Il
Vigili nell\'Antica Roma
Argomento: Storia : Antica Data: 9/1/2009
Con l’ascesa di Augusto Roma subisce una rinascita anche sul piano edilizio, marmi lucenti, portici e templi in stile ellenistico rendono l’Urbe la città più bella e raffinata del mondo conosciuto. Accanto a tanto splendore però coesiste anche la vecchia Roma cresciuta senza una logica nel corso dei secoli; strette vie stracolme di caseggiati (insulae) troppo alti e poco sicuri, questi rappresentano i quartieri popolari (Celio, Suburra e Velabro) della Roma Imperiale. Su questo fronte Augusto intervenne emanando una serie di regolamenti edilizi per garantire un minimo di sicurezza nella costruzione di case o nella manutenzione delle abitazioni esistenti. Viene anche creata una divisione dell’Italia in regioni (14) e si razionalizza l’urbanistica delle città più importanti.

 




A lato di una serie di rinnovamenti sulla regolamentazione e sulla gestione della città fu fondato il corpo dei Vigili a cui spettava il compito di mantenere l’ordine pubblico (l’esercito non poteva varcare i confini della città, l’unica forza militare presente era la Guardia Pretoria che proteggeva l’Imperatore) e l’importantissima funzione di spegnere gli incendi, problema molto frequente a quei tempi. Il rischio era dovuto all’uso di lucerne a olio e torce, piccoli fornelli per cucinare, braceri per scaldarsi; una piccola scintilla o una lucerna rovesciata rischiava di scatenare incendi devastanti. Le case erano formate in larga parte da legno (travature, balconi, porticati, scale ecc..) e non era disponibile acqua corrente per un impiego immediato. Nell’anno 6 d.C. Augusto creò un vero corpo di polizia urbana, il primo nucleo composto da cinquecento schiavi posti al comando di un magistrato edile, successivamente il numero crebbe fino a 8000 soldati con caserme nelle varie regioni, specializzati nelle più diverse mansioni: incendi, vigilanza bagni pubblici e ai magazzini scorte alimentari, pubblica sicurezza e così via. Ogni reparto disponeva di circa 1000 uomini (Coorte) e doveva operare in un territorio determinato camposto da due delle 14 regioni create da Augusto, il comando era affidato al Praefectus Vigilum. La caserma della VII Coorte (Excubitorium) fu ricavata da un’abitazione privata situata nel Trastevere ed era un distaccamento della caserma principale situata probabilmente nel Campo Marzio.
Il corpo ebbe sempre molto da fare in una città popolosa come Roma e fu certamente molto impegnato nel corso del devastante incendio che, sotto l’imperatore Nerone, distrusse buona parte dei quartieri più popolari di Roma. Erano equipaggiati con secchi e pompe, ma per sedare le fiamme utilizzavano stuoie intrinse di aceto. Asce e picconi completavano l’ettrezzatura. I Vigiles aquarii era specializzati nella staffetta con i secchi, ai siphonarii spettava il compito di azionare le pompe.

 

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