Il
M113
Argomento: Da AFV Interiors Data: 23/3/2006
L’ M113 fu sviluppato alla fine degli anni ’50 come una sorta di "taxi" da campo di battaglia, un trasporto corazzato leggero che doveva trasportare la fanteria pesante ed i rifornimenti verso le linee avanzate e seguire la penetrazione dei corazzati all'interno delle linee nemiche. 


La Food Machinery and Chemical Corporation (FMC) ottenne il primo appalto per la costruzione di questo mezzo. Successivamente questa vendette la divisione di sistemi di difesa terrestri, che nel frattempo era stata chiamata United Defense. Includendo tutti gli aggiornamenti, le varianti (più di 40 fino ad oggi) e gli sviluppi successivi della famiglia dell'M113, ne sono stati fabbricati più di 80.000 esemplari, ancora in servizio in oltre 50 paesi. Anche l'Esercito Italiano ne ha adottato numerose varianti e l'industria nazionale, oltre a costruirne numerose su licenza, ha realizzato sullo stesso scafo alcuni derivati adottati dalla FFFAA come ad esempio il SIDAM (versione quadrinata contraerea armata con cannoncini da 25 mm) ed il relativo porta munizioni, il VCC1, il VCC2 (entrambi trasporti truppa con corazzatura addizionale), e la versione per il laciamissili controcarro TOW e diversi protopi fra cui citiamo solo una verione posamine (Istrice), un trasporto munizioni leggero, un portacontainer, un carica container ed i due sistemi radar per il controllo automatico delle batterie SIDAM (Rascal e Shorar).


L’equipaggio dell’M113 base è composto da due uomini, il pilota posizionato anteriormente nella parte sinistra dello scafo ed il capocarro seduto in posizione avanzata al centro del vano di combattimento/carico. Il propulsore è posizionato tra paratie antifiamma anteriormente al veicolo alla destra del pilota. Il vano di combattimento/carico è capace di ospitare un massimo di Undici soldati completamente equipaggiati. Cinque su ciascuna delle due serie di panche collocate sulle pareti interne ed uno sullo strapuntino posizionato dietro al sedile del comandante del veicolo. Questi sedili possono essere ripiegati o rimossi per ampliare lo spazio di carico o per altri impieghi. La foto mostra rappresentato un M113 ACAV dell’US Army usato dalla 9th Infantry Division in Vietnam nell’Aprile del 1968. La versione ACAV (Armoured Cavalry Assault Vehicle – Veicolo d’Assalto per la Cavalleria Blindata) era semplicemente un M113 base con una potenza di fuoco addizionale montata esternamente al cielo del vano di combattimento/carico, spesso con una speciale cupola scudata che conferiva maggior protezione al capocarro quando doveva operare la mitragliatrice Browning calibro 12,7mm. Esamineremo per primo il vano del pilota e del propulsore delle versioni base da combattimento utilizzate dall’Esercito Americano per passare successivamente al vano di combattimento/carico compartimento e concludendo con l'esame di altre versioni dell’M113.
L'accesso e lo sbarco dall’M113 è consentito da quattro tra portelli e rampe. Questi includono due aperture circolari poste sul cielo del veicolo delle quali una è dotata di un portello piatto (a disposizione del pilota) posizionato anteriormente a sinistra dello scafo; il secondo è munito di un portello a cupola (per il capocarro) ed è posizionato in posizione arretrata rispetto al primo ed in posizione centrata. La parte posteriore del vano di comabttimento/carico dispone di un ampio portellone rettangolare e sulla parete posteriore del mezzo è presente una rampa di accesso (dotata anche di un portello di dimensioni minori sulla sinistra). Questa foto tratta dal manuale tecnico mostra i portelli sul cielo ed alcuni dettagli della rampa posteriore. Notare come la cupola del pilota abbia un periscopio M19 montato al centro del portello e quella del capocarro è contornata da cinque periscopi M17 per una visione completa a 360°. Notare inoltre come il portello rettangolare superiore al compartimento di carico sia in un unico pezzo incernierato verso il posteriore del mezzo. Posteriormente al portellone del compartimento per le truppe è collocata la guardia corazzata della presa d’aria del ventilatore ed alla sua sinistra c’è il tappo blindato del carburante. A causa del fatto che l’M113 fu progettato per essere anfibio, maggior parte delle prese d’aria e di ventilazione del motore sono collocate sulle superfici superiori del veicolo.

Questa immagine illustra gli allestimenti interni per un M113 APC (Armoured Personnel Carrier) base negli anni ’60. Anche questa proviene dal manuale tecnico. In fondo sulla sinistra è visibile il posto del pilota, mentre alla sua destra, schermato da paratie antifiamma, è collocato il vano motore. Su ciascun lato dello scafo sono presenti due serie di panche che possono ospitare fino a 10 soldati completamente equipaggiati. Due sedili ribaltabili opzionali, uno rivolto verso prua e l’altro verso poppa, sono fissati ad un supporto verticale in scatolato d'acciaio imbullonato sia al pavimento che al soffitto in posizione centrale. Concepiti per essere usati dal capocarro e dal caposquadra, quello del capocarro può essere abbassato o alzato lungo il supporto, consentendogli di sporgersi all’esterno dal veicolo attraverso il proprio portello. Il capocarro (che guarda verso la prua), può anche utilizzare l’arma di supporto collocata all’esterno della sua cupola, tipicamente una mitragliatrice Browning M2 HB da 12,7mm (sui primi M113). Il cavo che si vede pendere sotto il grande portello superiore è quello di rilascio ed è collegato ai due chiavistelli posti ai lati del portello stesso. Il cavo ed i chiavistelli appaiono spesso nelle foto che riprendono il lato superiore del veicolo con il portello aperto. Come fatto notare precedentemente il portello è incernierato verso il retro del veicolo. La superficie interna dei portelli è normalmente dello stesso colore primario dell’esterno del mezzo. Il capace serbatoio della benzina (oltre 430 litri) è collocato internamente nella parte posteriore sinistra del vano di combattimento/carico ed alimenta un "assetato" Chrysler V-8 mod. 75M da 6.000cc a sua volta accoppiato ad una trasmissione a sei marce Allison TX 200-2X Torqmatic. Il posizionamento del serbatoio del carburante all'interno del vano riservato alle truppe divenne un problema fu successivamente ricollocato collocato all’esterno negli ultimi veicoli della versione M113A5 ed in tutti quelli della M 113A3T. Uno dei cambiamenti che portò alla versione M113A1 APC nel 1964 fu l’adozione del nuovo propulsore Detroit Diesel V-6 raffreddato a liquido da 4.300cc in sostituzione di quello a benzina. Questo motore da 210hp fu abbinato alla trasmissione automatica a quattro marce Allison TX 100-1. Il cambiamento all’alimentazione diesel fu contemporaneo all’introduzione del carro M60 che disponeva della stessa alimentazione, semplificando la catena logistica e riducendo inoltre i rischi derivanti dagli incendi generati dall'alta infiammabilità dei vapori di benzina presenti all'interno del mezzo. Nella parte anteriore sinistra, verso l’alto, si può notare l’equipaggiamento radio.

Sui primi veicoli della serie M113 (M113, M113 A1 e M113 A2) il pilota sterzava con le tradizionali leve collegate al differenziale. Successivamente il sistema fu sostituito da un altro sempre a leve questa volta più piccole e non più incernierate al pavimento, ma sporgenti dalla parte superiore dello scafo. Questo sistema serviva per sterzare in maniera più precisa alle basse velocità o durante la frenata. Inoltre costitutiva il sistema principale di direzione quando il veicolo si muoveva nell’acqua. La mancanza di questo dispositivo può aiutare nell’identificazione dei veicoli delle serie iniziali. In questa foto tratta dal manuale tecnico dell’M113, il meccanismo non è presente ma possono esserne individuati i ganci di fissaggio sulla piastra frontale. Le leve dello sterzo principale sono collocate davanti a sinistra (manopole nere) e proprio di fronte a queste è collocato un pannello ripetitore di alcuni indicatori luminosi. Le luci ed i controlli su questo pannello includono (da sinistra): la spia d’allarme della temperatura dell’olio del differenziale, la spia d’allarme della temperatura dell’olio della trasmissione, la spia d’allarme della pressione/temperatura dell’olio del motore, il pulsante per azionare il segnalatore acustico e l’indicatore dei fari abbaglianti. Alla destra del pannello è situato il pomello nero della leva del cambio. L’interruttore per l'interruzione dell’alimentazione del carburante è collocato in alto e l'acceleratore a mano in basso. La paratia di accesso al motore si trova sulla destra e sulla sua superficie sono collocati i pannelli con le istruzioni e gli avvertimenti per il pilota. Sono inoltre visibili un paio dei ganci di fissaggio dei pannelli di accesso al vano motore.

Questa foto, purtroppo di bassa qualità, tratta ancora una volta dal manuale tecnico, mostra la parete alla sinistra del guidatore. Sulla destra si possono osservare nuovamente le leve di guida, il sistema con la barra di sterzata (ora presente) ed il pannello delle luci di emergenza posto immediatamente sopra di esso. Il pannello centrale in questa foto è quello normalmente montato su tutti gli M113 e include l’interruttore generale delle luci (sull’estrema sinistra) e due piccoli indicatori sulla destra per il generatore ed il livello del carburante. In basso ci sono il contagiri, l’indicatore della temperature dell’olio (quello piccolo al centro) ed il contachilometri. Gli altri interruttori controllano le luci all’infrarosso e le pompe di sentina, poi ci sono le luci spia per indicare l’accensione delle pompe, dell’interruttore generale, etc. Sotto il pannello degli strumenti si trova un quadro elettrico con l’interruttore principale, l’attacco per il cavo dell’eventuale periscopio ad infrarossi M19 utilizzato in posizione centrale rispetto agli altri iposcopi del pilota ed infine una grande presa elettrica. Alla sinistra del pannello elettrico c’è un alloggiamento per il periscopio M19 quando non è in uso.

  Questo disegno è tratto dal manuale tecnico di una delle ultime versioni dell’M113A1, quando l’Esercito inizio ad inserire siegli tecnici al posto delle foto usate in precedenza. Il disegno ci permette una individuazione leggermente migliore della collocazione degli strumenti anche perchè sono state eliminate dal disegno tutte le spiegazioni. Così come nella foto precedente, il pannello principale degli strumenti è collocato a sinistra con l’interruttore delle luci sull’angolo superiore sinistro del pannello stesso. Al di sotto troviamo il quadro generale, dove sono collocati l’interruttore generale ed una presa per il cavo del periscopio ad infrarossi. Più in basso rispetto al cavo di alimentazione IR è posizionata una grande presa elettrica utilizzata per l'avviamento di emergenza. Le barre di guida principali sono al centro del disegno ed è visibile il sistema con le leve di guida poste di fronte alle barre immediatamente sotto il pannello delle luci di emergenza. Il selettore delle marce è a destra della leva di controllo e sotto di esso troviamo tre pomelli usati rispettivamente per lo spegnimento del motore, l’arricchimento della miscela e l'azionamento del ventilatore (dall’alto verso il basso). Il comando del ventilatore è una novità per l’M113A1 e fa parte del sistema di ventilazione migliorato introdotto da questa versione in poi. Alla destra di questi tre comandi, e sotto il selettore del cambio, c’è una piccola leva che aziona il sistema idraulico per l’apertura e la chiusura della rampa posteriore. Ina basso a destra è visibile il lungo pedale dell’accelleratore.

Questa è la stessa zona (fotografata da Ben Wilcox) in un mezzo in buono stato (un M113 A2) utilizzato in California dalla squadra dei pompieri di Willits. Potete notare tutti gli equipaggiamenti finora descritti. Il selettore delle marce è particolarmente ben visibile, così come la leva di comado della la rampa posteriore che mostra una maniglia di colore blu. La leva di controllo è al lato della pannello delle luci dove possiamo notare i tre indicatori rossi sulla sinistra. Il periscopio M17, collocato in posizione centrale, è posto molto vicino al pannello delle luci. Per permettere la sostituzione del periscopio i due fermi di bloccaggio del pannello vengono liberati permettendo al pannello stesso di essere ribaltato, il periscopio viene sostituito ed il pannello viene ricollocato nella sua posizione ed i fermi serrati. Il grande contenitore bianco sull’estrema sinistra è il contenitore del periscopio ad infrarossi M19 usato al posto del M17.

Il periscopio M19, che può essere collocate nell’alloggamento centrale davanti al pilota, è utilizzato per la visione notturna insieme ai fari agli infrarossi. I veicoli normalmente hanno due fari all’infrarosso per l’illuminazione esterna. Questi fari sono dei fari normali dotati di una lente addizionale per l’infrarosso. Quando non è utilizzato è alloggiato (con le lenti coperte) nel contenitore illustrato precedentemente. Durante l’utilizzo, l’M19 cattura I raggi infrarossi riflessi, che sono convogliati in un tubo convertitore di immagini che li trasforma in immagini stereoscopiche luminose visibili attraverso i due oculari. L’unità consta di due gruppi principali: il primo è il gruppo superiore che sporge all’esterno della corazza del veicolo e che contiene i prismi che convogliano verso il basso del periscopio i raggi infrarossi catturati; il secondo componente è il corpo principale contenete il complesso ottico ed il convertitore di immagini. L’M19 e l’M19A1 furono, e continuano ad essere largamente usati nell’Esercito degli Stati Uniti su una vasta gamma di veicoli. L’ingrandimento è solo 1X e la ne è stata la principale fornitrice per molti anni la Fraser-Volpe.

Dal 1987, il terzo maggiore programma di ammodernamento dell’M113 produsse la versione M113A3 RISE (Reliability Improvements for Selected Equipment – Miglioramenti di Affidabilità per Equipaggiamenti Specifici). Il veicolo fu sempre costruito con le corazze saldate in allumino 5083, ma il nuovo M113A3 fu concepito per migliorare le possibilità di sopravvivenza dell’equipaggio. I cambiamenti includo l’utilizzo di strisce di Kevlar all’interno del veicolo, lo spostamento del carburante all’esterno in due serbatoi corazzati posti nulla posteriore del mezzo ai lati della rampa. Ulteriori migliorie includono una nuova trasmissione Allison X200-4 Hydrokinetic ed un motore più potente (Detroit Diesel 6V53T turbocompresso in grado di sviluppare 275hp). Questa foto mostra una delle lastre scorrevoli di kevlar en uno scorcio del compartimento del pilota, incluso il nuovo manubrio dello sterzo. Questo nuovo sistema di guida ha rimpiazzato i sistemi precedenti riducendo notevolmente lo sforzo del pilota.
Molti dei componenti del compartimento del guidatore del M113A3 sono simili a quelli visti precedentemente. Il gruppo dello sterzo è montato su di una rotaia scorrevole permettendone il posizionamento in basso o verso l’alto quando il pilota si trova con la testa fuori o dentro dal portello. Si possono vedere il pedale dell’accelleratore (sul pavimento a destra), il sedile elevabile (ora su di un ammortizzatore ma sempre ancorato al supporto scatolato, e gli altri elementi identificati precedentemente. Il pedale dell’acceleratore forato è sovradimensionato e si alza molto dal pavimento per permetterne l’utilizzo quando il sedile è in posizione elevata. Non presente nella foto, è anche presente un un pedale più piccolo posizionato in basso rispetto all’altro quando il sedile è abbassato. Tutti gli M113 hanno tre periscopi M17 frontemarcia ed uno laterale sinistro Intorno al portello del pilota, ed altri sei che circondano la cupola del capocarro. L’ M113A3 dispone di freni di potenza per ridurre la fatica del pilota ed un alternatore da 200 AMP con quattro batterie per aumentare la resa elettrica. Il nuovo motore e la trasmissione permettono all’A3 di viaggiare ad una velocità superiore ai 65kmh ed i 430 litri di gasolio permettono una autonomia di circa 480 km su strada.

La parte frontale dell’M113 dispone di una corazza inclinata parzialmente coperta da una piastra stabilizzatrice anteriore che può essere abbassata e bloccata in posizione, durante le operazioni anfibie, per deviare il flusso delle acque al disopra del veicolo. L’accesso frontale al compartimento motore avviene attraverso un portello, come si può vedere nell’illustrazione, collocato immediatamente dietro la piastra frontale; il portello, in questa versione servoassistito, è incernierato alla parte superiore. Quando è aperto viene bloccato con una barra sul lato sinistro (la destra per chi guarda). L’immagine mostra anche i periscopi M17 intorno ai portelli del pilota e del capocarro, così come la presa d’aria e la griglia di scarico, collocate vicino al portello del pilota. Notare il tubo di scarico del motore che fuoriesce dalla griglia di scarico sulla sinistra. In caso si debba accedere all’intero motore , il pannello sul cielo su cui sono montate le griglie può essere ribaltato o asportato, permettendo l’accesso alle parti anteriore e superiore del motore. Ci sono anche due pannelli di accesso al vano motore anche all’interno dell’M113, uno sulla paratia che separa il posto di guida dal vano stesso, permettendo il lavoro sul lato sinistro del propulsore, ed uno, per accedere al retro del motore, sulla paratia che confina con vano trasporto truppe. Sotto al pavimento ci sono due pompe di sentina, una delle quali scarica attraverso la parete dello scafo vicino alla posizione del pilota, mentre l’altra scarica attraverso un tubo che sporge dall’angolo posteriore destro del cielo.

Il disegno mostra lo schema del propulsore. Al Chrysler V-8 a benzina, è collegato il cambio che trasferisce il moto di coppia alla trasmissione Allison Torqmatic montata di lato. Da qui il moto viene rediretto al differenziale per il controllo di direzione montato anteriormente che, tramite gli alberi di trasmissione arriva agli ingranaggi finali posti su ciascun lato dello scafo. Il veicolo è a trazione anteriore ed il posizionamento anteriore del motore con la trasmissione affiancata riduce notevolmente lo spazio richiesto per il gruppo propulsivo. L’uso di motori di serie e della trasmissione per autocarri furono un tentativo per evitare l’uso di componenti specifici, riducendo di molto i costi del veicolo ed accelerare la consegna degli M113 alle unità operative.

Il gruppo motopropulsore Chrysler/Allison dell’M113 è nuovamente proposto in questa immagine tratta dal manuale tecnico.
Sulla sinistra è mostrata la parte frontale dell’unità, mentre la quella destra ne mostra il lato posteriore.
Notare nella foto di destra la scatola del cambio (di colore più chiaro) e la cinghia di trasmissione necessaria per l'azionamento del generatore e delle pompe. Per ricordare che ci troviamo di fronte ad un normale motore aspirato a benzina, il carburatore è identificabile in entrambe le viste.

La disposizione dei componenti all'interno del vano motore sono illustrate in questa foto tratta dal manuale tecnico. Molti di questi componenti cambieranno con l’adozione del nuovo motore diesel a partire dalla versione A1. Si noti che il radiatore, la ventola di raffreddamento ed il filtro dell’aria sono montati direttamente sulla pistra frontale superiore, la quale si ribalta verso l’alto durante gli interventi sul motore. I manicotti che collegano il radiatore ed il filtro dell’aria al motore sono appoggiati sopra il motore stesso. A differenza della foto precedente del Chrysler a benzina, il differenziale è collegato alla parte frontale della trasmissione ed occupa la maggior parte dello spazio anteriore del vano motore. Anche la cinghia della ventola di raffreddamento deve essere scollegata per permettere l’apertura completa del vano motore. Il lavoro di scollegamento preliminare può essere effettuato per la maggior parte rimuovendo il pannello di accesso alla destra del pilota e che può essere intravisto a destra nella foto.

Ecco uno schema simile a quello presentato precedentemente, ma questa volta è tratta dal manuale tecnico dell’M113A1 e mostra il motore diesel General Motors 6V53 raffreddato a liquido accoppiato alla trasmissione Allison TX-100, tipici di questa versione.
Come si può vedere la disposizione generale della componentistica del gruppo propulsore rimane la stessa con le ovvie differenze relative alla nuova trasmissione ed al sistema di iniezione del motore. Il motore è collocato sul lato destro del compartimento (la nostra sinistra – numero 1 nel disegno), ed il gruppo di rinvio (2) è ancora collocato sul retro dell’unità. Il numero 3 è la trasmissione automatica mentre il giunto Universal (4) si trova tra la trasmissione ed il differenziale del controllo di direzione (6) ed i semiassi (5). Il numero 7 sono i gruppi di riduzione finale mentre il numero 8 è la ruota motrice.

Questo disegno tratto dal manuale tecnico dell’M113A1 illustra il motore diesel General Motors e la trasmissione Allison installati sul veicolo. Si può notare che i componenti installati sul portello superiore aperto siano simili a quelli visti nella versione con la motorizzazione a benzina visti precedentemente. Trattandosi ora di un motore a gasolio non troviamo più il carburatore. Il tubo di immisione dell’aria (10) è rappresentato disconnesso dal filtro dell’aria ed alla destra troviamo il tubo per il rabbocco dell’olio motore (5), il serbatoio idraulico della rampa (4), il filtro dell’olio motore (3), il filtro dell’olio del differenziale (2) ed il tubo per il rabbocco dell’olio della trasmissione con la relativa asta per la verifica del livello (1). Sul lato frontale del differenziale di sterzo troviamo lo sfiato (15) ed il rabbocco anche in quasto caso con l’asta di controllo del livello(14). Il motorino d'avviamento (13) è alloggiato sotto il lato destro del propulsore mentre la pompa di raffreddamento e l’alloggiamento del termostato si trovano al centro. Il numero 11 identifica il manometro di accumulo pressione che si trova solo nei modelli iniziali.

Ora si può confrontare il disegno precedente del vano motore della versione A1 con questo della versione A2. Vi troviamo lo stesso motore diesel General Motors, ma un un sistema di raffreddamento modificato montato sul portello ribaltabile. Molti degli indicatori per i componenti del motore, della trasmissione e del differenziale sono gli stessi di quelli evidenziati dalla foto precedente. Il tubo di immissione dell’aria (10) è scollegato dal filtro dell’aria ed alla sua destra sono presenti il rabbocco dell’olio motore (5) ed il serbatoio idraulico potenziato della rampa (4). Il filtro dell’olio motore (3) è immediatamente sopra il filtro dell’olio del differenziale (2) mentre il rabbocco della trasmissione con l’asta del livello (1) è ancora più in basso nel disegno. Può essere identificato anche il ventilatore dell’aria (15) mentre sulla parte anteriore del differenziale troviamo insieme lo sfiato (14) ed il tubo del rabbocco con l’asta di controllo del livello (13). Il numero 12 è l’accensione del motore e l’11 è la pompa di raffreddamento e l’alloggiamento del termostato.

Ecco come si presenta il gruppo motopropulsore quando è aperto il solo portello anteriore. Questa è un’altra foto scattata da Ben, e relativa al veicolo dei pompieri di Willits. Sono chiaramente identificabili i tre maggiori componenti del propulsore dell’A2: il motore diesel, dipinto di verde, è a sinistra; il grosso contenitore del filtro dell’aria a destra ed il differenziale di sterzo in basso. Per permettere l’accesso a questo portello, la piastra frontale stabilizzatrice per le operazioni anfibie può essere abbassata o rimossa come nella foto. Una delle aste di supporto della suddetta piastra può essere osservata sulla destra del portello aperto.

Questa è la seconda parte di quattro che esplora l’interno dell’M113 e di alcune sue varianti. Questa foto promozionale della FMC mostra l’interno di un M113 base. In questo caso il supporto ed i sedili per il capocarro ed il caposquadra sono stati rimossi. In fondo nell’angolo sinistro troviamo il posto del pilota con le leve di sterzo, il pannello degli strumenti e gli altri particolari visibili. Immediatamente dietro il sedile del pilota, sopra l’alloggiamento del cingolo sinistro, troviamo l’equipaggiamento radio. Vicino ad esso troviamo il capace serbatoio del carburante che verrà spostato all’esterno nella versione A3 (ed in quelle finali dell’A2). Sul cielo del compartimento, colorato di scuro, possiamo notare il portello superiore che abbiamo visto nella in precedenza parte insieme al suo cavo di rilascio che vediamo pendente. La paratia del vano motore ha un grande portello di accesso visibile nella foto, mentre sull’estrema destra possiamo notare il tubo corrugato di colore arancione del sistema di riscaldamento del vano ci combattimento/carico radiatore dell’equipaggio montato sull’alloggiamento del cingolo destro. Detto sistema è autonomo ed è alimentato dal carburante prelevato dal serbatoio principale e pompa aria dalle griglie poste sotto il pavimento, provvedendo al riscaldamento del compartimento truppa e del posto guida. Le panche per i soldati sono in posizione aperta, ma possono essere sollevate nella posizione chiusa per incrementare la capacità di carico. Sull’estrema sinistra notiamo il cavo di azionamento per l’abbassamento e sollevamento della rampa del veicolo collegato ad una pompa idraulica posta sotto il pavimento.

Questo è l’interno di uno dei veicoli A2 utilizzati dai pompieri di Willets. L’interno non è molto diverso da quelli della versione originale dell’US Army. Una delle scatole di derivazione dell’impianto radio è posta tra il contenitore bianco del periscopio e l’estintore fisso (rosso) del sistema di antincendio del vano motore , il cui circuito è visibile alla destra dell’immagine sul cielo. L’estintore può essere azionato automaticamente dai sensori di calore posti nel compartimento motore, manualmente azionando la manopola su di esso oppure agendo dall’esterno su di una maniglia di emergenza vicino alla zona del Pilota. L’oggetto bianco sull’angolo sinistro che copre parzialmente l’estintore è parte della mensola dello scaffale della radio.

Qui abbiamo un M113 na versione iniziale di cui andremo ad esaminare la configurazione dell’apparato radio collocato sul lato sinistro dello scafo. Il mezzo è del periodo del Vietnam ( foto US Army). La radio è una combinazione AN/VRC-47 composta da un trasmettitore RT-524 (in alto a sinistra), un ricevitore R-442A a due canali (in alto a destra) ed un interfono fissato sotto la mensola per le comunicazioni all’interno del trasporto. Notare come le radio siano montate su supporti elastici in gomma per assorbire le vibrazioni e siano bloccate allo scaffale con delle viti di fissaggio. Alla destra dello scaffale della radio si scorge l’estintore fissato alla parete (già visto precedentemente) e più a destra il supporto vuoto per il periscopio ad infrarossi M19 con le cinghie di fissaggio pendenti. Al disotto del cilindro del sistema antincendio troviamo un contenitore (vuoto) per un’eventuale testa del periscopio di scorta ed un tubo verticale al disotto del quale si trova l’alloggiamento tipico per torcia di tipo americano. Più lontano sulla destra, scorgiamo il pannello degli strumenti ed il sedile del pilota. Nell’angolo superiore destro della foto possiamo notare pendere dal cielo una delle cinghie di sostegno. Un certo di questi appigli è ancorato attorno al perimetro interno del portello superiore del veicolo.

L’equipaggio dell’M113 opera con le radio attraverso una combinazione di elmetti CVC (combat vehicle crew – equipaggio di veicoli da combattimento) dotati di cuffie e scatole di derivazione come la C-2298/VRC illustrate in questo disegno tratto dal manuale tecnico. Per usare la radio, prima deve essere attivato l’interruttore elettrico generale del veicolo per poi accendere l’amplificatore (tipoAM-1780/VRC). Il connettore presente sul cavo dell’elmetto CVC (33) deve essere poi collegato alla presa posta sul fondo del C-2298/VRC. Il cavo contrassegnato da una banda gialla (il più lungo) è invece connesso alla presa con il marchio giallo mostrata sul lato sinistro. Dopo aver assicurato i collegamenti dei cavi, viene regolata la manopola del volume posta sul fondo della scatola (34). Con l’elmetto CVC indossato, tramite il selettore AN/VIC 1 (35) può essere effettuato il check de sistema di interfono con i gli altri componenti l’equipaggio. Per poter funzionare correttamente, il sistema di comunicazione interno ha necessità che l’amplificatore AM-1780/VRC sia acceso.

Un’ altra foto di Ben Wilcox mostra il sedile del capocarro di fronte alla paratia del vano motore. Al disopra di esso possiamo notare la cupola con i vari periscopi M17. Si noti il maniglione posto sulla parte anteriore dell’anello della cupola e la scatola di controllo della radio posta direttamente davanti al sedile. Come specificato precedentemente, questo sedile, così come quello montato alle sue spalle, può essere abbassato od alzato tramite un ammortizzatore visibile sulla sinistra. Tutta la struttura è fissata tramite un perno sul tetto ed uno sul pavimento facilitando la rimozione rapida di tutto il complesso quando necessario.

Questo schema preso dal manuale di un M113A1/A2 illustra la disposizione dei vari equipaggiamenti. Nel disegno l’anteriore del veicolo è a sinistra. L’equipaggiamento indicato sul lato superiore del disegno rappresenta quanto stivato sul cassone destro all’interno del trasporto. Sulla parete posteriore troviamo contenitori per munizioni calibro 12.7mm (2 e 3) e l’estintore portatile (13). Sul pavimento vengono fissati altri cinque elementi, la cui composizione varia in funzione dell’equipaggio e della missione. Questi trovano posto sotto la panca collocata in posizione aperta. Sul pavimento sotto l’altra panca, vicino al cassone sinistro, sono fissati altri contenitori (4), mentre sul cassone trovano posto altre scatole di munizioni calibro 12.7mm (1 e 3) e come la sacca con gli attrezzi principali (7). Lungo la superficie del cassone troviamo il kit di pronto soccorso (8), un supporto per una canna di ricambio della mitragliatrice e munizioni calibro 7.62 mm. Nel riquadro è indicato anche lo spazio addizionale ricavato dallo spostamento all’esterno del serbatoio di carburante effettuato nelle migliorie della versione M113A2 (22).

Dallo stesso manuale possiamo vedere ulteriori dettagli riguardanti la disposizione degli equipaggiamenti posti sulla parete sinistra dello scafo. Il contenitore del periscopio ad infrarossi è identificato dalle sue cinghie di fissaggio 10, 11 e12, mentre la manualistica del veicolo (pamphlet bag) è collocata sopra al pilota. Ritroviamo le cinghie per la canna addizionale della 12.7 (6) e le due scatole di munizioni da 7.62mm (5). Una testa di ricambio di ricambio per il periscopio è fissata sul cassone vicino alla canna di ricambio della mitragliatrice ed immediatamente sopra una torcia per l’illuminazione. Lungo il cassone troviamo altre quattro scatole di munizioni calibro 12.7mm, con un altro contenitore per un periscopio. Nel riquadro (22), è mostrato ancora una volta il contenitore per gli oggetti vari posizionato al posto del serbatoio di carburante nelle versioni M113A2 e M113A3.

Questa è un’immagine di povenienza US Army relativa ad un M113 ACAV in Vietnam con carico tipico, privo del supporto centrale per il sedili del capocarro e del caposquadra. La maggior parte di questi veicoli avevano un equipaggio di soli quattro o cinque uomini, il che consentiva di caricare quanto più possibile negli spazi vuoti incluso sopra e sotto le panche. Il serbatoio del carburante è visibile nella sua posizione originale, le radoi sono sulla mensola a sinistra verso il vano del pilota, taniche di acqua e scatole di materiale vario sono visibili sulle panche laterali ed altri rifornimenti sono accatastati sul pavimento. Nell’immagine i portelli sono aperti.. L’M113 ha dimostrato di essere un mezzo importante e versatile in Vietnam, con l’unico ben noto problema dell’insufficiente protezione dall’esplosione delle mine. Molte foto d’epoca mostrano infatti molti equipaggi seduti esternamente sul cielo del vano di carico fino al momento in cui non era necessario rientrare all’interno. Le piastre in alluminio saldato che costituiscono il corpo del mezzo sono state uno dei maggiori successi dell’FMC. Questo tipo di corazzatura consentiva il contenimento del peso e la conseguente capacità anfibia del veicolo (in abbinamento alla piasta stabilizzatrice anteriore ed ai cingoli utilizzati per la propulsione in acqua), ed era al contempo suffficientemente rigido da non richiedere altri supporti.

Questa immagine, sempre di provenienza US Army, ritrae una interessante vista di un M113 ACAV, durante il conflitto in Vietnam. Di norma la versione ACAV aveva in dotazione la protezione della cupola del comandante e due corazze aggiuntive per le due mitragliatrici poste vicino al portello del vano di carico. Il comandante manteneva la sua Browning calibro 12.7mm, mentre le due (o tre) armi posteriori erano delle mitragliatrici M60. In questo caso la M60 destra è stata sostituita con una ulteriore calibro 12.7mm, senza scudatura. Si noti che il portello del capocarro, in posizione aperta, diventa la protezione posteriore della corazza protettiva della cupola , e come la M60 che copre il posteriore del carro sia montata sull’interno del portello di carico. In secondo piano si può osservare un secondo M113 con un cannone senza rinculo da 106mm montato sul tetto al posto dell’M60. "ACAV" era la denominazione ufficiale riservata agli M113 così modificati appositamente per le unità di Cavalleria, ma siccome i kit di scudatura furono utilizzati per molti veicoli delle varie unità in servizio divenne sinonimo generico per identificare i veicoli con questa dotazione.

Questo disegno è tratto dal manuale dell’M113A1/A2 e mostra l’utilizzo del kit di mitragliatrice da installare sul cielo del veicolo. Sono mostrati alcuni dettagli interni della protezione della cupola e del montaggio dello scudo posteriore della mitragliatrice M60. Come si può vedere lo scudo della mitragliatrice da 12.7mm interferiva con l’apertura del portello del pilota, quindi per permettere l’uscita di quest’ultimo dal portello doveva essere brandeggiata.

Passiamo ora ad analizzare tre interessanti versioni del veicolo: un veicolo da riparazione (Fitter), l’Israeliano Zelda, ed una versione dei pompieri. L’FMC produsse vari tipi di veicolo da riparazione e recupero basati sull’M113 e li vendette a nazioni al di fuori degli Stati Uniti. Molti di questi veicoli includevano un attacco per una gru esternamente sul lato sinistro del cielo. Molti furono anche dotati di kit con una benna ed un verricello interno ("recupero" e "riparazione/recupero") che occupavano la maggior parte dello spazio del compartimento interno. Entrambe le versioni recupero e riparazione/recupero avevano il normale cielo con la cupola ed il portellone rettangolare mentre la versione “da riparazione” aveva un portellone maggiorato grande quanto tutta l’area del compartimento interno dove trovavano posto la cupola ed il portello per l’equipaggio. Questa foto (tratta dall’United Defense FMC/BMY) mostra un veicolo “Fitter” con il portellone aperto. Ne furono costruite più di 500 unità ed erano basati sulle versioni M113A1 ed A2. I cambiamenti rispetto alle versioni normali, oltre al cielo apribile, includevano anche la gru HIAR Speedloader che poteva sollevare più di tre tonnellate fino ad una distanza di 1.67 metri dal lato del veicolo ed un vano di carico abbastanza largo da contenere una intera unità propulsiva. A causa del fatto che l’intero cielo era incernierato e poteva essere aperto, furono aggiunte delle barre intorno alla circonferenza dell’apertura per irrobustire la struttura e fungere da base del cielo stesso. Poteva essere sollevato e spostato fio a tra metri dallo scafo un carico inferiore a 1.300 prima che il mezzo si ribaltasse. Molti di questi veicoli sono stati utilizzati da vari paesi nei battaglioni di manutenzione come veicoli leggeri da riparazione, nei casi in cui fosse necessaria una corazzatura leggera mentre si procedeva alla riparazione di mezzi della stessa categoria.

Un’altra vista dello stesso veicolo mostra il gruppo propulsore sollevato al lato del carro. Il motore è un diesel Detroit da 210hp utilizzato dall’M113A1 e A2. In questa foto possono essere chiaramente visti i longheroni di rinforzo attorno all’apertura sul cielo. Inoltre sulla sommità del motore può essere osservato il tubo di aspirazione (in nero) da collegare al filtro dell’aria montato sul portello del motore, il grande filtro dell’olio principale e la testata del motore.

Questo è un dettaglio ingrandito della foto precedente e che esalta i dettagli all’interno del compartimento. Da notare la panca destra per il personale che è montata in posizione chiusa. Il materiale che si vede stipato dietro la panca stessa sono parti di ricambio per il motore. Il supporto per il sedile del comandante è stato rimosso mostrando chiaramente i pannelli del pavimento. La versione Fitter ha un peso di esercizio (con quattro membri di equipaggio) di circa 12 tonnellate. Per muovere la gru è stata installata un’ulteriore pompa idraulica nel vano motore, collocandola sopra il cambio. Ciascun veicolo ha ancora in dotazione la mitragliatrice calibro 12.7mm per la cupola del comandante con una dotazione di 2.000 proiettili conservati all’interno del mezzo.

Questa è un altra foto della United Defense in cui possiamo osservare un Fitter con un motore Detroit scavalcato da un altro M113. La foto mostra la colorazione verde chiaro del blocco motore, i filtri laterali color metallo e la trasmissione laterale di colore nero. L’interno del vano motore è dipinto di bianco mentre l’interno del portello è verde (Olive Drab) e l’alloggiamento delle ventole in grigio chiaro. Nel veicolo Fitter i comandi che azionano la gru sono collocati alla sinistra del pilota. Purtroppo non ho trovato alcuna foto migliore di questo particolare.

La Forza di Difesa Israeliana (Israeli Defense Force – IDF ), utilizza anch’essa la versione Fitter dell’M113. Gli Israeliani hanno aggiunto dei contenitori addizionali per i pezzi di ricambio e gli attrezzi sia all’interno che all’esterno del veicolo. Anche se la maggior parte delle dotazioni sono collocate in modo standard nelle varie unità i carichi interni ed esterni possono variare molto da veicolo a veicolo. Questa foto mostra i componenti idraulici addizionali per la gru collocati sul lato sinistro del mezzo, immediatamente dopo il serbatoio del carburante. Vediamo il supporto del braccio della gru che corre dal cielo fino alla scatola idraulica ed i vari tubi e controlli della pressione di esercizio. Possiamo anche notare i longheroni di rinforzo intorno all’apertura sul cielo del vano di carico. In questo veicolo il serbatoio del carburante è ancora collocato nell’angolo posteriore sinistro ma i sedili dell’equipaggio sono stati spostati al centro in una soluzione “schiena a schiena”, soluzione tipica degli M113 IDF. Possiamo anche vedere i comandi di guida e la radio collocata sulla sua mensola. Questa foto è tratta dal foglio di istruzioni per il kit di conversione in 1/35 per la versione IDF del Fitter prodotto dalla ditta VLS Corp./US

E parlando di IDF, questa è la foto dell’interno di uno dei loro trasporti truppa (NAG'MASH), chiamati ZELDA dai soldati. La prima cosa che potete notare, simile alla versione Fitter è che anche lo Zelda ha la disposizione centrale per i sedili per la truppa, liberando così le pareti dello scafo per collocare equipaggiamento e munizioni. In questo caso i sedili sono di tipo individuale e non del tipo panca, la staffa principale dei sedili è fissata su di un grande contenitore. La parte sinistra del compartimento include il serbatoio del carburante, l’estintore e le radio con i contenitori per le munizioni sotto. Sul lato destro troviamo vari contenitori per le munizioni, le batterie e le staffe per i treppiedi delle mitragliatrici nonché le dotazioni dei soldati.

Questa è un’immagine ravvicinata dei sedili centrali di un altro Zelda in cui possiamo osservarne i dettagli. Ci sono cinque posti per lato ed al termine dell’insieme è posto il sedile del capocarro che può essere regolato in altezza per utilizzare la cupola. Le panche “schiena a schiena” condividono lo stesso schienale. Notare anche la scotola dell’interfono (in alto) e le staffe per il contenitore del periscopio. Il grande portello sul tetto è in posizione aperta così come per la cupola del capocarro. Questa e le prossime foto sono pervenute ad AFV INTERIORS grazie a Mike Duguay e Thomas Antonsen.

Qui abbiamo un altra foto di Mike riguardante il lato sinistro del compartimento di un altro Zelda. Questa volta sono ben visibili i dettagli della radio (RT-524?) ed i compartimenti per le scatole di munizioni per la mitragliatrice. L’Esercito Israeliano (IDF) utilizza la più grande flotta di M113 al di fuori degli Stati Uniti, con più di 5.000 unità in servizio. Ci sono molte foto di M113 su Internet, un buon sito e quello di Peter Lau, Unofficial Singapore AF Armour Homepage, con un paio di foto interessanti dell’interno dei loro M113.

Come citato prima, Ben Wilcox ci ha inviato alcune foto dell’interno di un M113A2 in configurazione antincendio in uso dalla Squadra di salvataggio di Willits, California. Ci può essere qualche interesse ad effettuare questa conversione, quindi ho incluso alcune delle foto di Ben. Le prime tre mostrano l’esterno e le ultime due l’interno del veicolo. Praticamente, il N° 5499 trasporta un grande serbatoio d’acqua nel suo vano di carico, collegato tramite una pompa a due idranti montati sul cielo all’esterno. A parte queste due dotazioni l’interno è uguale a quello di un M113A2. La piastra frontale è stata scollegata dal supporto ed abbassata per permettere l’accesso al vano motore. Sul cielo vediamo i due idranti rossi e l’avvolgimento del tubo montato sull’angolo destro.

Dall’alto può essere visto il portello del pilota (del tipo standard) con la predisposizione per il periscopio M19 ad infrarossi. Anche la cupola del capocarro è di serie ma al posto della mitragliatrice troviamo l’idrante. Un faro alogeno addizionale è montato sulla corazzatura frontale ed una sirena è posta esternamente sul cielo del vano di carico tra le griglie di aspirazione e di scarico.

La parte posteriore del cielo mostra dove passano i tubi e la collocazione dei relativi avvolgitori sull’angolo posteriore destro. Si noti che il flusso dell’acqua va dal cielo verso la pompa e poi viene direzionato verso un collettore che la distribuisce ai tubi. Recentemente un lettore mi ha avvisato che la piccola tanica gialla è il contenitore della schiuma che viene addizionata all’acqua un attimo prima di essere emessa dagli idranti. Apparentemente, non può essere stivata all’interno del veicolo perchè nella sua forma concentrata la schiuma è altamente caustica e reagirebbe anche con l’aria in caso di fuoriuscita causando problemi di respirazione al pilota. Notare anche che le altre dotazioni standard poste sul cielo, come la cupola del ventilatore verso il posteriore ed il tappo del serbatoio nell’angolo sinistro.

Adesso siamo all’interno del veicolo. Guardando dietro il sedile del capocarro possiamo notare che il contenitore dell’acqua occupa la maggior parte dello spazio interno. Si noti il tubo proveniente da tale serbatoio e la cupola del capocarro senza uno dei periscopi M17. La conduttura che vediamo sulla sinistra e che esce dal tetto sulla destra della cupola mentre quella che si vede sulla sinistra fuoriesce sul lato sinistro del cielo più indietro. Questo veicolo insieme agli altri appartenenti ad un lotto di M113A2 furono acquistati per essere impiegati nella lotta contro gli incendi negli aspri territori boscosi della California, e particolarmente nelle aree sterrate dove i tradizionali veicoli ruotati avevano difficoltà a muoversi.

Questa foto mostra, grazie alla rampa posteriore abbassata, il grande serbatoio per l’acqua. Di nuovo si possono notare gli allestimenti di serie cui sono stati aggiunti una lampada alogena e dei catarifrangenti rossi. Grazie a Ben per aver messo a disposizione queste immagini. Sembra che non ci sia limite all’utilizzo dell’M113, soprattutto se si considera che il prezzo originale per un veicolo completa era di soli 22.000 dollari.

Dopo la pubblicazione delle prime tre parti del profilo dell’M113, Doug Kibbey mi contattò e mi offrì alcune foto scattate ad un ACAV in azione nella provincia di Hau Nghia, Vietnam, nel 1972. Doug in quel periodo era il comandante del veicolo G-71, del gruppo 'G' Troop del 2/11th ACR. Quelle che vedete sono le sue foto personali, con una didascalia minima inserita per illustrare i dettagli, tanto le foto parlano da sole. La scritta sullo scudo della mitragliatrice, 'Medicine Man's Head Shoppe' (Negozio dell’Uomo della Medicina), si riferisce al fatto che Doug trasportava nel suo veicolo il personale medico ed il suo equipaggiamento. La scritta sulla corazza frontale,"I'm a Drug Store Track Drivin' Man" ( Sono il conducente del furgone della drogheria) è riferita alla stessa cosa. Inoltre effettua un gioco di parole sul titolo di un duetto cantato da Joan Baez tratto dall’album di Woodstock (ma non incluso nel film), "He's a Drug Store Truck Driving Man". La ‘faccina sorridente’ applicata sull’elmetto era un adesivo inviato a Doug dal fratellino di una sua amica, collocato anche per indicare il suo perverso senso dell’humor.

Questa è una vista della 12.7mm del capocarro con le scudature ed altro equipaggiamento.

Ancora vista della zona della cupola del capocarro.

Questa è una delle M60 installate sul G-71. Una delle cose più critiche in dotazione ai G.I., non presente nella foto, era l’isetticida per respingere gli attacchi degli insetti (specialmente formiche) che cadevano a mucchi dagli alberi nella jungla. Inoltre esistevano solo il machete e l’interfono come estreme difese per le liane “aspetta un attimo” che rischiavano di strangolare i membri dell’equipaggio durante l’attraversamento della foresta dovuto alle grida “aspetta un attimo, aspetta un attimo” lanciate dalle vittime.

Questa foto presa dall’interno mostra la base della cupola del capocarro. Doug non ricorda di alcun M113 nella sua unità che ancora avesse come dotazione standard il sedile del capocarro. Questo era dovuto al fatto che viaggiare all’interno del veicolo era indesiderato ai più. Molti comandanti usavano come sedile una placca imbottita posta di traverso all’apertura della cupola, con i soli piedi all’interno del veicolo e sfruttando il maniglione orizzontale come punto di appoggio per i piedi per ruotare la torretta che non era servoassistita.

Questa foto riprende sempre la stessa zona, ma da un altra angolazione. Possiamo notare sempre l’apertura della cupola del capocarro. Le cassette di munizioni sono allineate sul pavimento insieme alla sua arma individuale, la sacca ed l’elmetto CVC con la “faccina sorridente”.

Qui il portello del pilota è visibile aperto ed attraverso l’apertura possono essere osservati alcuni degli strumenti a sua disposizione.

La postazione del pilota è molto simile a quella che abbiamo visto negli altri M113A2.

Questo è ciò che si vede del compartimento interno guardando attraverso l’apertura del portello posto posteriormente sul cielo dello stesso, con la parte anteriore del veicolo sulla destra. Si vedono pendere due cinghie di sostegno nell’angolo destro in alto della foto. Le cassette di munizioni allineate in basso possono contenere di tutto, dalle munizioni, all’esplosivo C4 fino alle bombe a mano. Il contenitore di polistirolo era uno di quelli che contenevano i rarissimi gelati distribuiti per via aerea, normalmente usato o come frigorifero oppure capovolgendolo e praticando un foro sul fondo come….toilette! La dotazione medica era trasportata nelle casse di legno sul pavimento e, non visibili, in alcuni contenitori all’interno del veicolo.

Qui possiamo vedere un paio di barelle (sospese sulla destra a delle catene - lato sinistro del veicolo) per il trasporto dei feriti (o dei caduti) ed utilizzate anche come giaciglio di fortuna da du membri dell’equipaggio. Attraverso la porta posteriore aperta (la rampa è chiusa) possiamo vedere il veicolo per il trasporto munizioni M548 con un tenda attaccata sul posteriore. I miei ringraziamenti vanno a Doug Kibbey per aver messo a disposizione le sue foto e per aver condiviso i ricordi del periodo di combattimento dentro uno di questi veicoli durante il suo viaggio in Vietnam.




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Questo articolo è una traduzione della versione originale pubblicata su AFV INTERIORS di Francesco D'Aniello, ed è stato cortesemente concesso per la pubblicazione su Modellismo Più da Mike Kendall ed AFV INTERIORS Web Magazine. This article is a translation of the original English version from AFV INTERIORS, and is provided only by permission of Mike Kendall and AFV INTERIORS Web Magazine.

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