gli ordini sono di stare lontani dal porto, debbono intercettare al di fuori dell’ombrello difensivo della contraerea ma i piloti si sentono di dover dare il tutto per tutto per difendere la loro nave. Un Fulmar si lancia in picchiata dietro ad uno Stuka proprio in mezzo allo sbarramento. Lo Stuka cerca di salvarsi volando basso sull’ acqua sollevandosi solo per superare una diga foranea. Cio’ concede al caccia la chance di sparare una raffica mortale, lo Stuka si schianta sul mare. Dopo l’atterraggio, il comando artiglieria di Malta riceve questo messaggio: ‘Fulmar’s pilot does not think much of the accuracy of the AA gunners’ fire which had missed the Stuka but had badly damaged his own aircraft in a manner that this never will fly again'. 23 Gennaio 1941, nella notte la nave sgattaiola fuori dal porto e dirige alla massima velocita' permessa dai danni verso Alessandria senza aspettare i cacciatorpediniere di scorta. Vi giungera' ma dovra' ancora attraversare l' Atlantico per estesi lavori nei cantieri USA. Gli Inglesi non manderanno piu’ portaerei cosi’ addentro al canale di Sicilia. .jpg) - U-BOOTE IM MITTELMEER - Novembre 1941-1942 A partire dal tardo 1941 gli U-Boot tedeschi vengono in aiuto ai sommergibili italiani che ben pochi successi avevano conseguito. Dimostrano subito aggressivita’ ed efficienza affondando la portaerei Ark-Royal, la corazzata Braham e l’incrociatore Galatea, nel 1942 affonderanno anche la portaerei Eagle, ma il Mediterraneo e’ un mare pericoloso, con molte basi nemiche, forte sorveglianza aerea ed estesi campi minati. Il traffico mercantile inglese e’ ridotto e si limita a pochi convogli pesantemente scortati per Malta, i mercantili isolati solo sotto cosa egiziana o medio-orientale. Anche i sommergibili tedeschi, come gli Italiani, subiranno forti perdite e nessuno di loro varchera’ nuovamente lo stretto di Gibilterra. WIP .jpg) -SILURO A LENTA CORSA MAIALE – ALESSANDRIA D’EGITTO NOTTE 18 DICEMBRE 1941 DeLaPenne: ‘Come va Bianchi?’ Bianchi: ’Bene comandante’ D: ’Hai paura?’ B: ’Si, comandante’ D: ’Anch’io, Bene, andiamo’ I tre equipaggi della X MAS penetrano il porto di Alessandria e portano a segno un colpo micidiale. Mentre De la Penne/Bianchi e Martellotta/Marino, pur con problemi ai respiratori, riescono comunque a raggiungere gli obiettivi assegnati, Marceglia e Schergat sul loro 223, avvistata la Queen Elizabeth, appruano il maiale per passare da quota occhiali alla immersione sotto chiglia e dirigono direttamente sulla nave da battaglia, la loro operazione sara' da manuale, vincolando la testata esplosiva alla carena. La mattina seguente le corazzate Queen Elizabeth e Valiant risulteranno affondate sul basso fondale del porto, colpiti anche una petroliera ed un caccia. Per quanto l'importanza delle corazzate nella guerra aereonavale sia andata scemando a favore di portaerei e sommergibili, gli effetti dell'impresa si ripercuoteranno nella battaglia di mezzo giugno 1942. Il convoglio VIGOROUS diretto da Alessandria a Malta e’ costretto ad invertire la rotta alla notizia dell’uscita in mare della flotta da battaglia italiana. La scorta e’ costituita dai soli incrociatori in quanto il 1st battle squadron della Mediterranean Fleet, tradizionale fiore all'occhiello della Royal Navy, non esiste più dal dicembre 1941. .jpg)
| Data inserimento : Sat 15 Oct 2022 15:56 | Categorie : 12SulMare1940/41 |
| Spazio personale: Sulla Sabbia | 13) Sul Mare 1942-CACCIA SPITFIRE MKV TROP-CACCIA WILDCAT-AIR CARRIER WASP- MEDITERRANEO 1942 Malta e' sotto assedio, sottoposta a pesanti bombardamenti baerei. Gli Hurricane sono surclassati dai caccia della Regia e della Luftwaffe e il capo della caccia: 'Either, Sir, we get the Spitfires here within days, not weeks, or we're done. That's it' Le portaerei inglesi sono troppo piccole per lanciare un numero sufficiente di Spit verso l’isola, Churchill chiede allora a Roosvelt la disponibilita' della portaerei USA Wasp. Vengono cosi' sbarcati i bombardieri in picchiata e gli aerosiluranti ed imbarcati 47 Spitfire, poi la Wasp entra nel Mediterraneo e il 20 Aprile li lancia entro il loro raggio di autonomia verso Malta ma.... quando gli Spit arrivano si trovano presi di mira sotto una ben calcolata incursione della Lufwaffe, il loro trasferimento e' stato intercettato dai radar tedeschi e gli Spit vengono tutti distrutti a terra entro poco tempo. La situazione e' gravissima, Churchill chiede un secondo tentativo. Questa volta gli Spit imbarcati sono 64 e si provvede a predisporre rifugi e protezioni nelle piazzole di sosta a Malta, inoltre all'atterraggio gli Spit verranno riforniti entro pochi minuti per decollare subito con un pilota fresco ed esperto, questa volta, il 9 Maggio, l'operazione Bovery riesce e la caccia, rinforzata con gli Spit, riuscira' a contrastare efficacemente gli Ju88 e i CantZ causando tali perdite che questi cesseranno gli attacchi diurni... Churchill dira': 'Chi dice che la vespa (WASP) non punge due volte?’ .jpg) -AEROSILURANTE BRISTOL BEAUFORT MK I- MALTA BATTAGLIA DI MEZZO GIUGNO 1942 Londra decide di inviare dalla base di St.Eval in Cornovaglia gli aerosiluranti Beaufort. Quando arrivano quelli del 217 Squadron, l'isola e’ ridotta allo stremo ma due convogli alleati si stanno avvicinando, ‘Harpoon’ ha lasciato la Clyde e superato Gibilterra, ‘Vigorous’ e’ salpato da Alessandria d'Egitto. La sera del 14 giugno l'equipaggio di un Martin Baltimore riferisce di aver avvistato una forza navale, composta da incrociatori pesanti e corazzate, convergere su ‘Vigorous’ che sta per finire in bocca ai cannoni delle navi da battaglia italiane. Non c’e’ tempo da perdere, nove Beaufort ricevono l'ordine di attaccare all'alba. Otto decollano verso le ore 04:00 ma l'ultimo, pilotato dall'ufficiale di volo Arthur Aldridge, decolla in ritardo. Il pilota, invece di tentare di ricongiungersi ai suoi, fa rotta direttamente verso parte della flotta nemica, quattro incrociatori e quattro cacciatorpediniere. Arriva pochi minuti prima dell'alba alle 05:15, gli artiglieri italiani non aprono il fuoco, credendo l’aereo solitario che compare tra le nubi possa essere amico. Aldridge punta su una grande nave, vola con un angolo di 45° davanti ad essa e lancia il suo siluro da circa 800 yarde (secondo gli Italiani da 300 metri), la nave non ha tempo di manovrare e il siluro esplode mentre l’aereo si allontana, ha colpito a prua l'incrociatore pesante Trento da 10.500 tonnellate. L’incrociatore ha un’ampia falla nel locale caldaie di prora, anche le caldaie centrali sono allagate mentre la nafta va a fuoco e si sviluppa un furioso incendio, le turbine rimangono senza vapore. La nave e’ immobilizzata e in fiamme con disperati tentativi di spegnere l’incendio per ripristinare le macchine e di rimorchiarlo coi cacciatorpediniere di scorta. …sono andato giu’ all’entrata del locale caldaia che bruciava e ho trovato il palombaro di bordo che si stava preparando all’immersione. Gli ho chiesto cosa diavolo stesse facendo e lui senza esitazioni : ‘devo andare giu’ nel fuoco, e’ un ordine’, significava la morte, secondo l’ufficiale doveva immergersi per chiudere i kingstone, i rubinetti della nafta in fiamme, e’ stato un eroe… Arrivano gli altri Beaufort e attaccano le altre navi. contro un fuoco intenso, tutti effettuano il lancio, gli Italiani in allarme sono in grado di manovrare e "pettinare" le scie dei siluri pero’ l’alta colonna di fumo che si leva dal Trento immobilizzato e’ avvistata dal comandante del sottomarino HMS Umbra che si avvicina alla nave colpita e alle 9:10 mette a segno un altro siluro. Esplode il deposito munizioni, il Trento si rovescia ed e’ gia’ affondato alle 9:15 con gravissime perdite di vite umane (657 su 1152 uomini a bordo) …quando il siluro del sommergibile ci colpi’ si staccarono i primi 50 metri di prora facendo volare tutto il castello di comando con lo stato maggiore. Io andai a poppa e mi tuffai dopo essermi tolti i pantaloncini per evitare che qualcuno vi ci si aggrappasse. Raggiunsi il Saetta e mi tirarono dal paraurti di poppa usando i cappotti… a terra, dietro ad un tavolino, ho visto mio fratello addetto a registrare i nomi dei sopravvissuti, gli ho detto il mio nome e lui ha alzato lo sguardo, quello sguardo che non dimentichero’ mai… poi sono arrivate le medaglie a pioggia, per grado, ma chi le meritava di piu’ non c’era piu’… Testimonianze del marinaio Riccardo Scarpari da ‘TrentoinCina’ WIP .jpg) -AEROSILURANTE SAVOIA MARCHETTI S79-281’SQ 132'GR-BATTAGLIA DI MEZZO GIUGNO 1942 Lo S79, bombardiere di derivazione civile, in funzione aerosilurante, pur essendo manovriero e buon incassatore, presenta diversi limiti. Per la sua sagoma e' vulnerabile all'antiaerea, per il suo inadeguato armamento difensivo lo e' alla caccia imbarcata e l’eventuale perdita di cinque aviatori e' troppo 'costosa'. Purtroppo il suo successore S84, pur progettato appositamente, si rivela peggiore. Nonostante cio', il coraggio e il sacrificio degli equipaggi permettono di conseguire risultati significativi sulla rotta per Malta. Nella battaglia di mezzo giugno, dopo che gli incrociatori di Da Zara hanno scompaginato il convoglio Harpoon, gli aerei conseguono rilevanti successi, solo 2 mercantili su 6 arrivano a Malta con perdite anche fra le unita' di scorta mentre il convoglio Vigorous partito da Alessandria e' costretto ad invertire la rotta e la vittoria, sia tattica che strategica, arride all'Asse. Improvvisamente un urto fa sobbalzare il velivolo e la nostra paura. L'elica del motore sinistro diminuisce di giri ma bisogna andare sotto. Un'altra cannonata prende il motore centrale che va a fuoco e spruzza olio sul parabrezza. Aichner ordina di manovrare l'antincendo e continua la rotta di avvicinamento: mille metri, novecento, ottocento, com'e' lento il tempo, la mano del pilota accarezza la leva di sgancio ma non si decide... seicento metri, via! Siluro sganciato !!! Non c'e' piu' spazio per virare, la gragnuola delle traccianti ci prende in pieno, l'ala di compensato e tela del S79 fiorisce di cento margherite, sorvoliamo il cacciatorpediniere, perdiamo quota, il velivolo va giu', lo sentiamo mancare mollemente sotto i piedi, l'unico motore efficiente di colpo cede. Ci troviamo in mare, l'acqua penetra dagli sportelloni, dalle lacerature, tutti subito fuori! Inquadrato nel rettangolo spalancato del portellone scorgo un bellissimo cielo azzurro e la prua argentea e rossa del cacciatorpediniere che si inabissa lentamente... Da ILGRUPPO BUSCAGLIA di M.Aichner .jpg) Normal 0 14 false false false IT-CH X-NONE X-NONE /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-priority:99; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin-top:0cm; mso-para-margin-right:0cm; mso-para-margin-bottom:8.0pt; mso-para-margin-left:0cm; line-height:107%; mso-pagination:widow-orphan; font-size:11.0pt; font-family:"Calibri",sans-serif; mso-ascii-font-family:Calibri; mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-hansi-font-family:Calibri; mso-hansi-theme-font:minor-latin; mso-bidi-font-family:"Times New Roman"; mso-bidi-theme-font:minor-bidi; mso-fareast-language:EN-US;} -CACCIA SEA HURRICANE MKIB AIR CARRIER INDOMITABLE- BATTAGLIA DI MEZZ'AGOSTO 1942 11 Agosto 1942, a tarda sera arriva il primo attacco aereo sul convoglio Pedestal diretto a rifornire Malta. Per contrastare l’incursione, proveniente dalla Sardegna, vengono lanciati i Seahurry e i Fulmar della Indomitable e Victorious, la Eagle e’ stata gia’ affondata da un U-Boat. Nel buio incombente del crepuscolo l’intercettazione non riesce ma anche gli aerei incursori non registrano centri. Alla fine l’oscurita’ e’ totale, la flotta in allarme spara a tutto cio’ che vola mentre alcuni aerei britannici sono ancora in aria a corto di carburante, il mare e’ una tavola nera e per loro e’ impossibile ritrovare le portaerei per l'appontaggio. Ai comandanti delle portaerei giunge dalla nave ammiraglia Nelson il crudo ordine di far ammarare gli aerei, poi i cacciatorpediniere di scorta proveranno a salvarne i piloti. Il comandante della Indomitable, Tommy Troubridge, tuttavia decide di dare tutto l’aiuto possibile ai suoi piloti. Conduce la sua grande nave fuori dalla linea, manovrando al vento con tutte le luci accese, ignorando ancora gli ordini sopraggiunti dalla Nelson : ‘Douse lights and rejoin immediately’. La Indomitable resta fuori posizione a luci accese per piu’ di un’ora a 26 nodi ma raggiunge l’obiettivo, sette dei suoi Hurricane rientrano al nido e un Fulmar e un Hurricane della Victorious vengono a ‘far visita’. Troubridge dira’: “What is the good of a carrier without her fighters?” .jpg) -CACCIABOMBARDIERE RE2001 GV – BATTAGLIA DI MEZZ’AGOSTO 1942 Il caccia Reggiane RE2001 combatte, pur nettamente svantaggiato a quote alte, come caccia puro contro Hurricane e Spitfire sui cieli di Malta subendo perdite dolorose. Il pilota neozelandese Jack Rae e il suo gregario avvistano un Reggiane che stava per lasciare il combattimento e tornare alla base. Quello che segue impressiona Rae: «Non ero mai stato coinvolto in una tale complessa serie di acrobazie prima di allora, mentre lo inseguivo. In due occasioni quasi entrai in vite per seguire le sue manovre. Trovavo difficile riuscire ad ottenere una posizione vantaggiosa per aprire il fuoco, mentre il pilota italiano, a più riprese, arrivò pericolosamente vicino a colpirmi. Alla fine il suo motore iniziò a fumare e sapevo di avere danneggiato la sua coda. Trovandoci nel mezzo dello stretto di Sicilia, però, con poco carburante e poche munizioni, decidemmo di invertire la rotta, per non rischiare di trovarci in difficoltà se attaccati a nostra volta. Ma mentre viravamo per tornare alla base, lasciando il nostro avversario che fumava copiosamente, con mio grande stupore mi avvidi che anche lui aveva virato. Ci sferrò un ultimo attacco, in segno di sfida, tanto per mostrare che cosa pensava di una coppia di Spitfire.» Nel tentativo di danneggiare le portaerei a protezione dei convogli si aguzza l’inventiva, l’idea dei piloti Galimberti e Vaccari (GV) e’ di utilizzare un proiettile da 381 di artiglieria navale, dotandolo di governali. Due RE2001 della Sezione Speciale di Guidonia, vengono armati e provati con tali bombe modificate da 630 chili. Galimberti perito in un incidente, i piloti Vaccari e Robone intervengono contro il convoglio Pedestal. Avvistato l’obiettivo, si abbassano compiendo un lungo giro per poi avvicinarsi di poppa alla Victorious come se volessero atterrarvi, vengono scambiati per Hurricane e non c’e’ contrasto antiaereo, la sorvolano ad una quota di circa 20 m, sganciano le bombe per poi allontanarsi quasi indisturbati. Le due grosse bombe colpiscono la Victorious ma, o la quota di sgancio troppo bassa o spolette non adatte, sicuramente non deflagrano ne’ perforano. Sembra che una delle bombe si frantumi sul ponte di volo, l’altra rimbalza e rotola in mare. Nonostante il coraggio dei piloti italiani, che senza scorta, con aerei appesantiti in un cielo in cui gli Hurry fanno buona guardia, arrivano allo sgancio, la portaerei e’ veramente fortunata poiché se le due grosse bombe fossero esplose, sfondando il ponte, avrebbero causato danni disastrosi. .jpg) -AEROSILURANTE HENKEL 111 H-6 - 6/II/KG26- BATTAGLIA DI MEZZ’AGOSTO 1942 La Luftwaffe partecipa alle battaglie dei convogli con bombardieri in picchiata Stuka e JU88 e con siluranti HE111 del KG26 (Vestigium Leonis) riallocati dalla Romania dove operavano sul Mar Nero. I successi si ottengono quando gli attacchi aerei sono effettuati in modo coordinato ma le perdite sono ingenti, per l’efficace contraerea della scorta navale e a causa della caccia imbarcata e poi di quella basata a Malta. Dopo la prima giornata di continui attacchi aerei il convoglio mercantile e’ integro, il tramonto e’ prossimo quando alle ore 20,35 i radar segnalano ancora una formazione aerea in avvicinamento. Le navi sono in formazione allungata e le loro sagome scure si stagliano contro le ultime luci dell’orizzonte, scendono in picchiata gli Ju88 che danneggiano il Rochester Castle, l’Empire Hope viene ripetutamente colpito e mandato a fondo. Gli Heinkel, armati con due siluri, arrivano bassi sul mare e vanno al lancio silurando i piroscafi Brisbane Star e Clan Ferguson. Sul Clan Ferguson la benzina in fusti prende fuoco, l’incendio raggiunge la stiva e 150 tonnellate di munizioni che esplodono, i superstiti abbandonano la nave. Il Deucalion, colpito da un siluro, deve essere affondato dal suo caccia di scorta. Entra nella mischia il sommergibile Alagi che silura l’incrociatore Kenya mente il sommergibile Bronzo finisce il mercantile Clan Fergusson. E’ allora che a bordo delle navi mercantili scoppia il panico e alcune virano di bordo per tornare a Gibilterra, e’ necessario inviare i CT per convincerli a tornare in rotta mentre gli aerei si allontanano e la notte cala silenziosa e apparentemente tranquilla sui mercantili superstiti. .jpg) -MAS 553 CLASSE 500 TERZA SERIE - BATTAGLIA DI MEZZ’AGOSTO 1942 La notte e’ calata silenziosa, il mare e’ calmo, ma a sud di Pantelleria pencolano motosiluranti Italiane e tedesche e i piccoli Mas, gli idrofoni annunciano che il convoglio sta arrivando nel loro raggio di azione. Alle ore 01.00 vanno per prime sotto le MS tedesche seguite dalle motosiluranti italiane MS 16 e MS 22 che prendono di mira l’incrociatore Manchester. Questi apre il fuoco con le torri trinate prodiere da 152 mm e accosta per evitare i due siluri lanciati, ne schiva uno ma viene raggiunto dal secondo sul fianco destro. Esplode un deposito di proiettili con allagamento nella sala macchina, il timone si arresta, tre dei quattro assi porta-eliche risultano immobilizzati, l’incrociatore si ferma sbandato sul fianco di 12°. Alle ore 02.00 ne e’ ordinata l’evacuazione e la nave si inabissa tre ore dopo. Intanto la MS 31 lancia due siluri contro il piroscafo Glenorchy, entrambi vanno a segno sul fianco destro, in preda agli allagamenti il mercantile rimane immobilizzato e al mattino affonda capovolgendosi fra la nafta incendiata. Poi e’ la volta dei Mas, alle 03.11 il Mas 552 avvista i due piroscafi di testa e si porta al lancio mentre l’incrociatore Kenya, che di prora li precede, lo ingaggia con l’artiglieria ma il piccolo scafo dirige contro il Wairangi e lo silura sul fianco destro dalla distanza di circa 400 metri. Il piroscafo, con la sala macchine e la stiva 3 allagata, sbanda, si ferma e, abbandonato dall’equipaggio, affonda. Alle 03.40 il Mas 554 avvista l’Almeria Lykes e attacca da una distanza di 500 metri, colpendo a prora e aprendo un ampio squarcio nella stiva 1. Rimasto privo di corrente il piroscafo viene abbandonato dall’equipaggio ma il suo affondamento si verifichera’ dopo parecchie ore. Poi il Mas 557 si imbatte nel piroscafo Santa Elisa e manovra coi motori principali alla massima forza per raggiungere una posizione di lancio favorevole. Il rumore dei motori allarma il Santa Elisa che reagisce col suo potente armamento e manovra schivando il siluro. Fra la nave americana e il Mas si svolge, con tiro rapido, un violento scambio di colpi di mitragliera, restano uccisi i 3 serventi del cannone sul cassero. Raggiunto il lato opposto del piroscafo, e portatosi a distanza ravvicinata, viene dato il “fuori” al secondo siluro, che alle 05.05 arriva a segno a prora della nave. Il carico del Santa Elisa, costituito in gran parte da benzina trasforma il piroscafo in una torcia e costringe l’equipaggio ad abbandonarlo sulle imbarcazioni di salvataggio prima della definitiva esplosione. Il Mas 564, quasi contemporaneamente, attacca il piroscafo Rochester Castle da una distanza di 500 metri ma fallisce il bersaglio quindi, dopo averlo aggirato, si porta nuovamente al lancio col siluro che raggiunge il bersaglio a centro nave. L’esplosione apre un largo squarcio ma le paratie reggono impedendo all’acqua di allagare la sala macchine e il piroscafo puo’ continuare nella sua rotta. Infine il Mas 553 porta l’ultimo attacco alle 05.08 lanciando i siluri da 300 mt contro un piroscafo senza subire reazione, si nota lo scoppio di un incendio poi la nave esplodere, si tratta forse dell’ Almeria Likes in fase di affondamento. .jpg) -CACCIA BEAUFIGHTER -MALTA- BATTAGLIA DI MEZZ’AGOSTO 1942 Il caccia bimotore a lungo raggio Beaufighter sin dalla prima versione e’ una potente macchina multiruolo, armato con sei mitragliatrici, quattro cannoncini e due bombe, l’utility car Tilly e’ mimetizzata nello stile tipico maltese. Il tenente pilota David Jay, Newyorkese arruolatosi volontario nella Royal Canadian Air Force, e’ in organico al 248’ squadrone del comando costiero RAF (motto: il faut en finir), equipaggiato con Beaufighter e dislocato in Inghilterra con compiti di scorta convogli e incursioni sulla costa norvegese e olandese, quando nel luglio 1942 i Beau vengono riallocati a Malta in previsione dell’operazione Pedestal, il convoglio di rifornimenti da far giungere all’isola assediata ormai ridotta allo stremo. 11 Agosto 1942 - Allo scopo di menomare il potenziale aereo offensivo dell’Asse concentrato sugli aeroporti della Sardegna, al tramonto una formazione di nove Beaufighter a lungo raggio del 248’, al comando del ten. col. T. G. Pike, decolla dall’aeroporto maltese di Luqa. Viene effettuata a volo radente una micidiale azione di mitragliamento contro gli aerei parcheggiati ad Elmas e a Decimomannu. Jay partecipa allo strike con cui vengono colpiti e incendiati parecchi velivoli arrivati dal continente per partecipare l’indomani all’attacco del convoglio britannico e che non sono stati ancora decentrati perché si trovano in fase di rifornimento. Cinque aerosiluranti S 79 risulteranno completamente distrutti, altri 14 rimangono più o meno danneggiati, sono colpiti anche 3 caccia Mc 202 e 3 Bf 109. Ciò ridurra’ sensibilmente la potenza della pur ragguardevole massa aerea italiana. 13 Agosto 1942 - Dopo una giornata allo sbando, finalmente il convoglio entra nel raggio di autonomia dei caccia maltesi, per primi i Beaufighter a lungo raggio del 248’ che iniziano a scortare le superstiti navi del convoglio, scontrandosi con le ondate di velivoli avversari provenienti dalla Sicilia. Da Gerbini decolla una formazione di dieci Ju 88 del II./LG.1, tre velivoli rientrano alla base per guasti meccanici, gli altri sette sono raggiunti da una pattuglia di Bf 109 del I./JG.77 decollati da Pantelleria. Alle 08.00 piombano sulle navi superstiti del convoglio e, mentre i Bf109 si scontrano con i Beau per dare protezione ai bombardieri, gli JU88 scendono in picchiata colpendo con il comandante del Gruppo, magg. Gerhard Kollewe, il piroscafo Waimarama. Essendo carico di benzina sistemata in lattine sul ponte, il mercantile prende fuoco da prua a poppa ed il carico di munizioni che si trova nelle stive esplode facendolo letteralmente sparire dalla superficie del mare, sollevando al suo posto un’enorme colonna di fumo alta alcune centinaia di metri. Intanto il Beaufighter di David Jay e’ finito sotto il tiro dei cannoncini di un Bf109: ‘CHEERIO Mac, good luck, bailing out, port engine on fire’ Sono le ultime parole di Jay al suo compagno sergente McFarlane prima che il suo Beau precipiti nel Mediterraneo. Durante la furiosa battaglia aerea un altro aereo intercetta questa ultima comunicazione di addio prima che la radio diventi silenziosa. Entrambi risulteranno poi dispersi, in compagnia dei tanti marinai ed aviatori, amici e nemici, persi in mare durante l’operazione Pedestal. .jpg) -BOMBARDIERE JUNKER JU88 I/KG77- BATTAGLIA DI MEZZ’AGOSTO 1942 Dei 15 mercantili salpati da Gibilterra ne giungono a Malta solo 5 ma vitale per l'isola e' l'arrivo, trainata da cacciatorpediniere e rimorchiatori, della petroliera Ohio, colpita piu' volte e semiaffondata ma piena di benzina avio. La nave affondera' in rada non prima di aver scaricato il prezioso combustibile. La battaglia e' un successo tattico dell'Asse ma strategico per gli Alleati, pagato pero' a caro prezzo. ...L'esplosione della bomba caduta vicino alla poppa puo' risultare mortale per la nave. Attraverso la grossa falla dello scafo l'acqua entra copiosamente, aumentando l'allagamento causato dal siluro del sommergibile Axum. A seguito di questi nuovi gravissimi danni, la Ohio, gia' pericolosamente bassa sull'acqua, aumenta la sua immersione, il piatto ponte comincia a piegarsi e il suo comandante, cap. Mason, teme che la petroliera possa spezzarsi… Subito le unita' di scorta riprendono il loro tenace compito di rimorchio, i CT Bramham e Penn le si affiancano per sorreggerla da ambo le parti mentre il Ledbury si dispone a poppa per fare da timone, squadre di volontari salgono a bordo per contenere con le pompe l'allagamento. Infine il dragamine Rye ricomincia a tirare da prora. Tirare l'appesantita ed enorme petroliera che ad ogni minima deviazione di rotta minaccia di sbattere contro i CT che la affiancano, non e' compito facile. La nave continua ad abbassarsi tanto che un uomo, sporgendosi puo' toccare il mare con la mano ma fortunosamente la velocita' risale a 4 nodi… Finalmente, alle 18,30, appaiono le piatte coste meridionali di Malta... Da 'OPERAZIONE PEDESTAL' di F.Mattesini .jpg) | Data inserimento : Sat 15 Oct 2022 19:05 | Categorie : 13Sul Mare 1942 |
| Spazio personale: AEREI | Il mio primo contenutoTesto aggiunto in automatico al momento della creazione dello spazio. | Data inserimento : Mon 28 Nov 2022 18:06 | Categorie : Generale |
| Spazio personale: Modellista pazzoide | Il mio primo contenutoTesto aggiunto in automatico al momento della creazione dello spazio. | Data inserimento : Wed 14 Dec 2022 22:38 | Categorie : Generale |
| Spazio personale: MIRCO - Il mio spazio su M+ | Il mio primo contenutoTesto aggiunto in automatico al momento della creazione dello spazio. | Data inserimento : Thu 22 Dec 2022 14:47 | Categorie : Generale |
| Spazio personale: MIRCO - Il mio spazio su M+ | Be-12 A-Modelprova | Data inserimento : Thu 22 Dec 2022 15:21 | Categorie : AEREI SCALA 1/144 |
| Spazio personale: prova | Il mio primo contenutoTesto aggiunto in automatico al momento della creazione dello spazio. | Data inserimento : Thu 5 Jan 2023 11:48 | Categorie : Generale |
|
|
|