Io posso raccontare poco di interessante.
Venerdì ho raggiunto con moglie e figlia il seguente accordo sindacale: sabato mattina shopping a Milano, pomeriggio Voloire.
Siglato l'accordo e dopo aver scarpinato per l'incredibile, eccessivo numero di negozi che ci sono a Milano, verso le 15, con pacchi e pacchetti, siamo arrivati in caserma.
Prima visita al reparto "mercantile" dove ho visto il nuovo Alpa Flight 1/48: il Cant Z 506. Bellissimo, ma a 180 euro.
Sguardo alla famiglia e stoica decisione di giudicare eccessivo il prezzo per un modello di aereo, "che poi ne hai già tanti da fare....".
Salita al salone superiore dove erano esposti i modelli.
Ambiente salotto '800, via vai di ufficiali e visitatori (ma le sciarpe da ufficiale sono impallidite? Io me le ricordo blu Savoia, adesso le vedo celestine, bruttarelle. Non vorrei fosse uno dei troppo numerosi sistemi idioti per difendere le istituzioni democratiche e repubblicane combattendo la notoria pericolosità di ... un colore).
L'illuminazione, offerta dai ricchi lampadari della sala è sicuramente d'atmosfera ma forse leggermente scarsa per i modelli.
D'altro canto, pensare a quella bella sala sciupata dalla presenza di piantane o neon ...
Insomma, direi che, dato l'ambiente, sia stata fatta la scelta migliore.
Presenti moltissimi modelli terrestri, di cui molti (almeno a me che non sono un esperto) sembrano veramente belli. C'erano alcuni L3 in scala 72 che avrei rubato. Mia figlia mi ha ingiunto di fargliene uno.
Pochi gli aerei, però fra quelli l'81 di Gera.
Non sono in grado di giudicarlo, essendo un genere non paragonabile ai soliti kit in plastica o resina, ma una categoria a sè stante. Direi che è affascinante e che non lo si può certo giudicare pensando al numero esatto di portelli presenti sull'ala o cose del genere.
Poi l'idea di un aereo che è venuto fin lì ... in aereo, da tanto lontano, mi colpisce.
Esaurita la visita ai modelli ridiscendo alla sala "mercantile" per un ultimo sguardo di commiato al 506 dell'Alpha, e qui, sorpresa, vengo travolto dall'abbraccio caloroso del nostro Webmaster che mi ha riconosciuto dalla foto segnaletica sul sito.
Mi porta nel piazzale della caserma (da come si muove non si capisce se sia lui ospite dei militari o i militari ospiti suoi) a farmi vedere uno Sherman e, soprattutto, un 75/18 semovente, del quale parla come se fosse la sua automobile personale.
Io ho sparato un paio di stupidaggini (tipo chiedere se era un carro-comando nonostante l'evidente presenza dell'obice in casamatta) ma spero siano passate inosservate e che non abbiano fatto precipitare sotto lo zero la mia quotazione.
Una chiacchiera tira l'altra, il tempo passa e vengo raggiunto da mia figlia che mi richiama all'ordine.
Raggiungiamo di nuovo la sala "mercantile" e, mentre presento Fabio a mia moglie, mia figlia mi fa presente che, se ritirassi il mio veto all'acquisto di alcune migliaia di gadgets visionati nel corso dello shopping mattutino e da lei giudicati indispensabili, potrebbe esprimersi favorevolmente all'acquisto del 506, mettendo in minoranza l'opposizione.
Non le chiedo dove, a 14 anni, abbia appreso questi sistemi mafiosi di voto di scambio, ma alla fine, per farvela breve, esco con il 506 e, per sovrappeso, un 202 con le insegne di Lucchini.
Durante il viaggio di ritorno apprendo che, mentre chiacchieravo nel piazzale con Fabio, le fanciulle sono riuscite a mettere in crisi il corpo di guardia chiedendo di poter usare un bagno.
Apprendo anche che mia moglie, un bel po' di anni fá , era affascinata da Raimondo e Piero d'Inzeo e che, nonostante l'assoluta incompetenza, non perdeva mai una gara ippica in televisione.
Poi un "tu non mi hai mai fatto un inchino così ..." sul quale, in mancanza di argomenti da opporre, ho preferito calare le palpebre fingendo un improvviso attacco di sonno (eravamo in treno ... tranquilli)
Ciao
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Paolo Del Manzo