Forum : Navi & C.

Soggetto : cctt turchi classe Muavenet-i Milliye 1915, autocostr 1/350

 marcellodandrea :

18/1/2021 23:47
 


QUESTO WIP - RELATIVO AL CT MUAVENET-I MILLIYE - E' IL PRIMO DI DUE. COMPLETATO QUESTO, INFATTI, HO PENSATO FOSSE MEGLIO COSTRUIRE UN ALTRO MODELLINO DELLA STESSA NAVE, CON ALCUNE IMPORTANTI CORREZIONI  (che quindi non sono presenti qui, ma nel wip successivo).

LA SECONDA NAVE, CHE SI TROVA A QUESTO LINK,  E' ISCRITTA ALLA CAMPAGNA EGEO 2021.


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“Poi, con il permesso di Allah, li sconfissero. Dâvut uccise Jalut, Dio gli diede sovranità e saggezza e gli insegnò molte cose che desiderava ".
 (Bakara suresi 251).


"(Davide) Prese invece il suo bastone, si scelse cinque lucidi ciottoli dal torrente e li pose nel suo sacco da pastore e nella tasca; poi, con la sua fionda in mano, si avviò verso il Filisteo" (1Samuele, 17, 1-54).


********************


Nella notte tra il 12 ed il 13 maggio 1915, durante le operazioni franco-britanniche per la conquista di Gallipoli, il piccolo cacciatorpediniere Muavenet-i Milliye (74 mt di lunghezza e 765 ton di stazza) della marina turco-ottomana, attaccò e affondò con tre siluri la corazzata britannica HMS Goliath (131 mt per 13.141 ton), che stazionava in una baia all'estremità più occidentale dello stretto dei Dardanelli (Canakkale).

(freccia blu)



Il Muavenet effettuò l'attacco da solo, nell'oscurità della notte (secondo alcune fonti col favore della nebbia), costeggiando la penisola a velocità molto ridotta per non rendersi visibile con le scintille emesse dai suoi fumaioli, con metà carico di carbone e petrolio per ridurre il peso ed il pescaggio della nave e senza le scialuppe di salvataggio, anche gli oblò verniciati di nero e armato solo di quattro siluri, tre nei lanciatori ed uno di riserva. L'equipaggio era in parte turco e in parte tedesco.

Il caccia effettuò l'ultimo avvicinamento per portarsi a ridosso della corazzata durante il cambio di turno dopo mezzanotte. Quando fu a breve distanza un bengala lo illuminò e dalla corazzata chiesero la parola d'ordine per tre volte. Erano le 01.15 del mattino. A circa 300 metri, il Muavenet lanciò tre siluri in rapida successione, centrando la corazzata in altrettanti punti lungo la fiancata.




La Goliath affondò in pochi minuti trascinando con sé oltre 600 uomini di equipaggio. Mentre i cacciatorpediniere inglesi si precipitavano a soccorrere la nave e a cercare l'attaccante, il Muavenet scivolò via invertendo la rotta di 180 gradi e alle 02.00 del mattino raggiunse indenne il suo ancoraggio.

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Spero di aver reso, in breve, l'aura di "santità" (proprio così li chiamano: "santi") che circonda i marinai turchi e tedeschi che, a bordo del Muavenet-i Milliye, affondarono la Goliath. Le storie, più o meno vere o presunte, raccontate a proposito di quella vicenda, si ammantano di mistica e leggende varie, fino ai presagi sui nuovi "Davide" che armati solo di coraggio e poco più corrono ad abbattere i nuovi "Golia".

Chi vuole, e ha pazienza di tradurre con Google Chrome o coi traduttori i testi turchi, può facilmente rendersene conto da solo, per esempio leggendo questi documenti, oppure questi.

Un filmato (l'unico che esista, per quanto ne so) del Muavenet-i Milliye in navigazione di fronte al Bosforo, è a questo link di youtube.

La storia più completa di tutta l'operazione, con molte foto interessanti, è a questo link (sempre in turco).


**********************

Una cartolina a colori illustrante un caccia della classe Muavenet-i Milliye (ma di solito celebrano quello, di 4), è l seguente e vale anche per mostrare l'aspetto generale di queste navi meglio di quanto farebbero le poche foto in b/n d'epoca (che comunque vedremo tutte in seguito).





Il disegno di questa classe di navi (anche di queste parleremo in seguito) si trova, liberamente disponibile, in grande scala e molto dettagliato, su questo topic di un forum russo. Nel topic ci sono anche diverse foto interessanti di questa e di altre navi pariclasse.






************************************

Per finire questa introduzione, per ora, alcune foto della nave appena iniziata. Lo scafo (lungo in scala 211 mm... o quasi) fatto con il mio solito sistema a strati sovrapposti di legno pressato.



L'incollaggio con i pezzi assicurati ad una tavoletta robusta per evitare svergolamenti.




Lo scafo pronto con un aspetto migliore rispetto all'inizio, le murate lisciate e raccordate e la prua da modellare meglio con il milliput...


(cliccare per ingrandire)



Per ora è tutto. Ciao alla prossima :-)

link alla galleria

 Oberst_Streib :

19/1/2021 09:13
 Ohhhh, vedo che l'Aretino non ci delude, non ci delude come sempre d'altronde, e presenta un supersoggetto ultra esoterico che al confronto il mio Pitts della Pilotessina diventa banale come un F-16...
Fantastico soggetto, nave sconosciuta, evento raramente considerato, lo Sbarco a Gallipoli!

Ovviamente non ha quasi bisogno di:


E pure la dettagliata spiegazione storica con tanto di schemi e disegni. Ottimo ed interessantissimo.
Dopo lo aggiungo alla listona!

 euro :

19/1/2021 10:28
 qua si parte proprio dalle basi!!

 marcellodandrea :

19/1/2021 19:01
 Quote:
Oberst_Streib ha scritto: ...vedo che l'Aretino ...

... nave sconosciuta...


Grazie del benvenuto :-)  ma sono Senese :-)

e la nave non è sconosciuta... in Turchia, dove è celebrata con di tutto di più, steli, monumenti, musei, quadri, poesie, libri etc. etc. Insomma, davvero un diverso punto di vista.

Dunque, il Muavenet-i Milliye apparteneva ad un gruppo di 4 navi (che nella marina ottomana formarono una classe a sé stante) tutte provenienti dai cantieri navali Schichau-Werke di Elbing in Prussia orientale(oggi in Polonia).

La classe tedesca di provenienza era la S138 (65 navi, di cui 61 alla marina germanica), formata da battelli di varie dimensioni e diverse caratteristiche, compresi differenti apparati motore.


Le navi turche furono varate tutte nel 1908 e acquisite dalla marina ottomana nel 1909:

sigla tedesca:     nome turco:                          
S 165,                 Muavenet-i Milliye
S 166                  Yadigar-i Millet
S 167                  Numune-i Hamiyet
S 168                  Gayret-i Vataniye


Nel caso delle navi turche, la propulsione era assicurata da 2 turbine a vapore. La velocità raggiungeva i 30-32 nodi. L'equipaggio era di 3 ufficiali e circa 80 uomini.

L'armamento (del Muavenet e del Gayret; sullo Yadigar, stando alle fotografie che ho (ma su una ho dei dubbi), mancavano i cannoncini da 37 mm; non ho foto, per il momento, del Numune) era costituito da due cannoni da 88 mm SK L/35 sul castello di prua e all'estrema poppa, 2 cannoni da 37 mm a centro nave, 3 tubi lanciasiluri da 460 mm.

Un elenco completo di tutta la classe S138  si trova a questo link.

I cantieri tedeschi, a fine XIX secolo, erano diventati leader mondiali nella costruzione di naviglio leggero di questo tipo, torpediniere e cacciatorpediniere. Anche la Regia Marina italiana aveva acquisito, negli ultimi decenni del XIX secolo, 8 torpediniere appartenenti ad una classe "S" di cui solo una però, la 102 S, costruita nei cantieri Schichau di Elbing: si trattava comunque di unità diverse e nettamente più piccole, da non confondere con quelle di cui trattiamo qui. Ugualmente, ad esempio, i sei cacciatorpediniere della classe Lampo  (1899 - 1900) furono costruiti tutti nei cantieri Schichau.

 Oberst_Streib :

19/1/2021 20:20
 
Quote:
marcellodandrea ha scritto: Oberst_Streib ha scritto: ...vedo che l'Aretino ...

... nave sconosciuta...

Grazie del benvenuto :-)  ma sono Senese :-)


... ovvio, infatti lo sapevo già, ma darti dell'aretino è come quando danno a me del pisano...  

In merito allo "sconosciuta ma molto conosciuta", è una cosa che mi fa enormemente piacere sentire: noi italiani (e vale per tutti i popoli, più o meno) conosciamo magari bene la nostra Storia (e magari anche no) ma non conosciamo quasi per niente la Storia di molti altri popoli e paesi e i relativi eroi, le tradizioni e i feticci, anche.
Se non magari quella della Grecia antica, e poco altro.

Per cui è bello venire a conoscenza di quanto la Storia ha scritto in altre culture e altri paesi!


 enrico63 :

19/1/2021 21:03
 Mi stavo giusto chiedendo come mai non avessi ancora iscritto nessuna nave.... Ben arrivato!!

 marcellodandrea :

19/1/2021 23:34
 Grazie di nuovo per il benvenuto :-)

Diciamo che mi ci è voluto un po' di tempo, una volta scelto il soggetto, per orientarmi in una storia per me abbastanza aliena, salvo una labile infarinatura generale di massima. Poi ho avuto bisogno di altro tempo per leggermi i documenti turchi che, a dir la verità, si rivelavano via via più interessanti. Una vera scoperta: ma, devo dire, dal momento che non sono certo monotematico e faccio volentieri navi, carri, figurini e aerei di ogni nazionalità se mi piacciono, è stata una scoperta piacevole.

Sono contento poi che apprezziate l'aspetto dei diversi punti di vista, e di ciò che è poco conosciuto da noi e magari notissimo in altre parti del mondo.

Tornando in tema di presentazioni:

Una finestra su "Davide e Golia", con svariati passi del diario della missione scritto dall'ufficiale silurista tedesco imbarcato a bordo.

Un altro pdf abbastanza dettagliato sulla missione.

Un report piuttosto interessante (le prime due immagini della pagina) sulle associazioni che furono costituite in Turchia al fine di sovvenzionare la marina militare. Tra queste la "Osmanî Muavenet-i Milliye Cemiyeti" della Marina (19 luglio 1909-2 aprile 1919), per mezzo della quale furono acquistati molti cacciatorpediniere, compresi i 4 "Muavenet".


Le foto originali di questi 4 cacciatorpediniere sono oggettivamente poche e per la maggior parte hanno per soggetto il Muavenet: per fortuna, l'affondamento del Goliath lo ha reso improvvisamente famoso e perciò questa nave ha avuto un po' più attenzione, comprese alcune foto a bordo con l'equipaggio e altri personaggi che saranno senz'altro utili.

Per capirci qualcosa le vedremo tutte nei prossimi messaggi, man mano che vado avanti con la nave, compreso il modo di identificarle stando al codice di segnalazione adottato dai turchi.

Non c'è, purtroppo, una "foto di riferimento" del Muavenet, a parte quelle prese a bordo, tutte le altre lo mostrano ad una certa distanza. Ci sono però un paio di immagini molto chiare di queste navi nel 1908-1909, quando erano ancora sotto bandiera tedesca.

Ve ne posto una qui, per capirci. A volte è riportato come Muavenet (sono "tutti" Muavenet nei siti turchi ...), a volte come Yadigar. A mio parere, dato l'aspetto generale delle costruzioni intorno, il colore nero della nave e l'albero di maestra (dietro) basso (in seguito sarà molto più alto), è una foto ripresa subito dopo il varo, nel 1908/09 in Germania. Queste navi erano nere in Germania. In Turchia, negli anni 1910-inizi 1915, furono ridipinte in grigio chiaro come le navi maggiori (così appare nelle foto b/n; in un forum inglese ho letto anche di un possibile color kaki...). Dal 1915 in poi, comunque, furono ridipinte in nero, oppure grigio scurissimo (sempre dalle foto) e l'albero di maestra (quello dietro) fu rialzato, rispetto a quello iniziale originale.


Non sono neppure sicuro che sia una delle navi cedute alla Turchia (salvo fidarsi delle didascalie), ma è certamente una nave del medesimo tipo, a parte l'assenza dei cannoncini a centro nave.


(foto inserita a scopo discussione modellistica)
(cliccare per ingrandire)



Per finire, anche se non l'ho detto subito era implicito spero, naturalmente OGNI CONTRIBUTO E' BENE ACCETTO !!!  :-) :-) :-)

 dj :

20/1/2021 11:00
 Soggetto inedito con una storia molto interessante ... così anche io nel seguirti  "uscirò"  dalla tematica della nostra Regia Marina ... 
Quote:
marcellodandrea ha scritto: ...
Grazie del benvenuto :-)  ma sono Senese :-)
 

... Alessà te la sei rischiata ...

Giuseppe

 marcellodandrea :

21/1/2021 00:12
 Per ora si va abbastanza tranquilli. Rivesto lo scafo con plasticard da 0.25 ma non ho pezzi molto lunghi, per cui devo fare qualche giunzione e stuccare, ma non si vedrà niente alla fine.  Prima le fiancate, le lascio un più alte della linea di galleggiamento per avere la possibilità, nel caso, di inserire la nave in onde un po' più pronunciate.


(cliccare per ingrandire)






link alla galleria

 marcellodandrea :

21/1/2021 22:56
 Ho dato un'ulteriore occhiata ai vari siti russi e, in un topic dedicato alle navi da guerra tedesche dei primi del '900 ho trovato un disegno del Muavenet in scala 1:100 molto più grande e  completo. Quello che ho visualizzato nel primo post è evidentemente tratto da questo ma mancano diverse cose. 

Il disegno originale (quello qui sotto) è turco, pubblicato da una rivista turca di modellismo navale.
Qui una sua riduzione, si può notare sia le parti utilizzate nel primo disegno, sia quelle che mancavano:

(cliccare per ingrandire)



Le parti scritte  sono :

in alto a sinistra del disegno




Il testo significa: 

Modellisti navali e
Associazione degli appassionati delle navi
disegnato da me
Il disegno non può essere copiato
per alcun scopo commerciale

Elenco delle altre navi (nota mia: oltre il Muavenet)
Yadikari millet
Numunei Hamiyet
Gayreti Vataniye 




in alto a destra del disegno:





cantiere - Germania 1910
lunghezza - 72,1 m
larghezza - 7,8 m
velocità - ?
scala del disegno - 1: 100
disegnatore - Cemil Akce 1992

(traduzione approssimata)
(Nel maggio 1915) i turchi silurarono la corazzata inglese Goliath che era ancorata nella baia di Morto (nota mia: si chiama proprio così, Morto Bay)nel canale dei Dardanelli (Canakkale), nonostante fossero stati avvistati dalle navi pattuglia inglesi la notte del 13 maggio 1915.


A proposito, per chi fosse interessato, visto che siamo a parlare di forum russi, questo è un topic con molta documentazione sulla marina turca.



Oggi ho messo il ponte di coperta. La parte ancora non rivestita, sul bordo, è curva e non potevo coprirla di plastica in modo adeguato. Applicherò una strisciolina di milliput e modellerò con la carta abrasiva fino a raggiungere il corretto profilo curvo. Lo stesso dovrò fare, più e meno, per il ponte di castello a prua.

(cliccare per ingrandire)




link alla galleria

 matteo44 :

22/1/2021 12:30
 Storia davvero interessante...
E ovviamente lavori di alta classe!
Complimenti

 Lamb :

22/1/2021 13:07
 Molto interessante, per gusto personale il naviglio sottile mi piacerebbe in scale maggiori ma non sono minimamente a conoscenza del modellismo navale e non so neppure quali siano gli usi e costumi relativi.
Buon proseguimento

 dj :

22/1/2021 14:20
 ciao Marcello
ho notato che sotto il ponte di castello hai fatto un ampia apertura che prende le due murate e la paratia spostata più avanti a proravia ... quindi senza corridoi laterali ma una ampia apertura ?!
Giuseppe

 stephaneT :

22/1/2021 17:16
 Seguire le tue costruzioni è come seguire un bel documentario. Spettacolo, ti seguo con attenzione. Buon divertimento :-)

 Cesko :

22/1/2021 20:19
 Il capo campagna voleva una nave? E beccati questa! Vai Marcello!

 marcellodandrea :

22/1/2021 23:20
 

Grazie a tutti come sempre di seguire i miei wip :-)


Quote:
Lamb ha scritto: ... il naviglio sottile mi piacerebbe in scale maggiori


Anche a me... se avessi lo spazio adeguato :-) Ma, a parte questo, la scala 350 consente di avere a disposizione un'ampia scelta di dettagli fotoincisi o in resina, una buona possibilità di ambientare le navi in diorami marini. Diciamo che è un buon compromesso tra la possibilità di dettagliare i modelli e quella di ambientarli.



Quote:
dj ha scritto: ... ho notato che sotto il ponte di castello hai fatto un ampia apertura che prende le due murate e la paratia spostata più avanti a proravia ... quindi senza corridoi laterali ma una ampia apertura ?!


Al momento il vano sotto il castello c'è solo perché lì era comunque vuoto (era tutto vuoto, io ne ho fatto solo una parte). Ma sono alla ricerca di qualche documento che mi racconti come era attrezzato là sotto. Se diamo un'occhiata al disegno compare questo dettaglio (freccia rossa) al centro dell'apertura:

(clicca per ingrandire)



Che cosa è? Al momento non lo so. C'è una struttura centrale, si direbbe. C'è anche segnata una porta, proprio davanti alla manica a vento nella vista in pianta. Ma per ora non azzardo interpretazioni. Apparentemente c'è qualcosa lì nel mezzo e probabilmente due corridoi laterali. Ma intanto lascerò lo spazio sotto e farò il ponte di castello sopra. Nel frattempo cercherò di decifrare quello che c'è.

Sto cercando lumi, ho chiesto anche ad un mio amico che ha qualche conoscenza in Germania. Le torpediniere tipo S138 erano grosso modo tutte simili (assolutamente non uguali) e forse si può trovare qualcosa in documenti tedeschi. Ugualmente, forse, si può trovare qualcosa anche in battelli similari italiani o austriaci.

L'unica foto che conosco al momento dove si vede questo settore è questa (una nave in carbonamento in Germania). Si vede subito che è un po' diversa dalle navi turche, ma appartiene alla stessa classe S 138. Purtroppo però là sotto, complice anche il colore nero/grigio scurissimo dello scafo, non si vede nulla o quasi.

(clicca per ingrandire) (foto inserita a scopo discussione modellistica)

 marcellodandrea :

24/1/2021 23:04
 Ho raccordato le fiancate e la coperta con una strisciolina di milliput, poi lisciata e arrotondata per riprodurre il profilo curvo dello scafo.





Ho tolto le pareti in legno del vano sotto il castello (utilizzate come scalmotti volanti per sistemare le fiancate) e sistemato un pochino le pareti anche se sarà tutto quasi invisibile a causa del colore nero dello scafo.



link alla galleria

 MZ1958 :

27/1/2021 11:25
 marcello ciao.
come detto,
in merito a tua sopra posta domanda:


si tratta di una ruota timoneria.


del timone direzionale di prua per essere precisi.

infatti se vedi foto tua, e qui sotto riprodotta a prua sotto, vi e un timone.
tale timone aveva funzioni di rendere piu manovrabile l unita in stretti bacini,
esso era mobile , quando non serviva era al interno dello scafo per non disturbare la normale navigazione.

tipo accostare senza assistenza al molo di ancoraggio o in alto mare in caso
di manovre strette.
infatti con un comandante e equipaggio abile l unita a moto lento poteva tramite
i timoni di poppa e prua quasi girare sul suo asse.


per maggiori informazioni si possono trovare in quella che e la bibbia sulle torpedinire tedesche del periodeo in:








saluti marco

ps ottimo lavoro marcello, ..........avanti tutta.

 marcellodandrea :

27/1/2021 12:05
 grazie MZ, ottimo e utilissimo disegno e altrettanto utile informazione. Dal momento che la struttura in questione era identica nelle viste di profilo e in pianta, anche io supponevo che fosse qualcosa di circolare, ma non potevo immaginare che fosse un timone.

Resterebbe un dettaglio "misterioso" nella sua conformazione da chiarire... :-) ai fini del mio modellino in scala 1:350 (specifico sempre la scala, perché implica un livello di dettaglio non eccessivo, cosa da tenere presente, ma comunque sufficiente da inserire certe cose, se ci sono).

Le due segnate dovrebbero essere porte. Ma come sono messe? Quella sopra poi, sembra stare sopra le rotaie, come è possibile?


(cliccare per ingrandire)








 marcellodandrea :

27/1/2021 17:57
 Bene, in attesa di chiarire la questione delle due "porte" (?), metto qualche foto degli ultimi progressi. Per il momento cose semplici e veloci.


Ho messo il ponte di castello. Lo spazio alla fine, a sinistra, è poi raccordato con una strisciolina di plasticard da 0.10.

(cliccare per ingrandire)




Come per il resto dello scafo, il bordo rotondeggiante tra ponte e fiancate è ricavato da una strisciolina di milliput lisciata.




Lo scafo terminato.




Una mano di primer grigio per scoprire eventuali difetti, sistemati con minime stuccature. Ho riportato i volumi principali sui ponti (usando dime di carta ritagliate dal disegno in scala, come faccio sempre) per avere un'idea più precisa della situazione. Quando si fa questo lavoro, che poi indirizza tutta la costruzione successiva, la cosa veramente importante è linea di mezzeria, perché tutte le sistemazioni sono in relazione a quella.







link alla galleria

 frank1959 :

27/1/2021 19:22
 Bellissimo soggetto e storia molto interessante.
Seguo con attenzione e ammirazione per i tuoi lavori.
Francesco

 MZ1958 :

27/1/2021 21:48
 marcello ciao.

allora il timome di prua per manovre in bacini ritretti o
per bordare in modo anomalo era estraibile tramite un sistema manuale di manovelle, come da sotto disegno

la sua ruota di manovra in coperta poteva in caso di collasso timonera ponte comando,
essere dopo necessario scambio catene collegamento usata anche per manovrare timone di poppa.

naturalmente si poteva a scelta manovrare solo uno dei due timoni.
sotto in verde percorso catena collegamento timome posteriore a ponte comando


siluri.
siluri di ricarica erano immaggazzinati in doppio fondo prua sotto glli alloggi del equipaggio.

tramite sistrema di carrucole e catene si issavano fino al soffitto del alloggio sottoufficiali a prua sopra quello del equipaggio dove a tale soffitto vi era una mono-rotaia  che portava il siluro verso l apertura della murata di ponte prua a ponte nave.

li vi era un passo uomo o meglio detto un portello ovale stagno che comunicava con esterno - vedi freccia verde orizzontale.



li rotaia finiva al interno parete del soffitto.
in quel momento il siluro sporgeva per 2/5 da tale apertura e veniva appoggiato
su un carrello in coperta che a sua volta scorreva su un doppio binario (sotto nel disegno in rosso).
siluro veniva fissato al carrello tramite due cinture d acciaio e spinto a mano verso
il tubo lancia siluri da ricaricare.



tale carrello era composto da una parte inferiore ruotata fissa su cui sopra vi
era una sella girevole su cui era fissato il siluro trasportato






 marcellodandrea :

27/1/2021 22:39
 
ciao MZ, grazie per le ulteriori precisazioni. :-)

Dunque se capisco bene la parte al di sotto del ponte di castello non era aperta, bensì chiusa con una paratia completa. In questa paratia si aprivano due portelli, ai due lati del volano che costituiva il comando del timone di prora. Il portello di sinistra (guardando verso proravia) era in corrispondenza con le rotaie e serviva a far uscire il siluro che veniva quindi caricato sul carrello all'esterno del portello. Il portello o passo uomo a destra serviva evidentemente solo all'equipaggio.

Sul mio disegno non c'è traccia del carrello e non lo vedo nelle fotografie d'epoca. Tu hai un disegno o una foto di questo carrello? Per quanto la scala sia piccola, mi sembra di capire che il carrello era sempre all'esterno e quindi dovrei metterlo sulle rotaie.

L'unica traccia di una parete chiusa l'ho trovata, nelle mie foto, in questo modello turco del Muavenet. In precedenza non l'avevo notata, la foto originale è molto più scura ed era tutto nero... Però mi pare di vedere che manchi il volano centrale (dovremo discutere in futuro dei colori...).

(ritaglio di foto: modello turco del Muavenet-i Milliye)



Una volta chiarito definitivamente l'aspetto di questa parte della nave, dovrò chiederti una mano anche per capire come erano i fumaioli, quanti tubi delle caldaie c'erano per esempio e che tipo di copertura avevano perché di nuovo non ci sono questi dettagli nei miei disegni.

E per finire, dovrò capire anche se c'era un antisdrucciolo sui ponti che fosse visibile a questa scala (tipo quelli a tacche di ca. 30 cm ognuna sui cctt italiani). Ma nelle foto ravvicinate non vedo nulla, il ponte sembra del tutto liscio. Mi sembra strano, i ponti dovevano essere perennemente bagnati su queste navi e quindi forse un antisdrucciolo poteva essere utile, ma in effetti non lo vedo.

Ma ne parleremo più avanti.

Per ora grazie davvero dei tuoi interventi !!!  :-)

 MZ1958 :

29/1/2021 17:01
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Marcello ciao.
Allora sperando il pc non mi tradisca per ennesima volta riscrivo per ennesima volta quanto segue.

1-    Domanda,
se spazio tra coperta principale e sotto ponte del copertino di prua era aperto:

NO,
tra le due parti vi era una parete chiusa - vedi disegno sotto linea rossa

Tra i due ambienti vi era come passaggi, al lato del timone di prua -posto al centro al esterno.

I passaggi erano due porte stagne, per passaggio personale e inoltre dalla porta destra vedendo da prua, per passaggio dei siluri di ricarica da stiva a ponte esterno.

vedi percorso siluri di ricarica - freccia verde



non dimentichiamo che tali torpediniere erano unita molto bagnate.
cioe erano progettate per essere piu basse possibili a livello del acqua.

inoltre progettate per navigare in mari tempestosi come quelli del nord europa.
tutto ma tutto quello che collegava esterni a interni era collegato solo da passaggi a chiusura ermeticamente stagna.

un esempio della eccezzionale tenuta im mari difficili rappresenta che i sommergibili di allora
sono stati creati e progettati sulle esperienze fatte in mare di tale tipo di navi.

anche il progettista dei nostri primi sommergibili, cesare laurenzi, progetto i sommergibili italiani su tali studi, vedi esempio tutti i sommergili della regia fino alla clsse F del 1916 inclusa.
vedendo le forme si riconoscono stesse linee tecniche.

molti degli equipaggi di sommergibili tedeschi ww1,
provenivano da personale delle torpediniere.




vedi sotto suo libro - leggendolo si chiarira molto sulla tecnica.





sotto uno schemino di come era suddivisa la parete.



 euro :

29/1/2021 17:42
 la cura  e l'attenzione per la ricerca storica che fai per la realizzazione dei tuoi gioielli è incredibile , io assisto sempre ammirato!!!

 MZ1958 :

29/1/2021 21:30
 sempre ciao marcello.
domanda tua
Il portello di sinistra (guardando verso proravia) era in corrispondenza con le rotaie e serviva a far uscire il siluro che veniva quindi caricato sul carrello all'esterno del portello. Il portello o passo uomo a destra serviva evidentemente solo all'equipaggio.


risp.
tutte e due portelli stagni erano per equipaggio,
inoltre quello di desta era "anche" per far passare i siluri ricarica al esterno.
un solo portello per tutti gli uomini era troppo poco e pericoloso.
inoltre da disegno sotto vedi che al interno nave - linea rossa 
era al centro la colonna sostegno del cannoncino di prua.





poi vedendo bene sotto, ho cercato schematicamente di dare un idea della parte di prua.



 MZ1958 :

29/1/2021 21:49
 tua domanda.
Sul mio disegno non c'è traccia del carrello e non lo vedo nelle fotografie d'epoca. Tu hai un disegno o una foto di questo carrello?

piu o meno era cosi.



il carrello aveva una base con 4 coppie di ruote.
su tale base vi era una sella su cui andava il siluro a sua volta assicurato con 2 cinghie di acciaio.
tale sella poteva essere poi rirata su suo asse quando si arrivava al punto di caricamento del tubo lancia siluro in questione.



in coclusione si tenga conto per portare siluro in coperta su carrello:
- aprire pavimenti ( bottole) del locale equipaggio e steso al piano sopra del locale sottoufficiali.
- issare con carrucole da stiva a soffitto locale superiore dei sottoufficiali.
- agganciare siluro a rotaia posta a tale soffitto
- far scorrere siluro fino a porta stagna di collegamento.
- far poggiare il siluro su carrello.
- far arrivare il carrello in coperta fino al tubo lancio previsto.
- poi manovra molto colplessa caricare.

questo tutto naturalmente
-- a forza di braccia,
- in alto mare magari molto agitato e
- magari di notte
- senza luci visto che la notte era solitamente il miglior momento di azione delle torpediniere
- e sicuramente anche sotto il fuoco di navi avversarie molto piu grosse, visto che la ricarica si faceva    
  dopo aver usato quanto gia vi era prima..

direi un lavoro eccezzionale se un tempo medio di tutto era sui 6 minuti.

 MZ1958 :

29/1/2021 22:07
 tua domanda:
dovrò capire anche se c'era un antisdrucciolo sui ponti

risp.
si come su tutte le navi vi era un antisdrucciolo.
a differenza delle navi italiane era fatto di tondini di acciaio saldato in coperta a forma circolare.
piu un robusto spargimento di sabbia al quarzo durante piturazione della coperta.

vedi foto esempio sotto.
si tratta di una foto del 1929 ma fatta su un unita prebellica della ww1.

.

 MZ1958 :

29/1/2021 22:43
 varie info :
http://www.navypedia.org/ships/turkey/tu_dd_muaveneti_milliye.htm

https://www.naval-encyclopedia.com/ww1/germany/torpedo-boats

in caso relax vedere :

https://www.youtube.com/watch?v=Hvbnf43c9z4

saluti marco

 marcellodandrea :

29/1/2021 23:10
 ciao MZ, sì tutto chiaro per la paratia e le porte stagne. Grazie infinite della preziosissima consulenza.


Ma per l'antisdrucciolo ho qualche perplessità. Intendiamoci,  mi sembra stranissimo che non ci fosse antisdrucciolo, ma si confronti le foto seguenti.

Intanto per onore di cronaca, su un modello del Muavenet che ho trovato su facebook c'è sul ponte una sorta di antisdrucciolo simile a quello della foto del post precedente:

(ritaglio di foto di modello)  (cliccare per ingrandire)





La foto inserita da MZ1958 con l'antisdrucciolo è molto chiara naturalmente e può servire perciò a comparare, dal punto di vista della visibilità in fotografia, le foto che metto qui di seguito.  

Sulle uniche foto che conosco dove si vedono bene da vicino i ponti del Muavenet-i Milliye, una dello Yadigar e un altro paio di altre torpediniere tedesche, a mio parere non si vede alcun antisdrucciolo "disegnato".

Potrebbe essere costituito, perciò,  solo da sabbia mischiata alla vernice?


(TUTTE LE FOTO INSERITE A SCOPO DISCUSSIONE MODELLISTICA - TUTTE LE FOTO SONO RITAGLIATE E NON COMPLETE)

foto 1   (cliccare per ingrandire)




questa è una foto famosissima con gli ufficiali tedeschi e una parte dell'equipaggio che ha eseguito l'azione del Goliath. Il ponte è inquadrato da vicinissimo ed è asciutto.

foto 2 (cliccare per ingrandire)



(la scritta dice semplicemente: marinai turchi) 
foto 3 (cliccare per ingrandire)



altra foto famosissima di tutto l'equipaggio sopra la nave subito dopo l'azione.
foto 4 (cliccare per ingrandire)



SMS S166 ancora in Germania, poi Yadigar turco
foto 5 (cliccare per ingrandire)



e infine due altre torpediniere tedesche

foto 6  (torpediniera tedesca) (cliccare per ingrandire)



(torpediniera tedesca classe S138)
foto 7  (cliccare per ingrandire)




Sono condizioni di illuminazione e angoli di ripresa diversi, ma non vedo mai un disegno evidente come quello della foto messa da MZ1958 nel suo ultimo messaggio.

Posso chiederti un controllo ulteriore sulla presenza di antisdrucciolo "disegnato" sulle torpediniere classe S138 ? :-)

Soprattutto nelle mie foto nn. 2 e 6, a mio parere non c'è traccia di tondini di acciaio. Potrebbe esserci solo la sabbia mischiata alla vernice ?

 grimdall :

30/1/2021 00:39
 Marcello però a ben guardare mi pare che nella foto 1, nella 3 e nella 4, all'interno della "piazzola" del tubo lanciasiluri si noti una qualche specie di "disegno" a circoletti, e nella foto 1 anche a sinistra sotto la bocca del tubo, fuori della piazzola, mi pare di intravedere un qualche accenno di un motivo a circoli... potrebbe essere che ci siano delle diversità tra nave e nave (a quei tempi l'uniformità era piuttosto utopica credo) o magari modifiche eseguite in tempi diversi?

 marcellodandrea :

30/1/2021 12:02
 ciao grimdall, purtroppo al momento non so rispondere alla tua domanda. La foto postata da MZ1958 è estremamente chiara e i circoletti si vedono benissimo e senza alcun dubbio. In quelle che ho inserito io non si vede niente, salvo una certa impressione di disegno, come hai notato anche tu, in alcune zone. Ma la 2 e la 6 direi che non hanno cerchietti sul ponte, mi sembrano troppo pulite (il 2 è proprio il Muavenet).

Vediamo cosa ne pensa Marco (MZ), penso che ne sappia di più anche come "usanze" della marina tedesca.

Comunque, nell'ipotesi che ci sia stato effettivamente un antisdrucciolo a cerchietti, per riprodurlo sarebbe giocoforza ricorrere alle decals, puntini neri molto fitti sul fondo dello scafo che dovrebbe essere, credo, grigio molto scuro o nero (così sembra nelle foto turche dal 1915 in poi).

Ora è vero che i cerchietti nella foto di MZ sono chiari su fondo scuro, ma ho paura che se li facessi chiari l'effetto finale sarebbe abbastanza bruttino, una specie di ponte col morbillo. Stiamo parlando, infatti, di una nave lunga 21 cm e spiccioli (se fosse 2 metri sarebbe corretto farli chiari).

A suo tempo ho messo le decals dell'antisdrucciolo per i "tre pipe" italiani (formato da tacche di circa 35 cm al naturale e  1 mm in scala) in color nero, da applicare sul fondo grigio scuro dei ponti, per la stessa ragione: è vero che le tacche tendono a riflettere meglio la luce e nelle foto sono più chiare, ma su un modellino di 21-22 cm immaginavo che una fitta rete di tacche chiare facesse un effetto piuttosto brutto su un piccolo ponte scuro. Le tacche nere invece hanno dato il risultato atteso, si nota l'antisdrucciolo senza che questo sia troppo appariscente alla vista ed il tutto è abbastanza armonico. Almeno così pare a me :-)



E qui veniamo, per forza di cose, alla questione colore. Queste navi, in Turchia, dal 1909 ai primi del 1915, stando alle foto in b/n sembrano verniciate in grigio chiaro.

Tuttavia, sul forum di modelwarships.com ho trovato un accenno ad un colore kaki. Anche nella tavola pubblicata da naval encyclopedia sulle navi turche della prima guerra mondiale, il colore è apparentemente verde o giù di lì... ma potrebbe essere quel kaki di cui dicevo prima. Di contro, le grosse navi di linea sono chiaramente di un grigio chiaro ben diverso dal verde/kaki(?) delle altre.

Nelle foto dal 1915 in poi, il colore diventa, nelle foto in b/n, grigio scuro (o nero?).  Che colore sarà? I modelli turchi del Muavenet sono di un bel nero lucido... :-)   Anche i disegni sulle cartoline o qualche quadretto celebrativo riporta un colore nero. Nelle foto il nero non è così evidente e sembra più grigio scuro, ma bisogna considerare l'effetto dell'illuminazione solare.

Anche qui, in merito ai colori, preferisco sentire l'opinione di MZ1958 e poi valutare con calma la questione.

Per finire, se invece per l'antisdrucciolo si trattasse solo di sabbia e vernice, allora sarebbe invisibile (salvo essere più opaco del resto dello scafo presumo, a meno che non fosse bagnato) e quindi la questione del colore avrebbe meno importanza.  :-)

 dj :

30/1/2021 12:55
 ciao Marcello
anche io ho l'impressione che sul Muavenet non ci siano quei circoletti di antisdrucciolo così evidenti nella foto delle torpediniere tedesche postate da Marco. Concordo poi con la tesi che eventuali disegni antisdrucciolo vadano fatti in nero. Ho già affrontato il problema, come Marcello, sulla RN Papa in carta ed ho potuto constatare l'effetto con Photoshop quando ho realizzato il ponte. Esiste nel programma in questione l'effetto rilievo con molte variabili : inclinazione della luce, direzione, intensità eccetera. Quello che ho usato è un rilievo ma vista la scala è poco apprezzabile sul modello. Di fatto si nota maggiormente la sola parte nera.



Vedo però che Marco MZ conosce molto bene la materia e quindi ritengo che ti trovi in buone mani, anzi spero anche io di poter usufruire della sua consulenza all'occorrenza, a lui piacendo ovviamente.
Giuseppe  

 marcellodandrea :

30/1/2021 18:28
 In attesa di chiarire un po' meglio, due foto della paratia sotto il castello con i due portelli laterali (col primer sono quasi invisibili... e se poi diventa tutto grigio scuro / nero sarà ancora peggio, salvo che mi invento qualcosa per evidenziarli). Ma tenete presente che la paratia tutta intera è larga 16 mm.

Sempre seguendo le preziose informazioni di MZ, i portelli veri erano larghi 85 cm, ed io ho trovato tra tutte le mie fotoincisioni questi due che in scala sono esattamente di questa grandezza (in effetti questi sono 2,5 mm, appena un decimo di più).

MZ mi ha consigliato di arrotondare un pochino di più i bordi del castello ed io l'ho fatto: l'impressione rispetto alle foto è, infatti, che il bordo debba essere più arrotondato. Ma ho seguito i profili del disegno e alla fine queste sono le misure...




La struttura centrale su cui sta la ruota del timone "di prua" è conica sia di profilo che frontalmente (qui è un tondino di plastica rastremato).
La paratia sembra un po' interna, ma ugualmente ho seguito le misure del disegno e la lunghezza della rotaia sul ponte, che finisce proprio lì (si intende, decimo più, decimo meno).



link alla galleria

 MZ1958 :

31/1/2021 15:44
 marcell complimenti per manualita.

sia te o che per giuseppe dovesse esserci bisogno di scavare nelle questione navali tedesche, rimango a disopizione nei limiti delle mie fonti o archivi.

salutoni a breve.

ps.

marcello, fumaioli.

per le torpediniere tedesche fino al 1918, il "cielo dei fumaioli era aperto.
.

intanto guardate tale filmato potreste scoprire dei dettagli interessanti.

https://www.spiegel.de/geschichte/skagerrak-schlacht-groesste-seeschlacht-der-geschichte-a-1094260.html

 marcellodandrea :

31/1/2021 18:41
 ciao Marco, grazie della ulteriore notizia. Ma c'è un dettaglio che a questo punto devo chiederti sui fumaioli.

Quante erano le caldaie di queste torpediniere?  A me risultano 4 caldaie, con due turbine a vapore.

E' corretto? Il fatto è che, se c'erano 4 caldaie, probabilmente in ogni fumaiolo c'erano due tubi, a meno che i tubi delle due caldaie con fossero riuniti in un unico tubo di uscita.   Se i fumaioli sono senza copertura, i tubi in cima si vedono... :-)



In quanto all'antisdrucciolo, sono arrivato alla conclusione che, ammesso che fossero presenti i cerchietti di metallo (anche se non si vedono nelle mie foto), la loro dimensione, per come si ricava dalla foto che hai messo tu (circa 5 cm o giù di lì), era al di sotto di qualsiasi risoluzione se rapportata in scala 1/350 (sarebbero poco più di un decimo di millimetro...).  Penso sia preferibile non inchiodarsi su un dettaglio così microscopico e curare, eventualmente, una certa differenza di lucentezza tra ponte e fiancate (con il ponte con l'antisdrucciolo più opaco e le fiancate più satinate).

 euro :

31/1/2021 19:10
 
Quote:
marcellodandrea ha scritto:  Penso sia preferibile non inchiodarsi su un dettaglio così microscopico e curare, eventualmente, una certa differenza di lucentezza tra ponte e fiancate (con il ponte con l'antisdrucciolo più opaco e le fiancate più satinate).

assolutamente d'accordo, continua così

 marcellodandrea :

1/2/2021 00:20
 Sì penso sia la cosa migliore.

Ho trovato su facebook anche un'altra foto di una Großer Torpedoboot, la V163 del programma di costruzione 1908, varata 1909.

(torpediniera V163, ritaglio di foto, aggiunta a scopo discussione modellistica) (cliccare per ingrandire)


In breve mi basta che il ponte del Muavenet abbia un aspetto come quello di queste foto, opaco. Poi che i cerchietti ci siano o no mi sembra secondario a questa scala.

 marcellodandrea :

3/2/2021 11:28
 Bene, nel frattempo ho fatto gli oblò a prua. La fila più fitta di sotto è in corrispondenza degli alloggi degli equipaggi (gli oblò sono spostati molto in alto nelle pareti degli alloggi, sopra le cuccette e sono quasi a filo con il ponte di coperta.

(cliccare per ingrandire)






link alla galleria

 euro :

3/2/2021 19:29
 hiiii gli alloggi a prora!! sono stato anche li, non proprio sotto il cannone ma comunque a prora su Nave Perseo, non ti dico il mare come si sentiva!!!

 marcellodandrea :

4/2/2021 18:24
 Il resto della nave era occupato dai motori, non c'era tanto altro spazio... :-)

Ho cominciato a mettere le rotaie circolari dei lanciasiluri (listelli di plasticard): Devo sistemarle prima di quelle rettilinee del carrello, a sinistra, perché le rotaie circolari passano sopra quelle lineari (presumo ci fosse un sistema per sollevarle, per far passare il carrello).  

In questo dettaglio (che ho messo anche in precedenza) si vede abbastanza bene.

(ritaglio di foto, inserito a scopo discussione modellistica) (cliccare per ingrandire)


In effetti dovrei anche sistemare, lungo tutto il bordo della nave, una sorta di cordone metallico che delimita i ponti (si trova sul livello inferiore della parte curva all'esterno). Senza stare a mettere troppe foto ora, lo illustrerò al momento di metterlo. Lo faccio comunque dopo aver messo le rotaie, ero curioso di vedere come venivano e dovrei fare presto. Per quelle lineari utilizzerò dei resti di fotoincisioni. Prossimi dettagli da sistemare sono anche i paraeliche a poppa e qualche piccola cosa sul tagliamare, poi lo scafo sarà completo.

Ho ritracciato i cerchi a compasso ovviamente. Si noti che le prime due rotaie circolari si trovano al di sopra di quelle rettilinee sul fianco sinistro della nave (l'ultima no, perché le rotaie diritte finiscono prima).







link alla galleria

 marcellodandrea :

6/2/2021 18:51
 Ho messo i primi pezzi delle rotaie diritte del carrello per il rifornimento dei siluri. Sono tratte da un vecchio set GMM per la Yamato in 1/350, si tratta in effetti di parti delle rotaie di poppa per il lancio degli idrovolanti. Ho separato queste parti dal resto ed ho ottenuto pezzi delle dimensioni giuste. Le parti che si trovano materialmente al di sotto delle rotaie circolari non le ho messe ovviamente. Dovrò ora sistemare le parti curve a prua, fino alla paratia del castello.


(cliccare per ingrandire)



Manca ancora il blocco al termine della rotaia, ovviamente...




link alla galleria

 marcellodandrea :

8/2/2021 19:08
 Con la stessa tecnica precedente ho finito di mettere le rotaie diritte e quelle circolari centrali dei lanciasiluri.

(cliccare per ingrandire)




A poppa ho cominciato a mettere anche i paraeliche.



link alla galleria

 marcellodandrea :

11/2/2021 18:47
 Nel ritaglio di foto qui sotto sono indicati con frecce rosse i dettagli che ho aggiunto. A prua un piccolo anello di cui però ignoro al momento la funzione (è troppo piccolo, penso, per il traino, e poi c'erano le bitte e i passacavi). Lungo il bordo curvo quella sorta di "cordone" metallico che corre da prua a poppa.

Si noti il numero S167, che indica nella codificazione tedesca la torpediniera d'alto mare (costruita nei cantieri Schichau) n. 167, ovvero il battello che, successivamente, diventerà il caccia turco
Numune-i Hamiyet, della stessa classe del Muavenet. Numero di codice e colore permettono di datare la foto probabilmente al 1909 ad Elbing, poco prima della consegna ai turchi.

Con frecce azzurre i dettagli prossimi: i passacavi a prua, il paraonde e, sulle fiancate, le lamiere a rilievo che corrono ugualmente lungo tutto lo scafo.


(ritaglio di foto inserita a scopo discussione modellistica)(cliccare per ingrandire)



Il "cordone" metallico è sprue stirato, applicato lungo le fiancate.




L'anello a prua l'ho fatto in carta indurita con attack. Non avevo niente altro di abbastanza sottile. Dovrò forarlo con il trapanino a mano se è il caso, ma è davvero minuscolo. Si noti il "cordone" lungo il castello e la fiancata.




Ho completato i paraeliche.






e aggiunto il blocco finale alle rotaie del carrello portasiluri.



link alla galleria

 Maurizio Maggi :

11/2/2021 21:30
  Ho l'impressione che il ponte di castello non sia corretto. La foto con lo scafo poggiato sul tappo verde lo mostra quasi piatto, la foto della nave mostra una discreta " schiena d'asino " tipica di tutte le torpediniere dell'epoca. Impressione confermata anche dai disegni della nave

 marcellodandrea :

11/2/2021 23:35
 Eh, la curvatura laterale, nel suo punto più alto, in scala, è alta circa 1,8/1,9 mm. E' possibile che questa sia appena inferiore a quella reale in scala, per quanto abbia cercato di seguire per l'appunto il disegno che comunque, nella parte superiore (non ai lati ovviamente) all'interno dei trincarini laterali, non ha alcuna curvatura, anche se so benissimo che i disegni non raramente sono sbagliati (e anche questo lo è, per esempio nel profilo dei compartimenti esterni inferiori, latrine e/o forse cucine, del blocco plancia, si confronti le foto - ma l'autore turco avrà cercato di fare meglio possibile immagino). Penso che l'aspetto generale migliorerà quando sarà presente il paraonde, che sto facendo ora con le sue estremità che curvano in basso ai lati e che accentua parecchio la sensazione di curvatura laterale del ponte (e il bordino rialzato - non so se definirlo mastretta/trincarino, ma forse sì, immagino servisse a convogliare l'acqua ai lati del castello - presente sul margine posteriore del castello).





Le foto a volte danno maggiormente l'impressione di curvatura anche sopra, a volte molto meno e sembrano quasi piatte .

(TUTTE LE FOTO SEGUENTI SONO RITAGLI, inserite a scopo discussione modellistica)
(cliccare per ingrandire)

(Muavenet-i Milliye, cartolina celebrativa per l'affondamento del Goliath, foto del 1912-14 forse, sembra infatti che ci sia una banda chiara sul primo fumaiolo)



(Muavenet-i Milliye, stessa foto della precedente ma ribaltata rispetto all'originale presumo, per via della grossa manica a vento tra i due fumaioli posta a sinistra, comunque la medesima impressione del ponte piatto, escluse le parti curve ai lati)



Un caccia turco (si noti i turbanti delle persone sulla barca) della stessa classe del Muavenet  nel periodo 1910-1912, quando non c'erano ancora bande colorate identificative sui fumaioli. La grossa manica a vento posta a sinistra (freccia gialla) potrebbe indicare che la foto è ribaltata, ma non è necessariamente detto.




(Muavenet-i Milliye, 1919 in internamento)



(S166 in Germania 1909, poi Yadigar-i Millet) - anche qui l'impressione a mio parere è che il ponte sia abbastanza piatto, escluse le parti curve laterali che peraltro non sono così alte; lì davanti c'era anche un cannone - qui nella foto non è ancora montato mi pare -  e i serventi dovevano restare in piedi in alto mare)



(S167 in Germania 1909, poi Numune-i Hamiyet)



(S168 in Germania 1909, poi Gayret-i Vatanye)



(Flottiglia con tre delle navi poi turche (S165/166/167) 1909 - le frecce gialle indicano un utilizzo dell'anello a prua).



Muavenet-i Milliye 1915 - metto questa foto più che altro per mostrare la presenza della mastretta (sempre che sia tale, insomma il bordino rialzato) sul Muavenet. Si noti comunque che dopo la parte curva , sulla destra, il bordino prosegue assolutamente in orizzontale verso il centro del ponte.



link alla galleria

 marcellodandrea :

12/2/2021 11:45
 Un'aggiunta al post precedente.

Spinto da curiosità e per cercare di essere preciso nei limiti delle mie possibilità (tutti possiamo sbagliare) sono andato a rivedermi i disegni del Muavenet e torpediniere italiane del periodo, a cui pure avevo dato un'occhiata in precedenza.

Questo è il disegno del ponte di castello visto da prua. Le frecce indicano la curvatura laterale e il profilo del ponte in mezzo (quella riga al di sopra è il ponte della plancia e le relative ali ai lati).











Riguardo le torpediniere italiane, ho scartato tutte le numerose classi con castello a "dorso di tartaruga" o schiena d'asino molto accentuata.  Le torpediniere d'alto mare tipo Sirio del 1905 invece sono sempre del tipo Schichau, fabbricate nel medesimo cantiere dei caccia turchi e quasi negli stessi anni. Non ho molte foto, ne metto un paio.


(ritagli di foto inserite a scopo discussione modellistica)

(RN Spica)



RN Serpente - si noti il bordo posteriore del castello molto rialzato (la mastretta per scaricare l'acqua ai lati, immagino) e anche l'anello sul tagliamare, nella medesima posizione di quello delle navi turche. Le fiancate presentano ugualmente una lastra sovrapposta in posizione mediana. Insomma, ci sono molte similitudini costruttive con le navi turche, il che non sorprende, dal momento che si tratta dello stesso cantiere e degli stessi anni di costruzione (le italiane 1904-06, le turche 1908-09).



In quest'ultima foto si noti anche il nome della nave scritto in caratteri molto scuri a prua, forse è dipinto di nero come il resto dello scafo. Mi sono posto il problema del nome del Muavenet, cioè se fosse scritto da qualche parte (seppure in caratteri arabi) ma non sono riuscito a vederlo da nessuna parte e neppure i vari modelli del Muavenet che ho trovato lo mostrano, almeno mi pare...


Allora quello che posso dire è che, effettivamente, se ampliavo di qualche decimo la parte curva laterale era meglio come impressione generale. Ma per quanto riguarda il ponte centrale, a me sembra sostanzialmente piatto, o quasi, anche qui. La eventuale curvatura a schiena d'asino è talmente leggera da risultare praticamente invisibile a questa scala (che poi, a dirla tutta, nel mio modellino, avevo comunque inserito due strati di carta sotto la parte centrale proprio per alzare appena appena il ponte nel mezzo perché di solito un minimo di curvatura c'è e mi sembrava strano che nella nave turca non ci fosse...)  :-)


**********

Faccio qui questa aggiunta, ero incerto se fare un nuovo messaggio ma non posso metterne troppi sullo stesso argomento (due bastano :-) ).

Comunque, già che ci siamo, siccome mi piace parlare di queste cose perché si impara sempre e le critiche sono costruttive :-)  , voglio mostrare anche un'altra cosa, proprio relativa al disegno. 

Ecco, se osservate il ponte di coperta indicato dalle frecce azzurre nel disegno a destra, noterete una forte curvatura del ponte proprio sotto il ponte di comando. Presumo almeno che sia lì sotto, dal momento che le linee tratteggiate verticali indicano, in tutta evidenza, i compartimenti al di sotto della plancia (due laterali e uno centrale).









Se ora però osservate il disegno a sinistra, questo mostra il medesimo ponte di comando visto da dietro. Le frecce azzurre indicano la coperta, che è praticamente piatta senza alcuna curvatura, a parte ai lati. Lo stesso nel disegno centrale.

Quale era quella giusta? Ho pensato che la coperta fosse molto arcuata davanti alla plancia e diventasse piatta subito dietro, ma magari è una ipotesi lambiccata. E a dir la verità piuttosto complicata da realizzare in uno spazio di pochi millimetri..

Ho dato un'occhiata alle foto, quella dove si vede meglio è la seguente (Yadighar-i Millet in Germania) , e il ponte là dietro la plancia mi sembra abbastanza piatto, certamente non così curvo come nel disegno qui sopra (a destra). Così ho lasciato perdere e l'ho fatto piatto (probabilmente aveva una minima curvatura e questa è pure accennata in un'altra sezione ancora del medesimo disegno che mostra lo scafo a poppa... ), salvo ovviamente le parti curve laterali.




 Oberst_Streib :

12/2/2021 21:36
 In questo thread sto zitto e ben nascosto, perchè quando il d'Andrea il Maggi ed altri si mettono a fare critica ed analisi del dettaglio si toccano livelli impensabili... meglio seguire da lontano e in silenzio.


 Maurizio Maggi :

12/2/2021 22:01
  Sono andato a vedere il forum russo, a pag. 2 del topic c'è un'altro disegno del caccia, un profilo ed una pianta dello scafo con le linee precise . Insomma, mi da un'altra idea . D'altronde anche il profilo delle ordinate che si vede molto bene nel disegno sopra da una indicazione precisa del ponte di castello. l disegno a sinistra mostra il ponte di coperta su cui poggia la struttura della plancia di comando , mentre quello delle ordinate mostra una leggera svasatura a salire, un affinamento delle linee che vanno poi a salire e a creare una , leggera, ma presente schiena d'asino. C'è una logica , le torpediniere di quegli anni era unità piccole , basse sul mare e operaavano nel Mare del Nord e nel Baltico dove il mare non scherza, erano come si dice molto " bagnate ", e dovevano quindi avere delle forme atte a smaltire la maggior quantità di acqua in tempi brevi. Il secondo disegno a pag. 2 del forum fa vedere bene le linee., sia del ponte di castello che del ponte di coperta.

 marcellodandrea :

12/2/2021 22:50
 Erano anche più che bagnate, probabilmente erano impermeabili quanto un sommergibile (giustamente, dato l'ambiente).



Quote:
Oberst_Streib ha scritto: In questo thread sto zitto e ben nascosto, perchè quando il d'Andrea il Maggi ed altri si mettono a fare critica ed analisi del dettaglio si toccano livelli impensabili... meglio seguire da lontano e in silenzio.




In silenzio ? Ma no perché? Caro Alessandro, io sono (come mi piace definirmi) un biologo di campagna che tenta di fare modellini raschiando venti minuti ogni tanto (difficilmente riesco ad avere più tempo di così a disposizione, lavoro, assistenza ai familiari, ora ho di nuovo pure il cane infortunato, che ci vuoi fare) e che si diverte un mondo a scoprire cose nuove, anche tra le navi :-) Le critiche sono benvenute perché sono euristiche, lo sai anche te, e sono anche di stimolo a guardare un sacco di cose...  i modellini poi sono carini ma se si sbaglia pazienza, se ne può sempre fare un altro... (se c'è tempo, spesso rubato al sonno, date le ore nottambule e anche se ci si riesce, non è mica detto) :-) 


Comunque via, ecco un'ultima rapida  aggiunta.

Per simulare le lamiere sovrapposte ho usato semplicemente due altre mani di primer, mascherando con nastro adesivo in carta.




Ecco qui il risultato, a parte qualche lisciatura che devo fare. Ho sistemato anche il paraonde, che ho dovuto scomporre in 4 pezzi a causa della sua forma un po' serpentina. A prua ho messo i passacavi chiusi.



Considerando che tutta la nave è lunga quanto il lapis che tengo sulla scrivania, non è poi così male. In quanto al bordo curvo del castello un pochino troppo sottile pazienza (la sensazione è che sia effettivamente un pelino troppo sottile, anche se credo di aver riportato proprio le misure del disegno... mah), credo che alla fine coperto da trincarino e battagliole e in alto mare tra spruzzi e onde si noterà poco. Però sono convinto che i ponti sopra, a questa scala, sia indifferente averli fatti piatti o quasi, data la curvatura appena accennata. Certo su un modello 1:100 sarebbe diverso, è ovvio.

link alla galleria

 marcellodandrea :

15/2/2021 23:38
 
Ho fatto i due compartimenti laterali del blocco della plancia. Il numero di porte presenti (vecchie fotoincisioni rimaste del foglio GMM per la Yamato) è quello riportato sui piani in visione in pianta, di cui dobbiamo fidarci qui perché è impossibile vedere alcunché là sotto tramite le foto disponibili. Si tratta di blocchettini di resina ricavati da materozze di vecchi figurini, che conservavo apposta per lavori del genere (la resina si lavora bene), rivestite di plasticard. La parete esterna dei compartimenti ha il profilo curvo sia verso prora che verso poppa, a differenza di quanto riportano i disegni (dove la parete a proravia è diritta e verticale). Non so cosa ci fosse nei compartimenti laterali, forse le latrine, perché mi sembrano un po' piccoli per ospitare le cucine. Il radiotelegrafista probabilmente era nel compartimento proprio sotto il ponte di comando, al centro.

Ho sistemato anche la mastretta al termine del castello, questa in plasticard sottilissimo.

(cliccare per ingrandire)




Ho stuccato la parete laterale dei compartimenti per raccordarla alla parte curva laterale della coperta.

Qui sul lato destro ho fatto anche una modifica al "cordone" di saldatura tra murata e castello, a prua. Siccome trovavo giusta l'osservazione sulla scarsa curvatura laterale, e notando che rispetto al lato sinistro il cordone era un pelino troppo alto, l'ho tolto e riposizionato un paio di decimi più in basso.




Con lo stesso sistema della resina rivestita in plastica ho fatto anche il casottino di poppa. Non avevo però portelli con oblò, così ho dovuto farli in plasticard sottile. Cerniere e maniglie sono così minuscole che sarà più semplice dipingerle. Ovviamente sistemerò le battagliole a suo tempo, ma qui sorgerà un problema. Tanto per cambiare, ricordando l'annosa questione del Turbine: come si accedeva alla plancetta sopra il casottino? Lì c'erano degli strumenti e si vedono foto con uomini sopra. Ma non c'è traccia di scalette, nei disegni o nelle foto...




Una passatina di primer a prua per verificare che non ci siano grosse magagne...






link alla galleria

 marcellodandrea :

16/2/2021 18:52
 In questi giorni stavo cercando di capire come facevano a togliere la rotaia circolare (nei primi due lanciasiluri) per permettere il passaggio del carrello coi siluri di riserva.

Studiando la foto qui sotto sono arrivato ad una conclusione con un minimo di logica. Nel frattempo avevo anche chiesto a Marco/MZ che aveva chiesto a sua volta ad alcuni amici tedeschi esperti di queste torpediniere. Coincidenza, ho scritto a Marco le mie deduzioni e lui mi ha informato che giusto un'ora prima gli era giunta risposta dai suoi amici tedeschi con la medesima spiegazione (salvo dettagli).

Così ve la metto qui.

La prima idea era stata che tutto il settore semicircolare esterno si sollevasse per far passare il carrello. Ma non poteva essere, le cerniere avrebbero impedito al lanciasiluri di ruotare. L'apertura doveva avvenire secondo un'altra direzione.

Ingrandite la foto sotto e osservate le frecce. Guardando meglio, si notano in corrispondenza delle frecce rosse delle "tagli" nella rotaia circolare (ovvero, il settore esterno, quello compreso tra le due rotaie diritte, è separato e fisso)


(cliccare per ingrandire) (ritaglio di foto: Muavenet 1915, foto celebrativa dopo il siluramento del Goliath)



In breve, i due settori compresi tra la freccia rossa (interruzione della rotaia) e la freccia verde venivano tolti (freccia gialla) semplicemente svitando un grosso bullone posto in corrispondenza della freccia verde (che c'era il bullone l'ho saputo da Marco ovviamente, io non potevo vederlo). In corrispondenza della freccia rossa (ripeto pari pari la spiegazione di Marco)  la parte di rotaia amovibile era semplicemente appoggiata e tenuta ferma dalla spinta in fuori del carrello del lanciasiluri.

Questo è il primo lanciasiluri della nave, subito dopo la plancia. Quella a destra è una delle due grosse maniche a vento che si trovano appunto tra il lanciasiluri ed il secondo fumaiolo (si confronti il disegno) (a prima vista sembra un fumaiolo, ma se si osserva la base si nota che non è posta a centro nave, ma spostata verso la parte bassa della foto).

La cosa interessante è quello che c'è sotto il lanciasiluri, a proravia. Si tratta di un unico osteriggio centrale. Anche nella grande foto dello Yadigar ripresa in Germania si vede un unico osteriggio centrale a proravia, all'interno di tutte e tre le rotaie circolari.

Nel disegno però di osteriggi in quella posizione ce ne sono due, ai due lati della mezzeria. Credo si tratti senz'altro di un secondo errore del disegno :-)  (il primo è il profilo anteriore esterno dei compartimenti bassi della plancia, come ho scritto in precedenza).

 Cesko :

16/2/2021 20:42
 I tuoi wip sono sempre belli e interessanti. Sto zitto e buono, ma ti seguo.

 marcellodandrea :

16/2/2021 22:52
 Grazie Francesco. Queste navi sono una scoperta anche per me, davvero belle e ben fatte, data l'epoca.

Approfitto di questo messaggio per aggiungere una cosa a proposito degli errori del disegno. Nella piazzola del primo lanciasiluri, quale si vede nella foto precedente, come ho detto  c'è un solo osteriggio (e non due come mette il disegno).

Stasera ho fatto una breve chiacchierata con Marco/MZ e discutendo di questo osteriggio mi ha fatto notare che mancano anche le "botole" (dico così per semplicità e chiarezza) presenti invece, nel disegno, a sinistra del lanciasiluri. Nel disegno ce ne sono tre: un passo d'uomo (cioè una cosa del genere di quella illustrata dalla foto qui sotto:

(ritaglio di foto modificata inserita a scopo discussione modellistica) (passo uomo su torpediniera tedesca)


e altri due più piccoli, forse aeratori (che, mi dice MZ, venivano aperti quando si carbonava). Queste tre "botole" , in realtà, non erano sul Muavenet nel 1915.

Naturalmente una nave non è necessariamente uguale ad una pariclasse e a volte non è neppure uguale a se stessa nel corso degli anni successivi. E nonostante la fama del Muavenet e del suo equipaggio, dobbiamo vedere per quanto possibile se si tratta proprio di quella nave o di qualche altra della medesima classe.

Una cosa che ci può aiutare a identificare correttamente le navi è questo schema, che riporta il sistema di bande colorate apposte sui fumaioli di questi caccia.  Ho aggiunto i colori corrispondenti ai nomi turchi (bianco, rosso, giallo).


(schema modificato aggiunto a scopo discussione modellistica)



Le torpediniere turche, inoltre, erano dipinte in un colore uniforme chiaro (grigio chiaro o, forse, kaki chiaro, come si vede in alcune illustrazioni colorate) fino all'inizio del 1915, per divenire di un uniforme colore molto scuro (forse nero), da quella data in poi.

Ora è tardi e non posso continuare, discuterò di queste foto nel prossimo messaggio. :-)

 marcellodandrea :

17/2/2021 23:57
 Continuo il discorso di ieri sera sull'identificazione delle navi e alcune caratteristiche di bordo riportate erroneamente dal disegno.

Tenete presente che nello schema delle fasce colorate sui fumaioli del messaggio precedente, il colore generale dello scafo relativo alla prima colonna (1912-1915) è grigio (oppure kaki) chiaro, per le altre due colonne è grigio scurissimo (oppure nero).

In questo caso devo mettere le foto per intero. Ma per evitare problemi di copyright inserisco una linea bianca diagonale sulla foto per modificarla. Inoltre ci sono tutte le frecce colorate e i numeri che ho messo io.

A numero uguale corrisponde il medesimo dettaglio.

(foto modificate inserite a scopo discussione modellistica)
(cliccare per ingrandire)




1 - Foto del Muavenet (dicono tutte le didascalie) subito dopo il siluramento del Goliath, celebrativa di nave ed equipaggio.
Il colore è molto scuro/nero, sul fumaiolo (2) c'è una sola fascia chiara: stando allo schema, è il Muavenet nel 1915 o seguenti e la fascia è gialla.
Si noti: il bordo curvo della parete esterna del compartimento sx di plancia verso prora (1 - si confronti il disegno, dove quel bordo è verticale) ; la struttura traforata (3) sulla nave alle spalle; l'unico osteriggio centrale (4) all'interno della rotaia circolare del lanciasiluri; la mancanza di passi uomo (5) o altri boccaporti sul ponte; un boccaporto per carbonare (6) in posizione leggermente anteriore alle rotaie circolari; il trincarino (7) alla traforatura del quale i marinai si agganciavano quando operavano sul ponte in alto mare (questo dettaglio me lo ha spiegato Marco/MZ).

Interessanti i salvagente a ciambella sulle ali di plancia e il rivestimento delle battagliole in canapa grossa. Quali siano i rispettivi colori è un mistero, per ora... :-)




2 - foto del Muavenet nella stessa occasione.
Lo è quasi sicuramente, data la presenza sul retro della medesima nave, si noti la stessa struttura traforata (3). I dettagli 4 e 5 sono identici. Il lanciasiluri è in posizione neutra verso prora e si possono osservare i meccanismi dentati per la rotazione. Dettagli nuovi sono la manica a vento (9) con le masserizie sul ponte davanti, si noti anche appena accennata la curvatura della stessa (10). A sx della manica a vento un altro passo uomo (8) aperto. Sul onte a sx delle rotaie circolari un'altra apertura circolare (11).





3 - Altra foto nella medesima posizione e nello stesso momento. La nave dietro è sempre la stessa (dettaglio 3). Ugualmente identici sono i dettagli 4, 5, 8 (si notano le funi interne per la chiusura rapida del boccaporto), 9 (qui si vede meglio che è la manica a vento)  e 11. In primo piano il trincarino traforato. Le stesse masserizie sul ponte davanti alla manica a vento.







4 - qui la faccenda si complica. Secondo la didascalia è sempre il Muavenet con l'ennesima foto celebrativa, in questo caso dell'ufficiale tedesco addetto ai siluri durante la missione. La posizione è diversa, si tratta del terzo lanciasiluri (ls)  a poppa. La prora è verso destra e si vede il secondo lanciasiluri (ls) e poi il secondo fumaiolo. Tuttavia non sono affatto sicuro che si tratti del Muavenet, anche se dovrebbe essere un caccia del medesimo tipo. Il problema è che non tornano le fasce colorate sui fumaioli (si noti che ci sono fasce colorate solo sul primo fumaiolo, il secondo è sempre senza fasce). Quella di questa nave è in fondo a destra (2) e sembra grigio chiaro (giallo?), ma sopra si direbbe che ce ne sia un'altra più scura. La nave dietro è un caccia identico, con una bella fascia molto chiara (bianca?) sul primo fumaiolo. La nave ancora dietro ha una fascia grigio medio (rossa?) e dovrebbe essere il Numune.Il colore di tutte le navi è scuro e dovremmo essere perciò oltre i primi del 1915: date le decorazioni degli uomini, dopo l'affondamento del Goliath (13 maggio 1915). Nel maggio-giugno 1915 non dovrebbe esserci proprio un battello con una fascia bianca sul primo fumaiolo e questo mi lascia appunto il dubbio su quale delle due sia il Muavenet . Però, succede sempre in tutte le marine che il cambio dei colori e riverniciature varie non siano certo contemporanei nelle navi. Una possibile spiegazione è che il primo sia il Muavenet (fascia gialla), il secondo il Gayret (fascia bianca ancora come prima del 1915), il terzo il Numune (fascia rossa). Ma sono solo ipotesi (magari volevano fare questa foto riprendendo tutte le navi e si sono messi sul battello più comodo a questa necessità, tanto erano tutti "uguali" ...) e qui, appunto, non possiamo essere sicuri di come stiano realmente le cose.

Se confrontiamo col disegno (che secondo l'autore è riferito al 1910) vediamo che succede:

La zona azzurra è quella delle foto 1,2,3 - la zona gialla quella della foto 4




I dettagli dei disegni vanno tutti bene (a parte il bordo anteriore del compartimento basso della plancia (1) che qui nel disegno è diritto - ma attenzione, NON è mai stato diritto, né nel 1910 come dice il disegno né in Germania al varo, foto alla mano), ma all'interno delle rotaie circolari del primo lanciasiluri (foto 1,2,3) mancano i dettagli segnati in rosso, e i due osteriggi in realtà sono riuniti in un unico osteriggio sulla mezzeria. Dietro, sul terzo lanciasiluri (foto 4) i dettagli che si vedono vanno bene, quelle minuscole maniche a vento sono prese d'aria montate a terra e durante il carbonamento e si vedono anche nella foto 4 in primo piano. L'osteriggio interno alle rotaie è unico.

In realtà, molto probabilmente, entro le rotaie circolari c'era sempre un solo osteriggio, in tutte e tre i lanciasiluri. Questo dicono le foto delle altre navi pariclasse, le vedremo al momento opportuno.

Purtroppo non abbiamo altre foto di dettaglio del Muavenet da confrontare almeno che io sappia (ce ne sono diverse altre, ma non così vicine da valutare i singoli dettagli sui ponti). Se ci sono altre imprecisioni nel disegno, non si può dire. 

Poi, grazie anche a Marco/MZ, sto confrontando altre foto che ci permetteranno di essere perlomeno più precisi su alcuni dettagli dubbi.

Ciao alla prossima :-)

 marcellodandrea :

18/2/2021 11:34
 Completo qui questa parte esplicativa, anche per mostrare un po' come procedo per quanto possibile, con una foto da sopra di un caccia del medesimo tipo presa in Prussia or. (probabilmente a Elbing presso i cantieri) nel 1909. Fa parte di una serie di 3-4 foto riferite probabilmente al medesimo battello, l'S166 , poi divenuto il turco Yadigar-i Millet.

(ritaglio di foto inserita a scopo discussione modellistica)
(cliccare per ingrandire)




La freccia rossa indica un boccaporto sul lato destro del primo lanciasiluri. Le frecce verdi con il numero 4 indicano il medesimo dettaglio 4 delle foto precedenti, cioè l'osteriggio davanti al lanciasiluri. Stando a questa immagine, l'osteriggio era singolo su tutti e tre i lanciasiluri.

Di conseguenza, il disegno del primo lanciasiluri si modifica come segue:




anzi forse il boccaporto sul lato destro dell'osteriggio va fatto un po' più grosso, ma insomma sta lì. Non sembra esserci niente altro di notevole dentro la rotaia circolare. Nel secondo lanciasiluri l'osteriggio diventa singolo. Nel terzo invece tutto dovrebbe rimanere come è.

Ho segnato anche le due scialuppe (freccia gialla). La loro disposizione è discriminante per capire se una foto è diritta o ribaltata (succede con le vecchie lastre). L'imbarcazione più grande sta a dx, quella più piccola alzata sul fianco a sx, più o meno come la posizione delle  due grosse maniche a vento davanti al secondo fumaiolo: la più grossa delle due sta sempre, nelle foto, a sx come nella foto sopra dello S166 e NON a dx come si vede anche nel ritaglio del disegno originale qui sopra. L'unica foto che possiedo dove la manica a vento più grande si trova a sx è una cartolina celebrativa del Muavenet (sempre che sia davvero il Muavenet... in questa cartolina la nave è chiara, quindi anteriore al 1915 ed ha apparentemente una fascia chiara solo sul primo fumaiolo, quindi non sarebbe il Muavenet, ma in effetti il secondo fumaiolo si vede molto male), ma la scialuppa piccola sollevata si trova a dx e quindi la foto è ribaltata (ho trovato anche la foto originale, diritta).

E così via. :-)

Adesso non vi annoio più. Ora proseguo con la costruzione, illustrando magari i dettagli più significativi con le foto che ho a disposizione, sia trovate in internet, sia fornitemi da Marco/MZ. :-)

 marcellodandrea :

19/2/2021 22:46
 
Ho messo i vari boccaporti laterali lungo tutto lo scafo, sia i passi uomo (con le cerniere di sprue stirato) sia le prese d'aria. Ogni cerchietto è ricavato da tondini di plastica, tagliati e poi spianati con carta abrasiva (tutti assieme, fissati su nastro biadesivo)

(cliccare per ingrandire)



Lungo la fiancata corre il trincarino traforato, come abbiamo visto nelle foto sopra. La sua altezza, tuttavia, è di ca. 20 cm, che in scala 350 fa 57 decimi di millimetro. Troppo poco per farlo così come era. Mi sono limitato perciò a simularlo con sprue filato a caldo lungo i bordi di tutti i ponti. Nella stessa posizione, più o meno, ci vanno anche le battagliole, per cui poi alla fine si vedrà poco.

Sulla prua, in corrispondenza delle ancore (i triangoli segnati a lapis) il trincarino dovrà essere tolto per fare posto alle attrezzature per l'ancora (ma era utile montarlo tutto unito, per mantenere l'allineamento).




Una vista da dietro, con i trincarini e i boccaporti laterali tutti in posto.




La nave aveva due coppie di grosse bitte a poppa e altrettante a prua, per i cavi di ormeggio (ma non ho ancora visto dove stanno i relativi passacavi...). Ho utilizzato dei tondini in plastica di dimensione adeguata; una volta asciutti e incollati, ho realizzato le teste schiacciate a caldo e poi ho ripulito con carta abrasiva. Le bitte non sono esattamente verticali rispetto alla nave, in quella posizione il ponte è leggermente curvo, anche a prua.






link alla galleria

 marcellodandrea :

23/2/2021 18:51
 Ho completato in gran parte la prua, salvo la gruetta e i sistemi di movimentazione ancore, su cui devo ancora studiare un po'...

Oltre il disegno, si può confrontare anche questa foto, che mi ha segnalato Marco/MZ (che conosce i siti tedeschi molto meglio di me) che mostra la torpediniera S 178 (cioè, una parte della torpediniera... :-) ). E' tutto abbastanza ben visibile (la grossa manica a vento subito dietro il paraonde dovrebbe essere provvisoria per i lavori).


Questo è il verricello/argano che si trova al centro del castello, ma non mi è ancora chiaro come veniva usato (per sollevare le ancore? forse, ma come ci agganciavano i cavi? Marco/MZ mi sta aiutando ma ne riparleremo...). Il "cosino" è fatto sostanzialmente con due tondini appaiati e dei cerchietti di plastica più grandi sotto e sopra. I due fili di sprue stirato vanno tagliati al pari del resto. Al di sopra ci sarebbe un volano, ma lo monterò alla fine ovviamente.

(cliccare per ingrandire)



Ho aggiunto gli scivoli delle ancore, molti fori di areazione, due scatolati dietro il paraonde che non so che funzione avessero (forse il più grande era una riserva di munizioni per il cannone).




Lo stesso dall'altro lato. I due cilindretti all'estremità posteriore del castello sono asimmetrici, quello di sx è più distante dalla mezzeria e purtroppo ignoro la loro funzione.










Con un pochino di primer...




Le linee rosse corrispondono all'andamento di due cavi che, probabilmente, servivano a movimentare le ancore. I cavi uscivano da un pozzo (quello a dx), scorrevano verso prua su un terzetto di bitte e, cambiando direzione (lì accanto al verricello doppio), andavano fino a prua. Date le foto, sospetto che passassero dai fori proprio a prua che io interpretavo come passacavi chiusi (ma allora sarebbero una sorta di occhi di cubia) e da lì tornassero indietro, i cavi stessi oppure due pezzi terminali di catena come ugualmente si vede in alcune foto, fino alle ancore. L'ipotesi è che la gruetta, che devo ancora fare (e data la delicatezza metterò alla fine) forse servisse a sollevare le ancore e riportarle in posto sugli scivoli (anche se sembra delicatina...). Qui c'è una foto con la gruetta in funzione ma non è molto chiaro. Anche di questo devo parlarne con Marco/MZ e, tramite lui, con alcuni suoi amici modellisti e storici navali tedeschi, che mi stanno gentilmente aiutando.




(ritaglio di foto inserito a scopo discussione modellistica) (torpediniera V 180)  Si noti le catene delle ancore.




link alla galleria

 marcellodandrea :

27/2/2021 11:32
 Come per il resto, ho utilizzato pezzettini di materozze di vecchi figurini in resina per il corpo delle sovrastrutture, in questo caso per il comparto centrale inferiore del complesso di plancia.




Senza dilungarmi troppo, qui rivestito di plastica e montato. Il compartimento dovrebbe contenere la cucina. Nel disegno (si confronti all'inizio del wip) compare un rettangolo con 6 cerchietti simile a prima vista ad una serie di osteriggi, solo più grandi. Ho chiesto lumi, tramite Marco/MZ, ai suoi amici tedschi e mi dicono che si tratta dei fornelli di una cucina, appunto.








Ho poi cominciato a fare il timone a poppa. Il disegno qui sotto mostra alcuni dettagli, come la piattaforma sopra la barra del timone (che nel disegno è aperta sui lati e intera sopra), e poi i dettagli n. 9 (la timoneria ausiliaria di poppa, dove arrivano quelli che sembrano cavi che, scorrendo a lato, vanno al n. 11 e poi fino alla barra del timone. I rettangolini con le "x" n. 10 sono scatolati.




Seguendo il disegno ho fatto questo, con la barra spostata a sinistra per una virata verso destra. In realtà poi lì sotto non si dovrebbe vedere quasi niente, era solo per provare.




Tuttavia, per una volta che controllo le foto dopo, ecco la situazione nella torpediniera S166 (poi Yadigar-i Millet) nel 1909 ancora in Germania, in pratica l'unica foto che ho dove si vede questa parte nelle navi di questo tipo:

(ritaglio di foto inserito a scopo discussione modellistica - torpediniera S166, 1909).



Ingrandite la foto e si noterà (da sinistra a destra) che: 1) la piattaforma è suddivisa in numerosi pezzi di paiolato smontabili (ma questo me lo aspettavo e ho avuto conferma) ed è parzialmente chiusa ai lati (e lo è davanti: questo ho potuto vedere in altre foto); 2) i "cavi" sono in realtà grosse catene (attenti a non confonderle con il trincarino traforato, che si vede a poppa); 3) dal livello della bitta in poi proseguono dentro grossi tubi metallici e arrivano alla timoneria.

Ora ho guardato ma in questa scala non ho catene sufficientemente piccole da stare lì. Non posso fare altro perciò che sostituire lo sprue sottile che ho messo con altro di dimensioni un po' maggiori per simulare i grossi tubi. La piattaforma non l'ho ancora fatta e farò qualche prova, ugualmente, per vedere se trovo qualcosa che simuli le grate, ma sospetto che, sempre per la scala, al massimo potrò mettere la "quadrettatura" che indica le varie parti amovibili.

link alla galleria

 Oberst_Streib :

27/2/2021 14:11
 Marcello, mannaggia a te... avevo voglia di costruire una nave, dato che non ne ho mai fatte o quasi.
Ho 3 o 4 kit qui che aspettano, tra cui una che addirittura potrebbe rientrare nella Campagna Egeo.
Ma quando vedo questi tuoi lavori mi passa la voglia, dato che raggiungi dei livelli di dettaglio e di precisione (tecnica e storica) che mi inibiscono subito dal tentare anche solo di seguirti, non certo di emularti...


Come sempre, anche questa paginata di informazioni letta con grande attenzione e piacere, perchè qui più che al modellismo siamo a un corso di tecnica navale.
E la struttura da pubblicazione scientifica di stampo universitario si vede eccome...
Bravo bravo bravo


 dj :

27/2/2021 16:04
 Quote:
marcellodandrea ha scritto: Come per il resto, ho utilizzato pezzettini di materozze di vecchi figurini in resina per il corpo delle sovrastrutture, in questo caso per il comparto centrale inferiore del complesso di plancia.


 

... a proposito una domanda tecnica : come fai a rendere le pareti perfettamente perpendicolari ? Solo lima e squadretta ? (... tutto molto bello ... ovviamente alla "D'Andrea" ... Alessandro ha l'occhio lungo )

Giuseppe

 marcellodandrea :

27/2/2021 20:49
 Quote:
Oberst_Streib ha scritto: ... avevo voglia di costruire una nave,




Questa mi sembra un'ottima idea, cambiare soggetti aiuta a migliorarsi, anche se i risultati non sono quelli che vogliamo (le mie navi non mi piacciono mai una volta finite; dico sempre che ogni soggetto dovrei farlo almeno due volte: nel Muavenet sono già arrivato a questo punto...).

Per cui grazie dei complimenti, ma sono ampiamente esagerati, credimi.


Piuttosto, a proposito di navi, è strano che non ce ne sia nessun'altra in giro. Se qualcuno mi fa compagnia mi sento meno solo :-)


Quote:
dj ha scritto: 
... a proposito una domanda tecnica : come fai a rendere le pareti perfettamente perpendicolari ? Solo lima e squadretta ?

Giuseppe


Sostanzialmente sì, perché si tratta di casottini alti pochi millimetri (e "perfettamente" è parola grossa...).  Non le lime però, ma carta abrasiva incollata su superfici piatte, si gestisce meglio. L'unico punto dove è obbligatorio stare molto più attenti è l'inclinazione dei due fumaioli, se sono in coppia (o tripli peggio ancora) come qui, se uno dei due è appena leggermente meno inclinato si vede subito purtroppo.

 enrico63 :

27/2/2021 22:31
 Ogni commento è superfluo....mi limito a seguirti!!

 marcellodandrea :

28/2/2021 10:51
 
Visto che siete così gentili, allora datemi una mano. Secondo voi, i fumaioli sono uguali fra loro oppure no?

Tenete presente che, mi dicono, da ogni fumaiolo scaricavano due caldaie (per un totale di 4 che azionavano due turbine a vapore), quindi non dovrebbero esserci differenze particolari per questo.

Lasciate perdere i segni rossi. Indicano dettagli diversi che ora non riguardano il problema ( il n. 6 sono cesti che, di nuovo mi dicono, servivano a tenere calde le amache per l'equipaggio). Il n. 8 era un boccaporto e le due n. 7 erano botti per l'acqua potabile (si vedono in varie foto di altre torpediniere: pare che dopo alcuni casi di avvelenamento degli equipaggi conservando l'acqua in depositi sottocoperta, avessero deciso di tenerla fuori nelle botti sui ponti, dato che comunque le missioni di queste navi erano sempre abbastanza brevi).

(cliccare per ingrandire)




Non sto a mettere foto dei fumaioli. Non ho nessuna foto dove sia assolutamente certo che la vista è perfettamente al traverso e ogni minima differenza può essere dovuta a prospettiva o anche semplice illusione ottica.

Non vi dico cosa penso io per non influenzarvi.

Grazie :-)

 Oberst_Streib :

28/2/2021 11:17
 Mah, senti Marcello, date le premesse tecniche e quello che si vede nelle foto, i due fumaioli sembrano dimensionalmente identici:



Ovvio che i dettagli esterni ed interni potrebbero non esserlo, ma i due cilindroni a me paiono uguali.

 enrico63 :

28/2/2021 11:28
 Sovrapponendo il disegno dei due fumaioli appaiono decisamente diversi nella visione verticali e praticamente sovrapponibili in quella in pianta. Ora essendo che entrambe le cose non possano coesistere i9l disegno direi che è cannato. Ma dove? Ti rimane solo da valutare attraverso le foto.


 MZ1958 :

28/2/2021 14:49
 salve da marco.

no i fumaioli non erano identici.
il posteriore era leggermente piu piccolo.
appena possibile mi verranno inviati dati piu precisi dalla germania.
intanto poso foto di un modello in 1/100 simile per far vedere differenza.

saluti marco


 marcellodandrea :

1/3/2021 11:31
 Eh, sospettavo che fosse più piccolo, nelle foto spesso si ha questa impressione, ma il disegno era ambiguo come ha notato anche enrico e così ero rimasto un po' perplesso. Per essere più grande, però, doveva contenere qualcosa di più di quello dietro. Ma che cosa? L'unico tubo di scarico vapore che c'è nel fumaiolo davanti va alla sirena, che è esterna sul lato sinistro (nel disegno non c'è ma è visibilissima nelle foto) (gli altri tubi vanno alle turbine).

Si tratta di una differenza davvero piccola in scala 350. Mi sa che l'unico modo per realizzare due tubi diversi solo per un "pelino" così, sia di farli fasciati in carta (poi indurisco con attack, liscio, stucco e riliscio, l'ho già fatto altre volte e viene preciso, soprattutto il diametro). Vedrò, tanto finché non vengono bene non li monto...

 Maurizio Maggi :

1/3/2021 17:36
  Marcello i fumaioli non contenevano nulla . C'era la compartimentazione delle " casse a fumo " , in pratica erano come le canne fumarie dei camini e dovevano garantire un determinato tiraggio per ottimizzare il funzionamento delle macchine. Tutti gli eventuali tubi per svaporare o per fare fumo erano all'esterno dei fumaioli. Spesso nella faccia interna c'erano anche delle scalette verticali  utili all'equipaggio per lavori di pulizia e manutenzione . Bisognerebbe avere i piani e vedere come erano progettati gli scarichi e si potrebbe capire perché il fumaiolo di poppa è leggermente più piccolo. Addirittura quando un fumaiolo veniva colpito e magari distrutto da un colpo avversario, le macchine avevano dei problemi con il tiraggio. Anche per questo motivo venivano installate le grate sopra l'unghia dei fumaioli, una bomba d'aereo che per somma sfortuna si fosse infilata dentro al fumaiolo sarebbe arrivata diritta in sala macchina, con conseguenze facili da immaginare. Ti metterei delle foto e dei disegni ma è troppo laborioso

 marcellodandrea :

1/3/2021 18:54
 ehi ciao Maurizio, sono contento che segui :-)  grazie della spiegazione, la mia supposizione era solo per tentare di giustificare le maggiori dimensioni, per quanto limitate.

Dal punto di vista della riproduzione pura e semplice posso anche soprassedere a quello che c'è dentro, diciamo così. Però Il tuo cenno ad eventuali scalette interne, solo per curiosità, mi spinge a far notare qui due dettagli dei quali mi chiedevo la funzione.

Uno è questo, che nel fumaiolo posteriore è assente.





L'altro è questo (che probabilmente è la stessa cosa)




qui nello Yadigar ancora in Germania.

Potrebbero avere qualcosa a che fare con una scaletta interna?

Non ho foto chiare che mostrino la presenza anche di una scaletta esterna sul davanti del primo fumaiolo, ma devo controllare meglio.

 Maurizio Maggi :

1/3/2021 19:53
  Non mi fa pensare ad una scaletta, lo spazio per accedere sarebbe troppo ristretto.Poi quella piccola mezzaluna sta sull'unghia del fumaiolo come fosse una apertura per far passare quelle due piccole cose che si vedono nella foto. Non possiamo escludere che all'interno, appoggiati alla parete anteriore, ci fossero due piccoli tubi che portavano vapore, non avrebbero dato fastidio al sistema delle casse a fumo. E se le due piccole cose che spuntano fossero sirene ? Anche i vari disegni postati non lasciano capire . Le foto non mostrano tubi esterni che salgono sul fumaiolo frontalmente ma disegni , foto e anche il modello mostrano chiaramente la piccola mezza luna con la sua piccola apertuta rettangolare. Per avere qualche certezza ci vorrebbe un disegno con lo spaccato e l'interno del fumaiolo. Sinceramente non so cosa pensare e di queste unità non ho documentazione.

 marcellodandrea :

1/3/2021 23:34
 Sì erano solo ipotesi. Metto qualche altra foto tra le più chiare che ho, solo per curiosità senza pretese .

Intanto posto di nuovo un dettaglio di una foto che ho messo in precedenza.  A prima vista quella mi sembrava la sirena (per questo ho scritto sopra che era a sinistra all'esterno).

L'alternativa è che sia un sistema per fare fumo (nel qual caso la sirena sarebbe in cima al fumaiolo). Che ne dite?




Seguono una serie di ritagli di foto dove il nome non lo metto quando è incerto (le didascalie turche sono sempre imprecise, per loro sono quasi tutti il Muavenet, e poi il sistema a bande colorate cambia a seconda degli anni, quindi vai a sapere...). Comunque sono tutte foto di navi turche (salvo se scrivo altrimenti).

Noterete che il dettaglio sopra il fumaiolo anteriore a volte è molto più sollevato. A volte è basso (o abbassato, non so). A volte è del tutto apparentemente assente.


Uno di questi caccia ad andatura sostenuta e con abbondante fumo. Parliamo dei fumaioli ed è l'unica foto dove si vedono "lavorare" alacremente, diciamo così...






Questo dovrebbe essere il Gayret (due bande rosse sul primo fumaiolo) nel 1915, mentre sbarca un equipaggio tedesco. La freccia indica il dettaglio in questione, ma più "sollevato".




Idem sul Muavenet. Si noti la scaletta esterna sul davanti del secondo fumaiolo.




Un'altra foto che avevo messo in precedenza, si noti i turbanti degli uomini in barca, è certamente una nave turca, il colore chiaro la situa nel 1910-1914, qui con il dettaglio sul fumaiolo molto più basso.









Qui lasciate perdere i segni rossi, ho solo questa immagine (Muavenet e Numune in carbonamento)





Questo dovrebbe essere lo Yadigar.




Anche qui sicuramente una nave turca, ma con il dettaglio sul fumaiolo basso (o abbassato...).






Queste sono navi tedesche con gli stessi numeri di quelle turche, ma non posso sapere se si tratta di quelle poi diventate turche o delle sostitute, che i tedeschi costruirono subito dopo (dello stesso tipo delle prime) con i medesimi codici per la loro marina. L'  "aggeggio" sopra il fumaiolo si vede appena...





Stesso discorso della foto sopra. Si noti come la nave è un pochino appruata navigando a moto lento. Mi dice Marco/MZ che queste navi venivano appesantite a prua per compensare il fatto che tendevano ad andare giù parecchio di poppa quando viaggiavano a tutta velocità. IL dettaglio sopra il fumaiolo qui non c'è proprio...




Stesso discorso per le due foto sopra. Anche qui il dettaglio sembra assente.




Un modello preso dalle mostre in Germania. Ugualmente non so se rappresenta una nave poi ceduta alla Turchia o la sua successiva sostituta tedesca. Di nuovo davanti al fumaiolo non c'è nulla di speciale, ma devo dire che in tutti i modelli di queste navi che ho visto (4 o 5) sul fumaiolo non c'è nulla, proprio come qui.



 marcellodandrea :

2/3/2021 22:56
 Come avevo detto, ho provato a sistemare la retina più piccola che ho a disposizione per simulare il tavolato sulla piattaforma sopra il timone, ma con poca convinzione, perché mi sembrava troppo grossa comunque. Ma insomma giusto per provare...


(cliccare per ingrandire)



con questo risultato chiaramente sovradimensionato.




Per cui ho rifatto la piattaforma sistemando le sue "pareti" laterali in plastica. Mi limiterò a dipingere i vari settori in cui è suddiviso il paiolato. Ho fatto un lavaggio nero all'interno, prima di  coprire e chiudere.













link alla galleria

 dj :

2/3/2021 23:45
 Marcello hai provato con il tulle per le bomboniere o i nastri natalizi come qui sotto?



Giuseppe

 marcellodandrea :

3/3/2021 00:02
 No non ho provato coi nastri natalizi, ma la retina che ho utilizzato io è più fitta del tulle delle bomboniere. Però penso che un piede in scala entri negli spazi. Stiamo parlando di quadratini che dovrebbero essere di circa 0,3 mm di lato ... :-) Forse avrei dovuto pensare ad una decal, ma ormai lascio così. Dipingerò solo i sostegni, che comunque sono abbastanza fitti anche loro (vedi foto più sopra).

 marcellodandrea :

6/3/2021 11:03
 Una precisazione in merito all'aggeggio che si trova sul lato sx del primo fumaiolo.

Marco/MZ mi manda questo link, dove sono illustrati molti strumenti simili a quello presente nella foto qui sotto.


(ritaglio di foto inserito a scopo discussione modellistica) (Muavenet, metà 1915)



Osservando le foto degli altri caccia turchi si nota, sapendo dove guardare (sono tutte prese più o meno a distanza), la presenza di questo strumento sul lato sinistro del fumaiolo. Lo stesso è presente anche in molte altre torpediniere (anche diverse da questa) tedesche della I guerra mondiale.

Sul forum di modelwarships.com ho trovato anche un wip della torpediniera V 105 (1914) dove è illustrato il montaggio di un apparecchio simile -  quasi all'inizio di pg 3).


Riguardo le mie ipotesi iniziali invece, (nebbiogeni, sirena) I nebbiogeni pare che fossero attivati direttamente dalle caldaie, tramite inserimento di polveri e oli mischiati insieme (a inizio secolo) oppure dal 1908 in poi un apposito composto chimico in polvere.

Ora, dal punto di vista modellistico non è strettamente essenziale sapere a cosa servisse quella struttura, posso limitarmi a riprodurla meglio possibile. 

Ma avere un'idea dell'utilizzo di un oggetto (oltre che essere utile a decifrarne la forma) è anche soddisfacente dal punto di vista della curiosità storica.

Resta da capire cosa fosse allora la struttura che si eleva (più o meno, come visto nella serie di foto che ho messo in precedenza) in cima al fumaiolo. Ma per quello aspetto lumi, se possibile, dalla Germania :-)

 marcellodandrea :

7/3/2021 11:54
 Ho cominciato a fare i fumaioli. Date le lievi differenze tra i due (quello anteriore sembra a tutte le evidenze leggermente più grande per chiglia (ma uguale per ordinata), ho usato il solito sistema con la carta arrotolata ad un tondino. Per il fumaiolo anteriore ho inspessito un bordo con due striscioline ulteriori di carta prima di rivestire.

Sul ponte a poppa ho aggiunto due portelli coperti (frecce rosse).

(cliccare per ingrandire)




Il bordo superiore dei fumaioli è fatto con sprue stirato.




Il fumaiolo posteriore sulla sua base. L'inclinazione è regolata con una dima.




Per fare le basi slargate non ho trovato niente di meglio che modellarle con il milliput su una basetta di plastica, come nella foto sopra. Al fumaiolo anteriore ho aggiunto la "mensola" anteriore dove alloggia lo strumento più o meno elevato di cui ancora non so la funzione.




I fumaioli appoggiati sul ponte.




La freccia indica la mensola anteriore.




Sempre i due fumaioli appoggiati, giusto per controllare che inclinazioni e altezze siano il più possibile uguali.




Ho provato anche con Photoshop, a spostare il fumaiolo di sinistra sopra quello di destra (i fumaioli sono sempre appoggiati, non incollati) e verificare la situazione.




con questo risultato, che può anche andare bene considerando le dimensioni reali.




Se poi si fotografa con una angolazione diversa, le inclinazioni dei fumaioli sembrano molto diverse, ma qui è solo un effetto ottico.



link alla galleria

 Maurizio Maggi :

7/3/2021 19:50
  le attrezzature sul fumaiolo sono entrambi strumenti per segnali acustici, una sirena e l'altro quello piccolo stretto ein verticale per i fischi. In determinati casi si utilizza l'uno o l'altro.  Con fischi brevi si segnala anche come si sta manovrando in porto ed è d'obbligo segnalare con fischi in caso di nebbia, allo scopo di evitare incidenti. Mi sembra che siano entrambi collegati alla tubolatura che porta il vapore

 marcellodandrea :

7/3/2021 22:43
 Sì esatto, proprio oggi pomeriggio ho avuto la stessa descrizione da Marco e dai suoi amici modellisti in Germania.

Nelle due foto qui sotto (la prima del Muavenet, la seconda della torpediniera S33, un tipo diverso ma con attrezzatura simile), la sirena a vapore è indicata con freccia gialla; il "fischietto" con freccia rossa e anche la tubatura del vapore al di sotto.

(ritagli di foto inseriti a scopo discussione modellistica)

(cliccare per ingrandire)






Ho potuto avere finalmente anche qualche notizia più sicura sull'attrezzo che compare in cima al fumaiolo anteriore, che a volte sembra più basso, a volte più alto e in una foto almeno anche orientato diversamente.

Mi perdonerete se rimetto una foto usata precedentemente per evitare di metterne troppe. L'attrezzatura in questione si vede benissimo sopra il fumaiolo (ignorate le frecce azzurre)

(Muavenet in foto risalente a prima del 1915, con colorazione chiara)



Questa invece è nuova e mostra lo Yadigar (secondo la didascalia che ho trovato, ma potrebbe essere anche un altro caccia turco) con il medesimo accessorio, apparentemente orientato verso il lato di chi guarda la foto.




Si tratterebbe semplicemente del camino della cucina che si trova proprio sotto il ponte di comando. Nel disegno c'è la cucina indicata abbastanza chiaramente da quel rettangolo con sei fornelli circolari (freccia rossa a dx). Manca però il camino. Ma pare, appunto, che il camino scorra all'interno del fumaiolo ed esca, perciò, a livello della seconda freccia rossa (quella a sx). A onor del vero mi chiedevo dove fosse il camino della cucina e avevo ipotizzato, in un primo momento, che si trattasse di uno (o entrambi) dei due cerchietti indicati dalla freccia verde (chissà invece che cosa sono?...).


 marcellodandrea :

10/3/2021 11:54
 Sorge ora un problema non risolto. Quanti erano i tubi che uscivano in cima ai fumaioli provenienti dalle caldaie? Purtroppo quella zona è visibile e qualche cosa dovrei metterci.

In mancanza di notizie precise (foto non ce ne sono e i modelli vari che ho visto in rete non mettono niente del genere oppure, di nuovo, non si vede... e non ho altre informazioni in merito) ho pensato di rifarmi a questo disegno che mostra uno spaccato approssimativo di queste torpediniere:


(ritaglio di foto) (cliccare per ingrandire)




Le caldaie sono notoriamente quattro, due per fumaiolo. Il disegno mostra il fumaiolo suddiviso in due parti, in pratica un condotto per ogni caldaia.

Però, ho pensato, i fumaioli sono a sezione circolare. In navi precedenti che ho fatto (solo lontanamente paragonabili), come i "tre pipe", i fumaioli circolari alloggiano un tubo, mentre quello centrale che ne alloggia due (a due caldaie) è a sezione fortemente oblunga.

Dunque come sistemare due condotti circolari in un fumaiolo anche lui a sezione circolare? I tubi vengono troppo piccoli.

Così propongo questa sistemazione. Non ho alcuna prova per supportarla salvo il ragionamento qui riportato. In pratica, due condotti appaiati a formare una sola uscita circolare interna al fumaiolo.




 
Se qualcuno ha suggerimenti sono comunque bene accetti  :-)

 Maurizio Maggi :

10/3/2021 13:06
  Marcello i fumaioli al loro interno sono vuoti. Dalle macchine partono dei condotti , anche di discrete dimensiomi, che si raccordano ai fumaioli. Negli stessi ci sono le cosidette Casse a fumo . Immagina un camino in una abitazione. Un camino funziona bene se il " tiraggio " è azzeccato, i fumi vengono aspirati e passano nella canna fumaria le cui dimensioni sono in funzione della grandezza del camino. Un fumaiolo segue lo stesso principio e deve assicurare il giusto tiraggio alle macchine. Le casse a fumo possono essere compartimentate ma per un problema di robustezza del fumaiolo. Mettere dei tubi all'interno sarebbe un errore solo perché non c'erano. Le dimensioni del fumaiolo erano studiate in funzionedel tipo e della potenza delle macchine installate ed erano molto importanti per un corretto funzionamento del sistema, proprio per il motivo del giusto tiraggio. Si sono verificati casi di malfunzionamento delle macchine in unità colpite proprio nei fumaioli in quanto era saltato l'equilibrio. Ti allego uno spaccato del fumaiolo di una torpediniera Italiana della seconda guerra mondiale dove si vede bene come erano fatti. Generalmente erano tutti costruiti e progettatoi allo stesso modo.

 marcellodandrea :

10/3/2021 20:43
 Il disegno che hai messo ha la struttura del fumaiolo molto simile a quella presente nel disegno che avevo trovato io. Allora potrei proporre una sistemazione minimale del genere per la parte superiore del fumaiolo, simulando una compartimentazione a due:


(cliccare per ingrandire)




Al di sopra poi dovrebbe esserci una grata, ma ne parliamo in seguito.

 marcellodandrea :

11/3/2021 12:05
 IL resto dei dettagli per i fumaioli dovrò metterli molto dopo, data la delicatezza: la sirena a vapore, le scalette anteriori (ho trovato fotoincisioni adatte, ma sono a parete (senza assi laterali) e quindi mooolto delicate, una volta incollate, le grate (ancora non so se ci sono) superiori e anche il minuscolo bordino metallico che corre intorno al bordo superiore del fumaiolo.

Quindi sto dando attenzione, adesso, al ponte di comando, che ha qualche difficoltà di realizzazione.

Questa è la S165 in livrea tedesca. Non posso garantire che sia proprio quella poi ceduta ai turchi e diventata il Muavenet, come dice la didascalia. Potrebbe essere la sostituta che i tedeschi costruirono subito dopo con il medesimo codice (S165) per immetterla nella propria marina. Comunque è lo stesso tipo di nave.

(ritaglio di foto inserita a scopo discussione mdellistica)




Modifica del 18 aprile 2021 - Ho avuto una versione ad alta definizione di questa foto, ed è effettivamente la S 165 del secondo lotto, quella rimasta ai tedeschi, ma siamo avanti nella prima guerra mondiale e la nave ha già subito le modifiche alla plancia che caratterizzano queste navi a fine vita operativa: il ponte di comando è stato alzato (si noti i tralicci di sostegno al di sotto), sul lato sinistro ci sono tre oblò (e non più due) perché la struttura è stata allungata verso prua, infine (si vede bene) il primo fumaiolo è stato alzato.


Le ali di plancia sono coperte da grossi teli paravento, dietro hanno battagliole e tubolari di sostegno. Ma a parte quello, si noti le grandi finestrature della plancia.

Dietro, inoltre, ci sono due ampi accessi (due per parte, affiancati) completamente aperti. Qui si vedono nel disegno:





qui in una foto di una di queste navi.




Insomma, sarebbe molto meglio fare le finestrature, perché da quelle porte così grandi si vede comunque qualcosa dentro, anche se nel modellino si riduce sempre tutto a pochi millimetri. Sto pensando di provare ad usare l'acetato per fare la parte anteriore e dipingere quindi lasciando scoperte le finestre. Vediamo che succede, al limite butto via. Ma comunque sono obbligato a fare le porte aperte, perché tali sono. ..

 marcellodandrea :

15/3/2021 18:52
 C'è stato un po' di trambusto perché mia mamma è stata ricoverata (per fortuna non è covid) così ho rallentato un po' i lavori.

Ho cominciato a fare il ponte di comando, ma ho lasciato perdere quasi subito l'idea di fare la parte anteriore in acetato, perché continuava a sporcarsi qualunque cosa facessi. Così sono tornato al solito sistema di simulare le finestre con decals o pittura. D'altra parte sono abbastanza minuscole. Ho fatto tutto in plasticard.


(cliccare per ingrandire)




Ovviamente è solo appoggiato e comunque necessita di qualche piccola rifilatura. La struttura dietro è il solito blocchetto di resina rivestito di plastica.




La parte indicata va rifilata una volta messo il "soffitto", cioè la controplancia sopra dove sta anche il proiettore.  All'interno ho messo la bussola (quella bianca), tre tubi portavoce adiacenti alla parete anteriore, il basamento del timone (la ruota del timone ancora no, se no  si perde per strada...) e il telegrafo di macchina che però forse è un po' troppo grande e magari lo rifaccio più piccolo.




La base del ponte di comando deve essere a filo con la struttura inferiore ovviamente, ora è appoggiato ma probabilmente dovrò limare un pochino dietro per spostarla indietro di ca. mezzo millimetro.




link alla galleria

 marcellodandrea :

15/3/2021 20:55
 Beh, avevo dieci minuti e ho rimpicciolito il telegrafo di macchina. Le foto sono bruciate perché ho cercato di rendere visibile l'interno, che è dipinto in grigio scuro, mentre il resto è ancora bianco. Ma giusto per far vedere la plancia. Ricordo che manca ancora la ruota del timone.







link alla galleria

 marcellodandrea :

17/3/2021 00:17
 

Ho ricevuto un disegno migliore delle caldaie (4 più due turbine a vapore, ricordo) da Reiner S., un amico modellista tedesco con cui mi ha messo in contatto Marco/MZ. Mi conferma che i fumaioli avevano una partizione trasversale e quindi nel mio modellino li lascio come sono adesso. Il disegno è tratto dai libri citati da Marco all'inizio di questo wip.





Con Reiner stiamo discutendo sulla presenza/assenza di scalette o ramponi per accedere alla controplancia e alla sovrastruttura di poppa. Inserirò poi le nostre considerazioni con la documentazione relativa :-)

 marcellodandrea :

20/3/2021 11:32
 Nel frattempo qualche passo avanti.


Una foto migliore del ponte di comando. Manca il timone la lo metto prima di chiudere. Non so sinceramente se la ruota del timone avesse delle maniglie oppure no. Ho qualche foto del ponte di comando di queste torpediniere, ma la ruota è smontata. nei modelli è senza maniglie. Avevo ordinato diverso tempo fa un foglietto di ruote di timone in 1/350, ma ci vorrà tempo prima che arrivi, e comunque probabilmente qui non sarebbe stato necessario.  Anche la ruota del timone anteriore, sulla paratia del castello, è senza maniglie.

(cliccare per ingrandire)




Il ponte di comando più o meno finito e in posizione, con gli alloggiamenti per le luci laterali.




con una passata di primer (avevo chiuso l'interno prima, ovviamente...)







Ho aggiunto le tre bitte nel percorso dei cavi che manovrano le ancore (c'è un disegno su questo percorso, qualche post indietro)




e ho modificato il profilo sul lato sinistro della tuga di poppa, che nelle navi turche è arrotondato.




Quest'ultima cosa necessita di un chiarimento generale sull'aspetto della serie di 4 navi cedute alla Turchia, lo metterò con calma nel prossimo post, insieme al discorso sulle scalette.

link alla galleria

 enrico63 :

20/3/2021 11:56
 

 marcellodandrea :

20/3/2021 23:16
 

Grazie Enrico, ma tutto si può fare meglio. Ma questo è un periodo difficile e mi accontento. Comunque è divertente scoprire cose nuove.



E ora veniamo alla questione che dicevo prima. Il problema riguarda le probabili differenze tra le navi turche (come il Muavenet) e i disegni relativi, che invece mostrano dettagli diversi.
 

Nel 1909 la Germania costruì e subito cedette alla marina turca le 4 torpediniere S165,166,167,168 (S per “cantieri Schichau”, in Prussia orientale). Successivamente, nel 1910-11, la Germania costruì altre 4 torpediniere per la propria marina denominandole ugualmente S165-168. Non so perché furono assegnati gli stessi codici, forse la motivazione era politica (per nascondere la vendita delle precedenti) ma questo ha creato qualche confusione tra i due lotti di navi.
 
  Dopo che la “prima” S165 (turca, il Muavenet) aveva affondato la HMS Goliath ai Dardanelli, la propaganda ci ha messo del suo. La foto qui sotto mostra una cartolina con la scritta (in sintesi) “S165 poi Muavenet… che ha affondato la Goliath … etc.” All'inizio di questo wip l'ho presa per la S165, perché ho letto la didascalia e non ho guardato bene la foto, e queste navi mi sembravano ancora tutte più o meno uguali...





Il fatto è che NON si tratta della S165, ma della S65, che è una serie piuttosto diversa (S53-66; si noti il ponte di comando sollevato al di sopra delle sottostrutture con dei sostegni metallici ad esempio, confrontate con il disegno del Muavenet). Infine i tedeschi scrivevano sempre il codice grande senza la prima cifra, quindi anche la S165 aveva scritto grande, sul mascone, "65". Attenzione perciò alle didascalie, molte di queste torpediniere si assomigliano parecchio e si rischia di confondere.  DEVO MODIFICARE QUANTO SCRITTO SOPRA (MODIFICA DEL 13 APRILE 2021) Sono riuscito ad avere una copia ad alta definizione della foto qui sopra. Si tratta proprio della S 165, ecco qui il dettaglio ingrandito del codice a prua:





Adesso so una cosa che prima non sapevo. Nel corso della guerra queste 4 navi furono modificate pesantemente nella struttura del ponte di comando, che fu sollevato di un livello (aggiungendo una seconda scaletta)  con conseguente innalzamento anche del fumaiolo dietro. Ho appena ricevuto dei disegni originali di cantiere dalla Germania con questa modifica. In effetti questo li fa assomigliare parecchio alle torpediniere della serie S55-66, ma in questo caso il codice a prua ci dice che si tratta proprio della S165. Ma purtroppo in bassa risoluzione sembrava proprio S65...  CHIEDO SCUSA DELL'ERRORE. :-)    Per il resto non cambia nulla.


  Fatto questo preambolo, non sto a farvi tutta la storia dei miei ragionamenti, ma vengo subito alle conclusioni che ho via via condiviso con Reiner per avere un suo parere ed eventualmente una conferma,  e vi mostro le immagini a sostegno della mia ipotesi (è una “ragionevole ipotesi”, per quanto confortata da alcuni fatti).
 
  Allora, secondo me, il primo lotto di 4 navi siglate S165-168 e cedute alla Turchia NON era identico al secondo lotto (sempre S165-168) rimasto in Germania.
 
  Intanto i disegni. Quello originale si trova nel libro di Harald Fock: Schwarze Gesellen vol. 2  Zerstörer bis 1914, Koehler Verlag 1981. Quello che ho trovato io ridisegnato da una rivista turca e riferito al Muavenet in realtà è copiato – con qualche errore ed omissione – dal libro precedente. A prima vista non so a quali navi si riferisca il disegno originale (ma è abbastanza ragionevole pensare che sia basato sulle navi del secondo lotto, quelle rimaste in Germania). Comunque sia, tutti i modelli che ho visto, fatti in Germania (e riferiti a navi tedesche del secondo lotto) che in Turchia (lì tutti fanno “il” Muavenet, quindi del primo lotto), in realtà rappresentano tutti la medesima nave (mi viene da pensare: all’insaputa degli autori), appunto quella a cui si riferiscono i disegni originali.
 
  Ora io non possiedo, purtroppo, foto di navi tedesche del secondo lotto dove si possano osservare chiaramente i dettagli a cui mi riferisco (ecco perché parlo di “ragionevole ipotesi”; se avessi foto chiare anche delle navi del secondo lotto avrei delle prove, punto e basta). Ma possiedo, per fortuna, foto di navi turche del primo lotto dove questi dettagli sono abbastanza visibili e chiari. E questi dettagli sono piuttosto diversi da quelli presentati nel disegno originale sul libro di Fock.
 
  Li elencherò qui sotto, nel post successivo, con le foto relative e qualche breve commento. Ma ora è tardi per me, quindi lo farò domani.  Ciao :-)
 

 marcellodandrea :

21/3/2021 18:16
 All’inizio di questo wip pensavo che le differenze tra alcuni dettagli delle navi turche e i disegni fossero riferibili a “errori” del disegno. Ora penso che si tratti semplicemente di navi di lotti diversi. L’unico errore sicuro (del disegno turco; quello sul libro tedesco è corretto) è il bordo anteriore verticale e non curvo delle latrine laterali, al di sotto del ponte di comando.

Ed ecco i dettagli principali in questione con alcune foto illustrative (non tutte, solo le più chiare, ma ce ne sono diverse altre):

Piazzole dei lanciasiluri n.1 e n.2

Nel disegno originale (sul libro tedesco intendo, ovviamente; non quello dalla rivista turca che avevo all'inizio) ci sono due osteriggi ben separati ai due lati e tre boccaporti a sinistra nella prima piazzola:


(tutti i disegni e le foto ritagliate e modificate, inserite per discussione modellistica)
Noterete che in cima al disegno c'è scritto "Torpediniere germaniche Schichau S165-168, 1909-1911., piano generale originale".

 Ecco, quelle del 1909 sono il primo lotto, quelle del 1911 sono il secondo lotto, e penso che il disegnatore abbia presunto che fossero tutte identiche tra loro.




Fotografia celebrativa dell’equipaggio del Muavenet dopo il siluramento del Goliath (la fascia sul fumaiolo è grigia, ovvero gialla; cfr. lo schema colore dei fumaioli all’inizio del wip).


Nella piazzola del lanciasiluri n.1 ci sono due osteriggi riuniti sulla mezzeria; il resto è libero, senza boccaporti.





Gli osteriggi riuniti sulla mezzeria si vedono anche in altre navi del primo lotto (S166, S167). Qui metto la S166 poi Yadigar al molo dei cantieri Schichau a Elbing (nella foto della S167 si vede meno bene) Nella prima piazzola c’è qualcosa di voluminoso a destra, potrebbe essere un grosso boccaporto circolare che nel disegno originale manca. Si confrontino i primi due con quelli della terza piazzola, che anche nel disegno sono riuniti al centro, la disposizione è chiaramente uguale.

 



Maniche a vento tra il primo ed il secondo fumaiolo:

Nel disegno originale la più grande è a destra


 

  e lo è anche nelle uniche due foto che ho di navi sicuramente del secondo lotto (S166 e S168 con codice bianco grande sulla fiancata, perciò inquadrate nella flotta tedesca). In questo caso ho la prova e non è una ipotesi, come dicevo sopra.
 







Nelle foto di navi del primo lotto (come quella sopra della S166 a Elbing e poi in tutte quelle certamente turche, il più grande è sempre a sinistra.


Ne metto solo alcune, ma sono tutte così.


(Muavenet in colorazione chiara, 1912-1915)


(Muavenet a sx e Yadigar a dx a Istiniye nel 1915 con colorazione scura)





(molto probabilmente Gayret nel 1916)







Nell’unica immagine dove compare a destra (cartolina celebrativa del solito Muavenet), la foto è chiaramente ribaltata con la sirena per la nebbia sul primo fumaiolo e la scialuppa sollevata sul lato destro (in realtà questi dettagli sono sempre a sinistra). La si confronti con la prima delle tre qui sopra, è la stessa nave nella medesima livrea.


(Muavenet, cartolina celebrativa)


 
Tuga di poppa:   Nel disegno originale la forma è circa cubica, con un armadietto più stretto dietro:

     
 
  Nel S166 poi Yadigar (l’unico dove si vede bene) il lato posteriore sinistro della tuga è chiaramente arrotondato e il timone ausiliario è coperto da una sorta di guaina metallica. Non posso sapere se fosse così anche negli altri battelli del suo lotto (compreso il Muavenet), ma date le notizie precedenti assumo di sì per il mio modellino.    

   

  Spero che il CL sia soddisfatto di questo mio piccolo sforzo per fare proprio una nave “turca”, e non la sua “banale” copia germanica… :-)

 corale :

21/3/2021 20:48
 Sinceramente non ci capisco niente di navi, ma quando vedo la tua firma non posso non osservare come nascono i tuoi capolavori e nutrire una certa sana invidia per la tua certosina manualità e maniacale ricerca della documentazione.

 marcellodandrea :

22/3/2021 11:40
 Il fatto è che a fare modellini ci si perde parecchio tempo, e se poi viene fuori che sono sbagliati è tempo buttato via. Così cerco di fare meglio che posso... :-)

Beh aggiungerò qui sotto qualche dettaglio minore ugualmente diverso, a mio parere.


Oblò di alcuni osteriggi

Disegno originale, gli oblò degli osteriggi nelle piazzole lanciasiluri e altri lungo  la nave (a prua, a centro nave e a poppa), sono disposti a triangolo. Per semplicità metto solo il disegno del centro nave, ma ce ne sono altri, potete vedere nel disegno in cima al wip.





Nelle foto celebrative del Muavenet si vede bene l’osteriggio di sinistra della prima piazzola. La disposizione dei tre oblò è allineata.






E lo è anche a poppa del S166 poi Yadigar, nella solita foto che ormai sembra che dovrò utilizzare più o meno come foto di riferimento del modello. Si vede solo nel’ultimo di poppa purtroppo, ma è comunque indicativo (perlomeno che sia diverso dal disegno). Tra l’altro, si direbbe che vicino alla mezzeria ci siano altri oblò, nel qual caso sarebbero 6 per parte e non 3, ma non sono sicuro.





A questo punto tanto vale spulciare questa foto e vedere che altro c'è di diverso... insomma utilizzarla davvero come foto di riferimento. Ciao alla prossima :-)
 

 marcellodandrea :

24/3/2021 12:03
 Ho spulciato, e sono venuti fuori due errori miei. Uno l'ho già corretto, l'altro lo farò prsto perché me ne sono accorto solo ieri sera.


Piattaforma del proiettore sulla controplancia:

Il primo errore dipende dal disegno e rivendico la mia parziale innocenza, nel senso che il disegno originale, per quanto posso dire, è errato. Il che mi spingerà a fare un ulteriore controllo sulle varie foto che ho, prima di correggere.

La piattaforma, nel disegno, ha la forma di una cupola poco accentuata (freccia rossa). Così infatti viene replicato su tutti i modelli, con la curvatura più o meno marcata.




(tra parentesi, la freccia verde indica invece un dettaglio che avevo saltato e che devo mettere grazie ad una segnalazione di Reiner: si tratta di due bombole ad acetilene, una per parte, per riparazioni "rapide" in navigazione, sono sistemate tra la cucina e il primo fumaiolo).


Tanto per restare alla solita foto, ormai la mia foto di riferimento, ecco l'aspetto della piattaforma, che a me pare assolutamente piatto.





E' strano, intendiamoci, perché il proiettore deve pesare un bel po', e il "tetto" mi sembra fragilino così sospeso senza alcun sostegno inferiore, a parte le pareti. Pensate alla nave sballottata dalle onde dell'oceano con quell'affare sopra la plancia che ondeggia a destra e sinistra retto solo dalle sottili pareti al di sotto...    La forma a cupola mi sembrava perlomeno più indicata a sostenere il peso. Però mi sembra altrettanto piatto anche nelle foto di altre navi.


Questa è la S166 del secondo lotto, rimasta alla Germania. Continuo a vederla piatta (se non ho le traveggole...).




etc etc in altre navi turche (non la faccio lunga)  per cui procederò a spianare la controplancia con cautela, se no porto via tutto. cercherò di abbassarla e appiattirla più possibile. Non appena fatto un altro controllo.



Base posteriore del secondo fumaiolo:

Nel secondo caso, invece, sono io che ho preso fischi per fiaschi, interpretando male la foto.

Lo scrivo perché, a onor del vero, non mi limito a dare un'occhiata e le foto le ricontrollo sempre confrontandole tra loro, ma insomma questa volta avevo sbagliato. Per fortuna ho potuto correggere facilmente.



L'errore nasce da qui:






Ad una prima osservazione, ed anche alla seconda in verità, la parte posteriore slargata del secondo fumaiolo mi sembrava avere una incidenza uguale a quella delle parti laterali (confrontando i due bordi inclinati, a sinistra, dove c'è anche il lanciasiluri, e a destra).

E così l'avevo fatto sul modello, basta guardare le foto precedenti. Stavo anzi per inserire questo dettaglio tra quelli modificati passando dal primo lotto al secondo, dal momento che sul disegno la parte posteriore è più bassa e allungata dietro e così vedevo sulle navi tedesche.

Invece ecco come è (al terzo controllo...)

(Yadigar, ritaglio foto da uno dei vari siti facebook turchi su queste navi)



Metterò le foto della correzione al prossimo aggiornamento del modello. :-)

 enrico63 :

24/3/2021 13:55
 Aspetta Marcello.
Non potrebbe essere invece il profilo di qualcosa ( che ovviamente non ho la minima idea di cosa potrebbe essere) che si trova davanti? Anche perchè lo "scalino" davanti al fumaiolo pare essere decisamente più basso.



Credo anche che se l'incidenza della parte posteriore del basamento fosse quella la si sarebbe notata anche nella foto prcedente.

 marcellodandrea :

24/3/2021 22:57
 Lì in quella posizione, davanti al fumaiolo, c'è o ci sarà (dato che la foto riguarda le prove in mare prima di essere consegnata alla Turchia) un cannoncino. Ma qui non c'è niente.

L'obiezione è giustificata, ma questa è una foto dal lato opposto della stessa nave durante le prove di velocità:





La freccia rossa per la base posteriore del fumaiolo. La freccia verde per la piattaforma del proiettore, piatta.


Si vede bene anche qui, in questa foto che fa parte della serie fotografata a Pillau: il codice non si legge bene neppure nell'immagine che ho a grandezza piena, ma dovrebbe essere anche lei la S166, per quanto altre foto siano della S167 (dove però non si vede la forma della base del fumaiolo). Seguendo la mia ipotesi, dal momento che la manica a vento grande di centro nave si trova a sinistra, è comunque una nave del primo lotto (turco). Per inciso oggi ho ricevuto una seconda foto della S166 germanica, con codici bianchi grandi sulla fiancata, mentre transita nel canale di Kiel: ha la manica a vento grande sul lato destro, come atteso per le navi del secondo lotto.

Sarebbe bello comunque avere queste foto nella versione ad alta definizione...




Ecco il dettaglio, a cui ho cambiato i colori per renderlo più visibile (probabilmente si vede pure la controplancia piatta, ma è meno evidente e non molto chiara):





Insomma, la base posteriore è allungata verso poppavia, penso senza dubbio, nelle navi del primo lotto. E dal momento che i disegni riportano questo dettaglio, direi anche per quelle del secondo lotto.

E quindi eccolo corretto, con il solito milliput. Ho cominciato a mettere anche gli osteriggi più piccoli e in particolare quelli doppi ravvicinati dentro le piazzole dei lanciasiluri.


(cliccare per ingrandire)






link alla galleria

 marcellodandrea :

26/3/2021 12:03
 Ho scritto giusto ieri ai Bundesarchiv per sapere se avevano versioni ad alta risoluzione delle foto prese a Pillau nel 1909.

Stamani mi ha risposto una loro curatrice inviandomi le schede delle uniche due foto che hanno di una nave della serie S 165-168 e specificando che non danno versioni ad alta risoluzione per uso privato ma che potevo avere quelle a bassa risoluzione.

Beh, poco male. La foto ce l'avevo già in una versione pubblicata in Turchia e abbastanza meglio definita. Infatti le due loro foto

foto 01

foto 02

sono in realtà la stessa foto della S 167 a Elbing nel 1909, prima della consegna alla Turchia, appunto.

Ho corretto la loro identificazione facendo notare che il codice S 167 si vede sulla fiancata della nave anche se è scritto piccolo. Perlomeno si vede sulla mia foto, immagino che nella loro originale ad alta risoluzione si veda meglio.

La cosa interessante è che la seconda foto ha una didascalia che identifica la nave come una di quelle cedute alla Turchia.

Bene, perché la manica a vento grande di centro nave è sul lato sinistro (come tutte quelle turche) e non sul lato destro come nel disegno originale e nelle quattro foto che ho di navi tedesche.

Questa è la foto che ho io, appena un po' tagliata intorno per occupare meno spazio:


(foto inserita a scopo discussione modellistica - S 167 poi Numune-i Hamiyet a Elbing, 1909)

(cliccare per ingrandire)




1 - codice S 167
2 - poco visibili ma visibili, il "blocco" singolo dei due osteriggi riuniti sulla mezzeria sotto i lanciasiluri
3 - piattaforma del proiettore piatta
4 - manica a vento grande sul lato sinistro  (per controllo, la sirena per la nebbia sul primo fumaiolo e la barca sollevata sono ugualmente sul lato sinistro).

 marcellodandrea :

26/3/2021 18:35
 Ho corretto poco sopra scrivendo "quattro" foto di navi germaniche con manica a vento grande a destra, perché ne ho altre due. Le ho tagliate per evitare problemi, ma c'è quanto basta per identificarle.


(S 166 nel canale di Kiel, inizi prima guerra mondiale).





(infine una bella foto, molto grande in originale, di una delle 4 torpediniere della serie S 165-168 germaniche, qui a fine guerra nel 1918, con colorazione grigia (non più nera) e sigla ormai diventata T (tutte le varie sigle relative ai diversi cantieri furono unificate in T).

Ad una osservazione attenta si notano alcue diferenze rispetto alle navi iniziali, tra cui le due più evidenti: il ponte di comando e il primo fumaiolo rialzati.


 marcellodandrea :

28/3/2021 18:46
 Sto sistemando un po' di dettagli sui ponti, maniche a vento e qualcos'altro, tra poco metterò le foto.

Sto anche cercando di capire cosa sono due "cosi" poco chiari .

Uno è il seguente, nel disegno:

(prua a destra)

Si tratta di quel dettaglio circolare posto davanti al secondo fumaiolo, indicato dalle frecce rosse.

Reiner, dalla Germania, ha fatto gentilmente una ricerca su alcuni forum e mi dice che è un verricello verticale.

Voi avete qualche idea di come poteva essere fatto? C'era qualcosa di simile nelle navi italiane a inizi secolo?



Il secondo è questo:



così a occhio potrebbe essere un passo uomo, insomma un boccaporto, oppure un ventilatore. Ma si direbbe che abbia una sorta di cornice circolare intorno.

Non è nel disegno originale e quindi è probabilmente tipico solo delle navi turche. Che diavolo è ???

 marcellodandrea :

29/3/2021 17:30
 Contrordine. Meno male che aspetto sempre. Dalla Germania mi viene una diversa informazione a proposito del primo oggetto del post precedente. Nel piano originale viene descritto come "trossenkorb", ovvero un cestino, presumo per contenere cordami e altro.  (anche perché mi chiedevo che ci faceva un verricello verticale lì in mezzo...).




Questo è il disegno originale relativo alle navi tedesche nella mia ipotesi. Quindi la manica a vento maggiore è a destra, gli oblò degli osteriggi sono posti a triangolo. Quelle che sembrano botti, sono davvero botti dell'acqua potabile.



Resta il mistero del secondo "coso", vedremo.

 marcellodandrea :

31/3/2021 12:01
 Ed ecco qualche aggiornamento...

Il camino della cucina, con la copertura che mi sembra di intuire dalla foto di riferimento. Ogni altra foto che ho è meno chiara...  Davanti c'è una manica a vento che qui è solo appoggiata, altrimenti non posso dipingere in quella zona (le maniche a vento sono tondini di plastica piegati a caldo e poi rifiniti).





Nelle maniche a vento di centro nave ho sistemato quella indicata dalla freccia, e la presa d'aria prorio davanti, sul lato destro degli osteriggi. Nel disegno originale sono a sinistra, ma sempre dalla foto di riferimento mi sembrano decisamente a destra.










Ho messo il cesto per le corde sfruttando una battagliola della GMM fatta con la prima tecnologia, quindi con fili spessi e piatti, che però andava bene per la struttura metallica.



Ho sistemato poi le due paratie laterali alla plancia.




Ho aggiunto anche tutte le cerniere ai boccaporti più piccoli, salvo ovviamente gli areatori. Per questo ho confrontato anche i modelli di alcuni modellisti tedeschi. Ma dalla foto mi accorgo di averne dimenticato uno, accanto al fumaiolo (quello dietro è un areatore).



link alla galleria

 dj :

1/4/2021 18:00
 Devo ammettere che recentemente mi sono perso un pò di "puntate" ma ho recuperato. Ho dovuto rileggere più volte i wip vista la complessità ed i numerosi particolari trattati e questo non fa che aumentare l'apprezzamento per il lavoro che stai facendo ... monumentale ... come al solito ...
stavolta cercherò di stare più attento, per quanto possibile ... Giuseppe

 marcellodandrea :

4/4/2021 11:22
 TANTI AUGURI DI BUONA PASQUA A TUTTI 


Altro piccolo aggiornamento sulla nave:

Ho messo intorno ai fumaioli una serie di contenitori (dalle foto direi non rigidi)  per le cinture di salvataggio. Sul disegno originale sono pochini, ma nelle foto delle navi turche invece sono molti e disposti su più file sovrapposte.


(ritagli di foto inseriti a scopo discussione modellistica)

(cliccare per ingrandire -  proprio il Muavenet nel 1912-1914 circa, notare la colorazione chiara)



(sempre il Muavenet e, dietro, il Numune in carbonamento, nel 1915-16, notare la colorazione scura; il Muavenet ha una fascia gialla sul primo fumaiolo; che quello dietro sia il Numune lo dice il libro, io sinceramente non lo so... :-)  )




Le botti dell'acqua potabile da mettere a centro nave. Sono ragionevolmente sicuro che ce ne fossero più delle due segnate sul disegno.




Ed ecco montati i contenitori e le botti, accanto al nuovo cesto per i cordami che ho sistemato al centro. L'ho cambiato perché nel frattempo mi è arrivata una informazione dalla Germania con le misure in altezza (non oltre i 50-60 cm) e, mentre cercavo un po' per il web, ho trovato casualmente questo sito e questo bellissimo modello della torpediniera V 186 (apritelo con Chrome - ricordo che "V" sta per cantieri Vulcan; la "S" della mia sta per cantieri Schicau - era normale a quei tempi identificare così le torpediniere, anche quelle italiane avevano un sistema simile; più avanti tutte le torpediniere tedesche presero il codice "T") dove, andando a guardare tute le foto, si trova anche un cesto per i cordami del tutto simile a centro nave.




Quello indicato è un tavolino da lavoro, con una morsa (va beh... la morsa la immaginiamo. Forse riesco a metterci una levetta, comunque, ci provo).




Una vista d'insieme del modello. Ho aggiunto anche il dettaglio circolare davanti all'ultima postazione dei siluri. Rispetto alla linea di mezzeria non è perfettamente al centro, ma un po' spostato a sinistra. Non so cosa sia e nel disegno originale, per le torpediniere tedesche, non c'è. Ma è presente sulla S166 venduta alla Turchia, mi sono limitato a riprodurlo come mi pare che sia dalla foto e a metterlo dove mi sembra che sia, niente di più. Se avete informazioni ulteriori sono gradite, ovviamente :-)




La linea rosso indica la mezzeria, o almeno spero, unendo i punti centrale dei lanciasiluri. Il dettaglio circolare indicato dalle due frecce verdi a mio parere è un po' spostato a sinistra.




E infine la poppa, dove ho messo una serie di contenitori (cassette rigide), ma non so dire cosa contenessero (salvagente o munizioni) e la bussola sopra la tuga. La testa sferica è un pallino da caccia (comprati anni fa per utilizzarli con i modellini). Ora la lascio per un po' e vediamo se mi soddisfa, se no la modifico... :-)




A questo punto mancano poche cose, tutto sommato: alberi (da discutere), scalette (da discutere parecchio...), battagliole, scialuppe, cannoni vari e lanciasiluri, ancore, gru di prua. Manca soprattutto la basetta e la bacheca, che dovrei fare ora, perché la bacheca va fatta prima di sistemare la nave e presto dovrò sistemarla per metterla al sicuro prima di montare cose troppo delicate. Ma è tutto chiuso qui ad Arezzo, e probabilmente dovrò fermarmi almeno fino a fine Aprile.

Nel frattempo vedremo un po' qualche problema dei dettagli elencati sopra.


link alla galleria

 marcellodandrea :

6/4/2021 12:10
 Passiamo ora ad un problema ostico. Le scalette.

La disposizione delle scalette è chiara (perché presente nel disegno originale) solo in DUE casi: la disposizione dei ramponi sul lato anteriore dei fumaioli (2 su quello anteriore; 2 + 8 su quello posteriore); la scaletta inclinata di accesso al ponte di comando, posta a fianco del lato destro del fumaiolo.

Si intende, sempre che il disegno originale (che a mio parere rappresenta, come ho detto più volte, la seconda serie di queste torpediniere, quella rimasta alla Germania) sia valida anche per la prima serie, le torpediniere passate alla Turchia.





Senza stare a rimettere troppe foto assumo che sia così, perché nella foto di riferimento del modello (quella che ormai considero come principale foto di riferimento, il battello ancorato a Pillau nel 1909 e identificato come S166 Yadigar) la scaletta di accesso incinata al ponte di comando è identica a quella del disegno; in altre foto di navi turche i ramponi sui fumaioli sono ugualmente disposti come da disegno.



Riguardo invece la scaletta di accesso al ponte di castello, quella indicata dalla freccia verde con il punto interrogativo, non ho alcuna evidenza fotografica nelle navi turche. Il che di per sé non sarebbe grave (semplicemente non è stato mai inquadrato, salvo nella foto di riferimento dove non si vede proprio...). Il problema è che in una foto certamente del Muavenet, quella ormai nota con tutto l'equipaggio, la scaletta di accesso al castello si vede ma NON è a destra, bensì a sinistra. Non sto a mettere una nuova foto, guardate questa che avevo già messo in precedenza, ho cancellato una freccia che indicava (in precedenza) il profilo del ponte.

Adesso la freccia indica la sceltta di accesso al castello. Eccola, lì, a sinistra della nave  (no, la foto NON è ribaltata, perchè nel resto della foto si vede la sirena per la nebbia, correttamente a sinistra del fumaiolo e non c'è traccia della scaletta di accesso al ponte di comando, che si trova sul lato destro infatti e con questa vista non è visibile).






Dunque è possibile che sulle navi turche la scaletta al castello fosse a sinistra (e non a destra) oppure che ce ne fossero due, una per lato


C'è poi un altro problema, che assomiglia a quello da me sollevato tempo fa per il Turbine.

Dunque in quale modo, su questo tipo di torpediniere, l'equipaggio accedeva: 1) alla controplancia, sopra il ponte di comando dove c'è il proiettore; 2) alla tuga di poppa, dove c'è la bussola ???

Sui disegni originali non c'è traccia di scalette. Le strutture sono basse, circa quanto un uomo, e in teoria equipaggi molto "sportivi" potevano riuscire ad arrampicarsi in porto, con mare calmo e nave ferma... ma escludo che lo potessero fare in alto mare, con la nave sballottata e le onde che spazzavano i ponti.

Con il mio corrispondente tedesco, che ha costruito un modello navigante (della seconda serie) di queste torpediniere, ho cercato di chiarire il mistero. All'inizio abbiamo pensato che effettivamente si arrampicassero, perchè purtroppo conosciamo solo 4 o 5 foto di queste navi sotto bandiera tedesca e le scalette non si vedono (sono tutte dipinte di nero, oppure le foto sono dal lato sbagliato...).

Ma poi abbiamo considerato che negli altri tipi di torpediniere, tutte di dimensioni e strutture simili alla "nostra" serie, le scalette erano presenti proprio là dove dovevano essere: in particolare, sul lato sinistro del ponte di comando in posizione più o meno avanzata; su uno dei lati (sinistro o destro) della tuga di poppa.

Vi invito a guardare le foto di questo bellissimo modello della torpediniera V 186, non solo perché è proprio bello e preciso, ma anche perché mostra le scalette in questione molto meglio di qualche foto (le foto non sono sole quelle visibili, in fondo ce ne sono molte altre da aprire cliccando su un'icona).

Vediamo così se riesco ad entrare in contatto con altri modellisti. Per inciso, ho provato a cercare in diversi archivi, i Bundesarchiv (hanno solo due foto, siglate S165 e S166, ma sono la stessa foto a Pillau e gliel'ho segnalato, però la cosa importante è che la didascalia originale dice che è una nave destinata alla Turchia e questo mi conferma che quel gruppo di foto rappresenta la prima serie), l'archivio fotografico dei Wilhelmhaven Zeitung (ho acquistato anche il catalogo PDF ma non c'erano foto utili) oppure quello delle foto di Renard a Kiel, ma senza fortuna.

Beh, ora mi chiamano a cucinare... :-)   continuiamo poi. Ciao a tutti

 marcellodandrea :

6/4/2021 17:42
 

Continuo :-)

Al momento, l'unico elemento che assomiglia lontanamente ad una scaletta della controplancia sulle navi turche si trova di nuovo sulla solita foto dell'equipaggio del Muavenet. Me lo ha fatto notare Reiner, a me era sfuggito.

Ecco qua, quello indicato dalle due frecce rosse. Si noti che sulla parete di sinistra della struttura dietro non ci sono scalette o ramponi (freccia verde).




La mia osservazione a questa foto è che la situazione non è molto chiara, e i due elementi indicati dalle frecce rosse potrebbero essere antenne come quelle indicate dalle frecce viola a sinistra (per quello che ho potuto vedere su svariate foto di queste torpediniere in alto mare, i marinai si "attaccavano" a queste antenne per arrampicarsi sulle battagliole e fare segnalazioni (vd. freccia rossa qui sotto, NO il marinaio non sta volando, è "appeso" alle battagliole della controplancia, per l'appunto...).





Tuttavia, potrebbe anche essere una scaletta. La posizione, proprio in mezzo alle due aperture laterali della plancia, è comunque plausibile. In alcuni casi di altre torpediniere la scaletta era nella posizione indicata dalla freccia verde, in altri in quella indicata dalle frecce rosse.

Sul lato destro della sovrastruttura non si vede nulla ma neppure ci sono foto decenti della nostra serie di torpediniere, turche o tedesche.

Mi consulterò con altri modellisti tedeschi se riesco a contattarli, come quel Hoppe che ha costruito la V186 linkata sopra. Resta il fatto che salire lì sopra senza scaletta in alto mare mi pare abbastanza rischioso, anche arrampicandosi sulle battagliole (ho pensato anche questo, visto come si spenzolavano per fare le segnalazioni).

IN TUTTO QUESTO, SE AVETE IDEE O ESPERIENZA DI ALTRE SITUAZIONI SIMILI, SONO BEN ACCETTE OVVIAMENTE :-)


Riguardo la tuga di poppa la situazione è la stessa, nelle foto delle S165-168 non si vede nulla, turche o tedesche.

La situazione indicata dal disegno, cioè quella della seconda serie tedesca nella mia ipotesi, è abbastanza problematica.







Come si sale lì sopra? Ci sono diverse foto di queste navi con alcuni marinai in alto, accanto alla bussola. La struttura non è molto alta, se le misure in scala sono corrette è circa 157 centimetri di altezza (e infatti nelle foto la testa dei marinai in coperta è a livello del ponte superiore della tuga).

La tuga ha 4 oblò sul davanti che sembrano escludere la presenza di scalette. Ha due portelli laterali (senza dubbio - anche nelle navi turche,in questo filmato si vedono su un caccia turco di questo tipo, al tempo 1.10, entrambe le porte aperte ed il paesaggio dietro che sfila attraverso l'apertura) e considerando anche l'oblò non sembra ci sia spazio neppure di lato.

Dietro c'è quella specie di armadio con uno sportello a destra (freccia verde) e lì, forse, sul lato sinistro, c'è l'unico spazio disponibile per una scaletta, ammesso che non ci sia un portello anche lì.

Sulle navi turche, ricorderete, il fianco sinistro è arrotondato (la S166 a Pillau) e ugualmente potrebbe esserci spazio per una scaletta.

Nel modello della V186 che vi ho linkato nel post precedente c'è una scaletta sul fianco destro e ugualmente ci sono scalette in modelli di altre torpediniere di serie diverse.

Insomma, le scalette sono ovunque ma non qui. non me lo spiego e sarei propenso a metterle comunque, anche se ammetto che è arrischiato.

DI NUOVO, AVETE IDEE O SUGGERIMENTI ???
:-):-):-)

 marcellodandrea :

7/4/2021 00:04
 Ho scritto sopra una cosa imprecisa, e cioè che la presenza di oblò sembra escludere quella delle scalette.

Non è così, in effetti. La presenza di portelli esclude le scalette ovviamente, ma non quella degli oblò.

Detto questo, un po' di esempi sui due problemi:

(TUTTI I DISEGNI E LE FOTO RITAGLIATI)

(segnalato da Marco/MZ: ritaglio di piano della torpediniera V170_177 del 1918, tuga di poppa).





torpediniera V79, modello




torpediniera V186, modello




torpediniera V186, modello





torpediniera della serie V186 con l'ammiraglio Tirpitz





torpediniera G 41_42, disegno tratto da questo sito russo :



torpediniera V 79, disegno tratto dallo stesso sito russo linkato sopra







torpediniera B 98, 1916 



torpediniera V 43




Ecco, non c'è tanto altro, giusto per mostrare che le scalette "in giro" ci sono (ma non ho disegni o foto di torpediniere "S"...)

Ma mostro anche queste due foto, della torpediniera S 177 (sono sicuramente tagliate, ma non ho mai visto la versione intera), una serie del 1909, di poco posteriore alla S165-168.


(FOTO INSERITE A SCOPO DISCUSSIONE MODELLISTICA)







Osservate la controplancia e la battagliola tutto intorno al proiettore, sembra intera, senza varchi di accesso, e si direbbe che entrassero scavalcando. Osservate la prima foto, a sinistra, potete capire come mi sia venuto in mente che potessero anche arrampicarsi in alto sfruttando la battagliola rigida metallica e poi afferrandosi a quella "maniglia" che si vede in alto a sinistra, che altro non è che il marciapiede intorno al fumaiolo, poco sotto la cima (si vede anche sotto, tra le teste degli ufficiali).

Ecco questo è sostanzialmente tutto quello che so, per adesso, sulla questione di queste due presunte scalette (controplancia e tuga di poppa). Ho avuto un ulteriore contatto con un altro modellista tedesco esperto del periodo, vedrò se riesco ad avere qualche informazione in più.

Mi chiedo infine se quel Harald Fock, autore del libro sulle torpediniere e anche del disegno della S165 credo, sia ancora vivo (il libro è del 1979). 

 grimdall :

7/4/2021 00:28
 Beh potrebbe anche non essere un'idea così peregrina quella che si arrampicassero sulle battagliole, che magari erano costruite rigide proprio per questo scopo, per esempio per risparmiare spazio e peso su unità tutto sommato piccole, dove magari anche i centimetri contavano... c'è pure da dire che in quel periodo le norme di sicurezza (come le intendiamo noi) non credo fossero molto rigide...

 dj :

8/4/2021 11:01
 Quote:
marcellodandrea ha scritto: Ho scritto sopra una cosa imprecisa, e cioè che la presenza di oblò sembra escludere quella delle scalette.
Non è così, in effetti. La presenza di portelli esclude le scalette ovviamente, ma non quella degli oblò.
...
 

ecco io ti volevo dire la stessa cosa ... per il resto purtroppo è difficile commentare o dare suggerimenti su qualcosa che non si riesce a vedere ( 'ste benedette scalette) pur avendo passato molto tempo a scrutare ed ingrandire tutta la documentazione che hai messo. Forse sarebbe il caso di rovesciare la domanda ovvero vedere dove non c'erano perchè questo, vedendo le foto, mi sembra più evidente. Come per esempio sul casotto di poppa che appare evidente che non fosse sul lato di dritta ... anzi vedendo il salvagente del lato di sinistra spostato più a poppavia rispetto a quello di dritta forse potrebbe stare lì ... lato sinistro dopo il salvagente.



Stessa considerazione per la controplancia: non si notano scalette addossate alle paratie sul lato di sinistra (frecce verdi)



ma non riesco a capire se quella evidenziata dalle frecce rosse possa essere una scaletta perchè quelli che dovrebbero essere dei corrimano proseguono oltre le battagliole anche se sembra questa una delle poche possibilità. Comunque qualcuno là sopra ci saliva visti pure i giubotti salgente appesi. Certo che i marinai erano scimmie e si arrampicavano dappertutto ... poco sotto la sirena ho notato una sorta di piolo ma sotto non se ne vedono altri ... potrebbe essere una idea ... magari qualcosa c'è sul lato di dritta. Sarei portato a pensare a qualche appiglio sul lato di dritta visto che lì c'è la scaletta per salire sul castello perchè se la salita alla controplancia fosse sul lato sinistro si dovrebbe forzatamente passare attraversando la plancia comando già affollata di persone e di oggetti ... timoneria, bussola eccetera. Insomma stavi un pò in mezzo alle scatole ... pensa in navigazione o in battaglia con mare che ti sbatteva da tutte le parti ... qualcuno avrebbe urlato "LEVATEEEE" forse più in turco che in romanesco ...



quante persone !! ... però anche se la scaletta è a sinistra per attraversare il castello si passa a poppavia della plancia

Giuseppe

 marcellodandrea :

8/4/2021 11:36
 Esatto, ci sono due portelli ai due lati della struttura coperta davanti al fumaiolo, che permettono di passare tra le due parti.  In ogni caso, in altre torpediniere la scala di salita dal ponte è sempre a destra e la scaletta per il proiettore a sinistra, le porte dietro ci sono, quindi la situazione è plausibile.


Riguardo la possibilità che mancasse la scaletta, avevo proposto ai miei corrispondenti in Germania questa ipotesi:




frecce rosse: percorso per salire sfruttando le battagliole e altri punti di appoggio

punto giallo: maniglia (di uso ignoto) posta sul fumaiolo in quella posizione, da ambo i lati;

frecce verdi: punti a cui è possibile afferrarsi con le mani per salire

tratteggio rosso: percorso di circa 140 cm senza appigli

Nella condizione della foto, in porto e fermi, con signore col cappellino che prendono il sole, si può anche fare.

Ma nel mare del Nord?....

(foto tagliate a scopo discussione modellistica)







E poi naturalmente a poppa questi appigli non ci sono.

Per la poppa ho fatto una ipotesi. Le scalette sono evidenti se ci sono, e ha ragione dj a dire che là dove non si vedono, non ci sono e basta. Giusto ovviamente. Ma oltre le scalette ci sono pure i ramponi, che queste navi utilizzavano spesso. E un paio di ramponi neri su fondo nero sono difficili da vedere. Perché in effetti, per salire sulla tuga di poppa, potevano bastare due o tre ramponi, se si usa, come metro di paragone, la distanza dei ramponi utilizzati per salire sul secondo fumaiolo. L'altezza della tuga copre la distanza di 4 ramponi, dove il primo sarebbe a livello del ponte e il quarto sopra, per cui in mezzo ne restano due. Se c'erano due (o anche tre, via) ramponi da qualche parte a sinistra della tuga, è quasi impossibile vederli salvo una foto ravvicinata e con luce favorevole. E non è strettamente necessario che la battagliola sia interrotta, anzi forse è meglio che almeno la parte sopra sia intera, chi sale può infilarsi da sotto.


Come dicevo prima, ho scritto ad altri in Germania (amici degli amici... :-)  ) , vediamo se riesco a trovare qualche altro lume. Purtroppo quello che forse avrebbe potuto davvero risolvere l'inghippo, o direttamente o dicendomi dove cercare, cioè quel Harald Fock autore dei due volumi di "Schwarze Geselle", è morto nel 2015... sob.

PS - grazie dell'aiuto e delle osservazioni. Come bravo biologo, sono favorevolissimo al lavoro in equipe e alla ampia condivisione dei dati... quindi se ci volete perdere un po' di tempo basta chiedere e vi mando tutta la mia documentazione :-)

 dj :

8/4/2021 15:13
 concordo in pieno con quello che hai detto sulla salita in controplancia e ti dicevo che quel rampone, punto giallo, sta pure sull'altro lato ...



vicenda mare grosso ... pensi che a qualcuno importasse a quei tempi della sicurezza ?... quante foto ci sono di situazioni estremamente pericolose ... ma si era in guerra. Quindi secondo me sollecitato dagli ordini del comandante o di un ufficale un esperto marinaio armato di sagola di sicurezza saliva là in cima con ogni condizione di mare ... e pure di corsa ... Schnell !!
Giuseppe

 marcellodandrea :

10/4/2021 22:36
 Per le scalette vedremo :-) Intanto ho posto il problema.


Aggiungo un paio di foto su altrettanti particolari.

Sirene per la nebbia sul lato sx del fumaiolo. Mancano per ora i cavi per azionare le sirene, che scendevano alla battagliola.




Un minimo di dettaglio in più anche sulla colonnina della bussola.




Da lunedì ci si può muovere un pochino entro il comune, così posso andare a fare la basetta e la bacheca per la nave.

link alla galleria

 marcellodandrea :

11/4/2021 10:06
 Stamani, mentre passeggiavo col cane, mi sono venute in mente un paio di cose e le posto, prima di dimenticarmene :-)



1)

Oltre la foto celebrativa con l'equipaggio del Muavenet (ex "primo" S 165) (dove si vede senza ombra di dubbio una scaletta alla sinistra del castello - ma poteva esserci il dubbio che fosse una modifica tardiva, o limitata al Muavenet) c'è una seconda foto dove, sapendo cosa guardare, si nota la presenza della scaletta al castello sul lato sinistro della nave. Questa sotto che, vedendo i dettagli indicati da frecce rosse, è chiaro che è diritta e non ribaltata (per cui ciò che è a sinistra è effettivamente da quella parte):

Taglio la foto più piccola per i soliti problemi. Nella foto a grandezza normale la scritta a prua è chiaramente diritta (il "primo" S 167, poi turco Numune) e le imbarcazioni a poppa sono nella disposizione giusta, con quella verticale a sinistra e quella grande orizzontale a destra.




Ingrandendo la zona interessata, abbiamo:

Tra i candelieri indicati c'è uno spazio, e si nota il corrimano inclinato che scende sul ponte.

Se la scaletta è a sinistra anche qui, allora la presenza di questa è quasi certamente originaria in tutte e 4 le navi della "prima" serie S165-168.




2) Che la scaletta sia a destra nelle navi della seconda serie non mi stupisce. Lì a sinistra infatti, in quella posizione proprio accanto all'interno, c'era il portello da cui uscivano i siluri e, di conseguenza, il carrello dove erano caricati.

La situazione sarebbe stata questa (la scala a destra l'ho tolta, ma forse c'era pure quella, non ne ho idea). Forse la scaletta di sinistra non era di grande ingombro, ma mentre lavoravano sui siluri e magari un po' di gente faceva su e giù dal castello, qualche fastidio probabilmente lo davano. Per cui l'hanno tolta (è una ipotesi di lavoro).





Poi bisognerebbe sapere qualcosa di più sulle manovre che utilizzavano a quei tempi.  Presumo che anche nella Marina italiana avessero problemi simili.

Purtroppo Fock, autore del libro sulle torpediniere tedesche più volte citato, che era Capitano di fregata e insegnava alla Deutsche Marineschule Flensburg-Murwik, è morto, altrimenti probabilmente avrebbe avuto la soluzione per tutti questi dubbi.

Bisognerebbe trovare un contatto nuovo alla medesima scuola di Marina, ma vattelapesca... :-) 

 euro :

11/4/2021 10:19
 il modello è eccezionale e l'accuratezza delle tue ricerche è sempre formidabile, complimenti!!

 matteo44 :

12/4/2021 21:40
 Ogni volta che leggo i tuoi WIP, resto sempre incantato... mi piace veramente come modelli ma sopratutto mi piace moltissimo il tuo approccio accurato e attento alla documentazione e ricerca storica... e ammetto... mi sale anche parecchia SANA invidia nel vedere quello che crei sapendo benissimo che non riuscirò mai ad avvicinarmi alle tue capacità...

BRAVO!

 marcellodandrea :

13/4/2021 22:50
 Grazie, ma non mi ritengo così bravo. Come dico sempre, provo a fare qualcosa di gradevole e cerco di farlo meglio che posso, tutto lì. Comunque grazie :-)


Ho trovato su twitter due foto che non conoscevo ancora delle navi turche. In entrambe la manica a vento più grande a centro nave è sul lato sinistro, dando un sostegno ulteriore alle mie ipotesi sulle differenze tra la prima serie consegnata alla Turchia e la seconda rimasta in Germania.


(foto da twitter - due caccia della classe del Muavenet a destra il 18 gennaio 1918, mar di Marmara prima dell'attacco a Gokceada, con Midilli a sinistra e Yavuz davanti; nel 1918 erano ancora in servizio soltanto il Muavenet ed il Numune)





Si vedono bene, in tutti e due i caccia, le grandi maniche a vento sul lato di sinistra delle navi.





(foto su twitter - la didascalia dice Numune-i Hamiye, ma stando alle 2 bande (gialle) sul primo fumaiolo dovrebbe essere lo Yadigar-i Millet ma non so in che anno, comunque al massimo fino al luglio 1917; anche qui la manica a vento grande è a sinistra).



Segnalo infine che nel mio post del 20 marzo, a pag 9 mi pare, ho fatto una correzione, evidenziata in giallo e azzurro. Ho finalmente avuto una foto ad alta risoluzione dell'S165 tedesco a metà guerra e ho così potuto scoprire che avevo preso fischi per fiaschi, in quel caso. :-)

 marcellodandrea :

16/4/2021 11:56
 Ingo O. uno dei gestori del forum di "Arbeitskreis-historischer-schiffbau", mi ha gentilmente inviato alcune parti dei disegni originali della serie S 165-168 dopo i lavori di ammodernamento effettuati durante la guerra mondiale.

La modifica principale è l'innalzamento del ponte di comando (con aggiunta di una seconda scaletta per salire in plancia) e il prolungamento in avanti delle strutture sottostanti (compreso un oblò in più sul fianco) per ospitare la sala radio. Si noti che conseguentemente anche il primo fumaiolo è stato elevato.


Si noti che le scalette di accesso alla piattaforma del proiettore e alla tuga di poppa (en passant, si noti dentro la tuga di poppa il meccanismo del timone ausiliario e la ruota del timone) NON sono presenti neppure in questo disegno.













Comunque ho altri contatti e sto approfondendo :-)

 Oberst_Streib :

18/4/2021 10:03
 Adesso sfido qualcuno del club a dire a Marcello "No guarda, secondo me è sbagliato quel particolare li o quello di là..."
Mah, e pensare che avevo avuto una tentazione, ma ho prontamente desistito, come scriverò tra poco in altro post.

 marcellodandrea :

18/4/2021 11:16
 Quote:
Oberst_Streib ha scritto:  a dire a Marcello "No guarda, secondo me è sbagliato quel particolare li o quello di là..."



Invece è proprio quello che mi aspetto, se no è inutile che faccio la fatica di postare qui nei forum, nooo ?.


Qualunque dubbio o osservazione, sono in ascolto :-)

 Oberst_Streib :

18/4/2021 11:32
 Si ciao Marcello... a volte punti il dito su dettagli che manco capisco cosa sono, oltre a non vederli proprio...

Vabbè guarda, allora te lo dico subito.
L'altro giorno ho comprato per la folle cifra di Euri 3,54 (spedizione inclusa!) il kit sotto, della ZTS Plastyk , tale British Destroyer "I" Class:



Kit minimale a dire poco, in scala 1:500 (almeno c'e scritto cosi)



Era destinato alla vasca dei pesci rossi, ma poi al suo posto c'è finito un veliero.
Allora ho guardato meglio cos'era sto cacciatorpediniere inglese e su wikipedia scopro che:
"Nel 1938 la Türk Deniz Kuvvetleri ordinò quattro navi costruite sullo stesso progetto della classe I.
Allo scoppio della guerra, due vennero acquistate dalla Gran Bretagna, mentre altre due vennero consegnate alla Turchia nel 1942 come Sultanhisar e Demirhisar. "



Per un istante ho pensato: lo costruisco per la Campagna Egeo!!
Poi sono entrato di nuovo nel tuo thread e mi sono detto: Ok, scherzavo, lasciamo perdere...        









 marcellodandrea :

18/4/2021 22:29
 Su facebook ci sono anche i disegni di uno di questi caccia.

Comunque, non sono d'accordo. Ogni scala e ogni materiale ha i suoi pregi e le sue limitazioni. Se fai un mezzo in 1/700 o 1/500 è diverso da uno in 1/350 o 1/100. E' ovvio. Così come un modello di plastica è diverso da uno in carta. E così via.

Nella tua scala ti aspetti certi risultati, nella mia altri, in una scala da museo tipo 1/50 ci si aspetta ben altri dettagli e precisione.

Quindi perché non lo fai? :-)

 marcellodandrea :

23/4/2021 18:20
 
Ho fatto i lanciasiluri, tondini da 1,5 mm e sprue stirato.  La parte inferiore è regolarmente sagomata.

(cliccare per ingrandire)




Qui con i primi dettagli. Mancano però i carrelli anteriori per la rotaia e il meccanismo laterale di rotazione, che devo mettere una volta montati.





I lanciasiluri sono minuscoli, ma comunque ho cercato di farli assomigliare a quelli del Muavenet come si vedono nelle foto celebrative con l'equipaggio che ormai conoscete, e a queste trovate su instagram riprese dai cimeli di un museo turco (dicono che sono i lanciasiluri originali del Muavenet e più o meno assomigliano a quelli delle foto con l'equipaggio).








Una delle mie solite basette in compensato media densità, lunga 33 cm x 13. Lo scalino laterale è per la bacheca. Devo fare la bacheca prima di finire la basetta, e devo finire la basetta prima di cominciare a rifinire la nave con i dettagli più delicati.




Qualche mano di impregnante e successive lisciature.




Le due parti della basetta incollate fra loro. La nave è solo appoggiata ovviamente. mancano le mani finali di impregnante, da dare dopo aver fatto la bacheca.




link alla galleria

 marcellodandrea :

26/4/2021 22:58
 Ho montato i lanciasiluri in posizione di attacco verso destra. Alla fine ho scelto una situazione semplice in alto mare,  lasciando porti, barche, vele etc,. al prossimo progetto.


A differenza di quanto illustrato nei disegni (sia quelli della seconda serie nel libro di Fock, sia quelli di cantiere relativi alle modifiche di metà guerra)




le culatte dei lanciasiluri non sporgono in modo significativo dalla rotaia centrale delle piazzole, ma anzi terminano a filo. Così anche io li ho fatti più corti di quanto indicato nei disegni. Nella foto qui sotto si può utilizzare la gamba dell'ufficiale a destra come limite per capire dove arriva il lanciasiluri.





La prima serie (turca) aveva certamente tubi da 450 mm, ma non so dire se nella seconda serie rimasta in Germania ci fosse qualche differenza nel calibro (non credo) o nell'allestimento, tale da giustificare il disegno.


(cliccare per ingrandire)









La nave mentre compie una virata verso destra, pronta a lanciare i siluri. Queste navi hanno combattuto in molte azioni e ho preferito scegliere una situazione generica. Se avessi optato per l'azione di siluramento del Goliath, avrei dovuto tenere conto di una serie di diari e resoconti nei quali viene descritto l'allestimento del Muavenet con accorgimenti particolari per ridurre il peso ed  il pescaggio della nave, quali lo sbarco delle scialuppe e altro. La velocità era, pare, ridottissima per evitare schiume e scintille dai fumaioli che sarebbero risultati visibili in piena notte. Complicato da rendere in un diorama statico (per far capire che l'azione si svolgeva dopo mezzanotte...).



link alla galleria

 marcellodandrea :

28/4/2021 18:50
 

Ultimamente sono cadute due ipotesi che erano sorte per spiegare questa misteriosa mancaza delle scalette sulla plancia e la tuga di poppa.

Voglio precisare ancora una volta una cosa.  La scaletta dal ponte di comando alla piattaforma del proiettore al di sopra è presente, ove visibile, in tutti i tipi di torpediniere che ho visto, V, B, G, etc.

Se non ci fosse la foto dell'equipaggio del Muavenet, dove si vede chiaramente che sul lato sinistro della plancia (in effetti, la stanza delle carte) non c'è alcuna scaletta e quello che c'è oltre è del tutto incomprensibile, avrei messo comunque la scaletta anche se sui disegni manca. Tuttavia su quella foto la scaletta non c'è, e non c'è verso di farla comparire...


Allora (cito) , dato che escluse le cose possibili non restano che quelle impossibili (Conan Doyle mi pare
:-) ... )   avevo ipotizzato che, semplicemente, i cantieri Schichau non montassero le scalette in questione, facendo conto sulla prestanza atletica dei marinai (scherzo).

La seconda ipotesi, di Wolfgang, era che almeno la scaletta dalla plancia alla piattaforma soprastante fosse interna, per esempio addossata all'albero di trinchetto e quindi uscisse sulla controplancia tramite un boccaporto. In teoria, poteva funzionare così anche per la tuga di poppa.

Sulle prime, Wolfgang mi ha mandato questa foto della S 177 che poteva apparentemente indicare una cosa del genere.





Wolfgang mi ha tranquillizzato sull'identificazione della nave, si tratta senza dubbio della S 177 perché (è stato fortunato) ha trovato per il suo progetto di costruire questa torpediniera un discendente di un membro dell'equipaggio che gli ha inviato diverse foto del genere.

Questo però esclude insieme le due ipotesi. Intanto sulle (altre) torpediniere S le scalette c'erano (il ché mi fa ancora più rabbia... grunf,  le hanno tolte solo sulle S 165-168 per farmi diventare matto !  )


Ma esclude anche l'ipotesi della scaletta addossata all'albero perché guardando bene è chiaro che la scaletta è sulla parete esterna sinistra della sala delle carte, proprio là dove si trova in tutte le altre torpediniere... ( di nuovo grunf).


Questa è la S 177; erano navi praticamente identiche alle S 165-168, salvo la presenza di due tubi lanciasiluri (uno per parte) dietro il primo fumaiolo). A poppa la solita tuga.




Perché diavolo queste hanno le scalette e le mie no ??????????????????????

PS - la posizione della scaletta sulla S 177, che vedete nella foto sopra, la renderebbe visibilissima se fosse presente anche sul Muavenet (nella solita foto con l'equipaggio). Invece non c'è nulla in quella posizione.

 

 Oberst_Streib :

28/4/2021 20:22
 
Quote:
marcellodandrea ha scritto: Su facebook ci sono anche i disegni di uno di questi caccia.

Comunque, non sono d'accordo. Ogni scala e ogni materiale ha i suoi pregi e le sue limitazioni. Se fai un mezzo in 1/700 o 1/500 è diverso da uno in 1/350 o 1/100. E' ovvio. Così come un modello di plastica è diverso da uno in carta. E così via.

Nella tua scala ti aspetti certi risultati, nella mia altri, in una scala da museo tipo 1/50 ci si aspetta ben altri dettagli e precisione.

Quindi perché non lo fai? :-)



Risposta: perchè quando poi vedo cose cosi (quella sotto) mi passa l'entusiasmo iniziale....


Quote:



Mica per altro, manco so cosa sono tutti quei cazzabubboli che ci hai appicicato sopra.


Ma tra l'altro, perchè dici che questo è
Quote:
compensato media densità




... a sembra MDF, no? o è davvero compensato?







 marcellodandrea :

28/4/2021 22:09
 Quote:
Oberst_Streib ha scritto:

Ma tra l'altro, perchè dici che questo è
compensato media densità

... a sembra MDF, no? o è davvero compensato?





Perché mi sono sbagliato, è semplice. Sì è MDF.

 marcellodandrea :

3/5/2021 11:56
 Mentre aspetto che il vetraio mi finisca la bacheca - dovrebbe essere pronta tra un paio di giorni - vi aggiorno sui miei "giri". Purtroppo il museo di Venezia non ha contatti con musei navali turchi. Il museo di La Spezia, invece, ha avuto un contatto di lavoro con uno storico navale turco e quindi proveremo a chiedere a lui se, almeno, può suggerire l'indirizzo giusto a cui scrivere (il museo turco a cui avevo scritto io non ha mai risposto...).   Vediamo se salta fuori qualcosa. L'idea è quella di capire se, in 30 anni tondi di "ozio" del Muavenet ancorato ad un molo di Istanbul (fino al 1953) non sia mai stato studiato, fotografato o disegnato. Possibile che un monumento nazionale sia stato trasformato in deposito di rottami galleggiante senza che mai nessuno gli abbia dato un'occhiata?   (domanda retorica, in Italia è possibilissimo - vedi la fine da carboniera destinata alla Stella Polare per esempio... - quindi perché no in Turchia).

 Oberst_Streib :

3/5/2021 12:40
 Marcello, e se io provassi a chiedere alle "amiche turche" ?
Magari non sanno manco di che parliamo, ma chissà...



 marcellodandrea :

3/5/2021 18:50
 Penseranno ad un modo originale di attaccare bottone... :-)

 Oberst_Streib :

8/5/2021 10:41
 Marcello, ho chiesto alle turchine... ma di barche non ne sanno nulla, proprio nulla, e poi abitano vicino ad Ankara, il mare è molto lontano


 marcellodandrea :

8/5/2021 22:37
 Pazienza per le turchine... :-)


Non ricordo proprio se ho già parlato del dettaglio che sto per dire, ho cercato indietro ma non lo trovo. Comunque, a prima vista mi sembrava una ulteriore differenza tra le navi turche e quelle tedesche. Si tratta di una struttura rigida che corre dal ponte di comando al castello. Ho solo due foto dove si vede chiaramente quella zona.



La nave sopra è la S 166 tedesca.

Quella sotto invece è la S 166 turca (Yadigar) alle prove di velocità





Un po' poco per dire che le navi turche non l'avessero, effettivamente; ma comunque era una foto chiara.

Uno dei modellisti tedeschi con cui sono in contatto, però, mi dice adesso di aver fatto una piccola ricerca sulle foto disponibili di diverse torpediniere e di essere giunto alla conclusione che non si tratti di una semplice barra di rinforzo, anche perché sarebbe comunque troppo sottile. Si tratterebbe invece, probabilmente, del sostegno rigido di un tubo portavoce che permetteva le comunicazioni tra plancia e cannone anteriore.  Sembra che in alcune immagini sia visibile anche il tubo "penzolare" liberamente tra plancia e castello senza il sostegno della trave.

Stando così le cose, nulla vieta perciò che il tubo sia stato montato anche sulle navi turche, data la necessità di comunicare con il pezzo anteriore.


PS -  a proposito, ho chiesto ad una conoscente di tradurmi cortesemente le scritte sotto in alfabeto arabo (qui come in altre foto turche d'epoca). Io pensavo che la lingua fosse turco, per quanto scritto in arabo (l'alfabeto arabo fu abbandonato dopo la rivoluzione di Ataturk). Invece, dice lei, la lingua in cui sono scritte le didascalie è persiano; secondo lei era normale. Nel caso della foto qui sopra non dice niente di speciale, semplicemente che il caccia "Memoria della Nazione" (cioè lo Yadigar-i Millet) sta facendo le prove iniziali di velocità.

 marcellodandrea :

11/5/2021 18:34
 Intanto una notizia : il museo turco ha risposto !

Come in fondo prevedevo, hanno qualche foto del Muavenet scattate dal 1919 al 1953. Per averle, devo chiedere, innanzi tutto, il permesso alle Forze Navali Turche (non scherzo). Poi pagare 20 euro a foto e infine accettare i termini di utilizzo per via del copyright.

Non so se mi mandano files o stampe, né che foto siano.   Così ho chiesto loro con precisione immagini relative alle scalette mancanti in plancia e a poppa, e solo quelle. Se ci sono bene, se no pazienza.



Della bacheca ancora nessuna traccia, il vetraio mi rimanda di settimana in settimana (è normale, succede sempre così). Dunque in attesa cerco di approfondire altre questioni.


Dopo le scalette, ecco la prossima. Le navi turche, a partire dal 1913 (circa) fino a fine guerra, hanno montato un complesso sistema di antenne per il radiotelegrafo che non ha riscontro sulle navi tedesche.

Lo illustro qui sotto con una singola foto.


(immagine inserita a scopo discussione modellistica)
(Muavenet nel 1913-14, fascia bianca singola sui fumaioli, colore chiaro forse khaki).




Rispetto all'alberatura originale, tutti gli alberi sono stati alzati di un bel po', ed è stato aggiunto l'alberetto a poppa indicato dalla freccia rossa.

Questa sistemazione compare nelle foto che ho io fino al 1918 e in altre navi, non solo sul Muavenet quindi, di nuovo, presumo che fosse comune a tutte e quattro le unità nel periodo 1913-1918 (nel 1918 erano sopravvissute solo il Muavenet ed il Numune, e una foto del periodo mostra l'alberetto di poppa su entrambe le navi). Ho una foto dei Bundesarchiv anche per lo Yadigar (affondato nel 1917).

Nelle altre foto non si vede assolutamente dove sia situato l'alberetto: tutte salvo, forse, parzialmente, questa:

(Gayret con l'equipaggio dell'incrociatore Emden, metà 1915).




e questa:

(Gayret nel 1914-15, oppure agosto 1916; o anche  Muavenet nel 1915 ... giusto per semplificare)




C'è anche un'altra foto del Gayret nel 1915 (con due bande rosse sul primo fumaiolo)  molto simile a quella sopra, ma non la metto tanto è praticamente uguale.

Bene, la domanda perciò è: dove stava l'alberetto di poppa?

La situazione della tuga di poppa nelle navi turche è questa:




La foto la conoscete bene, giusto per ricordare. La tuga è stondata sul lato posteriore di sinistra.

Siccome l'alberetto c'è e sta dietro la tuga o quasi, e non c'è dubbio di questo, le possibilità sono solo due: o sta a poppavia della tuga, o ci sta sopra.

Per farla breve, ho chiesto una opinione ai miei amici in Germania, e tutti hanno concluso che, secondo loro, l'alberetto si trova sulla parte posteriore della piattaforma della bussola, ma leggermente spostato a sinistra.

Il problema è che per avere un minimo di resistenza l'alberetto deve per forza scendere sotto, fino al ponte di coperta. Ma là sotto c'è tutto l'armamentario della timoneria ausiliaria.  Ecco qua:






Dunque, a mio parere, se l'alberetto sta davvero sopra la tuga (e francamente anche a me sembra così) ed è spostato rispetto alla mezzeria come suggeriscono i miei amici tedeschi, questa è l'unica possibilità. O si trova (pressappoco) nella posizione del punto rosso (sfruttando la stondatura presente sulle navi turche) o nel punto verde. Non può stare più all'interno per via dei meccanismi del timone.

Uno dei miei amici tedeschi mi faceva notare l'apparente asimmetria del pennone sull'alberetto, una specie di indizio dello spostamento dell'alberetto rispetto alla mezzeria. Qui sono perplesso, nella prima foto l'asimmetria del pennone è opposta a quella della terza foto (nelle altre foto non si distingue). Però è vero che non so spiegarmela con la prospettiva.

Beh, intanto ho fatto i primi due alberi, quelli sono facili.

Sarà invece più complicato definire i percorsi di tutte le antenne e fili vari, ma lo farò in un secondo tempo.

 dj :

11/5/2021 20:00
 Ho un pò studiato le foto e ritengo propabile la disposizione dell'alberetto di poppa sopra la tuga.
La disimmetria del pennone è stata la prima cosa che ho notato. Secondo me è reale e non dovuto alla prospettiva altrimenti sarebbe dovuto essere così anche per i pennoni sugli altri alberi che invece risultano perfettamente simmetrici.





Su queste foto sembra evidente che sul Gayret il pennone di poppa è simmetrico con la linea di mezzeria mentre l'alberetto è spostato sulla sinistra. Questa soluzione sembra plausibile anche in considerazione che sarebbe impossibile nella posizione centrale data la presenza in quella zona dei dispositivi di timoneria.
Sembra tutto coincidere ma poi vedo la foto del Muavenet e noto che invece qui il lato più lungo del pennone sta sul lato di sinistra, all'opposto del Gayret, il che porta a spostare l'alberetto sul lato opposto ovvero a dritta.



Però in questo caso sarebbe in mezzo ai "gabbasisi" ... proprio in mezzo al portellone ! Avevo pure pensato ad una inversione della foto ma non è questo il caso (ho preso come riferimento la grossa manica a vento che sta a sinistra anche se nel disegno di inizio wip appare a dritta ?!).
Quindi la situazione è alberetto poppiero a sinistra e sopra la tuga per il Gayret ed a dritta per il Muavenet ma dove ??? Come lo vedi nell'angolo tra il portello e la manica a vento ??



Punto blu ... Potrebbe stare anche nell'angolo senza stare sopra la tuga e fissato sulla parete della tuga

Giuseppe


 marcellodandrea :

11/5/2021 23:14
 Il disegno di inizio wip è quello turco tratto, con qualche erroretto, dal disegno originale, che si trova pubblicato anche nel libro di Fock: "Schwarze Gesellen". Si tratta, per quello che posso dedurre io, del disegno della seconda serie tedesca, che infatti aveva la manica a vento più grande a destra.

Nelle navi turche della prima serie, la manica a vento grande è a sinistra sempre. La sirena per la nebbia, sul primo fumaiolo, è a sinistra sempre. La scialuppa più grande, posta in piano, è sempre a destra; quella più piccola (c.d. "dinghi") sollevata sul fianco è a sinistra sempre.

Perciò tutte le foto sono diritte. Di conseguenza il pennone dell'alberetto è posto diversamene su Muavenet e Gayret.

Il Gayret è anche la nave della foto con l'equipaggio dell'Emden, dove più evidente sembra la posizione  dell'alberetto, a sinistra e sopra la tuga.

Forse la situazione era questa:

per il Muavenet



Speculare per il Gayret.

L'alberetto del Gayret può anche stare più in basso, nel settore semicircolare, perché chiuso. Ma quello del Muavenet non può stare sull'angolo esterno più in basso, perché lì c'è il portello di manutenzione dei meccanismi del timone. Per lo Yadigar, l'asimmetria del pennone è uguale a quella del Gayret, quindi dovrebbe avere l'alberetto a sinistra.

Conclusa questa riflessione, mi è venuto in mente - come ho fatto a non pensarci prima !!!  - che esiste almeno un filmato di queste navi con l'alberetto in posto. Ripreso (se diamo fede) agli inizi del 1915 mostra due di queste navi (dopo una prima nave di diversa classe, attenzione a non confondere, le navi "giuste" cominciano al tempo 01.00) quando la colorazione era in procinto di diventare scura. A quella data il Muavenet dovrebbe avere una fascia bianca su ogni fumaiolo, nella prima nave non si vede, nella seconda sì. Si noti la sirena per la nebbia sul primo fumaiolo correttamente a sinistra. La manica a vento grande ugualmente a sinistra, nella prima nave orientata indietro (erano orientabili), nella seconda in avanti (il che ci dice che non si tratta della stessa nave: la prima non so quale sia, la seconda è il Muavenet). L'alberetto però si vede solo nella prima nave purtroppo, perché nella seconda, il Muavenet, non è inquadrato (sempre fortunati...).

L'alberetto si vede appena, giusto perché si sa che è presente (sì c'è stato un breve periodo, non so esattamente, tra il 1911 e il 1913 circa direi, in cui i cavi scendevano direttamente alla tuga di poppa e non ad un alberetto apposito - MA qui l'alberetto c'è e si vede). Osservate. Dove sta l'alberetto? A me sembra (e giuro che me ne accorgo stasera) che sia dietro la tuga, e non sopra.


Se la prima torpediniera (non identificata) che si vede nel filmato ha l'alberetto a destra come il Muavenet, allora ecco altre due posizioni possibili per il Muavenet:




Da una parte, sono quasi fortunato. A destra infatti c'è spazio per mettere l'alberetto dietro la tuga. A sinistra sarebbe un bel problema (e lì forse stava davvero sopra la piattaforma della bussola).

Speriamo che il museo di Istanbul abbia una foto della tuga di poppa e che si veda pure dove stava l'alberetto.  :-)

 dj :

12/5/2021 10:23
 Si non sembra sopra la tuga ma sicuramente lato di dritta ... tra le due posizioni mi convince di più quella più a poppavia ...
Giuseppe

 marcellodandrea :

12/5/2021 11:33
 Allora, vediamo di prendere una decisione che elimini più problemi possibile.

Intanto ho risposto al museo turco: se tra le altre hanno una foto della tuga posteriore del Muavenet la acquisterò, se è chiara possiamo risolvere insieme anche la questione della scaletta.

Ho scritto poi alla British Pathé Films, che dovrebbe avere nel suo archivio storico l'originale del filmato in questione, visto che lo hanno realizzato loro. Ho chiesto di poter acquistare un paio di singoli fotogrammi  (penso che il costo sia modesto) nel momento in cui è visibile la tuga e l'alberetto. Anche qui, se la definizione è buona, potremmo risolvere entrambi i problemi.

Nell'ipotesi sfortunata che nessuna delle due strade sia fruttuosa, retrodato la nave al 1910-12 subito dopo l'entrata in servizio e appena prima delle guerre balcaniche, quando la disposizione degli alberi era ancora quella originaria o, al massimo, le antenne posteriori del nuovo radiotelegrafo andavano a finire direttamente sul lato anteriore della tuga di poppa (l'alberetto lo hanno messo dopo).

Il colore della nave in questo caso dovrebbe essere grigio chiaro, visto che i modelli nei loro musei sono così (e non kaki come a volte si vede nelle stampe), ma spero che almeno l'informazione sul colore il museo turco me la dia gratis, senza dover chiedere il permesso all'alto comando navale... :-)

 marcellodandrea :

12/5/2021 18:40
 Allora, il museo turco ci ha messo un mese a rispondere. La British Pathé ha risposto dopo circa 5 ore.

Purtroppo, per ogni singolo fotogramma del loro film a 300 dpi voglio la bellezza di 65,00 euro !!!

Ho preferito trattare le immagini disponibili in questa pagina del loro sito web per capire meglio la situazione, ingrandendo, schiarendo e contrastando, anche in falsi colori.

I miei amici tedeschi insistono nel dire che l'alberetto è sicuramente sul tetto della tuga. Mi hanno anche fatto notare che l'assenza di sartie (non ce n'è traccia nelle foto, mentre sono ben visibili per gli altri alberi)  è probabilmente un forte indizio a favore del fatto che l'alberetto fosse stabilizzato dal tetto della tuga e piantato nel ponte di coperta, al di sotto. Siccome nella mezzeria c'era la timoneria, inevitabilmente l'alberetto stava di lato.

In effetti, a guardare le foto, l'alberetto si vede a volte fortemente piegato in avanti. Probabilmente era elastico e veniva piegato dal vento che tendeva i fili dell'antenna. Se fosse stato sistemato solo a fianco della tuga qualche sartia avrebbe dovuto averla.

Comunque, preferisco aspettare, a questo punto, notizie dal museo turco. Lì il costo è più abbordabile, 20 euro a immagine, e ho chiesto la disponibilità di due immagini, una a mostrare il ponte di comando e l'altra la tuga di poppa, sempre che abbiano immagini con questi dettagli visibili (ho mandato loro dei disegni con l'indicazione chiara dei punti che mi interessano...).


Il piano B, ribadisco, è fare la nave nel 1911-12 poco prima dell'inizio della prima guerra balcanica, colorata in grigio chiaro, con l'alberatura di tipo iniziale. Vediamo :-)

 marcellodandrea :

17/5/2021 11:41
 4 giorni fa, il 13 maggio, era l'anniversario dell'affondamento dello HMS Goliath da parte del Muavenet, così ho pensato di dare un'occhiata su FB per vedere se c'erano nuovi post e magari qualche foto nuova. Sono stato fortunato a metà, nel senso che ho trovato 5 foto nuove ma tutte del Gayret-i Vataniye (una delle altre 3 navi sorelle del Muavenet).

Comunque non mi lamento, infatti ho potuto almeno verificare ulteriormente la presenza di alcuni elementi che già consideravo tipici della serie delle navi turche (e non di quelle tedesche).

In particolare il più interessante è l'assenza della scaletta di accesso a destra al castello di prua. Nelle navi turche dovrebbe essere solo a sinistra (ho foto per il Muavenet e lo Yadigar), in quelle tedesche a destra. Qui nel Gayret a destra non c'è (mentre si vede la scaletta di accesso al ponte di comando), uniformandosi alle altre navi turche: penso che a questo punto si possa affermare che tutte e 4 le navi avevano la scaletta solo a sinistra.


Gayret-i Vataniye affondato (nel 1916, a Varna): foto ripresa nel 1919.





freccia rossa: assenza della scaletta al castello
freccia gialla: presenza della scaletta a destra al ponte di comando
freccia azzurra. assenza della scaletta verticale a destra per la piattaforma del proiettore (quindi dovrebbe stare a sinistra, sempre la solita questione ...).

Altri dettagli per i quali non sto a mettere le foto (tutte relative al relitto del Gayret fotografato nel 1919) riguardano: la presenza dei due osteriggi accoppiati al centro davanti ai lanciasiluri, la forma della copertura del camino della cucina, infine il numero esatto di gradini della scaletta di accesso al ponte di comando (7 gradini).

In un'altra foto sempre del relitto si vedono, sul lato destro della piazzola del secondo lanciasiluri, due boccaporti circolari (uno più piccolo, penso sia un areatore) che invece non sono presenti (o almeno non si vedono) nella foto dello S 166 (Yadigar) a Pillau nel 1909.

NO DEVO CORREGGERE a posteriori QUANTO SCRITTO SOPRA. La piazzola è del PRIMO lanciasiluri, perché verso poppa, tra le persone fotografate, si vede la base del secondo fumaiolo. Quindi i boccaporti corrispondono a quelli visibili sulla destra nella foto della S 166 a Pillau nel 1909. Quindi non ci sono differenze tra le due sistemazioni (Yadigar e Gayret).


Infine, una foto del primo (o secondo, sicuramente uno dei due, perché è subito dietro un fumaiolo) lanciasiluri del Gayret fotografato nel, direi, 1914 (perché il colore è grigio chiaro, foto celebrativa del silurista che ha affondato una nave russa a Odessa) dove ugualmente si vedono i due osteriggi appaiati al centro davanti al lanciasiluri.

E ora speriamo che arrivi questa benedetta bacheca...

 euro :

17/5/2021 17:12
 l'accuratezza delle tue ricerche mi lascia sempre basito!!!

 marcellodandrea :

17/5/2021 18:26
 Grazie Euro, ma l'accuratezza dipende anche dalla disponibilità di materiale, se quello non c'è si può fare poco :-)


A proposito di foto, su twitter ho trovato una descrizione più accurata della foto con il silurista del Gayret, così metto la foto e la descrizione:

Il testo dice, più o meno:

"Il cannoniere della nostra nave Gayret-i Vatâniye, Göreleli Yusuf Onbaşı, che affondò la nave russa a Odessa, e un siluro nel 1914"




Bene ho azzeccato l'anno giusto :-)

La bombolona sopra il lanciasiluri dovrebbe essere l'aria compressa.

 euro :

17/5/2021 18:49
 
Quote:
marcellodandrea ha scritto:
La bombolona sopra il lanciasiluri dovrebbe essere l'aria compressa.


sicuramente

 marcellodandrea :

17/5/2021 18:51
 Oggi ho guardato ancora sui vari social e ho trovato un'altra foto del Gayret, interessante anche questa.

Eccola qua:



La didascalia su FB dice che si tratta del cantiere a Istiniye per riparare i danno all'incrociatore Yavuz, il 26 dicembre 1914. Dietro un caccia della classe del Muavenet.

Stando alle due bande rosse (direi) sul primo fumaiolo, è il "solito" Gayret-i Vataniye di tutte le ultime foto che ho trovato.  E' interessante perché al dicembre 1914 il Gayret evidentemente (nella foto sopra) era ancora verniciato in grigio chiaro, mentre nel maggio 1915 il Muavenet era già in grigio scurissimo/nero. Quindi il cambio di colore è situato proprio a cavallo del 1914-1915 (mese più mese meno a seconda delle navi, immagino che non le abbiano riverniciate tutte assieme contemporaneamente).

En passant, ingrandendo la foto, anche qui a questa data non si notano scalette sulla parte destra del castello, né una eventuale salita alla controplancia del proiettore. Si vede, invece, la scaletta inclinata di salita dalla coperta alla plancia.

A proposito, il vetraio mi dice che la bacheca è pronta. Finalmente! Domani vado a prenderla :-)

 marcellodandrea :

20/5/2021 11:43
 Qualche foto delrelitto della HMS Goliath nella Baia di Morto ("Morto Bay"), ai Dardanelli.

 marcellodandrea :

24/5/2021 23:25
 Curiosità. Un modellino in scala 1/1250 del caccia Yadigar-i Millet della ditta tedesca Argos. Peccato che si tratti, come al solito, di un modello della serie tedesca e non di una delle navi turche, con la manica a vento grande a centro nave sul lato destro.

 marcellodandrea :

26/5/2021 22:27
 Un primo abbozzo del mare, fatto semplicemente con das, lavorato con le dita, sulla basetta di legno mdf.

Il gel per le scie e il cotone idrofilo per la schiuma seguiranno alla fine. La nave sta virando stretta verso destra.

Il das si raccorda a filo con la parete di legno della base: normalmente dipingo una parte delle pareti verticali con lo stesso colore del mare ma più chiaro, per dare una sensazione di trasparenza e profondità.

Ho fatto l'alberatura principale con tondini di acciaio di due diversi diametri. L'altezza è la maggiore, quella dell'allestimento con l'alberetto di poppa (che ancora non c'è). Gli alberi sono solo infilati nelle scasse.

(cliccare per ingrandire)
















link alla galleria

 Icepol :

26/5/2021 23:45
  Che dire...i tuoi lavori mi piacciono sempre un botto!! Non so decidere se più l'autocostruzione del modello o la basetta finale che mette in evidenza tutto il lavoro che svolgi sempre in maniera impeccabile....complimenti!

 marcellodandrea :

30/5/2021 12:09
 Grazie Icepol, ma spero siano interessanti anche per la parte storica, esclusi gli errori che faccio si intende... :-)


Comunque, nel frattempo ho cercato di approfondire un altro problema. In effetti mi manca un ultimo elemento, una eventuale risposta dal museo turco a cui ho chiesto notizie anche su questo (nella domanda precedente, relativa alle scalette, mi hanno risposto che le loro foto non inquadrano le due zone interessate, la plancia e la tuga di poppa, e quindi no ho avuto niente di conclusivo - le misteriose scalette restano tali).


Il problema da chiarire riguarda l’alberetto a poppa delle nostre navi. Mi limito a mostrare quale è la situazione al momento attuale, passo passo.


1) le torpediniere classe Muavenet, nel 1913, istallarono un radiotelegrafo Telefunken e le relative antenne filari sugli alberi (che vennero appositamente elevati in altezza), nello stesso identico modo delle navi tedesche; lo potete vedere nel disegno che compare in cima a questo wip.

2) le navi turche, poco tempo dopo, per ragioni che non conosco, ampliarono il sistema di antenne alzando ulteriormente gli alberi e aggiungendo un piccolo albero supplementare a poppa.

3) la foto mostra il piccolo albero sul Muavenet nel 1913-14. Osservando la netta asimmetria del pennone, si può dedurre che l'albero si trova a destra rispetto alla mezzeria e poco dietro o forse sopra la tuga di poppa.

Piazzare un alberetto da quelle parti e trovare lo spazio è un'impresa non da poco. Lì è pieno di roba, tutta relativa alla timoneria ausiliaria; dietro inoltre c'è il cannone.


(tutte le foto ritagliate e inserite a scopo discussione modellistica)

Muavenet a inizi 1913 circa, foto tratta da Morskaya kampaniya 03, 2019 - ho potuto consultare di recente grazie ad un amico questa rivista russa con un articolo sulle torpediniere turche; l'articolo non dice niente di speciale, salvo un lungo elenco delle azioni militari delle navi, ma alcune foto sono a risoluzione discreta)




4) la foto seguente mostra l’alberetto sul Gayret, in una foto relativa all'arrivo a Istanbul dell'equipaggio dello Emden il 23 maggio 1915. La foto è tratta da questo sito: mostra chiaramente le sartie che stabilizzano l'albero ed è a risoluzione più alta di quella che avevo prima (dove invece le sartie non si vedevano).

Gayret maggio 1915




Stando alla foto, l'albero è a sinistra della mezzeria e la presenza delle sartie suggerisce che l'albero probabilmente non sia sopra la tuga (dove sarebbe fissato alla coperta e stabilizzato dal pavimento della controplancia) ma dietro. 

La foto seguente mostra sempre il Gayret in navigazione, e ugualmente si nota l'albero a sinistra ma anche l'asimmetria del pennone che suggerisce una posizione a sinistra (opposta a quella del Muavenet).


Gayret 1916




5) Come erano gli alberetti nelle altre due torpediniere? Ho solo due foto dello Yadigar dove è visibile l'alberetto e una sola dove si vede il pennone: l'albero dovrebbe stare perciò a sinistra, come sul Gayret.

La foto è dei Bundesarchiv e l'ho un po' tagliata.





6) Il filmato a questo link  mostra una nave sconosciuta al tempo 01.00 con l'alberetto sull'altro lato della tuga (cioè a destra come nel Muavenet) e, subito dietro, il Muavenet (al tempo 01.15) chiaramente identificato dalle due bande bianche sui fumaioli.

Di conseguenza, per esclusione, la prima nave deve essere il Numune (la banda sul primo fumaiolo sarebbe rossa ed è possibile che sia poco visibile nel film). Un fotogramma preso dal sito della British Pathé e tratto da questo film mostra più chiaramente l'alberetto "scendere" dalla parte opposta della tuga a livello del blocco esterno della timoneria.

Questp lo ingrandisco parecchio se no non si vede.




Penso se ne possa concludere che , per motivi misteriosi o forse solo di immediata utilità, l'alberetto era montato a destra sul Muavenet e Numune, a sinistra sul Gayret e Yadigar.


7) Guardando meglio la prima foto, quella del Muavenet, si nota sul lato destro dell’alberetto una struttura, una specie di colonna con una punta sopra, dove  finiscono i fili dell'antenna. Dovrebbe essere una isolatore (si chiama così?) per le antenne radio.




8) Guardando meglio anche la seconda foto, quella del Gayret con l'equipaggio dello Emden, si nota la stessa struttura a punta, sempre sul lato destro.





9) Infine, osservando l'interessantissimo filmato che ha trovato giusto due giorni fa Reiner (relativo all'arrivo a Istanbul dell'equipaggio dello Emden a bordo del Gayret, il 23 maggio 1915) , uno dei modellisti tedeschi con i quali sono in contatto, al tempo 01.16.02 e seguenti, si vede benissimo che l’alberetto del Gayret  è dietro la tuga e separato da essa (ecco perché sono necessarie le sartie). Si vede anche l'isolatore, sul lato destro.




A mio parere, perciò, la situazione è molto simile (non posso esserne certo al 100%) a quella che mostro nel disegno qui sotto. Ma la discussione è ancora aperta ovviamente, e qualunque idea o contributo è bene accetto.






L'isolatore è a destra, un po' staccato dalla tuga. L'albero del Gayret (e forse anche dello Yadigar) a sinistra, adiacente alla timoneria, l'albero del Muavenet (e forse anche del Numune) a destra.



Per completezza, aggiungo questo disegno parziale. E' tratto dalla medesima pubbicazione russa citata sopra sulle torpediniere turche. Nei disegni è mostrato l’alberetto a poppa, qui collegato alla tuga. Ma, come ci dimostra il filmato del Gayret con l'equipaggio dello Emden, l'albero in realtà è separato dalla tuga. 

Questo disegno è comunque la sola ricostruzione che ho trovato fino ad oggi dove si vede la manica a vento grande di centro nave correttamente sul lato sinistro. Ma come dicevo prima, nell'articolo non si parla affatto di questo, si fa solo un riassunto delle operazioni militari di queste navi.







Per finire, speriamo che, almeno su questo alberetto, dal museo turco arrivi qualche notizia chiarificatrice. :-)

 marcellodandrea :

31/5/2021 11:59
 Sempre nel filmato del Gayret che trasporta l'equipaggio dell'incrociatore Emden, aggiungo che al tempo 01.00.18 e seguenti si vede abbastanza bene la grossa manica a vento di centro nave sul lato sinistro della nave (e non a destra come nella serie tedesca). Una ulteriore conferma che forse l'idea che mi sono fatto è giusta.

Al tempo 02.03 e seguenti, infine, dopo che è sbarcata buona parte dell'equipaggio, si nota anche (ma bisogna far scorrere il film avanti e indietro, altrimenti non si vede bene in una immagine fissa) la strana struttura circolare (assente nei disegni della serie tedesca) che sta davanti al terzo lanciasiluri e che io ho messo così come si vede senza avere idea di cosa fosse.

Si tratta di questa, relativa però alla S 166, ovvero allo Yadigar, a Pillau nel 1909. Se c'è sullo Yadigar e sul Gayret, presumo ci sia anche sulle altre.



Se identificate nel filmato il lanciasiluri e la manica a vento, proprio tra i due, sul ponte, si vede lo spessore "dell'aggeggio" circolare...

 dj :

2/6/2021 12:11
 Hai fatto bene a mettere ordine ai discorsi e congetture sull'alberetto fa capire meglio il tutto. Condivido le risultanze e concordo con la posizione sul Gayret dell'alberetto a sinistra sul ponte (e non sulla tughetta) con relativo isolatore a destra. Scorrendo il filmato si vede che si trova oltre le battagliole a poppavia poste sulla tughetta. Sul Muavenet l'assimetria del pennone che già ti avevo segnalato fa pensare al posizionamento dell'alberetto a dritta ma la distanza dall'isolatore mi lascia qualche dubbio (sembra simile al Gayret) a meno che l'solatore sia leggermente distanziato e non nella stessa posizione quando l'alberetto sta a sinistra.



Questo dal punto di vista "tecnico" ha anche una spegazione : mantenerlo alla stessa distanza dall'alberetto sia che si trovi a sinistra o a dritta per mantenere inalterate le caratteristiche dell'antenna.
Questo farebbe spostare l'isolatore più verso sinistra nel caso del Gayret (dove sta la M) e più verso destra nel Muavenet.



Anche se guardando la foto del Muavenet sembra che l'alberetto sia a sinistra  se non fosse per l'asimmetria del pennoncino .

Giuseppe

 marcellodandrea :

2/6/2021 18:58
 ciao Giuseppe, grazie per il tuo aiuto :-)

Sì, lo so che dalla foto del Muavenet riportata sopra - l'unica dove si vede bene l'alberetto - questo sembra più a sinistra, quasi nel mezzo. Questo è il problema, si potrebbe dire, ma dobbiamo anche venire a patti con gli effetti ottici.

A mio parere, fino a prova contraria chiara, l'unica posizione possibile dell'alberetto del Muavenet è a destra, stante l'asimmetria del pennone (che però, si direbbe, non è ortogonale alla mezzeria, si confronti la linea della battagliola della tuga, ma si direbbe piegato, con il braccio sinistro spostato in avanti). Del resto, i fili della radio sul pennone si direbbero centrati rispetto all'albero di maestra davanti.

Mah, che dire, credo che tutto sommato per il momento sia una approssimazione accettabile.

Però come al solito se qualcuno ha idee alternative sono più che ben accette :-)


Ancora niente dal Museo turco...

 marcellodandrea :

8/6/2021 23:39
 Visto che non ci sono notizie dal museo turco, ho cominciato a inserire i dettagli finali del modello. Intanto ho messo le battagliole della plancia, sono le uniche a più fili (quelle delle piattaforme sopraelevate e della coperta sono a due fili). Tutte le battagliole sono riadattate da qualche foglio GoldMedalModels residuo di altre navi. Queste in particolare sono ricavate (togliendo due fili) da quelle rimaste del foglio del Titanic/Lusitania in 1/350.

I corrimano alla sommità dei fumaioli, invece, sono tratti da un foglio GMM della Yamato (in origine erano cornici di finestrelle).

La sbarra che collega la plancia al castello è il sostegno del tubo portavoce per il cannone.

(cliccare per ingrandire)





Le antenne agli angoli sono ugualmente tratte da vecchi fogli di fotoincisioni ma si tratta di frame, non di dettagli veri e propri. Qui reggono i teli paraonde.




Ho rivestito con carta bagnata scomposta in settori come sulla nave vera. All'interno della plancia ci sono un tavolino, una colonnina per il binocolo, alcune cassette per i salvagente. Si notano le basi triangolari dei cannoncini che venivano montati, all'occorrenza, ai due lati.

Ho dato una mano di nero a pennello sotto il castello e sotto la plancia, perché con l'aerografo sarebbe complicato coprire bene là sotto senza accumulare troppa vernice. Allora è meglio che sia già scuretto...





Il piccolo parallelepipedo in resina davanti alla porta (sulla plancia) è l'armadio delle bandiere.




Ora metto le battagliole a due fili della piattaforma del proiettore e della bussola a poppa. Metterò anche le scalette inclinate alla plancia e al castello, e i ramponi ai fumaioli.

link alla galleria

 Oberst_Streib :

9/6/2021 22:19
  io non so se sei più matto te, Marcello, o Giuseppe che ti dà pure spago...
Inutile persino commentare, ricerca storica all'ennesima potenza.

Il modello è favoloso e la sua ambientazione ancora più intrigante.
Persino la nave che rolla leggermente sulla sinistra mentre è in virata stretta...

Il mio caccia classe-I turco (potenziale) è stato prontamente parcheggiato in un angolo della cantina con il divieto assoluto di farsi vedere in giro, per evitare figurette 

 marcellodandrea :

9/6/2021 23:27
 

Ringrazio come sempre, ma il modello dovrebbe essere rifatto tutto in scala almeno 1/200 per essere soddisfacente, a mio parere. La 1/350 è davvero troppo minuscola per una barchetta così e le correzioni fatte in itinere man mano che venivano fuori i problemi sono davvero troppe (e ce ne sarebbero pure altre, volendo). Comunque, per ora lo teniamo così... :-)


Completo un attimo il discorso sull'alberetto di poppa (sempre in mancanza di risposte dal museo turco).


Su facebook ho trovato una foto molto interessante mentre cercavo le nostre 4 torpediniere pescando tra foto che avrebbero potuto mostrarle a lato di altre navi più famose (a volte càpita).  Infatti, cercando per "Midilli gemileri" ("Midilli + navi", è un incrociatore) è saltata fuori questa immagine.


La foto è complicata perché c'è tanta roba. Comunque, l'incrociatore Midilli è quello grosso dietro. Le 4 nostre torpediniere sono quelle schierate dal mezzo della fotografia verso destra (relative alle 4 più grandi bandiere turche che sventolano sugli alberi). A sinistra ci sono torpediniere più piccole.

Qui sotto un ingrandimento nel settore più chiaro.



I numeri 1-4 indicano le poppe delle 4 navi, da sinistra a destra in base alle fasce colorate sui fumaioli ci sono Numune, Gayret, Yadigar e Muavenet (si confronti anche la foto intera).

Si vedono bene i due fumaioli collegati da una freccia orizzontale (le lettere sono le iniziali del nome), il primo fumaiolo con due bande gialle è quello dello Yadigar, a destra con una sola fascia gialla è il Muavenet. 

La freccia grande sopra con il numero 3 indica l'alberetto di poppa dello Yadigar accanto alla tuga. Se si scende verso il basso, si nota "benino" che l'alberetto apparentemente finisce a destra della tuga. Il pennone, d'altra parte, è asimmetrico in modo coerente con la posizione a destra (è più lungo a sinistra).

Quindi ci sarebbe contraddizione tra questa foto e quella del Bundesarchiv che ho citato in precedenza, dove sembrava che il pennone dello Yadigar fosse asimmetrico a destra (e l'albero, perciò, a sinistra) (o forse no, dal momento che la foto dei Bundesarchiv non è molto chiara mentre quella qui sopra non lascia molti dubbi).

 Se dio vuole... il pennone del Muavenet, (n.4) è sempre uguale e asimmetrico verso sinistra, perciò l'alberetto sarebbe a destra.

Tolgo subito il dubbio che la foto qui sopra sia ribaltata e ciò che è a destra sia a sinistra e viceversa. Sul lato sinistro di tutti i primi fumaioli (quelli con le bande colorate - di nuovo si confronti la foto intera) si vede un "blocco" che non può essere altro che il complesso delle sirene antinebbia. Quindi la foto è diritta. :-)

 

 dj :

11/6/2021 16:35
 Quote:
Oberst_Streib ha scritto: io non so se sei più matto te, Marcello, o Giuseppe che ti dà pure spago...
Inutile persino commentare, ricerca storica all'ennesima potenza.

Il modello è favoloso e la sua ambientazione ancora più intrigante.
Persino la nave che rolla leggermente sulla sinistra mentre è in virata stretta...

Il mio caccia classe-I turco (potenziale) è stato prontamente parcheggiato in un angolo della cantina con il divieto assoluto di farsi vedere in giro, per evitare figurette 

E hai fatto bene ! ... stasera c'è Italia - Turchia ... Marcello per il momento parcheggia anche la tua torpediniera
Giuseppe

 marcellodandrea :

11/6/2021 18:21
 Sob, non è che il calcio mi appassioni più che tanto... ma insomma mi fa piacere se vinciamo :-)

 marcellodandrea :

13/6/2021 11:58
 



E così l'eresia è compiuta... montando le battagliole della tuga senza alcuno spazio per eventuali scalette, del resto come si vedono (anzi non si vedono) in nessuna foto storica, disegno, modello o altro.

Sono certo, tanto per dirla chiara, che le scalette c'erano ed erano sul lato sinistro, e che in un settore ci fosse soltanto la draglia (insomma la sbarra di metallo, la catenella, la corda o quello che era) in alto e mancasse quella sotto per far posto ad un marinaio che saliva (si vede in alcune scale di altre torpediniere tedesche. Probabilmente passavano, a sinistra ripeto, anteriormente al portello, sopra l'oblò.






Insomma da questa parte, proprio anteriormente al portello, appunto.





Altra eresia, ancora maggiore, per l'accesso alla piattaforma del proiettore sopra la plancia. Anche qui, orrore, ho messo la battagliola circolare intorno senza accessi, proprio come si vede nelle foto ravvicinate del Muavenet. Qui non posso dire di essere sicuro che la scaletta fosse nella medesima posizione di tutte le altre navi, perché nell'unica foto dove si vede quel settore, la scaletta apparentemente non c'è.


Per la scaletta a sinistra del castello (e non a destra) , tipica delle navi turche, abbiamo invece una prova chiara.




Idem per la scaletta della plancia con 7 gradini.





link alla galleria

 marcellodandrea :

14/6/2021 22:30
 Ho aggiunto l'isolatore per il radiotelegrafo, a destra dell'alberetto di poppa.



(cliccare per ingrandire)








Ed ora un problemino nuovo di zecca e semplice semplice. Le battagliole sui ponti, e come montarle :-)


link alla galleria

 marcellodandrea :

15/6/2021 11:40
 Parliamo un attimo, allora, della questione delle battagliole.

In linea di massima, dal momento che davanti ai cannoni e ai tubi lanciasiluri ci sono le battagliole, quando si utilizzano le armi si abbassano le battagliole.

Giuseppe/dj mi ricordava che sulle torpediniere italiane spesso toglievano/abbassavano tutto anche prima di prendere il mare. Sì, ci sono foto chiare di molti "tre pipe" in questa situazione.

Le navi tedesche/turche non facevano differenze e anche loro liberavano il campo. Ma a quanto vedo sulle foto, in varie modalità diverse (meno male, se no sai che noia se fosse tutto liscio e chiaro subito...  ).

Ho dato un'occhiata alle svariate foto di torpediniere d'alto mare tedesche che ho e poi ho chiesto notizie ai miei amici tedeschi.

A richiesta metterò delle foto, ma in sintesi ne metterò qui solo alcune: c'erano vari sistemi, differenti su navi diverse.


Il sistema più semplice era quello di abbassare tutti i candelieri, perché questi erano snodati alla base.

La snodatura si vede benissimo qui su questa foto della V108 nei primi candelieri a sinistra, ai lati del cannone ma sono fisse a destra, vicino al bordo posteriore del castello. Si noti anche che le draglie sono amovibili verso prua (sempre ai lati del cannone). Si noti anche che il campo di tiro del cannone, comunque, è ben più alto delle relative battagliole. Ovviamente, questa è una V e non una S...



Candelieri ribaltati a terra si vedono bene, ad esempio, proprio sulle navi turche in foto che ho già messo qui:


(equipaggio del Muavenet a bordo dello Yadigar, nel maggio 1915 a Istiniye)



Qui sopra i candelieri sono abbassati davanti al lanciasiluri, ma più verso prua sono alzati (a destra - ma forse ne hanno abbassata una parte giusto per fare le foto con le armi puntate).

Un altro sistema era quello di togliere i candelieri davanti ai lanciasiluri e sistemare un cavo alto, presumo per coprire comunque il lato e far passare al di sotto il tubo del lanciasiluri.


Questa è una torpediniera della classe S-138, cioè la stessa tipologia (per altro con navi piuttosto diverse tra loro, ma tutte fatte nei cantieri Schichau) a cui appartenevano le navi turche.



Questa non ho idea di che modello sia (piccola probabilmente), salvo che è una torpediniera tedesca. Si nti a destra che il lanciasiluri passa sotto un cavo teso tra candelieri alzati evidentemente, alcuni sono visibili verso prua.





Un altro sistema ancora era di piegare a metà i candelieri (ho delle foto in navigazione dove si vede i candelieri con la metà superiore ripiegata in basso), e far quindi passare i tubi lanciasiluri sopra. In questo caso, però, si tratta di foto postbelliche e non credo riguardino le modalità utilizzate sulle navi turche del 1909.

Per finire, i miei amici modellisti tedeschi mi dicono che le battagliole venivano abbassate solo nei settori interessati dalle armi ed erano ribaltate, appunto, per quanto risulta a loro.


A questo punto è il caso di dare un'occhiata alle navi turche e vedere, se possibile, quello che succede. Si tenga presente che non esiste, per ovvi motivi, alcuna foto di navi turche (o tedesche, se è per questo) in piena azione di guerra nel momento in cui utilizzavano davvero le armi, per cui tutto va con beneficio di inventario e un po' di logica/consuetudine.

 marcellodandrea :

15/6/2021 23:57
 IL panorama delle foto relative alle navi turche è modestissimo, pure se aggiungiamo qualche immagine delle torpediniere S165-168 rimaste alla Germania (altre immagini mostrano le navi con le battagliole tutte alzate ma aggiungono poco alla nostra informazione ovviamente).


Comunque, si può semplificare il discorso partendo dai disegni sul libro "Schwarze Gesellen".

I disegni che ho avuto sono brutti perché hanno pochissima definizione, ma qualcosa si riesce a vedere. Le frecce rosse indicano le draglie tratteggiate e amovibili. Quelle verdi le draglie intere e fisse. I candelieri apparentemente sono tutti fissi ma sappiamo che non era così (una parte veniva abbattuta sul ponte , oppure veniva piegata la parte alta, poi vediamo qualche foto).

torpediniera S165-168











Che corrispondenze abbiamo sulle foto storiche? Qualcuna, passo a illustrare.


Qui sotto il Muavenet a Istambul nel 1913 circa. Si tratta della foto da cui ho tratto molte delle informazioni sull'alberetto di poppa per il radiotelegrafo. La nave è ferma e dovrebbe essere ancorata a sinistra o ormeggiata a un corpo morto.

Per quanto ancorata, buona parte del castello sembra libero da battagliole. Rimangono in piedi quelle fisse del bordo posteriore del castello (frecce rosse) e alcune a fianco del cannone.

Mi chiedo: che cosa è quella struttura indicata dalle frecce verdi ???  A mio parere sono le battagliole di prua (fino all'ancora)  con la parte alta abbattuta.






Accetto scommesse sulla presenza o meno delle battagliole lungo le fiancate (forse si vede qualcosa davanti alla tuga di poppa). Le battagliole, tutte alzate, comunque, si vedono abbastanza bene a poppa.





Il Gayret in arrivo a Istanbul con l'equipaggio dello Emden nel maggio 1915. Le battagliole indicate dalle frecce rosse sembrano rigide, ma forse si tratta solo della parte basale. . In ogni caso, a proravia lungo la coperta sono tutte abbassate.




Una immagine RIBALTATA del Muavenet in una cartolina di propaganda. La freccia rossa indica la parte rigida delle battagliole, sul lato posteriore del castello che, per il resto, sembra mostrare le solite battagliole abbattute per metà (so vedono a prua). Si noti la bandiera aggiunta a poppa con un ritocco maldestro.





S 166 tedesca della seconda serie.
La prua, con le battagliole tutte alzate sul castello. Si vedono anche quelle tra ponte di comando e castello (freccia verde)  a contrasto con la manica a vento dietro.




I marinai stanno, apparentemente, caricando i tubi lanciasiluri durante la navigazione. Tutti i tubi sono ruotati verso il lato destro della nave e indietro, perché il siluro veniva caricato sul retro del tubo (frecce orizzontali) da un carrello (freccia rossa) che scorreva su rotaie a sinistra della nave. Apparentemente ci sono delle draglie lunghe (freccia verde) di quelle utilizzate facendo scorrere il tubo lanciasiluri al di sotto. La cosa è interessante perché apparentemente siamo "vicini" ad una situazione operativa, con i siluri ruotati e in caricamento durante la navigazione. Se hanno lasciato le draglie lunghe (tra candelieri fissi che devono esistere, evidentemente e che sono probabilmente le parti fisse illustrate nei disegni in alto) e abbattuto le altre battagliole ai fianchi, forse facevano così anche in azione di guerra.




Le battagliole a poppa sono ben visibili, così come quelle sopra la tuga.   Vi ricordo che questa è una nave della serie tedesca, e quindi non c'è l'alberetto del radiotelegrafo a poppa (che è solo sulle navi turche). Si noti a poppa la bandiera germanica. Naturalmente, a poppa come a prua, insieme alle battagliole tutte alzate ci sono pure i cannoni coperti dai teli e quindi non in azione.






Tornando un attimo ai disegni delle navi tedesche, altri più chiari che ho trovato su internet ugualmente indicano che le draglie potevano essere sfilate o tolte comunque dai candelieri mentre questi restavano in piedi (oppure abbassarsi sul ponte quando erano del tutto liberi?).

Qui sotto, nella torpediniera A56 del 1916,  le frecce rosse indicano tratti di draglie tratteggiate, tolte all'occorrenza per liberare i lanciasiluri.

A fianco dei cannoni restava tutto fisso perché il campo di tiro era più alto delle battagliole.







Parti amovibili tratteggiate (frecce rosse) e fisse (frecce verdi) sulle torpediniere della serie  A 86 - 91. Lo stesso succede a prua, dove le battagliole accanto al cannone in questo caso hanno la draglia alta tratteggiata (come a poppa).






Draglie amovibili (rosse) e fisse (verdi) nella torpediniera V79.




Sulla coperta (a parte un piccolo tratto subito a poppavia della plancia) veniva tolto tutto fino a poppa. Non so se i candelieri rimanevano alti o venivano abbassati.





Per finire un altro pezzo di disegno originale di cantiere delle S 165-168 tedesche DOPO le modifiche di metà guerra. Non sto a spiegare, si vedono sia i tratti amovibili (rosso) sia quelli fissi (verde).






A mio parere perciò, mettendo insieme lo scarso materiale e seguendo il disegno del libro in alto, penso che si possa dare questa indicazione di massima nelle navi S 165-168, turche e tedesche.


1) Le battagliole venivano abbattute ai lati dei cannoni e dei lanciasiluri (ovviamente) durante l'utilizzo, ma non necessariamente su tutta la nave.

2) La parte posteriore del castello e alcune parti delle fiancate mantenevano battagliole rigide e fisse.

3) Ai lati dei lanciasiluri,  oltre alle battagliole abbattute, potevano essere tese delle lunghe draglie di sicurezza tra i candelieri che rimanevano in piedi, sotto le quali sfilavano i lanciasiluri.



Io NON ho intenzione di mostrare il Muavenet nell'azione dell'affondamento del Goliath, perché dovrei togliere le scialuppe (non c'erano) e fare una ricerca accurata su quanto effettivamente la nave pescava (era stata alleggerita di molto imbarcando metà  del carbone e togliendo altre cose) e che cosa altro mancava a bordo.

Preferisco perciò immaginare un'esercitazione in alto mare, oppure una diversa azione di guerra. 

Sulla coperta, abbatterò le battagliole (come si vede nella foto con l'equipaggio del Muavenet) montando le draglie alte (sotto le quali scorrono i lanciasiluri). Dovrò valutare quali candelieri lasciare in piedi per questo, seguendo ovviamente il disegno all'inizio di questo post. Spero che chiuderete un occhio se non ho la certezza assoluta.

Sul castello e a poppa, i cannoni saranno orientati e in azione, per cui monterò solo la parte bassa delle battagliole, togliendo quella alta.  Vedi la foto sotto, dove le frecce rosse indicano le battagliole di poppa, abbattute per metà.


Gayret-i Vataniye, 1916





e sempre la solita foto, a prua.   La strana struttura indicata dalla freccia verde, del tutto simile a quella nella prima foto di questo post (relativa alla prua del Muavenet) probabilmente mostra, anche qui, le battagliole di prua abbattute per metà. Sul castello perciò monterò le battagliole di prua in questa condizione e quelle del margine posteriore del castello per intero.





Bene, capisco che è complicato. Ma accetto ogni critica e ogni suggerimento, come al solito. :-)

 euro :

16/6/2021 18:36
 non importa come tu metta le battagliole , sta venendo il solito accuratissimo capolavoro!!!

 marcellodandrea :

16/6/2021 22:08
 Di nuovo grazie, ma se metto le battagliole con errori grossolani, sarà semplicemente da buttare via tutto... :-)

 stephaneT :

16/6/2021 22:36
  Seguirti è come fare un corso di ingegneria navale !! troppo forte 

 marcellodandrea :

16/6/2021 23:42
 Non esageriamo, io mi limito a (tentare di) interpretare le foto. :-)

 marcellodandrea :

17/6/2021 12:01
 Ecco, ad esempio, come questa.


Una delle foto che ho trovato qualche mese fa su facebook mi pare e archiviato senza studiarla troppo perché di risoluzione abbastanza scadente (è evidentemente scannerizzata da una stampa, si vede la puntinatura). La didascalia turca diceva "Muavenet e Numune a Istiniye durante l'internamento nel 1919".

La foto è ritagliata tutto intorno perché il resto non ci interessa.




Oggi che ne so qualcosa di più di queste navi l'ho riguardata.

Intanto non può essere il 1919, perché le navi della medesima classe visibili sono tre. Quindi dovrebbe essere, se sono tutte assieme, un periodo tra l'agosto 1916 e il luglio 1917. Probabilmente è Istiniye dove le tenevano tutte impacchettate così. Le navi visibili allora sono il Muavenet, il Numune e lo Yadigar. La catena in primo piano copre precisole  eventuali bande colorate sul primo fumaiolo, quindi non so dire quale nave sia che cosa (guardando meglio e incrociando le dita, forse l'ordine è, da sx a dx: Numune, Muavenet e Yadigar).

Una informazione comunque utile è indicata dalle frecce rossa, una volta accertato che la foto è stampata diritta (infatti la nave al centro ha la scialuppa grande correttamente sul suo lato destro).

Come si vede facilmente alzando un pelino il contrasto, la battagliola che chiude il bordo posteriore del castello è intera sul lato destro delle navi (il lato sinistro guardando la foto) e aperta sul lato sinistro delle navi (il lato destro guardando la foto).  Una conferma ulteriore che tutte le navi avevano la scaletta di accesso al castello a sinistra (e non a destra come le navi tedesche).

 dj :

18/6/2021 13:15
 Quote:
marcellodandrea ha scritto: ... Preferisco perciò immaginare un'esercitazione in alto mare, oppure una diversa azione di guerra. 

Sulla coperta, abbatterò le battagliole (come si vede nella foto con l'equipaggio del Muavenet) montando le draglie alte (sotto le quali scorrono i lanciasiluri). Dovrò valutare quali candelieri lasciare in piedi per questo, seguendo ovviamente il disegno all'inizio di questo post. Spero che chiuderete un occhio se non ho la certezza assoluta.

Sul castello e a poppa, i cannoni saranno orientati e in azione, per cui monterò solo la parte bassa delle battagliole, togliendo quella alta.  Vedi la foto sotto, dove le frecce rosse indicano le battagliole di poppa, abbattute per metà.

Gayret-i Vataniye, 1916



e sempre la solita foto, a prua.   La strana struttura indicata dalla freccia verde, del tutto simile a quella nella prima foto di questo post (relativa alla prua del Muavenet) probabilmente mostra, anche qui, le battagliole di prua abbattute per metà. Sul castello perciò monterò le battagliole di prua in questa condizione e quelle del margine posteriore del castello per intero.



Bene, capisco che è complicato. Ma accetto ogni critica e ogni suggerimento, come al solito. :-)

Mi sembra una buona soluzione e le foto testimoniano la solidità della tua scelta. Ho solo un dubbio sulla possibilità dei candelieri abbattuti per metà ... dici con qualche snodo al centro?? Due tipi di candelieri bassi e alti montati alla bisogna?  Effettivamente a poppa sembrano abbassati ed a prua si vede solo il pezzo con la freccia verde . Per le battagliole fisse di prua sembrano intere dal margine posteriore del ponte di castello fino al paraonde.
Giuseppe

 marcellodandrea :

18/6/2021 16:07
 Ciao Giuseppe, grazie.

I candelieri alzati a metà si vedono palesemente in diverse foto anche se da lontano. In quanto al meccanismo, ho solo una foto ravvicinata dove si vede, però risale al 1929, per questo dicevo che forse non era indicativa dei sistemi in uso nel 1910.  Comunque eccola qui:


(ritaglio di foto, torpediniera tedesca anni '20)




L'aveva già messa Marco/MZ all'inizio del wip relativamente al disegno dell'antisdrucciolo sui ponti.

Poi è difficile avere la certezza matematica, ma viste le foto penso che ragionevolmente abbattessero solo dei settori durante un'azione di guerra.

 marcellodandrea :

21/6/2021 11:47
 

Sono andato a scartabellare tra i miei disegni e ho trovato qualcosa tratto dal libro di fock "Schwarze Gesellen" un po' più chiaro di quelli che ho messo in precedenza. In particolare la prua, che si vedeva male.

Ecco qua. Per quanto il disegno faccia riferimento, come sempre, alla serie rimasta in Germania, la situazione delle battagliole fisse (linee intere) e amovibili (linee tratteggiate) rispecchia abbastanza fedelmente la situazione della prua nella foto del Muavenet  nel 1913 ancorato in porto.

In particolare le battagliole del bordo posteriore del castello sono fisse. Lo sono anche metà di quelle laterali del cannone fino al paraonde. Vengono completamente rimosse quelle anteriori fino alle ancore comprese, rimangono infine metà di quelle di prua.


(ritaglio di disegno, serie S 165-168 tedesca)


 

Intanto ho montato tutte le battagliole, nelle varie configurazioni, da prua a poppa, meno i cavi di sicurezza (chiamiamoli così) sotto i quali passano i lanciasiluri.

Ho anche cominciato a dipingere la basetta (lateralmente; al di sopra devo completare con il gel etc.) e ho dato il grigio scuro di fondo alla nave (la nave teoricamente è nera, ma come è noto il nero non esiste, è solo grigio molto scuro con tendenza caldo/marrone oppure freddo/blu, come si fa per i figurini; vedremo ...)

A breve un po' di foto.  :-)

 marcellodandrea :

23/6/2021 11:55
 Scialuppe con una materozza di resina di vecchi figurini







Qualche battagliola a due fili rimanenza di quando ho fatto l'Audace...




scialuppe montate con una simulazione del meccanismo di ribaltamento di quella più piccola.

















Ho sfumato i lati della basetta ad aerografo, in attesa di completare sopra con il gel.




link alla galleria

 marcellodandrea :

24/6/2021 12:01
 Come dicevo poco sopra, ho cominciato a verniciare il tutto.

Due mani di grigio scurissimo (ocean grey e nero tamiya), un po' schiarito sulle fiancate e sui ponti. Con il nero puro ho ripreso la plancia e la parte alta dei fumaioli.

(cliccare per ingrandire)




Per la banda gialla sul fumaiolo e le finestrine del ponte di comando ho usato decals recuperate da qualche avanzo di aerei.




Mancano ancora i cavi di sicurezza doppi tesi ai lati dei lanciasiluri.




I salvagente sono rimanenze di un foglio di fotoincisioni GMM.




Anche verniciato di nero si nota tutta l'orribile assenza della scaletta di accesso alla tuga (immagino che scoprirò dove era, circa una settimana dopo aver completato e presentato il modello...).





Per la grata sulla piattaforma che copriva la timoneria a poppa, non ho potuto fare altro che dipingere con delle mascherine i vari settori. La grata come tale è troppo minuscola e non avevo niente per simularla.





A prua ho montato la manica a vento tra plancia e castello e la ruota del timone di prua (è proprio davanti alla manica a vento; c'era un timone per le manovre in porto sotto la prua).



Mancano cannoni, cannoncini e il proiettore. Poi i pennoni, sagole, sartie e antenne radio, otre che ad un certo numero di manovre. Ma tutto questo dopo aver fatto il mare e assicurato il modello alla basetta.


link alla galleria

 Cesko :

24/6/2021 12:13
 Ho seguito con attenzione lo sviluppo del modello, senza fare commenti, ma adesso un bel wow ci vuole. È bellissimo.

 marcellodandrea :

26/6/2021 22:51
 Questo è un modello (brutto e molto impreciso, ma comunque modello) del Muavenet, tratto da questo sito.

E' anche il primo modello che trovo dove sono inserite le scalette della tuga di poppa. Per la precisione sono ramponi, e si trovano nell'unico posto dove, in realtà, potrebbero stare, esclusi tutti gli altri. cioè esattamente sopra la copertura della timoneria ausiliaria (che è alta circa 70 cm - tutta la tuga è alta 1 metro e 57 o poco più, si stava in piedi all'interno perché il pavimento interno era abbassato rispetto alla coperta di circa 40 centimetri). 

Per quanto ne so l'autore può essersi inventato tutto, o aver messo i ramponi ragionando per esclusione. Oppure può aver visto qualche foto del Muavenet dopo la guerra, appunto quelle foto che avevo chiesto al museo turco e di cui non ho più notizie da un bel pezzo ormai.

(cliccare per ingrandire)

 marcellodandrea :

27/6/2021 11:48
 Da qualche parte indietro nel wip devo aver inserito, tra le varie ipotesi, anche quella che si arrampicassero sopra sfruttando la copertura della timoneria dietro, dato che si trattava comunque di strutture abbastanza basse. Però ora non ricordo dove è.

Per quello che può valere, nella foto del Gayret nel 1915 qui sotto, l'unica che ho dove si vede da vicino quella zona,






lì davanti all'alberetto sembra effettivamente aperto. Ma di più non saprei dire... :-)

 marcellodandrea :

29/6/2021 12:00
 Ho cominciato a fare il mare, con molta dose di sperimentazione. Considero questo modello poco più di un prototipo per uno studio abbastanza complicato, e infatti ha avuto un po' troppe correzioni in itinere. Ci sono anche un paio di particolari ulteriori che dovrebbero essere corretti, ma a questo punto lascio perdere. 

Ho preso spunto da un disegno celebrativo, come al solito,trovato su internet (in cima alla pagina).

Il mare all'inizio dei lavori, das su base di legno. Il colore è un mix di blu, verde, nero e bianco.

(cliccare per ingrandire)



Onde e scie con gel acrilico Pebeo (belle arti).




Una volta asciugato, ho colorato ancora con il solito mix precedente, schiarito via via verso la nave. Poi ho cominciato ad aggiungere sbuffi e onde con cotone idrofilo, un po' per volta.









Ho messo anche i cavi di sicurezza ai lati dei lanciasiluri.







Il bianco sui ponti è un po' di schiuma dell'acqua delle onde che salgono a bordo.










link alla galleria

 Cesko :

29/6/2021 12:16
 Tu giustamente vedi poco più di un prototipo. E capisco che è la verità. Ma io vedo la madonna del modellismo navale. Se solo riuscissi a fare un mare del genere... anche senza nave. Non tanto cromaticamente ma geometricamente. É la "geometria" della superficie acquea che mi colpisce. Il modo in cui onde della superfice e onde generate dal battello si incontrano. La forma naturale delle scie e della spuma generate dalla manovra. Il lieve rollio del battello in virata. Sei un grande, fine delle parole.

 grimdall :

29/6/2021 23:22
 Ammutolisco....... :-o :-o

 Andrea :

30/6/2021 10:39
 Sarebbe stato carino far vedere un siluro che si tuffa in acqua ed un altro in uscita dal tubo... ci hai mai pensato?

 marcellodandrea :

7/7/2021 11:51
 Quote:
Andrea ha scritto: Sarebbe stato carino far vedere un siluro che si tuffa in acqua ed un altro in uscita dal tubo... ci hai mai pensato?



Scusa il ritardo della risposta ma sono stato poco bene in questo periodo (no niente covid; sinusite...).

Ci ho pensato, ma dubito che sarei stato capace di fare un siluro che si tuffa in acqua con dietro uno sbuffo di vapore e calcolare poi con un minimo di correttezza il punto di impatto in acqua per lo spostamento dovuto alla velocità del siluro e quello dovuto alla velocità della nave...

In breve il siluro e la scia venivano piuttosto "storti" perché la nave va a tutta velocità e credo che sarebbero sembrati molto sbagliati...  già non mi piace la nave così com'è per via di tutte le correzioni che sono state fatte e per un altro paio che invece non ho fatto ma sarebbero state necessarie (e perciò ho cercato di finirla alla svelta): non mi sembrava il caso di aggiungere un ulteriore elemento di (per quanto apparente) imprecisione.

 dj :

7/7/2021 16:41
 Concordo in pieno con Cesko e ritengo che la geometria delle onde sia molto importante per dare l'idea di un mare "vero" dato che il modo ondoso non si forma casualmente ma rispetta le leggi della fisica.
La nostra mente quindi, in questo caso, percepisce una maggiore sensazione di realismo.
Bellissimo il contrasto tra lo scuro del battello e il bianco spumoso delle scie ...
Giuseppe

 Icepol :

7/7/2021 18:59
  Io sottoscrivo in pieno quello che ha scritto Cesko....il mare che hai creato è vera e propria arte..

 corale :

8/7/2021 21:00
 Stupendo!!! altro non serve.

Solo due appunti:
Come hai fatto a trasportare una porzione di vero mare e metterci dentro il modello, non lo capirò mai
Dove hai trovato quella gigantesca matita?

A parte le battute, ho visto troppo tardi il tuo metodo per realizzare l'acqua, l'avrei sicuremente scopiazzato per il mio He 115 che ho appena messo in acqua, ma non con gli stessi risultati.

 marcellodandrea :

8/7/2021 22:34
 Grazie, ma il mare è molto empirico, a volte viene meglio, a volte peggio :-)

Ho messo i cannoni Elswick da 75 mm, che sui caccia turchi rimasero fino alla fine (sulle navi tedesche furono sostituiti dai pezzi da 88 mm). Sono minuscoli, li ho montati e poi ho aggiunto qualche microscopico dettaglio in posto.

Tutti i cavi sono in sprue stirato. non ci sono disegni per questa disposizione con l'alberetto di poppa, per cui la loro disposizione è ricavata quasi per intero da una foto del Muavenet fermo in porto a Istanbul nel 1913. La foto è abbastanza definita e si vedono bene (ma la certezza al 100% di tutta la loro disposizione ovviamente non ce l'ho).

(cliccare per ingrandire)




Idem per quelli da 57 mm a centro nave.




Ho messo, per finire, il proiettore sopra la plancia, coprendolo con un telo come si vede sempre nelle foto. Ho aggiunto anche qualche uomo di equipaggio, il minimo indispensabile per manovrare i pezzi, 2-3 ai lanciasiluri e cannoni, un paio in plancia. La matita è di dimensioni normali...

Ho aggiunto anche un po' di schiuma sul lato sinistro e sul paraonde del castello di prua, con il solito cotone idrofilo.










La bandiera turca è carta dipinta a pennello.




Nel prossimo post aggiungerò qualche altra foto.

Link alla galleria

 Lamb :

9/7/2021 12:47
 Il mare mi piace un sacco, i siluri... fino all impatto in acqua dovrebbero avere praticamente la stessa velocità della nave e un siluro che si infila in mare fra gli spruzzi fa scena ... io L ho fatto col mio Swordfish e penso di farlo ancora

 bar-ma :

9/7/2021 13:32
 Questa volta niente mio pistoloto, dico solo:

Stica...pperi!

Visto che il resto è già stato abbondantemente detto.

Maurizio

 marcellodandrea :

9/7/2021 18:41
 Grazie a tutti :-)

Per finire, una seconda serie di foto del modello completato.


(cliccare per ingrandire)























Per finire, grazie a tutti quelli che hanno seguito il wip e a quanti sono intervenuti e mi hanno aiutato, compresi i miei nuovi amici modellisti tedeschi :-)

link alla galleria

 grimdall :

9/7/2021 23:19
 E per fortuna di questo modello non ne è contento!!!! Se lo avesse fatto "contento" che tirava fuori?
Alla faccia del bicarbonato di sodio.... :-o :-o :-o :-o

 marcellodandrea :

10/7/2021 11:17
 



(cliccare per ingrandire)



Di nuovo grazie a tutti, siete tutti molto gentili e fin troppo generosi :-)

link alla galleria

 Cesko :

10/7/2021 12:32
 Te lo dico in Turco: olağanüstü !!!

 enrico63 :

10/7/2021 15:51
 E io te lo dico in Italico Bold: Che Figataaa!!

Come sempre un gran bel lavoro di ricerca, esecuzione e ambientazione. Complimenti meritatissimi.
E per i comunicati ufficiali: Grazie per aver partecipato alla campagna e per averla portata a termine.

 Oberst_Streib :

10/7/2021 15:59
 E complimenti per aver completato un supermodello per la Campagna Egeo pure da me!

(sulla qualità del modello non mi esprimo nemmeno, fiato sprecato e tanta invidia... )

 marcellodandrea :

11/7/2021 12:00
 Di nuovo grazie a tutti.  

Ricordo che il modellino NON rappresenta l'azione del siluramento del Goliath, ma solo una situazione generica. In quella occasione infatti, la nave , oltre a mancare di una serie di attrezzature per ridurre il peso e il pescaggio, viaggiava a moto lentissimo per evitare scie e scintille dai fumaioli. L'esatto contrario di quanto rappresentato nel diorama :-)

 wazovski :

11/7/2021 13:48
 Spettacolo! Detto da uno a cui le navi neanche piacciono. Grandissimo lavoro, l'acqua è una meraviglia. Gold!

 Oberst_Streib :

12/7/2021 08:04
 
Quote:
marcellodandrea ha scritto:








CI FACCIO CASO SOLO ORA !!!! CI SONO UN SACCO DI OMETTI MICROSCOPICI IN COPERTA!!



 marcellodandrea :

12/7/2021 11:24
 Sì scusa, ho detto che c'erano, ma non ho detto che cosa sono: si tratta di una confezione generica di marinai de l'Arsenal in resina 1/350. Non sono molto espressivi, ma sono fatti così. In quanto al colore delle divise, nelle foto storiche ci sono tute blu o bianche indifferentemente, non necessariamente legate alla stagione, e quelle scure sono troppe per pensare che siano ufficiali. Ma insomma data l'incertezza e il mare grosso, ho fatto tutto scuro (se li mettevo con tute bianco-sporco veniva brutto mi sa).

Ma non sono "un sacco", questo l'avevo detto. Solo il minimo indispensabile per manovrare le armi. A quella velocità in alto mare non c'era gente al giro sui ponti, salvo quelli strettamente necessari. A suo tempo mi hanno parlato di un sistema per agganciarsi al trincarino in modo da non cadere in acqua, ma non ho trovato riscontri. Però è possibile che utilizzassero qualcosa del genere.

 dj :

12/7/2021 12:51
 ciao Marcello
ho seguito con molto piacere il tuo  modello ... è un soggetto un pò inusuale ma anche per questo molto interessante, però per la foto della votazione preferisco questa ... 



Complimenti per una ennessima ottima realizzazione nonostante le difficoltà del soggetto ...
Giuseppe

 Ayurpao :

15/7/2021 00:43
 Direi solo ... Complimentazioni!!!👏👏👏

 marcellodandrea :

2/8/2021 11:28
 Se qualcuno è interessato, a questo link  nella pagina "Navi & C" può seguire la costruzione di un secondo modellino del Muavenet-i Milliye.  A seguito di diverse osservazioni finali non posso fare a meno di costruire un nuovo Muavenet, per presentare una ricostruzione più attendibile possibile. Poi ci saranno altre cose in futuro magari, ma queste mi sembravano proprio necessarie  :-)

 stephaneT :

2/8/2021 15:58
  Davanti ad un lavoro così è difficile trovare le parole giuste!! E' straordinario, grandioso nonostante le dimensioni ridotte. Hai fatto un lavoro incredibilmente bello. Complimenti 

 matteo44 :

11/8/2021 22:49
 Non so nemmeno cosa dire... questo è un autentico CAPOLAVORO!!!
Complimenti Marcello

 marcellodandrea :

12/8/2021 00:11
 Grazie a tutti ma, come al solito, vi invito a non esagerare :-)   Tanto più che sarà il caso di tenere in conto questo rifacimento... :-)

 marcellodandrea :

23/8/2021 21:01
 Solo per informarvi che ho completato il secondo modellino del Muavenet-i milliye , a questo link, con le varie correzioni e modifiche emerse nel corso degli ultimi tempi. Adesso le caratteristiche principali di queste navi, almeno per quanto ne so a questo punto, ci sono tutte. Così ora posso anche dedicarmi a qualche altro progetto, spero, in futuro. Di nuovo grazie infinite a tutti, ciao :-) :-) :-)

 DavideV :

6/9/2021 12:09
 Marcello, il link alla nuova versione risulta inesistente.

Ho visto il tuo Muavenet sabato alla mostra di Euroma... già a vederla dal pc è sbalorditiva, ma dal vivo è tutto un altro pianeta. Spero ti abbia permesso di portare a casa qualche premio perché nonostante ci siano stati modelli che strizzavano molto l'occhio allo spettatore (quella Hancock con tutti gli aerei sul ponte, per esempio), la tua non era certamente da meno.

Saluti!

EDIT: suppongo che il modello fosse l'altro, perché ora che ci faccio caso, quello aveva il tubo lanciasiluri di poppa in posizione di "riposo", mentre vedo che in questo sono tutti e tre pronti al lancio.

 DavideV :

7/9/2021 13:40
 Ho appena visto il palmares della mostra... complimenti per il meritatissimo oro!!

 Maurizio Maggi :

7/9/2021 17:49
  Beh, i giudici ci stanno apposta, vedono tutto !! 

 marcellodandrea :

7/9/2021 19:11
 ciao a tutti, sono al mare e non riesco a scrivere nel forum tramite il cellulare, ora sto approfittando della cortesia di un amico. Comunque grazie a tutti e anche alla giuria ovviamente :-)

 dj :

7/9/2021 20:09
 ciao Marcello
rinnovo anche qui su M+ le congratulazioni per il risultato ottenuto a Euroma 2021 dove ho avuto il piacere di vedere dal vivo il tuo lavoro ...

Quote:
Maurizio Maggi ha scritto:  Beh, i giudici ci stanno apposta, vedono tutto !! 

non ho dubbi ... poi conoscendo te e gli altri non posso che confermare 
Giuseppe

 dj :

7/9/2021 20:51
 Siccome Marcello D'Andrea non riesce a scrivere dal mare sul forum mi ha chiesto di precisare correttamente il link del secondo Muavenet presente sulla campagna Egeo 2021.
Pertanto su questo link potete seguire la costruzione del secondo Muavenet.
Buon bagno Marcello ... Giuseppe

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