Forum : Attrezzature

Soggetto : Smalti acrilici

 delibar :

16/3/2017 21:07
 Siete soddisfatti da quanto riuscite ad ottenere con gli smalti acrilici? Facilità di applicazione senza ricorrere ad adeguati primers? Vengono decantati come molto ecologici in quanto esenti da solventi (e l'alcol isopropilico cos'è?) e poi bisogna ricorrere ai primer ,se si vuole ottenere un'uniformità di colore e relativo aggrappaggio al supporto plastico, scoprendo però che il primer non è nient'altro che uno smalto mascherato formulato sempre con solventi organici ed allora dov'è l'ecologia? Attraverso varie prove pratiche, partendo da presupposti tecnici usati nel settore tessile per la stampa a pigmenti su substrati cellulosici, ho miscelato lo smalto acrilico acquoso con una certa quantità di ragia minerale ottenendo un miscuglio perfettamente stabile e perfettamente spruzzabile con l'aeropenna ottenendo in una sola passata una ottima verniciatura come se fosse un vecchio smalto Enamel di buon ricordo. Provare per credere! Buon modellismo

 matte :

17/3/2017 00:18
  Io, pennellaro, con gli acrilici, i vinilici anche più degli alcolici, mi trovo alquanto bene, non uso primer anche perché sono comunque vernici nate per essere usate sul polistirene, quindi per quello il primer non serve :-) . Niente puzzo in casa (qualcosa in più con gli alcolici) e pulisco il pennello con la semplice acqua.

 Fabio :

17/3/2017 12:06
 Discussione interessante Delibar, ma cosa intendi per "smalti acrilici acquosi", qualcosa di già disponibile in ambito modellistico? Se si di che marca?
Da quello che ho visto a base acquosa qui si trovavano gli acrilici Model Master che forse lo erano, quasi tutti gli altri sono a base vinilica o alcolica.
Mischiati con la ragia minerale sono convinto anche io che aggrappino benissimo, ma attenzione che se il prodotto non è cambiato si mangia la plastica, peggio ancora su buona parte dei cingoli e delle ruote in vinile, se dato a pennello o in generose quantità ad arrografo.
Ciao
Fabio

 delibar :

17/3/2017 20:50
 Quando parlo di smalti acrilici acquosi vorrei riferirmi non tanto a qualche marca in particolare ma a tutti quei prodotti a base acrilica (cioè contenenti nella loro formulazione di base una resina acrilica o vinilica - polimerica o copolimerica) che per motivi ecologico-sanitari stanno sostituendo le vecchie marche di smalti sintetici a base solvente.
Li chiamo impropriamente acquosi per distinguerli da quelli a base solvente. proprio per il fatto che quest'ultimi contengono ed hanno bisogno nella diluizione di altro solvente. Il "grip" è decisamente superiore per due motivi:
1) la parte oleosa sulla superficie della materia plastica usata per i modelli -quasi sempre polistirolo comunemente chiamato anche polistirene - impiegata quale distaccante viene solubilizzata tranquillamente per cui non c'è bisogno di un lavaggio preventivo onde eliminarlo;
2) proprio per il fatto che questi solventi - in particolare la ragia minerale, meglio poi se fosse vegetale - hanno un certo effetto solubilizzante sul polistirolo (molto superficiale) aiuta notevolmente il "grippaggio". In questo caso non parlo per teoria ma per esperienza pluriennale almeno quando vado ad usare l'aeropenna. Qualcuno potrebbe obiettare che la soluzione da me portata in argomento faccia a pugni con l'ecologia, ed è vero, però cosa mi dite dell'alcol isopropilico che è presente in ogni formulazione acrilica o vinilica (tant'è che viene consigliato anche come miglior diluente) e che dire del primer che normalmente viene impiegato prima della verniciatura vera e propria. Andiamo ad analizzare cosa contiene: ne vedremmo delle belle!
Bene, spero di non essere stato troppo cattedrattico ma qualche spiegazione ci doveva essere. Aggiungo solo una cosa: proprio ieri ho terminato, sempre col metodo spiegato nel mio primo intervento, un modellino di blindo ungherese - la CSABA.
L'ho fatto sul mio terrazzo, posso assicurare che di odore di solvente non ce n'era! Ancora una volta: provare per credere.
A disposizione per eventuali altre digressioni sul tema auguro sempre a tutti
BUON MODELLISNO.
Delibar

 Fabio :

17/3/2017 21:35
 Grazie per il chiarimento Delibar.
Per evitare di rendere il tutto dispersivo, ti pregherei di non aprire nuove discussioni, ma di rispondere semplicemente di seguito cliccando sul pulsante "Rispondi" in qualsiasi post di questo thread.
La ragia naturale un tempo si trovava, ma ricordo che divorava la plastica.
La cosa mi incuriosisce quindi farò delle prove anche diluendo questi colori con la minerale (o con la sintetica inodore o non?).
Ciao
Fabio

P.S.: ho "pasteggiato" ad Humbrol per 40 anni e sono ancora vivo, quindi non mi preoccupo né di alcool né di solventi vari viste le quantità risibili che noi modellantropi ne consumiamo  ;-)

 Dinos53 :

17/3/2017 22:11
 Io diluisco i Lifecolor e Vallejo con l'Isopropilico e con qualche goccia di Retarder Createx mi sto trovando benissimo ed anch'io vengo da 40 anni di Humbrol.

 El-Condor :

19/3/2017 11:53
 Ciao a tutti,
seguo con interesse le notizie atte al miglioramento del rendimento dei colori, ma non essendo riuscito ad ottenere i risultati descritti, ho bisogno di alcuni chiarimenti fondamentali.

Delibar specifica “ Quando parlo di smalti acrilici acquosi vorrei riferirmi non tanto a qualche marca in particolare ma a tutti quei prodotti a base acrilica (cioè contenenti nella loro formulazione di base una resina acrilica o vinilica - polimerica o copolimerica) che per motivi ecologico-sanitari stanno sostituendo le vecchie marche di smalti sintetici a base solvente.”
Purtroppo non viene citata la marca dei colori e la percentuale del solvente, più avanti si vedrà il motivo.
Pertanto vista la generica indicazione e non essendo completa la descrizione dei componenti sulle confezioni dei colori, empiricamente considero a base acquosa quei colori che si diluiscono perfettamente con acqua, spesso senza neanche agitare, e mantengono inalterate le loro caratteristiche.

Nel suo intervento Dino53 afferma di diluire i colori Lifecolor e Vallejo con alcool isopropilico, anche qui senza specificare la proporzione.

Siccome mi piace sperimentare, vedasi il mio intervento nel forum “Esperti di Lifecolor”, mi sono attivato per effettuare delle prove e constatare la validità di quanto esposto, conscio che un esperimento per considerarlo valido deve essere replicabile alle stesse condizioni da chiunque, anche a distanza di tempo.

Come già constatato a suo tempo e riconfermato nella recente prova, per i Lifecolor non bisogna superare una percentuale del 3 – 4 % di alcool isopropilico o alcool bianco disciolto in acqua distillata ( preciso 96 parti di acqua e 4 di alcool); oltre si ottiene solo un effetto tipo granelli di sabbia in sospensione o grumi, ovviamente il colore è inutilizzabile.
Come indicato dal produttore e confermato da altri modellisti, con la sola acqua, vanno benissimo e con il loro diluente sono perfetti.

Visto quanto dichiarato da Delibar, senza menzionare una marca in particolare oggetto della sua esperienza,ho fatto violenza alle mie conoscenze di chimica e ad anni di bricolage, e ho provato a diluire i Lifecolor ed altri colori per modellismo realmente a base acquosa con piccole quantità di acquaragia, di tre diverse marche che ho a disposizione, ottenendo, a seconda della percentuale del solvente: grumi o un composto tipo polvere/sabbia in sospensione.

Anche se ciò ha confermato quanto previsto, ho deciso di proseguire per amore di chiarezza.
Ho eseguito prove con vernici professionali acriliche della Dupont, sicuramente diluibili con acqua come ho constatato utilizzandole in diverse altre occasioni, usate dai carrozzieri ottenendo gli stessi pessimi risultati di incompatibilità descritti poc’anzi.
Per ulteriore prova, ho mescolato una goccia di acqua (elemento principale dei veri colori acrilici e suo naturale diluente) con pochissima acquaragia, ottenendo una pallina d’acqua che si spostava sul supporto plastico usato per la prova, con un effetto tipo mercurio. Inoltre sul supporto si notava un velo o residuo di ragia anche dove di spostava la pallina, segno evidente di insolubilità tra i due elementi.

Non sono chimico però tale materia faceva parte del mio corso di studi molti decenni fa, ma credo di ricordare che non si possa ottenere una soluzione da un soluto ed un solvente se incompatibili tra loro, al massimo per azione meccanica si può ottenere una emulsione.

Siccome l’argomento mi interessa (praticamente sarebbe eliminato uno dei difetti degli acrilici), chiedo gentilmente a Delibar se mi aiuta a capire meglio come ha ottenuto quei risultati con una descrizione più particolareggiata, menzionando anche la marca dei colori usati.

Forse questa è la chiave di volta per venirne a capo in quanto ho dei Tamiya di qualche anno fa, catalogati e venduti come acrilici, che si diluiscono perfettamente con acquaragia. Stesso risultato che ho constatato tempo fa con alcuni tipi di vernici, non per uso modellistico, vendute ed etichettate acriliche ma che di fatto non lo erano.

A titolo di cronaca ho davanti a me un boccettino di Tamiya XF-84 avente in bella mostra la dicitura “Tamiya Color – Acrilic Paint” con bene in vista il logo di prodotto infiammabile, che dalle mie prove risulta diluibile e inalterato solo con alcool o il suo specifico diluente.

Sarebbe opportuno sapere se Fabio, o altri, hanno eseguito delle prove e quali risultati hanno ottenuto.

Un cordiale saluto da Agostino

 Fabio :

19/3/2017 12:54
 Discussione molto interessante ma, da quanto leggo, non credo che si riesca a ricondurre ad una regola le varie esperienze.
Ad esempio per quanto mi riguarda:

Quote:
Come già constatato a suo tempo e riconfermato nella recente prova, per i Lifecolor non bisogna superare una percentuale del 3 – 4 % di alcool isopropilico o alcool bianco disciolto in acqua distillata ( preciso 96 parti di acqua e 4 di alcool);
 
Io i Lifecolor riesco a farli uscire dall'aerografo soltanto diluendoli col Vetril classico, quallo nella confezione azzurrina.
Con l'acqua distillata, non escono nemmeno se mi ammazzo.

Quote:
Nel suo intervento Dino53 afferma di diluire i colori Lifecolor e Vallejo con alcool isopropilico, anche qui senza specificare la proporzione.

Se diluisco Andrea, Vallejo e Italeri solo con alcool mi si trasformano in qualcosa tipo Vinavil e mi intasano tutto.

Quote:
A titolo di cronaca ho davanti a me un boccettino di Tamiya XF-84 avente in bella mostra la dicitura “Tamiya Color – Acrilic Paint” con bene in vista il logo di prodotto infiammabile, che dalle mie prove risulta diluibile e inalterato solo con alcool o il suo specifico diluente.

Io se ho necessità di ottenere una estrema finezza del pigmento diluisco Gunze e Tamiya (nell'ordine "aqueous" o "acrylic" ma entrambi a base alcolica) con la nitro o con il diluente nitro degli "smalti" Gunze o Tamiya (che smalti non sono ma sono cellulosici come gli Alclad e i Metalizer Model master); ti assicuro che riesco a farci le firme

Attendevo una replica di Delibar perché molto interessato alla diluizione con la ragia, ma non vorrei fare disastri...

I rapporto di diluizione? Non ne ho idea, sono decenni che li faccio a occhio, sicuramente almeno il 50% di diluente ma credo molto, molto di più :-(...

Ciao
Fabio 

 delibar :

20/3/2017 11:41
 Purtroppo sono in serie difficoltà col computer, credetemi, appena sarò in grado ricomincerò da dove mi sono interrotto. Non voglio lasciar perdere tale discussione molto interessante-
Delibar

 delibar :

21/3/2017 11:20
 Spero questa volta di poter finire la mia risposta,
Rispondendo a El Condor faccio presente di non conoscere i Life Color. Ho cercato di documentarmi ma al di la di un generico "colore acrilico" non si va.
Avendoci lavorato in questo settore, anche se parecchi anni fa, sono tentato di pensare, visto anche di cosa si parla in letteratura, che tolto il nome e la marca, tutti questi prodotti si assomiglino
per quanto riguarda la formulazione di base che consiste generalmente di una resina acrilica (polimero o copolimero, comprese anche le viniliche) di pigmenti colorati inorganici (meglio perché più coprenti) ed organici (per la lo loro brillantezza), di tensioattivi vari - per emulsionare, sospendere e bagnare - solventi il cui più impiegato è l'alcol isopropilico, eccipienti vari ( fra cui addensanti) ed acqua.
Da quando sono cominciati a venire meno gli smalti a solvente ho cercato delle alternative arrivando ai Vallejio ma solo perché qui a Vicenza non ho trovato alternative.
Tutto bene tranne per il fatto che se impiegati, così senza un lavaggio preventivo del modello con tensioattivi per sgrassare il tutto, e senza un primer
(guarda caso a base solvente) è un po' tanto difficile. almeno a spruzzo, ottenere coperture e grip sufficientemente buoni.
Un'altra cosa: se non lavi subito l'attrezzo ed anche il pennello sono cavoli acidi a pulire il tutto dalle incrostazioni. E' li dove mi sono accorto che usando un adatto solvente (la classica ragia minerale) riuscivo a pulire egregiamente sia pennelli che aeropenna. Sempre da li allora l'dea di vedere cosa succedeva se all'impasto originale dei Vallejio avessi aggiunto anche del solvente. Quanto?
Sono andato ad occhio e cioè fino a quando la massa tornava ad essere omogenea senza grumi e perfettamente spruzzabile.
Questo fa un po' a pugni con quanto di vero dice El Condor e cioè che due prodotti non miscibili come acqua e solvente non stanno insieme: è verissimo.
Nel nostro miscelone colorato acrilico ho scritto che ci sono grosse quantità anche di tensioattivi che vengono impiegati proprio per far stare insieme prodotti disomogenei e proprio questo fattore spiega la successiva coesistenza tra miscelone e successiva aggiunta del solvente.
Per essere sinceri quando parlo di ragia minerale
pensavo a suo tempo ad altro prodotto. Stuzzicato proprio da quanto detto ad un certo punto da El Condor sono andato a fondo ed ho scoperto che quanto mi era stato dato non era proprio solo acqua ragia minerale ma un miscelone fatto apposta con presenza di solventi aromatici in quantità superiore alla norma non che anche dell'alcol metilico o metanolo che dir si voglia.
Bene con tale solvente confermo i risultati ottenuti e, per me, migliorando moltissimo le caratteristiche delle verniciature che vado a fare mantenendo la caratteristica di una facile pulizia degli attrezzi e nel contempo ottimi grip e coperture uniformi.
Spero con questa mia dilungaggine di essermi spiegato e comunque sempre pronto ad eventuali altri interventi esplicativi.
Delibar

 Fabio :

21/3/2017 22:24
 Puoi tranquillamente pubblicizzare la marca e il tipo di solvente Delibar, se no ci tocca svaligiare interi brico center e negozi di ferramenta  ;-)...
Ciao e grazie ancora
Fabio

 El-Condor :

22/3/2017 10:21
 Dopo quanto gentilmente ha specificato Delibar, che ringrazio, finalmente ho, quasi, le idee chiare.

Come ho già affermato il risultato descritto mi interessa ,anche se l’ho risolto in altro modo, e specialmente è d’aiuto a tutti quelli che hanno difficoltà di “agrappaggio” con i colori a base d’acqua e sono restii ad utilizzarli.
Credo che non si possa generalizzare più di tanto la classificazione dei colori in quanto tra marca e marca ci sono delle differenze di composizione, anche se hanno in comune uno stesso componente (acqua) e sono definiti acrilici.
Quello che è specificato sulla composizione lascia il tempo che trova. Su una confezione era stampato in inglese solo: non contiene alcool, solventi e una sfilza di elementi nocivi quali piombo, cromo, etc. Altre marche neanche questa notizia.
Inoltre ho constatato che ci sono produttori che nel corso degli anni, per ottenere miglioramenti, hanno cambiato la composizione lasciando inalterato la solvibilità con l’acqua.

Tornando a noi. Siccome il diluente usato, era stato definito in un primo tempo acquaragia, dando per buono quanto affermato, con tale prodotto ho eseguito i miei test con i risultati negativi che ho descritto nel mio precedente intervento. I colori che ho usato sono stati: Lifecolor di diverse produzioni, Molak, Maimeri e professionali Dupont, tutti assimilabili alla categoria citata da Delibar.

Ora il campo si restringe, sapendo che i colori sono Vallejo e il diluente citato non è acquaragia, ma dalla descrizione fatta neanche posso dire di aver capito cosa sia di preciso.

Un’idea l’avrei e prima di fare il piccolo chimico chiedo conferma a Delibar: mica il diluente è quello che genericamente si definisce “diluente sintetico” ? Anche perché è l’unico che attualmente non ho potuto testare non avendolo a disposizione.

Confermo con Fabio di rendere noto Ditta e classificazione del prodotto.

Per quanto riguarda la mia richiesta del rapporto di diluizione, non era per eccessiva precisione ma per evitare insuccessi a chi segue tali consigli.
Una per tutte: l’affermazione di Dino53 è correttissima, ma essendo il suo intervento telegrafico, la sensazione è che l’alcool isopropilico sia il diluente dei Lifecolor, o simili.
Lo è se miscelato in minima percentuale.

Non vorrei sembrare pedante ma ho un’ultima perplessità che esula dal tema trattato.
Riguarda l’affermazione di Fabio “Io i Lifecolor riesco a farli uscire dall'aerografo soltanto diluendoli col Vetril classico, quello nella confezione azzurrina. Con l'acqua distillata, non escono nemmeno se mi ammazzo”, sono incuriosito e vorrei capire la dinamica, a tal proposito mi permetto di suggerirti di spruzzare solo acqua col tuo aerografo.
Se nebulizza regolarmente, fa conto che non abbia detto niente, se ciò non accade con pressioni normali ( 1 atm circa) controlla o sostituisci direttamente la guarnizione dell’ago, verifica se esso e l’interno della duse sono accuratamente puliti.
La regolarità nello spruzzare vernici non a base d’acqua, anche con guarnizione in perdita d’aria, ago o duse leggermente incrostati, avviene lo stesso per effetto della maggiore fluidità del colore (leggasi minima tensione superficiale). Inoltre il Vetril, come altri prodotti simili, contiene tensioattivi, che sono nella composizione degli acrilici proprio per diminuire la tensione superficiale, fluidificandoli.
Se non è funzionale con la sola acqua il problema non è il colore.
Lo dico per esperienza in quanto quello descritto mi è già capitato e quando accade ( il primo sintomo è il dover aumentare la pressione per vaporizzare) lo prendo come un avviso a sostituire la guarnizione o a pulire eventuali incrostazioni presenti sull’ago o all’interno della duse. Dopo questi controlli ottengo la piena funzionalità dell’aerografo.
Spero che da questa discussione impostata da Delibar, alla fine venga trovata la soluzione replicabile da chiunque.

Ciao da Agostino

 Fabio :

22/3/2017 20:23
 Agostino dal mio aerografo per fortuna esce di tutto fra 0,8 e 1atm di pressione tranne i Life (se non diluti al 95% con acqua distillata) e la Future (non diluita la spruzzo a 1,5atm)...
Ciao
Fabio

 El-Condor :

22/3/2017 21:14
 Apprezzo la tua pazienza Fabio, ma il mio è solo interesse da sperimentatore incallito.
Sono veramente contento che tutto funzioni per il meglio e anche se vorrei venirne a capo, chiudo lì il discorso.

Stanotte non dormirò :-?

Ciao da Agostino

 delibar :

5/4/2017 15:08
 Finalmente riesco a rientrare e poter in qualche maniera dar seguito ai quesiti rimasti in sospeso.
Questa mattina sono riuscito a trovare chi vende i LIFE COLOR e acquistare tre toni per poi subito andare a vedere cosa succede a queste marche se vengono trattate come da me suggerito e caldeggiato nei miei passati interventi.
In realtà, diversamente da come la pensavo i Life color hanno un comportamento molto diverso dai Vellejo ed in un primo momento succede proprio quanto descritto da El Condor e cioè una rottura dell'insieme. Insistendo però nell'agitazione e sotto ulteriore aggiunta di diluente in breve si riesce ad ottenere una massa stabile ben fluida e perfettamente trattabile all'aeropenna. Nei confronti dei Vallejo, ad occhio e croce ci vuole una quantità decisamente superiore di diluente. Sempre un po' a spanne ho calcolato che per una parte di pittura ci vogliano due o tre parti di diluente /dipende anche dal colore).
Anche nel caso dei Life color i risultati sono ottimali, ottimo gripp su superficie plastica non lavata, ottima distribuzione ed ottima pulizia, sempre con solvente degli attrezzi(aeropenna o pennelli vari).
Non vi sarà sfuggito che questa volta uso il termine di diluente anzichè "ragia minerale". Il motivo è semplice: ero io che pensavo trattarsi di "ragia" a seguito di quanto mi era stato suggerito in realtà si tratta di una ragia molto arricchita di diluente nitro
che il mio amico a cui mi rivolgo per cose del genere me l'aveva spacciata per poi invece scoprire l'arcano. Il punto non è se è ragia o diluente nitro , per me , il risultato è stato raggiunto: e cioè spruzzare direttamente senza lavaggi intermedi o usare dei primer ottenendo però verniciature adatte ai miei requisiti
Il fatto poi, come sottolineato del El Condor, di due liquidi perfettamente non miscibili poi invece possa accadere il contrario è da far ascendere alla composizione chimica di queste pitture dove tra vari coosolventi e tensioattivi vari primeggia in grande maniera la presenza di emulsionanti che permettono il sopraddetto giochetto.
A questo proposito, visto che ancora non ho capito come si riesca a spedire un allegato, vorrei far presente a Fabio che spedirò a lui un qualcosa di tecnico che veramente spieghi un po' tutto il chimismo di questi misceloni chiamati pitture acriliche. Se il tutto pensa valga la pena lo riporterà lui stesso a conoscenza dei vari interessati postandolo sul sito,
Non vorrei essere stato troppo noioso o prolisso ma penso che qualche chiarimento in più posa essere utile un po' a tutti.
Ciao Delibar

 Fabio :

5/4/2017 16:47
 Delibar,
mandami pure per email il tutto, penso io a pubblicarlo...
Svelato l'arcano, allora si tratta di diluente nitro che più o meno va bene con tutto; è l'unica cosa con cui sia riuscito a diluire il "vinaccia" (credo 20 o 22) della Humbrol...
Ciao e grazie
Fabio

 gidesa :

13/4/2017 17:26
 In effetti mi è capitato di usare dei colori acrilici, non specifici per modellismo, che scivolano via sulla plastica (in verità non lavata dai residui di stampaggio).
Con i Lifecolor invece, sia a pennello che ad aerografo, non ho avuto mai problemi.
Per quanto riguarda il discorso "ecosostenibile", probabilmente dare una sola mano di primer a solvente è  sempre più ecologico che dare diverse mani di smalto, specie usando l'aerografo che va pulito con notevoli quantità di solvente.


 gizpo :

7/6/2017 14:58
 Ho letto con interesse il tuo post.
Faro' delle prove al riguardo per vedere se riesco ad ottenere un colore alla "nitro" da uno acrilico....
Potrebbe essere un'idea folgorante.

 delibar :

7/6/2017 15:27
 Risparmieresti così anche il trattamento con primer!
Io sono arrivato a questa soluzione perché con il semplice acrilico non è possibile operare su polistirene (la plastica dei Kit normalmente utilizzata) senza averlo preventivamente ben pulito da tutti gli oli di stampaggio presenti sulla superfice.
Se vuoi un buon primer deve per forza essere a solvente altrimenti ricaschi nei soliti problemi di gripp. Ed allora?
Vedrai che insistendo otterrai degli ottimi risultati!
Ciao Delibar

 maurozn :

7/6/2017 20:51
  Ciao a tutti 
 Mi inserisco in questa interessantissima discussione solo per spendere 2 parole
 riguardo il diluente nitro. Mi spiego
 da oltre 20 anni lavoro in una azienda metalmeccanica dove da sempre
 la nitro viene usata per sgrassare componenti prima del loro assemblaggio 
 quindi so di cosa parliamo. È un prodotto estremamente volatile ed infiammabile (ma anche l' alcool rosa 
 lo è ) e che quindi va stoccato e conservato con le precauzioni del caso, cmq sconsiglio vivamente di
 tenerne più di 1/2 litro a casa. Vogli poi puntare il dito sul fatto che parliamo di una sostanza molto
 e dico molto dannosa per la salute.  In un recente corso di formazione sulla sicurezza sul luogo di 
 lavoro, il relatore ha battuto molto su questo aspetto NON va preso alla leggera. Bisogna usarlo
 assolutamente proteggendo le vie respiratorie con una maschera adatta (carboni attivi ) quelle 
 antipolvere da 3 euro del brico non servono a nulla. Personalmente ne avevo una piccolissima 
 quantità tra le mie cose da modellismo prontamente eliminata. Per un hobby come il nostro ritengo
 che se un tipo di colore necessità di questo diluente per essere usato be' io cambio colore...
 Qualcuno farà notare che i vari diluente per smalti (humbrol,model master,ecc)sono molto simili alla 
 nitro , vero quindi attenzione anche con quelli. 
 Spero di non aver fatto terrorismo gratuito, ma mi sono sentito in dovere di dare queste raccomandazioni. 
 Ciao a tutti e a presto.
 Mauro 


 Silvano :

7/6/2017 22:01
 Scusate... io vorrei dire la mia, a costo di passare per antipatico (cosa che mi riesce piuttosto bene).

Questo è un post interessantissimo, ma incasinato e non credo che tutti abbiano, io per primo, capito alla fine cosa si deve usare...

Prima si accenna a un diluente misterioso, poi solo dopo giorni viene svelato che trattasi di ragia minerale, no forse vegetale, però poi sembra che sia mischiata con diluente sintetico, anzi è solo diluente sintetico, però anche l'alcol, il vetrill e l'acqua vanno bene...

Sono solo io che non riesco a capire?

Non potremmo fare un riassunto e magari tirare le somme facendo una specie di tabella, disponibile nei contenuti del sito, in modo che non vada persa?

Qualcosa tipo questa, trovata sul sito che vi linko, che sarà senz'altro errata secondo alcuni di voi.

www.gunplalab.it/abbinamenti-solvente-colore-e-pulizia/

Grazie
:-)

 gizpo :

8/6/2017 13:53
 L'idea della tabella va bene ma credo sia una cosa personalissima.
Mi spiego meglio: quando mi parlano di pulire con la nitro gli alclad e gli smalti senza dare nessun tipo di alternativa resto un po' perplesso in quanto basta usare un po' acquaragia ed il problema pulizia (ordinaria) e' risolto....Usare la nitro per tutto mi sembra molto aggressivo ma ripeto, e' solo la mia opinione personale, ognuno deve fare come si trova meglio.

Per il post in questione io ho capito che aggiungendo diluente alla nitro fino ad amalgamare il colore acrilico si riesce ad evitare un passaggio, quello del primer....

 Silvano :

8/6/2017 15:45
 Quote:

gizpo ha scritto:

...quando mi parlano di pulire con la nitro gli alclad e gli smalti senza dare nessun tipo di alternativa resto un po' perplesso ...


ma infatti, il discorso della pulizia io lo eviterei... ognuno si pulisce l'aerografo come meglio crede...
La maggior parte dei dubbi o delle domande sono sempre:
Come diluisco quel colore...?
o peggio:
Come faccio a far uscire quel colore dall'aerografo???
:-D

 gizpo :

8/6/2017 16:10
 Questo forum e' qui anche per questo...

Le conoscenze ed esperienze personali si possono condividere con gli altri in modo da poter trovare la propria strada....

 Silvano :

8/6/2017 16:29
 Quote:

gizpo ha scritto:

Questo forum e' qui anche per questo...

Le conoscenze ed esperienze personali si possono condividere con gli altri in modo da poter trovare la propria strada....


Si, ma forse sono stato frainteso... il discorso pulizia lo eviterei (escluderei avrei dovuto scrivere) dalla tabella...

Cioè, sarebbe bello riuscire a mettere insieme qualcosa di schematico dove si dice il colore XYZ si diluisce al xx% con tot oppure al ZZ% con ...

Da aggiornare con le esperienze di ognuno.
Per esempio, l'altro giorno dovevo schiarire un Tamiya verde con il bianco... che mi si era seccato nel barattolino.
Ho provato ad aggiungere alcune gocce di bianco Vallejo Air nell'aerografo insieme al Tamiya verde diluito con alcool e ha funzionato perfettamente :-?
Di sicuro tra due mesi me ne sono scordato... :-D

 gizpo :

9/6/2017 09:00
 Facciamo una tabella in Excel ?
Basta che iniziamo in 2 o 3 poi gli altri secondo me ci seguiranno

 Wanderer :

9/6/2017 13:35
 L'ipotesi di Silvano di una tabella con i rapporti di diluizione mi pare suggestiva e sono certo che sarebbe anche molto utile, ma non la ritengo del tutto fattibile per una serie di motivi:
1) non esiste un rapporto di diluizione fisso, tendenzialmente mi può andare bene sugli acrilici che uso un 50:50, ma si tratta di qualcosa di personale.
2) conosco persone che usano diluire i Gunze in proporzione 20:80 (colore/diluente) con ottimi risultati
3) quante volte il colore nel barattolo è semisolido, poco gestibile, vecchio e quindi col rischio di far saltare il rapporto di diluizione "normale"?
4) e poi dipende se devo usarlo per una mimetica in tinta unica userò un rapporto di diluizione, oppure per un mottling nel cui caso diluirò molto di più per controllare meglio l'entità del getto.
In sostanza ognuno ha le sue idiosincrasie e si potrebbero solo dare informazioni generiche che magari scontenterebbero qualcuno.
solo la mia opinione, ovviamente ...

 Silvano :

9/6/2017 21:28
 Si, forse la percentuale di diluizione è eccessivo e soggettivo...
Ma almeno dire con cosa si può diluire un determinato colore e cosa è meglio evitare...
Per esempio, io ho smesso di usare lavaggi a smalto e oli, perchè ho sverniciato un modello mentre facevo un lavaggio...

 Antonio 13 :

10/6/2017 12:28
 
Quote:
Silvano ha scritto: Si, forse la percentuale di diluizione è eccessivo e soggettivo...
Ma almeno dire con cosa si può diluire un determinato colore e cosa è meglio evitare...
Per esempio, io ho smesso di usare lavaggi a smalto e oli, perchè ho sverniciato un modello mentre facevo un lavaggio...



Silvano, avendo io un abbonamento speciale con Murphy leggo con preoccupazione della tua "sverniciatura" ma devo anche dire che nonostante i lavaggi con gli olii diluiti anche pesantemente, nonho maiavuto sverniciature improvvise; tieni conto che generalmente dò un primer  e colori sempre a smalto Humbrol.
Per quanto riguarda invece il tuo suggerimento su cosa usare o evitare per diluire un colore, concordo, avere una "tabella di massima" potrebbe essere d'aiuto.

 gizpo :

10/6/2017 14:03
 Per la tabella di massima possiamo provarci, magari la prossima settimana provo a mettere giu un formato in excel che approverete e poi vediamo di ragionarci in tempo reale.

Tornando alla sverniciatura io uso di solito smalti ma prima dei lavaggi ed invecchiamenti "futurizzo" per cui uso un prodotto acrilico. A parte pochissime volte in cui ho voluto insistere con gli olii allungati con trementina ed un po' la future ha dato forfait ma facendomelo capire, di solito non ho avuto (poi magari la prossima volta mi succede) grossi inconvenienti.
Quello che di solito rispetto sono i tempi di asciugatura che secondo il mio parere giocano un ruolo fondamentale negli inghippi da verniciatura....

 gizpo :

14/6/2017 08:56
 Buongiorno a todos.

Volevo informarvi che ho iniziato a fare una tabella di massima, magari chi e' interessato mi contatti in privato per mandare l'abbozzo alla sua mail.
Assieme ed in poco tempo secondo me riusciamo a farne una abbastanza completa e poi, volendo si potranno fare le modifiche mano a mano che sopraggiungono i consigli...

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