Il
Carro L3 - Carri Veloci, Carri Leggeri, derivati
Argomento: Veicoli militari : Visti per voi Data: 13/2/2005
A trent'anni dagli ultimi testi sull'argomento, una monografia che ha tutta l'aria di essere quella definitiva sul Carro Veloce L3


 


A. Tallillo, A. Tallillo, D. Guglielmi, Carro L3, Trento GMT 2004, pp. 136
Se dovete acquistare un solo libro sul Carro Veloce L.3, acquistate senza pensarci troppo questo eccellente studio dei fratelli Tallillo e di Daniele Guglielmi, che riescono nell’impresa di comprendere in questa ottima opera, tutto o quasi su questo mezzo fondamentale della storia del carrismo italiano.
L’opera sulla falsariga delle precedenti ottime prove forniteci dal G.M.T., rappresenta lo studio in assoluto più dettagliato e aggiornato su questo mezzo in una prospettiva che unisce aspetti di carattere storico e tecnico in una veste molto accurata e gradevole con un apparato iconografico di tutto rispetto.
L’excursus storico parte da un’approfondita analisi della nascita e della grande diffusione delle tankette Carden Lloyd e fornisce informazioni inedite sul successo planetario di questa formula, esportata negli anni 30 ai quattro angoli del pianeta e sul suo successivo, rapido declino. Su questa vicenda si innesta la storia delle tankette italiane, esaminata dalla creazione e dallo sviluppo di questi mezzi e del loro conseguente impiego in tutte le guerre del Regno d’Italia e del regime fascista, a partire dall’ Abissinia fino alla caduta della RSI, con una trattazione anche del limitato impiego post bellico da parte dell’Esercito Italiano delle tankette superstiti.
Molto dettagliato è anche il capitolo dedicato all’impiego dell’ L3 presso altri eserciti con informazioni inedite anche su paesi decisamente esotici che si dotarono del piccolo carro Ansaldo. Di particolare interesse per i modellisti gli accurati disegni tecnici delle principali versioni del mezzo, qui presentato con dovizia di varianti. Gli schemi di mimetizzazione ed i contrassegni che i carri veloci sfoggiarono nel corso della loro non breve vita operativa sono descritti in modo autorevole e informativo, ma manca la profondità con la quale i medesimi autori li trattarono in un articolo del Notiziario GMT dedicato a questo mezzo.
L’opera è poi completata da uno studio sui carri veloci sopravvissuti in Italia e all’estero, inclusi alcuni esemplari recentemente ritrovati in Irak e Afghanistan a seguito delle recenti operazioni militari in quei paesi, un’ ulteriore dimostrazione del grande successo di questo piccolo mezzo. Se si può fare un appunto all’opera, ma è un parere assolutamente interessato, è nella limitatezza della parte modellistica ridotta ad una pagina ed alla mancanza di profili di qualche esemplare con relativi schemi mimetici corretti. Tale carenza è sentita soprattutto per la non grande mole di informazioni attendibili e univoche sull’argomento. In definitiva, senza nulla togliere alla recente opera di Pignato sul medesimo argomento, che mi pare in ogni caso affronti la storia del mezzo da una angolazione diversa, e che mi riprometto di leggere e recensire a breve, mi sento di consigliare senza riserva alcuna questo riuscitissimo lavoro del G.M.T. a cui non dovrebbe mancare il successo che merita per la sua indispensabilità per gli appassionati di mezzi corazzati italiani.

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