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La Campagna in Africa Settentrionale vista dagli Italiani
Argomento: Generale : Visti per voi Data: 11/1/2005
Una bella analisi delle operazioni italiane in Nord Africa nel 1940-42.


Aurore: Alberto Bongiovanni
Titolo: Battaglie nel Deserto
Pagine: 328
Edizione: Mursia, Milano 2003

Uno studio accurato anche se non di grandissima leggibilità, denso com’è di nomi e dati, sulla guerra nei deserti di Libia dal 1940 al 1942, esclusa quindi la campagna di Tunisia.
L’autore ha deciso di raccontare soprattutto la storia del nostro sforzo bellico in Africa Settentrionale e lo fa partendo da considerazioni storiche e geografiche sul teatro di operazioni che molto utilmente aiutano a inquadrare i problemi di conduzione delle operazioni e preparano il suo esito finale, a noi sfavorevole.
Altrettanto importante l’appendice nella quale sono raccolti una serie di documenti in grado di far percepire, nella loro gravità la scarsa preparazione e la mancanza di comprensione delle nostre gerarchie politico-militari di quello che significava una guerra moderna.
Sullo sfondo ancora una volta la scarsa lungimiranza politica e il pressapochismo militare del nostro comando supremo e di Mussolini stesso.
Particolarmente interessante e ricca di particolari la prima parte nella quale viene trattata in modo molto preciso e documentato la campagna italiana della fine estate 1940 e le effimere conquiste territoriali poi volatilizzatesi nei mesi successivi con la grande ritirata culminata con la resa a Beda Fomm della X Armata.
Meno riuscita mi è parsa la seconda parte dell’opera, che tratta dell’arrivo del corpo di spedizione tedesco e del generale Rommel, verso il quale l’autore non nasconde un certo scetticismo e antipatia, dovuta forse anche al fatto che l’autore cpmbattè contro i tedeschi nel corpo italiano cobelligerante.
Nonostante il modo poco lusinghiero con cui viene presentato, tuttavia Rommel si ritaglia una figura di condottiero e di soldato che contrasta in modo lacerante con i maneggi degli alti comandanti italiani come Cavallero e Bastico, due fulgidi esempi di soldati politici, perennemente a disagio nel condurre una guerra moderna e non poco responsabili della sorte di alcuni reparti italiani distrutti a El-Alamein, a cui fu di fatto impedito di ritirarsi. Assieme a Graziani e Badoglio nella prima parte del libro, sono i veri protagonisti in negativo del libro. Un’ interessante parte iconografica, forse un pò succinta, completa il libro la cui lettura è caldamente consigliata.

 

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