Le cattive frequentazioni rovinano l'esistenza. Cerco di inculcare questo concetto a mia figlia ma poi ci casco io.
Quando ho provato a fare gli interni del T34 mi ha dato una grossa mano il nostro Gigitank, fornendomi una mole inarrivabile di documentazione.
Purtroppo ho dovuto constatare che il nostro è un subdolo. Essendosi ormai intrecciata quella che io pensavo essere un'amicizia (anche se al momento solo mediatica) ne sono conseguite delle "chiacchierate".
Nel corso di tali chiacchierate il subdolo ha cominciato a lanciarmi frasi apparentemente innocue tipo
"Bhe' ma il T34 non è il solo carro sovietico interessante..."
"Ci sono un sacco di carri e semoventi interessanti..."
"Perchè fare sempre i soliti Panzer che li hanno fatti in tutte le salse...?"
"Modelli se ne trovano, costano anche poco...."
Detto fatto mi sono lanciato su e-bay (in senso metaforico se no sai che botto...) e ho preso un Vickers non meglio identificato, un BT7 (chi l'ha mai sentito nominare?) un SU 76M (altro illustre sconosciuto) e forse un altro ma ancora non so.
E il subdolo sempre a dirmi (poi effettivamente, bisogna riconoscerlo, mantiene le promesse) "Non ti preoccupare, te la do io la documentazione...".
Ieri sera mi ha scaricato un paio di megaultragigabait di documenti sul SU 76M e così mi sono deciso ad aprire la scatola.
La marca è Maquette, made in democratic Russia, ma con un evidente imprinting sovietico che vado a descrivere.
Innanzitutto le stampate: non sono le solite squallide stampate monocolori. No. Cinque stampate, cinque colori diversi di plastica e secondo me anche cinque diversi tipi di plastica.
Credo sia un omaggio al riciclaggio delle materie plastiche, speriamo non tratte dai cassonetti di Cernobyl.
Di smaccatamente sovietico c'è poi la soliditá : lo spessore della plastica del fondo (nero) e delle fiancate (grigio azzurrino) è tale che se si moltiplica per 35 lo spessore dei pezzi ne esce fuori una corazzatura in plastica riciclata sicuramente piú efficiente di quella del mezzo reale.
Il fondo e i fianchi incollati insieme con un paio di litri di Tamiya tappo verde e tirate in testa al gatto hanno prodotto un inconfondibile "toc" (ed un conseguenziale miaaaooo) sintomo evidente della robustezza del prodotto. Danni al pezzo nessuno.
Montato un po' a secco comunque dimostra una certa vaga somiglianza con le foto inviatemi dl subdolo Gigi.
In compenso ha i cingoli maglia a maglia (beninteso con la plastica con il colore personalizzato).
Da quel che ho letto qua e là sembra che il mezzo fosse assai gradito dagli equipaggi, di facile manutenzione e sufficiente robustezza, tanto da meritarsi nomignoli affettuosi come "Puttana" "Puttanella" e "Ferdinando culo nudo" (quest'ultimo pare con riferimento al fatto di essere completamente privo di protezione dietro). Non sono nomignoli del tutto eleganti ma del resto gli equipaggi non li sceglievano al Bolscioi.
Pare che col suo pezzo da 76 e i suoi 46 km/h facesse secco facilmente un Pz IV, mentre per affrontare un Panther doveva cercare di metterglisi di lato.
Le mimetiche possibili creano l'imbarazzo della scelta: verde (eventualmente con la solita imbiancatura invernale). Un buon 50% dei pezzi piccoli è da rifare stante la loro spiccta somiglianza con i residui essiccati delle mucose nasali. Hanno il vantaggio di poter essere utilizzati in piú ruoli, tanto non somigliano a nessun pezzo in particolare.
Il mezzo (Stebi apri le orecchie) portava 60 colpi e la scatola ne fornisce una gran quantità anche se, confrontati con quelli che mi ha fatto Stefano, fanno venire le lacrime agli occhi. Comunque mi sembrano utilizzabili in qualche diorama come paracarri.
Nonostante ciò ho deciso di farlo, così mi sono creato una campagna personale come stimolo. Chi vivrà vedrá .
Che dire: highly recommended
Sono graditi gli incoraggiamenti.....
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Paolo Del Manzo