Il
Guardia Pretoriana
Argomento: Storia : Antica Data: 9/10/2009
Questo articolo si prefigge di tracciare una breve storia della Guardia Pretoriana nell'esercito romano.


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Il figurino è stato dipinto da Carlo Salvemini ( ca65) che mi ha gentilmente concesso l'uso delle immagini


La tunica sopra la corazza viene rappresentata in un bassorilievo chiamato Arco di Claudio da cui il figurino sembra tratto.

La colorazione blu è plausibile esattamente come rossa o bianca.

La Guardia Pretoriana aveva come compito la protezione del sovrano e veniva considerato un corpo d’elitè all’interno dell’organizzazione militare Romana. Solo i soldati più valenti e fedeli venivano arruolati in questa particolare specialità dell’esercito. Come noto nessuno poteva entrare armato nel “Pomerio” ovvero l’antico solco tracciato da Romolo durante la fondazione di Roma. Unica eccezione era rappresentata dalla guarnigione di Roma, composta da circa diecimila uomini li stanziati, di cui le unità più conosciute sono appunto le coorti pretoriane ( altri uomini erano addetti alla sicurezza interna e alla gestione degli incendi ed erano i Vigili di Roma ). Le radici della guardia pretoria vanno cercate fin nell’età repubblicana quando non era insolito che personaggi di spicco arruolassero, a titolo personale, una guardia privata addetta alla protezione del committente. Le prime forme organizzate della guardia si creano sotto Caio Giulio Cesare, Ottaviano, suo successore, crea stabilmente le “Cohortes praetoriae”.        
Ottaviano, divenuto imperatore con il nome di Augusto, formalizza la costituzione della guardia, forse dopo un attentato alla sua persona, siano nel 27 o nel 26 a.C. In questa prima organizzazione molto probabilmente furono inquadrati i veterani della battaglia di Perugia ( 41 a.C.) combattuta contro le truppe di Pompeo Magno quale premio per la loro fedeltà allo stesso Ottaviano. La loro presenza nell’Urbe aveva un ruolo polico molto forte, e nel corso dell’Impero più di un imperatore subì destini diversi decisi proprio dalla Guardi Pretoriana, e un ruolo di polizia “speciale” ai fini di evitare congiure. La Guardia pretoriana era comandata da due Prefetti ( Prefetti del Pretorio) dipendenti direttamente dall’imperatore, ogni coorte aveva poi un Tribuno e sei Centurioni. Durante il regno di Tiberio ( successore di Augusto), che va dal 14 al 37 d.C., la figura del pretoriano è affermata e consolidata, il trattamento era molto più favorevole rispetto ai legionari tradizionali sia nella durata del servizio sia nella paga percepita. Il ruolo prestigioso di guardia di palazzo e la vicinanza ai centri di potere aumentò il peso politico di queste coorti fino a decidere il destino di diversi imperatori ( Quasi tutti gli imperatori appena nominati aumentavano la paga ai pretoriani o ne disponevano dei premi particolari per legare la loro fedeltà). I Pretoriani si batterno con onore in diverse occasioni, guidati da Germanico nella battaglia di Idistavisio contribuirono a sconfiggere i Germani di Arminio in quella che fu la rivincita dopo la sconfitta di Teutoburgo ( 9 d.C.).

Equipaggiamento:


Essendo formazioni impiegabili in battaglia queste coorti dovevano avere un’equipaggiamento non dissimile da quello di un legionario tradizionale. Possiamo pensare che vi fossero due uniformi a disposizione, una da fanteria pesante da utilizzare in battaglia e un’uniforme leggera da parata. Altre distinzioni si possono fare in base alle specialità di appartenenza, fanteria o cavalleria, ed in base al periodo storico di riferimento. L’alta uniforme, quando quindi erano di scorta all’imperatore, era legata alla tradizione; elmo di foggia montefortina ( Elmo utilizzato dai legionari dell’epoca di Cesare) con una lorica hamata ( cotta di maglia) proprio per rappresentare la continuità con l’epoca Repubblicana. Lo scudo utilizzato è ovale e convesso, differente dallo scudo rettangolare utilizzato dai legionari. Le armi offensive erano invece le stesse ( Gladio, pugio e pilum). Si può ipotizzare che esistesse anche una serie di armi da “parata” utilizzate nelle cermonie ufficiali. Questa ipotesi si basa sull’analisi dell’arco di Claudio del 51 d.C. in cui i pretoriani sono rappresentati con un’uniforme differente, qui vengono rappresentati con un elmo di tipo attico con un cimiero molto pronunciato, questo poteva essere di crine di cavallo o di piume in genere rosso o blu.Non sono pervenuti però reperti per avvalorare questa ipotesi. Sempre dal bassorilievo di Claudio si desume che, in alcuni casi, la corazza è di tipo muscolare ( Bronzo o Cuoio) e la tunica è indossata sulla corazza ( come nel caso del nostro soldatino a cui, a mio avviso, è liberamente ispirato ), il colore della tunica poteva essere bianco o rosso ( ma su questa ipotesi ci sono diverse interpretazioninon tutte in accordo ). Durante le campagne militari l’equipaggiamento era simili a quello dei legionari, creste e piume erano in genere bianche. Il vessillo che portavano su scudi e bandiera era lo scorpione ( in onore al mese di nascita di Augusto loro fondatore ). Le unità di cavalleria erano equipaggiate in maniera differente, la cotta di maglia era preferita poichè limitava meno i movimenti , lo scudo in genere poligonale con l’emblema dello scorpione dipinto. L’elmo, di particolare pregio, era quello distintivo della cavalleria. La tunica in genere bianca. Lancia ( contus ) e spada lunga ( spatha) completavano l’armamento offensivo. Finimenti e bardature dei cavalli erano di qualità superiore per sottolineare la differenza tra guardia pretoria e semplici legionari. Nel III secolo, sotto l’impulso della componente barbarica dell’esercito, l’equipaggiamento cambia; al posto della lorica segmentata vi è ora una corazza a scaglie metallica ( detta lorica squamata,in realtà già presente nelle truppe romana fin dall’epoca di Marco Aurelio) che sottolinea l’influenza dell’oriente sulle truppe romane. Tutto l’equipaggiamento diventa più difensivo, il pilum viene sostituito da una lancia con carettere difensivo a il gladio, arma da combattimento corpo a corpo, da una spada lunga in stile barbarico. Verso la fine della sua esistenza ( 300 al 312 d.C.) gli equipaggiamenti diventano meno pregiati, evidente simbolo di decadenza dell’Impero, Costantino sciolse la guardia e la sostitui con contingenti germani o alani ( evidentemente si fidava più dei barbari che dei concittadini ).  

Un ringraziamento a Carlo Salvemini per aver gentilmente fornito le immagini del suo ottimo lavoro.                                                                                                                                
 

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