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Libro |
Generale di brigata
Registrato dal: 23/3/2004
Interventi: 1478
Da: Stato Pontificio
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Livello: 32
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[lib]Squad-Cop.jpg[/lib] N. Pignato Italian Armored Vehicle of World War Two – Squadron/Signal Publication, Carrollton, Texas, S.U.A., 2004. 64 pp. La lingua italiana, non solo per gli inevitabili effetti della globalizzazione, ma anche per lo scarso peso che ha purtroppo il nostro paese da oltre mezzo secolo sulla scena mondiale e le conseguenze delle guerra perduta, è poco conosciuta all’estero, e pertanto minima è la diffusione delle nostre pubblicazioni specializzate e la conoscenza della nostra storia. Queste considerazioni hanno indotto Nicola Pignato a sintetizzare, in questo agile volumetto Èdito dalla benemerita Squadron Signal del Texas, la produzione nazionale in fatto di mezzi blindati e corazzati dal 1940 al 1945. I lettori vi troveranno, dopo una breve panoramica sulla produzione e sugli aspetti operativi, le immagini, spesso inedite, di tutti quelli che furono impiegati in quegli anni sui vari fronti, per un totale di un centinaio di fotografie (alcune a colori), stampate molto chiare ed accompagnate da una trentina di profili, anch’essi a colori e quasi tutti assai ben eseguiti dagli artisti della Squadron. Qualche inevitabile svista, di cui l’autore si scusa sebbene non ne sia responsabile, e che è dovuta alla celerità con la quale la Casa editrice arricchisce mensilmente il proprio catalogo, non appanna la freschezza di questo lavoro, alla portata di tutte le tasche e che per i modellisti e gli appassionati del ramo costituisce un’autentica miniera di notizie e curiositá . All’estero, esso servirà almeno a far conoscere meglio questo particolare aspetto della nostra storia militare, contribuendo forse a sfatare la leggenda, propagandata da qualche minus habens (ma purtroppo ancora diffusa come tanti luoghi comuni), secondo la quale gli italiani contrastavano gli Sherman con i carri veloci. Buona lettura, o almeno guardate le foto Maurizio Bartoli -- Maurizio Bartoli |
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» 31/8/2004 21:55 |
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Re: Libro |
WebCoso
Registrato dal: 26/4/2004
Interventi: 23459
Da: Fiano Romano
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Livello: 84
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La lettura è davvero molto piacevole, così come il guardarne figure . Un'opera sintetica, ma che allo stesso tempo fornisce una ottima panoramica sui nostri mezzi! Un ottimo complemento per la biblioteca di ogni "carrarmataro". Ciao Fabio -- Le infallibilità muoiono, ma non si piegano (G. Garibaldi) Il saggio coltiva Unix e Linux, Windows si pianta da solo... |
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» 31/8/2004 22:01 |
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Re: Libro |
Coordinatore
Registrato dal: 15/4/2004
Interventi: 1350
Da: Granducato di Toscana
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Livello: 31
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Premetto che la recensione è opera di Luciano Maffeis, fra l'altro anche nostro recensore ufficiale.
La Squadron Signal ha pubblicato un "in action" dedicato ai carri della serie M curato dal Dr. Nicola Pignato, socio del CRS. Una introduzione descrive dapprima l'interesse che si era venuto a creare nel secondo decennio del 1900 nel nostro Paese verso i mezzi corazzati, e poi la realizzazione dei diversi carri, dapprima quelli leggeri ed in seguito quelli medi ed i loro derivati. La pubblicazione è incentrata sui modelli che vanno dall'M11/39 sino all'M15/42 ed ai loro derivati, semoventi e carri comando, ed è corredata da numerose immagini alcune delle quali, almeno per me, inedite, molte tratte dagli archivi Luce ed alcune di esse sono davvero "in action". Nelle pagine sono contenuti altresì dettagli dell'organizzazione delle compagnie dei carri M e dei gruppi semoventi, oltre a disegni relativi a particolari ed accessori dei carri, nonchè indicazioni dei colori utilizzati ed ai loro riferimenti al Federal Standard; una pagina è dedicata alle insegne e alle targhe. Vorrei richiamare l'attenzione invece sui disegni a colori, come sempre di Don Greer illustratore principe della Squadron Signal: la prima di copertina, tra l'altro il "biglietto da visita" di una pubblicazione, è desolante: l'M13/40 dell'Ariete in Nord Africa è spoglio e "rassegnato" con un capocarro che, ai margini di un combattimento, indossa la bustina e si fuma la pipa; in quarta di copertina troviamo invece un buon M11/39 ed un semovente da 75/18 addobbato con un martinetto sul parafango anteriore. Non voglio sembrare ipercritico ma era sufficiente osservare le fotografie contenute nel fascicolo per trarre la giusta ispirazione. Meglio invece, tutto sommato, quelle delle pagine centrali con la citazione di un esemplare tedesco che, almeno fuori dai confini nazionali, non guasta mai. La pubblicazione del Dr. Pignato è sicuramente interessante, soprattutto se si vorrà privilegiare il contenuto nei confronti del contenitore, e sarebbe piacevole che possa avere un seguito, magari con un "in action" che completi il panorama dei mezzi cingolati e ruotati, corazzati e non, che sono stati utilizzati dall'esercito italiano nel secondo conflitto mondiale.
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» 1/9/2004 00:02 |
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