Forum : Veicoli militari

Soggetto : Lancia 3 RO blindato

 Barbarigo :

5/1/2005 16:38
 Da un filmato dell'Istituto Luce dell'inizio di maggio del 1945 risulta che il Lancia 3 Ro blindato della Brigata Nera di Lucca (in cui si trinceò Pavolini quando la colonna del Duce fu bloccata dai partigiani) era ancora a Dongo diversi giorni dopo la cattura di Mussolini. Sulla corrazzatura la dicitura "Brigata Nera" era stata sostituita con la scitta"Brigata Garibaldi".

Qualcuno sa che fine fece questo mezxzo? Fu demolito? Fu usato ancora dopo la guerra come trofeo?

 Lorenzo :

6/1/2005 17:08
 Mi pare che in apertura di un vecchio articolo di STORIA MILITARE sui blindati R.S.I. ci fosse la foto del veicolo in una strada di Milano, quindi a Dongo non rimase a lungo.
Un libro di venti anni fa si intitolava "Dongo, l'ultima autoblinda", forse se ne parla lì:

http://www.amazon.com/o/dt/assoc/handle-buy-box=directorysear-20

 Gabriele Luciani :

6/1/2005 17:33
 8-) confermo che è Storia Militare Luglio 1995 (Paolino se ti interessa c'è pure un mio articolo sui carri storici consevati a Lecce presso la Scuola di Cavalleria dell'E.I.); il mezzo di cui parli ha al traino un rimorchio parzialmente blindato, ha una coccarda tricolore sulla piastra laterale posteriore alla ruota di dietro e ha un distintivo rettangolare sulla piastra in prossimità della ruota anteriore; nell'articolo ci sono due foto del mezzo. Anche sul vol. 6 de La seconda guerra mondiale Ed. Curcio c'è una foto e un profilo. Ora guardo e poi ti dico .

 CRS :

6/1/2005 17:47
 L'articolo a cui fa riferimento Lorenzo si trova su Storia Militare n.22 del Luglio '95, e presenta una foto della "autoblinda del Duce" in via Manzoni nell'aprile 1945.
Poichè attorno al veicolo ci sono, fra gli altri, due persone, una in divisa ed una in camicia nera dubito che la foto risalga dopo la cattura avvenuta a Dongo.
A pg.57 dello stesso articolo riappare il 3Ro parcheggiato nella stessa strada con individui che stanno curiosando dallo sportello posteriore aperto, nessuno dei personaggi in foto sembra essere in divisa, però in tutte e due le immagini il veicolo ha un rimorchio.
Può essere che la prima foto rappresenti il Lancia prima della partenza e la seconda dopo la cattura? E dopo catturato a Dongo lo hanno riportato a Milano e riposteggiato nella stessa strada?
Che a Dongo non ci sia rimasto a lungo lo credo anch'io, probabilmente fu trasferito in qualche cascinale del Triangolo Rosso a tener compagnia alle armi paracadutate dagli Alleati e mancanti all'appello del dopoguerra.
Forse con le dovute ricerche possiamo ritrovarlo intatto. :-D

 Gabriele Luciani :

6/1/2005 18:02
 8-) vuelà don Franco come va la vita ??? ad aprile scendi a Lecce per il raduno della mia (ed ora ) anche tua arma ? :-D :-D :-D così rivedi la mia città e i carri storici ;-)

 Andrea Sansoni :

6/1/2005 18:20
 Oh Franco!
Nascondere un Lancia 3 Ro non è questione semplice come nascondere uno sten (l'arma in assoluto preferita dai partigiani - cfr. Partigiano Johnny di Beppe Fenoglio): è assai piú probabile che il veicolo sia stato recuperato dagli alleati o dalle forze dell'ordine italiane ed avviato alla demolizione.
(Per inciso l'utilità bellica di un 3 Ro blindato appare parecchio discutibile)

 MArco Alpozzi :

6/1/2005 18:38
 non ricordo su che libro,ma avevo letto, che questo mezzo fosse di produzione artigianale, fatto da un fabbro,mi sembra,milanese!!
è possibile???

 Gabriele Luciani :

6/1/2005 19:01
 Ho consultato il vol. 6 de La seconda guerra mondiale ed. Curcio e a pag. 2229 c’è la foto ingrandita del Lancia 3 RO blindato, lato sinistro posteriore, che è quella pubblicata con maggiore definizione a pag. 57 del numero citato di Storia Militare. Questa foto e anche quella di pag. 51 del numero di Storia Militare evidenziano che sulle piastre della corazzatura anteriore, su quella laterale, sulla torretta e sulla piastra che proteggeva le ruote posteriori ci sono diverse piccole coccarde tricolori a copertura dei fori dovuti a colpi di arma da fuoco ricevuti dal nemico, un usanza già praticata ad esempio sui velivoli della Regia Aeronautica, specialmente nei primi mesi di guerra. La grande coccarda di cui parlavo prima non è quindi un segno di riconoscimento ma bensì una "pezza" per un buco piú grande; questi rattoppi evidenziano secondo me anche un uso precedente di questo mezzo mentre la scritta in caratteri neri sulla piastra centrale laterale assevera l’appartenenza del mezzo alla XXXVI Brigata Nera "Benito Mussolini" o come riportato sul libro di Ricciotti Lazzero "Natale Piacentini" basata a Lucca sino al luglio 1944, Piacenza fino al marzo 1945, Cavour (Torino) e Milano successivamente. Su una nota dell’articolo di Storia Militare si fa poi riferimento all’opera "Dongo - L’ultima autoblinda" a firma di Florido Borzicchi edito da Ciarrapico nel 1984 a Roma. Sul vol.4 de "Gli ultimi in Grigioverde" l’opera di Giorgio Pisanò c’è il resoconto delle vicende di questo mezzo il 27.4.1945; nessuna però riferisce sul destino finale di questo improvvisato camion blindato A beneficio di inventario rammento che i mezzi del Gruppo Corazzato "Leonessa", dopo la resa alla V armata USA, il 5.6.1945 erano parcheggiati presso Ivrea come si può vedere dalla foto a pag. 65 de "Dalla Libia al Libano" del prof. Pignato.
Paolino comunque, se vuoi, quando prendi la blindo, ti faccio le fotocopie dell’articolo di Storia Militare e dell’opera di Pisanò .

 Marcello G. Novello :

6/1/2005 21:57
 Mo' vado un po' a memoria. Qualche anno fa in uno di quei meravigliosi programmi documentaristici a carattere storico condotto, temo, da Arrigo Petacco o Gianni Bisiach ne avevano uno in studio. Adesso non so se autentico o replica. Per inciso era quella puntata nella quale un tale ex partigiano (Urbano Lazzaro?) disse che in realtà ad uccidere il Duce non era stato il "colonnello" Valerio bensì Luigi Longo.

:-)

 CRS :

7/1/2005 00:00
 Caro Gabriele, verrei piú che volentieri ma il Beagle mi ha già fatto capire che non mi manda.

Andrea, in fin dei conti era un camion corazzato; lo scorazzavi, lo parcheggiavi nell'aia e mettevi il resto insieme agli Sten. Come vedi non sarebbe stato difficile occultarlo. Poi, alla fatidica ora, rimontavi il tutto e via.
Per l'utilità bellica di un 3 Ro blindato sono daccordo con te, però avrebbe fatto la sua bella figura e dimostrato l'efficienza della cellula.
Se poi fosse stato recuperato dagli Alleati adesso ci sarebbero migliaia di foto in circolazione, quindi è piú probabile che, se non è nel garage di qualche compagno che col tempo ci si è affezionato, sia finito alla demolizione.

 Stefano :

7/1/2005 12:40
 Caro Marcello, vedo che alla tua veneranda età la memoria aoncora nn ti ha tradito... ;-) :-) :-D ...
il programma era condotto da Arrigo Petacco e se nn sbaglio il Lancia blindato era al Museo della Scienza e della tecnica di Milano...nn so però se fosse l'originale o la copia, ma considerando la fame di ferro del dopoguerra nn credo che dell'originale abbiano lasciato anche solo una rondella....ma nn si può mai sapere!!!!...bisognerebbe che qualche forumista milanese (o interland...va bene anche uno di Gallarate...) facesse qualche ricerca...

Quanto alle armi del dopoguerra...ma smettiamo di attribuire ogni colpa ai poveri compagni partigiani...vabbè qualche MG42, qualche panzerfaust, qualche mortaio da 81 con relativa scorta di munizioni (...ovviamente...) , un qualche MP40 o Sten.....sarà rimasto "dimenticato" da qualche parte, ma capirete in quei giorni...la ritrovata libertá ...organizzare il ritorno alla vita civile...tutti si può sbagliare... ;-) ;-) ....

vorrei spezzare però una lancia a favore dei fieri camerati fascisti....nn vorrete credere che una volta ritornati da Coltano si siano ritrovati con le mani in mano???...ricordo (e vi assicuro che il ricordo ancora mi brucia....) lo zio di un carissino amico che aveva conservato una simpatica signora (...ricordo ancora le iniziali...M.G....) e a farle compagnia alcune casse di (schiaccia) patate e anche alcune di frutta ...(..ananas..ecc...) oltre ad alcuni ferri del mestiere....

..ah..gli indimenticabili anni 70.....

Stefano

 cuca :

7/1/2005 13:20
 Il Lancia 3RO blindato della B.N. non mi risulta costruito da fabbri, ma una discreta elaborazione dell'Arsenale di Piacenza.
La prima fotografia a cui si fa riferimento a Milano, è stata scattata prima del 25 aprile, forse lo stesso giorno in cui si è data attuazione al piano Z che prevedeva il concentramento di tutte le forze nel Ridotto della Valtellina. Sappiamo tutti come andò a finire, il mezzo, pesante e scarsamente mobile e corazzato, venne bloccato presso un posto di blocco e quindi abbandonato dai suoi occupanti.
Chi lo abbia utilizzato successivamente e che fine abbia fatto non lo so, anche se presumo che abbia fatto la fine di tutti gli altri mezzi catturati: concentramento in alcune località e quindi demolizione o ripristino da parte delle Officine Militari deputate all'opera.
Il Lancia blindato ritengo sia finito in qualche bella fonderia e sia servito per la ricostruzione, dopo qualche riprese video propagandistica.

Stefano ha scritto che anche i fascisti occultarono armi, io non ne sarei molto convinto, teniamo presente che quando uscirono da Coltano (pochi), da Ancona, Taranto, Afragola, o arrivarono dall'Algeria o da altri paesi esteri, eravamo già nel 1946 se non nel 1947 e la situazione è variata notevolmente.
E' vero invece che molti militari della RSI confluirono nella Polizia e in altri Reparti del nuovo Esercito, per non parlare poi della Divisione "Gorizia" (reparto organizzato militarmente nella clandestinitá ) che operò a Gorizia e nella sua provincia con il compito di prevenire colpi di mano di Tito.
I suoi uomini erano armati anche con mitragliatrici ed erano in contatto con un Ministero a Roma grazie ad una ricetrasmittente molto potente. E' superfluo dirvi che erano nella quasi totalità ex combattenti della RSI.

Ciao
Carlo

 Lorenzo :

7/1/2005 13:42
 Mi risulta che una B.N. di Piacenza ebbe in dotazione un paio di 3 Ro ed un Fiat 666 blindati (noti come "tullon 'dla verdura" per la forma sgraziata), se ne parla nel libro di Giorgio Cassinari.

 Barbarigo :

10/1/2005 11:50
 Allora Rispondiamo con ordine alle vostre informazioni.

Quote:

gabriele ha scritto:
8-) confermo che è Storia Militare Luglio 1995 (Paolino se ti interessa c'è pure un mio articolo sui carri storici consevati a Lecce presso la Scuola di Cavalleria dell'E.I.); il mezzo di cui parli ha al traino un rimorchio parzialmente blindato, ha una coccarda tricolore sulla piastra laterale posteriore alla ruota di dietro e ha un distintivo rettangolare sulla piastra in prossimità della ruota anteriore; nell'articolo ci sono due foto del mezzo. Anche sul vol. 6 de La seconda guerra mondiale Ed. Curcio c'è una foto e un profilo. Ora guardo e poi ti dico .


Gabriele, ti ringrazio per l'articolo di Storia militare e L'opera di Pisanò ma li ho gia. Mi interesserebbe però il profilo, se ti fosse possibile farmi una scansione ed inviarmela via email (se è a colori) o farmi una fotocopia (se in bianco e nero) ed inviarla con la blindo te ne sarei grato. Conmcordo pienamente su quanto dici per i "coprifori" e per un eventuale uso anteriore alla Liberazioen, visto che comunque la Brigata Nera fu impiegata in numerose operazioni.
Sai se il libro “Dongo - L’ultima autoblinda” di Borzicchi sia ancora in commercio o reperibile da qualche parte?

Quote:

Lorenzo ha scritto:
Mi pare che in apertura di un vecchio articolo di STORIA MILITARE sui blindati R.S.I. ci fosse la foto del veicolo in una strada di Milano, quindi a Dongo non rimase a lungo.


Quote:

CRS ha scritto:
L'articolo a cui fa riferimento Lorenzo si trova su Storia Militare n.22 del Luglio '95, e presenta una foto della "autoblinda del Duce" in via Manzoni nell'aprile 1945.
Poichè attorno al veicolo ci sono, fra gli altri, due persone, una in divisa ed una in camicia nera dubito che la foto risalga dopo la cattura avvenuta a Dongo.
A pg.57 dello stesso articolo riappare il 3Ro parcheggiato nella stessa strada con individui che stanno curiosando dallo sportello posteriore aperto, nessuno dei personaggi in foto sembra essere in divisa, però in tutte e due le immagini il veicolo ha un rimorchio.
Può essere che la prima foto rappresenti il Lancia prima della partenza e la seconda dopo la cattura? E dopo catturato a Dongo lo hanno riportato a Milano e riposteggiato nella stessa strada?


Le due foto sono prese nello stesso punto di via Manzoni, mi pare quindi altamente improbabile che le foto siano state fatte in due momenti diversi (avrebbero dovuto riposizionare i due mezzi esattamente nello stesso posto...); inoltre in entrambe le foto il mezzo ha il rimorchio, mentre le testimonianze dello scontro a fuoco con i partigiani tra Musso e Dongo sostengo che il blindato era in quel frangente privo del rimorchio.

Quote:

lpoz87 ha scritto:
non ricordo su che libro,ma avevo letto, che questo mezzo fosse di produzione artigianale, fatto da un fabbro,mi sembra,milanese!!
è possibile???


Il mezzo era di produzione artigianale, ma era stato fatto dai tecnici dell'Arsenale di Piacenza, come giustamente ricora Carlo.

Quote:

Stefano ha scritto:
il programma era condotto da Arrigo Petacco e se nn sbaglio il Lancia blindato era al Museo della Scienza e della tecnica di Milano...nn so però se fosse l'originale o la copia, ma considerando la fame di ferro del dopoguerra nn credo che dell'originale abbiano lasciato anche solo una rondella....ma nn si può mai sapere!!!!...bisognerebbe che qualche forumista milanese (o interland...va bene anche uno di Gallarate...) facesse qualche ricerca...


Grazie a marcello e a Stefano per la segnalazione, sarebbe bello poter vedere una registrazione della trasmissione. Non è poi detto che un paio di righe al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano non gliele si possano scrivere...

Quote:

E' vero invece che molti militari della RSI confluirono nella Polizia e in altri Reparti del nuovo Esercito, per non parlare poi della Divisione "Gorizia" (reparto organizzato militarmente nella clandestinitá ) che operò a Gorizia e nella sua provincia con il compito di prevenire colpi di mano di Tito.
I suoi uomini erano armati anche con mitragliatrici ed erano in contatto con un Ministero a Roma grazie ad una ricetrasmittente molto potente. E' superfluo dirvi che erano nella quasi totalità ex combattenti della RSI.


Interessante la nota finale di Carlo, cosa che assolutamente ignoravo.

Quote:

Lorenzo ha scritto:
Mi risulta che una B.N. di Piacenza ebbe in dotazione un paio di 3 Ro ed un Fiat 666 blindati (noti come "tullon 'dla verdura" per la forma sgraziata), se ne parla nel libro di Giorgio Cassinari.


Grazie della segnalazione, Lorenzo.

A tutti gli altri: non mi interessa la polemica sulle armi occultate nel dopoguerra, mi interessa solo sapere che fine ha fatto il blindato. Punto.

Credo allora che l'ipotesi piú plausibile sia: demolizione.

Grazie a tutti.
Paolino

 Lorenzo :

10/1/2005 12:21
 Non è blindato, comunque questo è un Lancia 3 Ro a Milano nel 1945:

http://www.spaziocultura.it/rivista/articoli/n_3/images/Muscio1.jpg

 Luciano Maffeis :

10/1/2005 13:11
 Sono stato al Museo Scienza e Tecnica circa a metà dello scorso mese di settembre e non ho visto traccia di un 3RO blindato o no. L'unico dato positivo è che era in corso una ristrutturazione del settore aeronautico che si dovrebbe completare in questi primi mesi del 2005. Tornando al blindato temo che l'ipotesi della demolizione sia, ahimè, la piú probabile. Ciao,
Luciano

 Marcello G. Novello :

10/1/2005 16:39
 E se chiedessimo ad Arrigo Petacco chi glielo aveva prestato? Sapendo il comune di residenza ho trovato su paginebianche sia l'indirizzo che il numero di telefono... Che tentazione... ;-)

 Andrea Sansoni :

10/1/2005 18:33
 Quote:

Lorenzo ha scritto:
Non è blindato, comunque questo è un Lancia 3 Ro a Milano nel 1945:

http://www.spaziocultura.it/rivista/articoli/n_3/images/Muscio1.jpg


Interessante la targa, WM: che ci faceva a Milano un 3 Ro della marina da guerra tedesca?

 Lorenzo :

11/1/2005 14:50
 Bisognerebbe capire da dove veniva questa Brigata partigiana Servadio, e come si siano procurati il 3 Ro.
La targa non sembra originale, il numero è corto ed è stata dipinta a pennello.
Comunque, la Kriegsmarine aveva uffici in molte località italiane e Milano era quasi una capitale per i tedeschi in Italia.
La Kriegsmarine aveva dei distaccamenti e degli uffici anche in zone non marittime, ad esempio
Valdagno:

Il Giornale di Vicenza, 9 aprile 2004

Libri. Addestramento nel ’44-’45
"SCUOLA" VALDAGNESE PER I SOMMOZZATORI DELLA WEHRMACHT

Un esempio di collaborazione fra studiosi di diverse nazioni potrebbe prossimamente arricchire il panorama culturale della nostra provincia in riferimento alla storia della 2ª Guerra mondiale. I protagonisti sono lo storico valdagnese Maurizio Dal Lago e l’ingegner Michael Jung, direttore dell’Hans-Hass-Institut für Submarine Forschung und Tauchtechnik di Düsseldorf.
Jung ha fornito una collaborazione preziosa a Dal Lago per il libro che ha recentemente pubblicato con Franco Rasia, "Valdagno, marzo-giugno 1944: dallo sciopero generale all’eccidio di Borga". La rappresaglia che costò la vita a 17 innocenti in contrada Borga, infatti, fu scatenata dall’uccisione partigiana di un militare tedesco appartenente al reparto segreto "Cacciatori del mare Brandeburgo", di stanza a Valdagno. Proprio su di esso ha indagato a lungo Michael Jung, che ha dato recentemente alle stampe una pubblicazione specifica ed affascinante, "Sabotage unter Wasser. Die deutschen Kampfschwimmer im Zweiten Weltkrieg" ("Sabotaggio sott’acqua. I nuotatori combattenti tedeschi nella 2ª guerra mondiale").
Jung ricostruisce la storia dei sommozzatori della Wehrmacht nell’ultimo grande conflitto. Una ricerca particolareggiata ma all’apparenza simile a tante altre su quel drammatico periodo, se non fosse per il fatto che quei militari preparati per missioni pericolosissime si addestravano proprio nel Vicentino, nella piscina coperta di Valdagno. La scelta del luogo non era casuale: nel centro laniero era dislocato dal dicembre 1943 il reparto di analoghi incursori italiani appartenenti al Gruppo Gamma della Decima Mas. Dal gennaio 1944, dunque, marinai, paracadutisti, SS e uomini del servizio segreto tedeschi cominciarono a vedersi a Valdagno. In giugno il reparto venne staccato dai Servizi segreti e inquadrato nella Marina militare col nome di "Lehrkommando 700": lo comandava l’ufficiale medico dr. Wandel, ed infatti il gruppo era mascherato come convalescenziario.
L’addestramento si svolgeva in parte in città in parte nell’isola di S. Giorgio in Alga, a Venezia. A Valdagno e alla base lagunare dei Gamma e degli uomini del "Commando addestramento 700" Jung ha dedicato buona parte del suo lavoro, all’interno di un’opera che, sulla base di archivi e memoriali inediti anche per il pubblico tedesco, svela per la prima volta la vita quotidiana, le motivazioni e i retroscena di un gruppo di combattenti d’Èlite. Un motivo in piú per un’edizione tradotta in italiano del testo, che si spera possa arrivare in un prossimo futuro per l’interessamento di qualche editore nazionale.

[http://www.lucavalente.it/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=270]

 Barbarigo :

11/1/2005 16:33
 Quote:

Marcello G. Novello ha scritto:
E se chiedessimo ad Arrigo Petacco chi glielo aveva prestato? Sapendo il comune di residenza ho trovato su paginebianche sia l'indirizzo che il numero di telefono... Che tentazione... ;-)


Non sarebbe una cattiva idea, caro marcello...
Paolino

 Wanderer :

11/1/2005 16:56
 In effetti sarebbe interessante capire a che reparto della Kriegsmarine appartenesse questo Lancia 3 RO Beute. In effetti c'erano moltissimi contingenti della Kriegsmarine sparsi in tutta l'Italia Settentrionale.
La targa è sicuramente fittizia in quanto il numero apparterrebbe al Kommando Marinestation Ostsee di Kiel che aveva i numeri di targa fino al 30 000.

 Lorenzo :

12/1/2005 09:10
 L'amico Antonio Tallillo mi segnala che parrebbe proprio della Marina tedesca a Milano, in un altra colonna c'era un 3RO della Luftwaffe, targato WL 572029 con targa piccola e stretta, posta piú in alto.
C'è poi una foto di un autocarro italiano della 90 Pz. Grenadier, con tanto di stemma e targa visibile, ma non si ricorda se è un Lancia.

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