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Recensione: Commonwealth Infantry - Italy '43 - Dragon 6380
Argomento: Luci e ombre : Visti per voi Data: 14/12/2008
Kit: Commonwealth Infantry
Italy  '43
Numero di catalogo: 6380
Scala: 1/35
Tipologia: Plastica a iniezione
Stampo: Nuovo
Prezzo: € 16,50  
 
 


Questa recente novità della Dragon, dopo la scatola dedicata agli Italiani ad El Alamein, non può che essere gradita ai molti modellisti nostrani che si dedicano al periodo della Seconda Guerra mondiale.
Non solo perché rappresenta dei fanti in tenuta tropicale desertica (la cosiddetta KD – Kaki drill), ma perché i figurini raffigurati, tutti in posa molto rilassata ed in marcia, possono accompagnare degnamente sia veicoli alleati che dell’Asse (questi ultimi naturalmente abbandonati o fuori uso!) impiegati nel teatro del Mediterraneo negli anni 1940 – 1944.
La scatola in cartoncino rigido contiene due stampate identiche per i figurini, una stampata con due paia di gambe con pantaloni lunghi KD, e tre stampate per le armi, rispettivamente due stampate identiche di armi inglesi (60557 – British weapons), comprendenti ciascuna un Bren gun, uno Sten e due Enfield Mk.4, ed una stampata di armi americane (WA18 US Generic Weapons) comprendente un Thompson, una Carabina Colt M1, con caricatori separati per dette armi ed alcuni coltelli-baionetta USA, di tipo M4.
I figurini presenti nella confezione, ovvero nelle due stampate ad essi dedicate, sono in totale otto(!!) e non sei, un omaggio assai gradito anche se non completamente voluto dalla Dragon, ma credo dovuto a ragioni di produzione industriale.
Infatti ogni stampata consente di realizzare 4 figurini in 4 differenti pose, tutti con gli shorts e la camicia Aertex a maniche arrotolate in KD, più la stampata con due paia di gambe con i pantaloni lunghi KD, che consente di variare la tenuta a due dei personaggi.
Pur non essendo dei Gen2, i soggetti appaiono ben scolpiti (ben visibili anche cuciture e bottoni delle camicie), in linea con le ultime realizzazioni Dragon, e dotati di elmetto MK. II e di tutto l’equipaggiamento del periodo, con la sola esclusione dello zaino.
Circa le armi presenti nella confezione, si rileva come solo le armi americane siano del range Gen2, con il Thompson avente la volata della canna forata e degli splendidi e dettagliatissimi caricatori separati, oltre all’otturatore che può essere montato in posizione aperta o chiusa (!!!), mentre le armi inglesi sono di ordinaria qualità.
I “guai” cominciano se vogliamo verificare se le uniformi dei figurini coincidono davvero con quanto affermato dalla Dragon, ovvero siamo davvero di fronte a fanteria del Commonwealth in Italia nel periodo 1943 – 44.
La risposta non può che essere No, o meglio Ni, e per una serie di ragioni che vengo a spiegare.
Se vogliamo rappresentare dei fanti dell’8 Armata in tenuta desertica, e non ambientati in Italia, tutti i figurini vanno più che bene, a parte dover cambiare gli Enfield Mk. 4, che sul teatro Mediterraneo arrivarono in pochi esemplari (essendo privilegiato il fronte Nord Europeo) e non prima del 1944, sostituendoli con gli Mk. 3 con la baionetta lunga, da reperire nella cassetta degli avanzi o in scatole dedicate.
Se vogliamo invece rappresentare dei fanti impegnati nell’Operazione Husky - ovvero lo sbarco in Sicilia, i problemi cominciano ad essere maggiori.
Tolto il fattore armi, come sopra detto (solo una divisione, la 78th I.D., aveva qualche reparto di fucilieri equipaggiato, in parte, con gli Enfield Mk.4), gli unici due figurini utilizzabili in questo caso sono quelli a cui faremo indossare i pantaloni lunghi KD, poiché gli shorts furono usati pochissimo in Italia (non ho reperito alcuna conferma fotografica), ed anche le camicie furono presto coperte da pullover (Jersey) KD, se non dalle giacche tropicali dette Bush Jacket.
Alcuni dei reparti sbarcati (51th I.D. Highland) indossavano la camicia di flanella (Angola shirt) di origine indiana, color kaki scuro, sui pantaloni lunghi KD tinti in un infuso di tè, cenere di legna e acqua fangosa, per scurirli un po’ e renderli più adatti all’ambiente “poco desertico” della Sicilia.
L’uniforme tropicale KD, ma con pantaloni lunghi (il Servizio di Sanità – RAMC - vietò di fatto l’uso degli shorts, anche per via delle punture di zanzara nelle zone infestate dalla malaria), in Italia fu portata solo fino ad ottobre 1943, sostituita poi dalla BD (Battle dress) sia in versione di saglia di lana che in Denim anche se talvolta, dalla primavera 1944, furono indossate in combattimento uniformi leggere mischiando sia capi in Denim che in KD, relegando di fatto la tenuta KD completa solo per la libera uscita e le parate.
Pertanto i figurini della confezione, più correttamente, devono essere considerati fanti in tenuta tropicale desertica non ambientabili (tranne nel caso sopra descritto) in Italia.
Comunque si tratta di una buona realizzazione, che consiglierei certamente di acquistare agli appassionati del periodo, anche perché con qualche semplice modifica è possibile ricavare dei soldati italiani sia cobelligeranti che dell’immediato dopoguerra (sostituendo le armi e le teste con altre indossanti copricapo italiani) ed il rapporto qualità - prezzo è senz’altro favorevole: 15,00 € per 8 figurini completi.



















 
Bibliografia:
  • Uniformi e Armi nn. 77-78-81-84-88
  • Military Modelling vol. 38 n.12/2008
  • Osprey MAA n. 368 The British army 2 – Middle East & Mediterranean 1939 – 1945
  • The British Tommy in W.W. II – European teathre


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