| Ariete in Iraq – Kit Trumpeter (scala 1:72) Questo è il primo di una serie di sei articoli dedicati alla costruzione e al dettaglio del kit Trumpeter e del diorama che lo accompagna. In particolare, viene realizzato un Ariete dotato di corazze aggiuntive in movimento lungo una strada urbana di Nassirya. Il livello di dettaglio e di complessità dell’opera è medio-alto. Ciononostante il procedimento passo passo dovrebbe risultare interessante sia per i modellisti “alle prime armi”, sia per i più esperti in autocostruzioni. Il primo articolo illustrerà la costruzione e il dettaglio delle corazze aggiuntive progettate per l’Ariete, impiegate per la prima – e unica – volta in Iraq durante la missione “antica Babilonia”. |
Parte prima: Autocostruzione delle corazze aggiuntive
Le corazze aggiuntive sono i primi pezzi riprodotti in questo progetto, considerando che sono gli elementi più caratterizzanti del modello, ma soprattutto perchè hanno anche una certa difficoltà costruttiva.
| (30 Dicembre 2007) Sfortunatamente tutti gli attrezzi sono stampati direttamente sulle fiancate delle torre. Non è stato possibile copiarli in resina, né tantomeno asportarli con un taglierino affilato (vedi la pala sulla destra). Ciò mi ha obbligato a riprodurli a parte, usando gli originali come modello per misure e forma. Solo elementi particolarmente complessi (come la tenaglia) hanno richiesto un attento lavoro di asportazione. |
| Completata la costruzione delle attrezzature è stato possibile rimuovere gli originali, ormai inutili. Notare che la torre non ha ancora ricevuto alcun intervento, cosa che garantisce l’indispensabile liberta di maneggio del pezzo. Il foro che si nota, sede della mensola per i lanciafumogeni, sarà stuccato inserendo prima sul retro un pezzetto di plasticard. |
Per la costruzione delle corazzature (sia della torre, sia dello scafo) ho agito realizzando i singoli moduli; cosa che, a posteriori, si è rivelata controproducente, giacchè in tal modo è molto più difficile garantire la correttezza del pezzo finale. Dovendo rifarle quindi è molto più pratico lavorare subito sul pezzo complessivo.
- una serie di pezzetti di plasticard di spessori diversi compongono il modulo singolo nelle giuste dimensioni.
- Il modulo, una volta stuccato, viene limato per riprodurre le pareti inclinate
Questo è il metodo più veloce e sicuro (per questa scala) per riprodurre forme complesse a partire fa forme più semplici: una delle regole fondamentali dell’autocostruzione.
| I singoli moduli vengono uniti insieme per ottenere la corazza completa. Come detto sopra il metodo seguito non era dei più indicati, per cui si è dovuto lavorare ancora un po’ di lima per ottenere delle superfici omogenee e continue. Nella foto è visibile il supporto per la tenaglia, ottenuto con striscioline di negativo fotografico assemblate insieme. |
| (6 Gennaio 2008) Questo è il risultato finale del lavoro, escludendo le indispensabili migliorie effettuate successivamente (ossia stuccature e limature). Altri difetti (forellini) sono saltati fuori solo dopo avere dato il primer al modello. |
| Una ulteriore modifica, effettuata molto avanti, è stata l’aggiunta di una ulteriore piastra alla corazza sul fronte torre, per correggere l’eccessivo arretramento delle corazze laterali. |
| (12 Gennaio 2008) Il sistema di aggancio delle corazze alla torre è stato molto semplificato (anche troppo). Questo in considerazione del fatto che il tutto non sarà poi visibile. |
(9 Febbraio 2008) Le corazze a protezione dello scafo hanno seguito il medesimo processo produttivo, con tutti i limiti sopra elencati. Si noti che realizzandole con le dimensioni corrette le tre gonne rimanenti risultano troppo lunghe rispetto allo scafo. Queste ultime quindi sono state separate le une dalle altre e tagliate di quanto basta (0,5 mm per lato), per potersi inserire correttamente nel modello.
| Data una mano di primer per evidenziare le imperfezioni, si completa il dettaglio con gli ultimi pezzi: i due predellini per facilitare l’accesso al mezzo (negativo fotografico piegato su se stesso) e i piccoli maniglioni di sollevamento dei singoli moduli (triangolino in plasticard prima incollato e poi smussato all’estremità). |