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Piccola guida alla fotografia #5
Argomento: Fotografia: Guide Data: 27/2/2008
Qualche trucco, fotografico e non…Talvolta qualche piccolo stratagemma aiuta a fare delle foto migliori. Naturalmente non mi stanco di ricordare che l’uso di un piccolo cavalletto è sempre consigliabile, quanto è assolutamente sconsigliato il flash!


Passiamo ora a qualche consiglio pratico:

1- la base o lo sfondo su cui poniamo il modello da fotografare sarà meglio che non sia né troppo chiaro né troppo scuro.
L’ideale è un colore di intensità media, tipo grigio, beige, celeste ecc. ma scelto in modo tale da contrastare con il colore di base del modello.
Per esempio va evitato di porre un modello grigio scuro su una base grigia, un modello argento su una base bianca ecc.

2- Per chi ha la possibilità di usare la macchina fotografica in manuale, consiglio di lavorare in questa modalità, perché si ha sempre la situazione sotto controllo.
Nel caso si avessero delle difficoltà per stabilire la corretta esposizione, consiglio di effettuarla inquadrando (sfocato) il dorso della propria mano.
Il colore della pelle è una buona base per misurare l’esposizione in mancanza di meglio.
Siccome stiamo parlando di foto digitali, sarà facile e rapido controllare subito il risultato ed apportare delle piccole correzioni; l’ideale però sarebbe usare un semplice cartoncino opaco di colore grigio-medio.
Impostati i valori giusti tempo/diaframma questi potranno rimanere invariati per tutta la serie delle foto, ferma restando l’illuminazione, indipendentemente dall’inquadratura, dall’ingrandimento ecc.
L’unica cosa che può influenzare la corretta esposizione è la posizione dello zoom: infatti con la posizione tele l’obiettivo perde luminosità e si perde circa 1 stop rispetto alla posizione wide (grandangolo).
Per compensare sarà sufficiente raddoppiare il tempo di esposizione o aprire il diaframma.
E’ da ricordare però che, mentre aumentando il tempo di esposizione il risultato della foto non cambia, aprire di più il diaframma ci farà perdere un po’ di profondità di campo.

3- Consiglio di studiarsi per benino il libretto di istruzioni della fotocamera.
Talvolta questi libretti non sono scritti molto chiaramente, ma sicuramente ci daranno la possibilità di usare la macchina al massimo delle sue possibilità se solo dedicheremo qualche minuto alla lettura di qualche pagina.
E’ anche consigliabile, in caso di traduzioni in italiano approssimativo e /o non chiaro, di andarsi a leggere le istruzioni in inglese, che in genere sono quelle che più sono vicine all’originale (in giapponese o cinese).

E’ infatti importantissimo sapere se con la propria macchina:

- si può avere il controllo manuale dell’esposizione (tempo/diaframma),
- la messa a fuoco si può effettuare in manuale,
- la sensibilità del sensore (ISO) è regolabile,
- è possibile la taratura in base alla luce disponibile (incandescenza, naturale, sole, ombra ecc.)

Capisco che per un principiante la tentazione di scattare in automatico sia fortissima, ma è altrettanto sicuro che così la macchina non funzionerà al meglio ma darà solamente dei risultati che saranno, nella migliore delle ipotesi, accettabili.

4-nel caso sia disponibile l’esposizione manuale e se sceglieremo un tempo lungo (cioè più lento di 1/25 o 1/30 di secondo) anche usando il cavalletto sarà bene impostare l’autoscatto.
Spesso è possibile anche modificare la durata di questo, che per default normalmente è impostato su 10”, abbassandolo ad un paio di secondi per risparmiare tempo.
In tal modo si eviterà di provocare l’involontario, piccolo movimento della macchina al momento dello scatto e quindi di avere quel brutto effetto di “micromosso” che rovina la foto.
Ricordo che questi piccoli difetti non si noteranno sul display della macchina, perché troppo piccolo, ma appariranno evidenti quando guarderemo le foto sul monitor del computer.
Non c’è problema invece nel caso di tempi più rapidi.

5-una volta trasferite le foto nel computer, ci si può accorgere di qualche altro difetto che non avevamo visto nel piccolo display della macchina e che invece ora appare evidente.

Ovviamente non si può rimediare a sfocature, a foto mosse o con scarsa profondità di campo.

Si può fare qualcosa invece nel caso di sovra/sottoesposizione oppure di dominante di luce sbagliata.
Nel primo caso si può intervenire usando un qualsiasi programma di fotoritocco, agendo sul valore di “gamma” della foto oppure sui valori di luminosità e contrasto.
In caso di sovraesposizione (foto troppo chiara) la correzione non è in genere molto efficace, mentre la procedura risulta spesso utile nel caso di sottoesposizione (foto troppo scura) a patto che non sia eccessiva.
Per correggere invece la dominante dovuta ad un settaggio sbagliato della temperatura-colore, si può intervenire variando i valori dei colori primari e/o complementari.
Ecco uno schema (che troverete simile in ogni programma di grafica o fotoritocco) dove potete vedere a destra i colori primari e a sinistra i loro complementari.
Se spostiamo il cursore verso un colore primario, automaticamente diminusce il valore del suo complementare e viceversa.



Per esempio, per correggere una dominante fredda (blu o azzurra) si deve “scaldare” la foto aumentando un po’ i valori del rosso e del giallo o diminuendo il blu o il cyano.
Nel caso di una foto a dominante giallastra si dovrà agire al contrario, abbassando le tonalità calde gialle e rosse o aumentando il blu.
Naturalmente questo è un sistema empirico, le correzioni vengono fatte ad occhio, ma con un po’ di pratica vedrete che i risultati saranno apprezzabili.
In ogni caso, per evitare errori difficilmente rimediabili, sarà bene effettuare gli “esperimenti” su una copia della foto, conservando così com’è l’originale.
In tal modo, anche se sbaglieremo, l'errore sarà rimediabile.

Questa procedura è consigliabile solo su foto “irripetibili” (per esempio quelle di un Wip) in quanto è sempre meglio scattare delle foto correttamente all’origine piuttosto che correggerle successivamente.
Teniamo presente che le foto di un modello in costruzione non potranno essere ripetute, dato che lo stato dei lavori si evolve in continuazione, mentre quelle ad un modello finito potranno ovviamente essere rifatte e perfezionate quante volte vorremo.

Ancora una cosa sulla temperatura-colore.
Su molte macchine è possibile fare il “bilanciamento del bianco”.
La procedura consiste nel tarare la macchina inquadrando un foglio di carta bianca posto dove fotograferemo il modello.
Questo farà sì che la macchina leggerà il bianco del foglio, anche sotto una luce gialla o azzurrina, come un bianco perfetto e quindi adeguerà tutti i colori in base a quello.

Un’altra piccola “scappatoia” per le foto eccessivamente contrastate.
Specie fotografando alla luce diretta del sole le foto avranno una eccessiva differenza di esposizione tra le zone in luce e quelle in ombra.
E’ una situazione di ripresa che ho già sconsigliato, in quanto crea più problemi di quanti siano i vantaggi dell’abbondanza di luce.
Però, se proprio volete scattare in queste condizioni, sappiate che in alcune macchine è possibile correggere questo difetto con il software della stessa fotocamera, che attenuerà la luminosità delle zone sovraesposte e l’aumenterà in quelle sottoesposte.

Per concludere:

Nel caso delle foto dei nostri modelli, visto che li abbiamo in casa, se le foto non ci soddisfano sarà bene rifarle ex-novo apportando subito le giuste correzioni.
La tecnologia digitale ci permette infatti di visionare praticamente in tempo reale le foto scattate, dandoci la possibilità di correggere i più grossolani errori in tempi brevissimi.
Si possono, per esempio, scattare tre foto in successione, variando il tempo di esposizione e/o diaframma e poi confrontarle per scegliere la migliore e capire di conseguenza quale sia l’esposizione ottimale.

Insomma, con un po’ di pazienza (quella noi modellisti dovremmo averla nel DNA) e buona volontà (leggasi studio delle istruzioni e voglia di fare alcune prove) i migliori risultati saranno alla portata di tutti e potremo mostrare agli amici i nostri modelli nel modo più fedele alla realtà.

Buone foto e buon modellismo a tutti!
Ciao, Stefano “Stebi51” <img src=" />

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