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Skif - BMD-1P; 1/35
Argomento: Veicoli militari : Visti per voi Data: 10/6/2004
Il BMD-1 è uno dei sistemi d’arma più innovativi che siano mai usciti dai cantieri dell' unione Sovietica ed ancora oggi risulta come uno dei progetti dal concetto più affascinante che siano mai riusciti ad entrare in produzione.


 

(foto di proprietà della Skif Models)

Le forze d’assalto aviotrasportate sovietiche, o VDV (Vozdushno Desantnye Vojska), sono state istituite nel 1930s e da subito considerate una forza d'elite. Sin dai primi combattimenti della seconda guerra mondiale, fu subito evidente la necessità di supportare queste truppe con dei mezzi blindati adeguati. Tentativi di fornire loro "carri volanti” come i carri T-60 o che potessero essere lanciati con i paracadutisti furono inutili. Nel dopoguerra, i Sovietici svilupparono il piccolo ASU-57 con un cannoncino anticarro da 57mm potente, ma con una protezione decisamente inadeguata. Sucessivamente l’ ASU-85 più potente ma anche più pesante circa 16 tonnellate,risultò poco adatto al trasporto delle truppe e anche difficile da trasportare. Nel frattempo fu sviluppato anche il veicolo per trasporto truppe BMP con cannoncino da 73mm, ed un nuovo progetto fu presentato dai progettisti della fabbrica di Volgograd come “object 915” sotto le direttive del leggendario Comandante Generale paracadutista Vasiliy F. Margelov. L’”object 915” era un veicolo leggero che usava la torretta e il sistema d’arma completo del BMP su un telaio progettato apposta per poter essere paracadutato. Il comandante Margelov sviluppò anche il sistema denominato Kentavr (Centaur) in grado di utilizzare paracadute e razzi frenanti per far discendere più dolcemente i veicoli pesanti.
Nacque così il BMD-1 (Boyevaya Mashina Desanta) ovvero veicolo da combattimento aerotrasportato con capacità anfibie, un mezzo da 8 tonnellate che può essere paracadutato, il mezzo fornisce una protezione (anche se strettini) per sette uomini e fornisce alle forze aerotrasportate, una buona potenza di fuoco di copertura contro le forze di retroguardia. Il BMD-1 entrò in servizio nel 1968 e rimase operativo fino al 1985, quando è stato aggiornato alla versione BMD-1P. La versione P differisce da dai primi modelli di produzione per l’impiego di nuove attrezzature radiofoniche, nuovi sistemi di visione e dalla sostituzione del sistema missilistico anticarro 9M14 Malyutka ATGM (AT-3 SAGGER) con un nuovo supporto per il 9M111 Fagot o 9M113 Konkurs (AT-4 SPIGOT (piolo) o AT-5 SPANDREL(pennacchio)). Il BMD-1P può essere sbarcato o aviolanciato a seconda delle necessità da aerei tipo AH-12, IL-76, An-22 da una altezza compresa tra 300 e 1500 m. Non necessita di particolari azioni di disinbragamento e può perciò essere messo in ordine di combattimento pressocchè immediatamente. Il nuovo mezzo utilizza un motore diesel da 240 cv., per aumentare la mobilità, il telaio è dotato di sospensioni pneumatiche regolabili che possono essere registrate in modo da fornire una luce libera al suolo variabile da 100 a 450 millimetri (più bassa per attrezzarlo per il lancio e più alta per transitare su terreni particolarmente accidentati). Furono sviluppati in seguito nuovi modelli, il BMD-2, con un cannone 2A42 da 30mm simile a quello nel BMP-2 ed il BMD-3 ma non hanno raggiunto lo stesso grado di popolarità e diffusione quanto il BMD-1/1P.
Il BMD-1/1P è stato utilizzato in combattimento in Afghanistan e Chechnya con l’Unione Sovietica e la Russia e in Kuwait con l'esercito iracheno. Specifiche tecniche Peso - 7,6 t Equipaggio - 2 + 5 Lunghezza - 5,34 m Larghezza - 2,63 m Altezza - 1,650 m Velocità max - 61,0 km/h Velocità max in acqua - 10,0 km/h Motore – diesel 6 cilindri da 240 cv Il Modello Kit No. 223; BMD-1P; 350 pezzi (150 in plastica verde verde oliva chiaro, 192 in plastica nera e 8 in ottone fotoinciso); Il modello rappresenta la versione pù recente di BMD1 la 1P con le ruote forate ed i lanciamissili AT-4/AT-5 nella parte superiore della torretta
La scatola si presenta con il solito disegno del mezzo "in action". La consistenza del cartone usato invece è un po’ scadente come per le precedenti recensioni. Il modello si compone di quattro stampate modellate in una plastica morbida verde chiaro, più quattro stampatine in plastica nera per i cingoli maglia a maglia, le parti in plastica sono caratterizzate da parti piacevolmente dettagliate e anche di una certa finezza.
I segni degli esttrattori sono per la maggior parte sull’interno dei pezzi e così ci eviteranno lunghe operazioni di stuccaggio, non ho trovato svergolature dei pezzi ma purtroppo alcuni ritiri che andranno stuccati ma tutto sommato niente di complicato e facilmente risolvibile. Come nel BMP3 una gradevole sorpresa è stato scoprire che sono forniti anche alcuni dettagli per gli interni, non ci sono molti particolari ma sicuramente una buona base di partenza, la torretta viene fornita con il suo cesto, molto spartano e con il sedile per il cannoniere non c’è, invece, nessun dettaglio del sistema di caricamento automatico. Gli altri dettagli degli interni comprendono i sedili per il pilota-meccanico e gli altri cinque membri d’equipaggio. Se decidete di montare i vari portelli in posizione aperta, ricordatevi che si dovranno dettagliare le parti interne poichè poco dettagliate.







Istruzioni:
Il foglio istruzioni è abbastanza chiaro in quattro lingue Russo, Inglese, Tedesco ed Ucraino. Le fasi di montaggio sono suddivise in sette sezioni sufficienti per assemblare gli oltre 350 pezzi comprese le singole maglie dei cingoli.

Cingoli:
I cingoli sono in plastica e includono 192 maglie anche se ce ne serviranno solo 174. se decidete di costruire un mezzo nella configurazione di lancio, ricordatevi di riprodurre sui cingoli molta onda, gli stessi sono sottoposti automaticamente al tensionamento mano a mano che il veicolo si solleva sulle sospensioni. Scafo inferiore: Come al solito lo scafo inferiore è suddiviso in più parti e i lati includono anche in fianchi dello scafo superiore. Gli attacchi delle sospensioni sono ben rappresentati, ma le stesse non saranno di facile allineamento visto che i perni hanno soltanto una superficie sagomata molto piccola. Questo ci offre, però, la possibilità di posizionare il mezzo all’altezza che più ci aggrada tra i 100mm (2,8mm in scala) e i 450mm (12,8mm in scala) con poco sforzo.

Scafo superiore:
Lo scafo superiore presenta una bella incisione e gli interventi di dettaglio saranno molto pochi ad esempio le canne delle due mitragliatrici ai lati dello scafo che sono mancanti, tutti i portelli sono forniti come parti separate, in modo che gli interni siano parzialmente visibili, certo a questo punto sarà necessario dettagliare il tutto con i materiali più appropriati.



 Torretta:
La torretta è ben dettagliata ma suggerisco di sostituire la parte terminale del cannone da 73mm con un pezzo di tubetto di plasticard od ottone oppure sostituire il tutto con uno in alluminio tornito della Model Point. Come accennato chi volesse potrà dettagliare l'interno con il sistema di caricamento automatico anche se non si vedrà molto dal portello. Il basamento del lanciarazzi è un po' spartano e puo essere dettagliato meglio. Non è incluso nel kit nessun munizionamento o razzo di riserva per i sistemi d'arma.

Fotoincisioni:
Il modello viene fornito con otto parti di ottone fotoinciso, due sezioni di piastre antiscivolo da incollare nella parte posteriore del veicolo, le due griglie di sfiato dello scarico del radiatore del motore, le due piastre frangi flutti e le due protezioni dei fari. La qualità è decisamente grossolana e le griglie non sono forate completamente e quindi consiglio vivamente l’acquisto del set di fotoincisioni della Eduard dedicata a questo modello che include anche dettagli del cesto di torretta, degli interni dei portelli, parafanghi e dettagli per il lancia missili.



Decal e colorazioni:
Il foglio decal include insegne per tre versioni differenti anche se come per gli altri modelli recensiti si tratta esclusivamente di una serie di numeri bianchi. Sono inoltre incluse le insegne delle Guardie ed il paracadute alato, distintivo dei VDV. Sono previsti due schemi di mimetizzazione a tre-toni, il secondo particolarmente accativante e uno verde uniforme tipico dell'esercito sovietico, i colori fanno riferimento solo a quelli della Humbrol e dovremo perciò fare qualche conversione se desideriamo usare qualche altra marca. Conclusioni: In generale, questo è uno dei migliori kit della SKIF da me visti sino ad ora, con l’aggiunta delle fotoincisioni Eduard costruiremo un modello sicuramente conforme agli ultimi standard e avremo diverse possibilità per la costruzione di un bel diorama magari accompagnadolo con dei parà VDV della Dragon o della ICM con i loro caratteristici berreti blu.
Moreno Giacomello

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