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AMX (Ghibli) scala 1/48 Warrior Model
Argomento: Aerei ed elicotteri : Articoli Data: 23/5/2007
 Kit in resina WARRIORS


AMX (Ghibli) A.M.I. Warriors Model - Scala 1/48 Davide Splendore

PREMESSA
Questo articolo è stato aggiornato in data 23/05/2007, per chiunque lo prendesse come spunto, è giusto che sappia che il modello è errato per quanto riguarda la posizione dei flaps, in quanto ho riprodotto gli slat anteriori estesi senza riprodurre anche i flaps abbassati, in quanto ho scoperto dopo la realizzazione che sono direttamente connessi da un sistema meccanico, per cui sono entrambi retratti oppure abbassati.

BREVE STORIA
Nato da una specifica dell'Aeronautica Militare italiana per un sostituto di F-104G e G.91R, l'AMX (inizialmente AM-X) fu progettato dall'allora Aeritalia (ora Alenia) in collaborazione con l'Aermacchi. Successivamente (NEL 1980) si aggiunse anche l'Embraer quando il Brasile aderì al programma per dotarsi del cacciabombardiere italiano. I collaudi iniziarono con sei prototipi, a cui se ne aggiunse un altro (a causa della perdita del primo nel giugno 1984), il primo volo avvenne il 15 maggio 1984. Nell'aprile 1989 l'aereo entrò in servizio nell'Aeronautica Militare italiana e sei mesi dopo in quella brasiliana (col nome di A-1) con un numero di esemplari costruiti arrivato a 192. L'AMX International ha presentato la versione AMX-ATA con la quali si propone di aggiornare il velivolo montando una versione del motore EJ-200 senza postbruciatore da 60 kN (derivato da quello dell'EF-2000) e dotato anche di radar ed equipaggiamenti avionica ognitempo. l'AMX è un caccia che può effettuare vari tipi di missioni, tra cui supporto aereo ravvicinato, sorveglianza e ricognizione aerea, e, grazie alle sue ridotte dimensioni e alla buona manovrabilità, attacchi al suolo di precisione impiegando armi convenzionali. Questo velivolo è in grado di operare a elevate velocità subsoniche e a basse quote, durante il giorno o la notte, e se necessario da basi scarsamente equipaggiate o con piste danneggiate La dotazione prevede sistema di volo fly-by-wire, radar telemetrico, computer di bordo, Head-Up-Display e sonda di rifornimento in volo. I modelli più recenti sono stati migliorati con sistemi di navigazione e autodifesa modificati, tra cui un nuovo sistema di ECM, oltre all'armamento a guida laser e infrarossa. E' caratterizzato da una bassa segnatura infrarossa, che riduce di conseguenza la visibilità ai radar ed è dotato di una struttura poco vulnerabile e di sistemi che ne aumentano le capacità di successo missioni. Sotto le ali vi sono sei punti di attacco per missili e bombe; tra la dotazione A-A c'è il Sidewinder versione 9L per il combattimento aereo ravvicinato. L'Italia possiede circa 136 AMX di cui 26 in versione T biposto.

Il KIT
L'unica scatola di costruzione in scala 1/48 disponibile al momento sul mercato è quella della ditta Warrior Model che propone un Kit in resina del velivolo. Mi sono imbattuto in questa scatola navigando su internet nel negozio on-line Mondoridotto, che ne aveva disponibilità; avendo letto poco tempo prima una recensione del Kit positiva, mi sono deciso ad ordinare. Data l'esperienza passata con diversi Kit in resina, la mia fiducia sulla bontà di questi ultimi ha sempre vacillato. Mi aspettavo un modello poco particolareggiato e con incastri poco precisi, magari con cruscotti lisci e tettucci in acetato poco trasparente. Insomma, un gran lavoro e tanta spesa per avere un modello che ricorda l'aereo vero solo da lontano. Quando ho ricevuto puntualmente la scatola per posta, non ho avuto la "frenesia" di aprirla immediatamente, quasi certo di trovarmi davanti a una leggera delusione. Nel momento in cui ho scartato i pezzi, dalle bustine in plastica che li contenevano, sono rimasto piacevolmente e ampiamente soddisfatto della qualità di questo kit. Finalmente un aereo introvabile in plastica che è ben riprodotto in resina. I pezzi della mia scatola sono esenti da deformazioni, sono presenti alcune (pochissime) bolle d'aria in punti poco nevralgici. Le incisioni sui pezzi sono fini e complete, ci sono tutti i dettagli (anche in eccesso), griglie, pannelli, rivettature etc.. etc... Cruscotto e consolle laterali dell'abitacolo sono ben riprodotti, compreso il sedile Mb Mk-10 (leggermente sovradimensionato). Gli incastri tra i vari pezzi sono buoni, prevedo poco lavoro di stuccatura per assemblare il kit. Il carrello è in ferro dolce, abbastanza ben riprodotto, occorre dare una ripulita alle sbavature e una lucidata per ottenere un buon risultato. Belli anche i serbatoi supplementari, mentre il resto dell' armarmento (cannone compreso) lascia a desiderare. L'unico appunto alla scatola riguarda le ruote, che risultano ovali e con un disegno poco fedele all'originale, sono assenti le scanalature degli pneumatici mentre la larghezza è eccessiva. I piloni per il carico esterno risultano troppo lunghi e troppo bassi. Inoltre, nella mia scatola mancano tutti e tre i portelli di chiusura del carrello e il necessario per riprodurre il gancio di arresto. Il tettuccio è in un pezzo unico, di acetato fine ma robusto con una ottima trasparenza, occorrerà solo lucidarlo e tagliarlo in due pezzi. In merito alle decal, purtroppo non sono del tipo in uso attualmente (bassa visibilità), ma riproducono le insegne e codici (ancora a colori) del primo periodo di servizio degli AMX. Sono di buona qualità, sottilissime, e permettono di riprodurre almeno 6 velivoli. Per concludere, un ottimo kit in resina, di buona qualità e facilità di montaggio, comunque indicato a chi abbia già una certa esperienza con kit di questo genere.

LA COSTRUZIONE
Come di consueto la prima fase riguarda la ricerca di documentazione per riprodurre un velivolo ovviamente italiano. La principale fonte è ormai internet, navigando ho trovato parecchie foto sia di walkaround che di livree esterne. Con piacere ho constatato che l’AMX è un soggetto molto fotografato e dettagliato sulla rete. Data l'abbondanza di fotografie, ho procurato molte foto riguardanti i maggiori punti da dettagliare nel kit: Abitacolo, vani carrello, tettuccio, slat, armamento e carrelli. La costruzione è iniziata con il dettaglio del carrello, relativi vani e abitacolo. Il sedile è una buona riproduzione del Mb Mk10-LY, è stato necessario aggiungere solo le maniglie di espulsione e le cinture che scendono sul poggiatesta. Per la documentazione di riferimento di colori e dettagli sul seggiolino, ho visitato il sito www.seatejectcolor.com a cui faccio i complimenti per la realizzazione. La verniciatura del sedile è stata realizzata con colori vallejo e una consueta schiarita con tecnica drybrush.

I vani carrello sono stati accessoriati con vari pezzetti di filo di rame e plasticard per riprodurre i condotti e i meccanismi nei vani stessi. Sempre riferendosi alle fotografie dell'originale anche le gambe del carrello, dopo una accurata pulizia e ritocco, sono state dotate di condotti idraulici e fili elettrici vari. Una nota sui carrelli è quella di ridurre le dimensioni del faro di atterraggio anteriore, in quanto troppo grande.

Successivamente sono stati dettagliati gli interni, cruscotto e consolle pur non essendo esattamente riprodotti restano comunque molto simili all'originale (specialmente il cruscotto) per cui sono stati aggiunti solo piccoli dettagli quali; leva del carrello e manetta sulla consolle sinistra. La palpebra anteriore al cruscotto è stata dettagliata con plasticard ricostruendo il collimatore e alcuni pannelli.

Anche la paratia alle spalle del pilota è stata dettagliata, aggiungendo i tubi del riscaldamento/ossigeno, simulando i flessibili di gomma spiralati con corde di chitarra.

Gli interni sono stati verniciati con colori vallejo.

La costruzione prosegue con l'incisione dei battistrada delle ruote per dare un poco di realismo in più a modello finito.

Al termine della preparazione dei pezzi da montare all'interno, è consigliabile fare un montaggio a secco per controllare che tutto combaci esattamente con la sede per evitare sorprese in fase di incollaggio. Durante le molteplici prove a secco mi sono reso conto che il modello necessita di peso nella parte anteriore, altrimenti siede con la coda per terra.

La fase successiva riguarda le modifiche per il montaggio delle ali e relativi piloni del carico esterno. Questi ultimi risultano troppo lunghi (circa 2 mm), infatti nel montaggio sormontano la parte mobile inferiore dei flap. Inoltre sono troppo bassi (manca 1 mm), in quanto montando i serbatoi sotto al pilone, le pinne di coda dei serbatoi urtano contro l'ala, impendendone il montaggio. È stato fondamentale il supporto della documentazione fotografica, da cui ho rilevato le misure corrette per il ridimensionamento dei piloni e dei serbatoi.

I serbatoi hanno subito poche modifiche, quali l'eliminazione di due anelli in rilievo poi sostituiti da opportune incisioni, l'aggiunta dei due tappi per il rifornimento a terra e la modifica della forma delle alette posteriori.

Le ali sono quasi perfette, vengono forniti anche gli aerofreni separati. Dalle tante immagini reperite di veri AMX, non sembra che a terra vengano lasciati aperti, piuttosto tutte le immagini mostrano velivoli con gli slat e flaps abbassati. Non volendo trascurare questo dettaglio per riprodurre fedelmente questo velivolo a terra, ho pensato di realizzare gli slat sul bordo di entrata abbassati, senza purtroppo rendermi conto dalle varie foto che anche i flaps devono necessariamente essere abbassati. Ovviamente gli aerofreni sono stati incollati chiusi e la realizzazione degli slat è avvenuta partendo da un foglio di plasticard di spessore 0,5 mm sagomato a caldo sul bordo di entrata delle ali.

Successivamente gli slat sono stati tagliati a misura, rifiniti e dotati delle lame antiscorrimento sulla parte più esterna degli stessi. Sul bordo di entrata delle ali, limando in corrispondenza degli slat è stata ricavata la sede per gli stessi.

Per finire ho inciso le fessure di scorrimento delle cerniere degli slat e con plasticard ho realizzato le cerniere in posizione abbassata.

Le ali essendo pesanti necessitano di un solido ancoraggio alla fusoliera, per cui è necessario ricavare dei perni di fissaggio che mantengano anche il giusto diedro.

Prima di unire le due semifusoliere, una ulteriore prova a secco dà la sicurezza prima dell'incollaggio. Un ultimo dettaglio mancante è il condotto dietro al tettuccio nella zona dorsale destra, realizzato forando con una punta da trapano.

Assemblate le semifusoliere ho reinciso le pannellature dorsali della fusoliera, in quanto quelle del kit sono errate. e iniziato la lunga e penosa fase di stuccatura. Per prima cosa (specialmente sui modelli in resina), preferisco dare una mano di primer “Gunze Mr. Surfacer 1000” grigio, che purtroppo ha evidenziato un certo numero di microbolle nei punti dove ho carteggiato lo strato superficiale della resina per appianare le superfici.

Prima di incollare il cupolino ho separato i due pezzi del tettuccio e lucidati con pasta “Gunze”, per avere la massima brillantezza uso immergere i pezzi in un bagno di vernice acrilica “Future”. Dopo l’opportuna mascheratura dei trasparenti con nastro Tamya ho proseguito con l’incollaggio del cupolino.

Sono passato poi a stuccare i punti di giunzione delle ali e del cupolino anteriore.

Dopo una prima carteggiata (partendo da grana 600 fino a 1200), è stata applicata una mano di primer “Gunze Mr. Surfacer1000” bianco che mi servirà come fondo per la verniciatura. Con dispiacere ho notato ancora alcune microbolle che sono state nuovamente stuccate con “Gunze Mr. Surfacer500”. Ancora una lunga carteggiata e ancora una mano di primer bianco, fino alla scomparsa quasi totale delle microbolle.

Lo stesso trattamento è stato effettuato su piani di coda, in cui l'unico particolare errato è l'incisione delle alette di compensazione, queste risultano troppo lunghe. Con una stuccatura e successiva reincisione, il problema è risolto. Ho preferito per mia comodità assemblare i piani di coda dopo la verniciatura.

Tra una mano e l’altra di stucchi vari, mi sono dedicato al tettuccio apribile aggiungendo all’interno il montante per l’apertura e vari dettagli, maniglie, luci spot cavetti etc..etc.. Finalmente dopo alcune mani di primer e relative carteggiate il modello è pronto per la verniciatura, quindi ho potuto aggiungere alcuni particolari esterni, tra cui il gancio di atterraggio e la sonda di rifornimento……………..ovviamente completamente autocostruiti.

VERNICIATURA Il dilemma di noi modellisti è sempre quello di trovare il corrispondente colore a quello dell’aereo reale…………….la cosa si complica quando si parla di grigi e quando i grigi hanno subito il disturbo degli agenti atmosferici. Ovviamente il codice corrispondente al grigio di fabbrica degli AMX italiani è noto come ;FS 36280, il quale non viene prodotto dalle maggiori marche di colori per modellismo. Ma anche se lo fosse, in questo caso mi servirebbe a poco in quanto la vernice degli AMX si trasforma letteralmente, cambiando in toni diversi dopo un certo periodo di vita. Si trasforma, cambiando verso grigio azzurro in modo incostante sulle varie pannellature. Eccone un esempio.

Andrebbe anche considerato che di solito i modelli vengono guardati sotto illuminazione artificiale nei locali in cui sono esposti, quindi la giusta tonalità andrebbe cercata con questo tipo di illuminazione. Allora è tempo di fare altre prove per determinare quale miscela di grigio mi conviene utilizzare. Ho preparato un foglio di plastica su cui effettuare varie prove di colori per individuare quella che mi soddisfa di più. Sono partito schiarendo il grigio “Gunze H306” corrispondente al F.S. 36270 che dovrebbe essere quasi lo stesso grigio ma leggermente più scuro. Ho preparato alcuni campioni miscelati con bianco in varie percentuali. I toni di grigio ottenuti, ancora non erano esattamente quello che cercavo. Il colore delle foto dei veri AMX non corrispondeva a nessuno dei miei campioni. Il colore delle foto risultava quasi un azzurrino chiaro, allora ho provato lo stesso procedimento con il grigio “Gunze H308” corrispondente a FS. 36375 . Anche con questo non sono arrivato a ciò che volevo. Dopo una serie di combinazioni sono arrivato ad una tonalità che ritrovo in molte fotografie mescolando il 60% F.S. 36270 (H306) con 40% di bianco FS.17875 (H1) e ho aggiunto 1 goccia di blu FS.15056 (Tamya X-4). Ho dovuto fare diverse prove perché una goccia in più o in meno di blu fa molta differenza, dipende dal quantitativo totale di miscela che si prepara: nel mio caso ho preparato 5 ml in totale.

Trovata la miscela per il grigio, sono passato alla verniciatura. Nella prima fase ho preferito fare un preshading di nero, che con livree grigie da un ottimo effetto di sfumatura sulle pannellature.

Dopo alcune ore ho dato un paio di mani leggere di grigio facendo attenzione a non coprire troppo l’effetto preshading. Quando il colore è asciugato per bene sono passato a evidenziare alcune pennellature con lo stesso grigio schiarito ancora con un poco di bianco, questa fase è molto delicata, se si schiarisce a casaccio si potrebbe avere un effetto assolutamente contrario a quello voluto, mi sono riferito a diverse foto cercando di schiarire i pannelli come sugli aerei originali.

Asciugata anche questa mano di vernice, ho spruzzato una leggerissima mano di grigio su tutto il modello per attenuare la differenza tra i vari pannelli e ingannare l'occhio con una falsa uniformità. Successivamente un paio di mani di vernice acrilica “Future” per assicurarmi una ottima posa delle decals. Prima e dopo la posa delle decal ho “sporcato” il modello con un lavaggio ad olio per evidenziare le pannellature, miscelando i colori “nero di marte” e “bruno van dick”.

Ho verniciato alcuni dettagli, tra cui antenne varie……..e luci di formazione..

Le decal della scatola, purtroppo non forniscono stemmi di reparto a bassa visibilità come usano oggi gli AMX dell’A.M.I. per cui ho recuperato qua e là da rimasugli di altri kit diverse decal da cui ho tirato fuori ciò che mi occorreva. Le uniche decal utilizzate dalla scatola sono: le coccarde, i numeri di reparto, le matricole e il gatto del 51° sul timone.

Dopo questa fase, ho aerografato con la vernice smoke della tamya alcune pannellature e sporcature nei punti in cui le foto evidenziavano zone più sporche. (

Finalmente ho potuto verniciare tutte le antenne e incollare tutti i particolari verniciati a parte (carrello, piani di coda, sonda rifornimento, tettuccio etc…etc..). Per finire una passata di vernice opaca con alcune gocce di lucido, per dare omogeneità alla livrea. Le ultime aggiunte sono state le luci di posizione e anticollisione ricavate da sprue trasparente e poi sagomato, e il tubo di scarico del reattore che non era fornito nella scatola ottenuto al tornio da un cilindro in ottone. Per i colori che ho utilizzato, questa è la tabella di corrispondenza: COLORE FS59b Gunze Vallejo Tamya AlcladII Mixing Grigio Nero 26038 862 Nero opaco 36040 057 Bianco 17875 H1 Alluminio 17178 Chrome Grigio interni 26231 050 Grigio livrea esterna 26280 H306+H1+X4 50%+40%+1 goccia Nero pneumatici H77 Ecco il risultato finale:

CONCLUSIONI
Una grande soddisfazione a modello finito, sia per l’unicità del soggetto sia per la qualità di base del kit. Occorre una buona pratica con la resina e i relativi attrezzi per affrontare questo modello, peccato che non ci siano set di superdettaglio per questo kit, la resa aumenterebbe ancora. Per chi volesse contattarmi per informazioni può scrivere a: starflyer5@hotmail.com Buon modellismo Davide Splendore

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