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FINITO ! Ju 87 R2 1/48 Airfix agg. finale e termine dei lavo |

General der Flieger
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Ecco il mio kit per la campagna Junkers Ju 87R-2/Trop T6+DP 6./St.G 2 “Immelmann” Tmimi Libia estate 1941 Flown by Lt Hubert Pölz Junkers Ju 87R-2/Trop T6+DP 6./St.G 2 “Immelmann” Tmimi Libia estate 1941 Flown by Lt Hubert Pölz Il maggior difetto dei Ju 87 serie B era l’isufficiente range, il massimo che si ottenne fu una portata di 600 km con il B2, per questo fu creata la serie R,( dove R sta per Reichweite: Range o se volete grande autonomia). L’R1 fu sviluppato dal Ju87B-1 ed esteticamente erano uguali ma aveva in più due serbatoi da 150lt internamente ad ogni ala, nello stesso tempo esteriormente portava due serbatoi supplementari da 300lt però riempiti sino a 295lt; tutto questo peso portò alla riduzione di peso della bomba ventrale, infatti ne fu usata una da 250Kg. Con questa configurazione la portata era di 1400Km, ideali al pattugliamento ed attacco in alto mare. L’R2 invece deriva dal B2 ma senza i serbatoi interni alari, altre modifiche riguardavano il sistema di alimentazione e gli apparati radio. Versione ideata prevalentemente in funzione antinave, furono prodotte diverse varianti, dal Ju 87 R-1 al Ju 87 R-4, con differenze di dettagli, ma tutti con un comune armamento la solita bomba da 250 kg e serbatoi supplementari sganciabili. Gli R2 di ultima produzione avevano una ulteriore protezione intorno al mitragliere posteriore, il mast d’antenna ventrale fu rimosso ed al suo posto fu collocata un’antenna Peil G.IVD/F a loop protetta da una protezione in plexigas a forma di goccia sotto il trave centrale delle ali ; nello stesso tempo fu equipaggiato con un FuG 25 IFF che era associato ad un’antenna flessibile sotto la fusoliera all’altezza del pannellino del vano di pronto soccorso. Storia della mimetica: La prima fotografia dello Stuka "Serpente" fu pubblicata da nel 1976, che identificò l'aereo come un Ju-87R (Reichweite) a lunga gittata ma non si azzardò ipotesi sull'unità, rimarcando solo il contrasto tra RLM 79 e 80 nel motivo mimetico. L'immagine era piccola e ripubblicata diversi anni dopo in un formato più grande ma leggermente ritagliato, fu postulato che l'aereo apparteneva a 6./St.G 2 e aveva la lettera individuale Cäsar (C). Tuttavia, era raffigurata solo la parte anteriore dell'aereo a prua della cabina di pilotaggio, e per i successivi trent'anni i profiler ed i modellisti, affascinati dal più colorato e noto di tutti gli Stuka, avrebbero speculato sul suo aspetto generale. Il ministero dell'Aeronautica tedesco non prevedeva operazioni nel Mediterraneo e quindi non aveva previsto inizialmente versioni tropicalizzate (Trop) dei suoi velivoli o una livrea desertica; di conseguenza, i modelli dei primi Stuka da schierare in Nord Africa conservavano ancora il loro mimetismo europeo originale: lo standard di RLM 70 nero-verde (Schwarzgrün) scheggiato in grandi macchie angolari su uno sfondo verde scuro di RLM 71 (Dunkelgrün), con RLM 65 azzurro (Hellblau) inferiormente e sui carrelli. Gli Stuka furono schierati in Sicilia nel gennaio 1941, da dove gli aerei della II./St.G 2 danneggiarono gravemente sia la portaerei britannica HMS Illustrious che l'incrociatore HMS Southampton, che dovette essere affondato. Il mese successivo, il Gruppe fu trasferito in Libia. Ad aprile, erano in produzione i colori RLM 78 (Himmelblau) celeste e RLM 79 giallo sabbia (Sandgelb), sebbene i frammenti di vernice per queste tonalità non compaiano nel Farbtontafel che accompagnava i regolamenti di servizio ufficiali (L.Dv. 521/ 1) pubblicato nel novembre dello stesso anno. Piuttosto, sono stati emessi come frammenti di vernice sciolti da incollare su una pagina bianca nella tavola dei colori. Il verde oliva RLM 80 (Olivgrün) non compare nei regolamenti, il che suggerisce che la tonalità non è stata inviata ai produttori di aeromobili ma rilasciata direttamente ai depositi di manutenzione o alle unità di prima linea per l'applicazione sul campo, il che consentirebbe di variare i modelli a seconda alla quantità di vegetazione in una determinata posizione geografica. Quindi, gli aerei ancora nel mimetico splinter europeo furono sovraspruzzati, con Giallo Mimetico italiano e solo RLM 79 quando fu disponibile disponibile; non è certo se anche le superfici inferiori siano state dipinte in un grigio azzurro italiano o se l'originale RLM 65 azzurro sia rimasto intatto. Gli studiosi sostengono che gli Stuka mantennero il loro schema europeo fino a quando non poterono essere ridipinti in fabbrica e che, poiché non era pratico dipingerli nel deserto, devono essere stati revisionati nei depositi in Sicilia e in Italia. Viene citata anche una direttiva datata metà aprile 1941 rivolta ad un deposito della Luftwaffe nel Tirolo austriaco per quanto riguarda la conversione di aerei tropicali nelle nuove tonalità RLM 78/79/80 e l'imminente consegna di RLM 78/79. Lo storico Axel Urbanke non era d'accordo su questo, presumendo che questi colori non siano stati introdotti fino alla fine del 1941, quando L.Dv. 521/1 è stata emessa. Con gli aeroporti condivisi con gli italiani, sostiene piuttosto che fosse più probabile che nel frattempo fossero stati utilizzati i loro colori mimetici. Solo nel 2005, in un articolo di Urbanke, una fotografia appena pubblicata ha permesso di vedere l'aereo nella sua interezza. Il codice dell'unità non era T6+CP, come avevano ipotizzato tempo prima gli studiosi Held e Obermaier, ma T6+DP, ed il serpente, invece di essere rosso e bianco come spesso raffigurato, aveva segni color sabbia dorati più tenui. Questo Ju-87R-2 Trop apparteneva allo St.G 2 ed era di stanza sulla costa libica a Tmimi, da dove forniva supporto a terra e attaccò le navi alleate nel Mediterraneo durante la seconda metà del 1941 (come immaginato nella ricostruzione sopra) . Held e Obermaier(altri studiosi) sostengono che l'aereo fosse pilotato dal tenente Hubert Pölz del 6./St.G 2, che aveva partecipato all'affondamento dell'HMS Auckland al largo di Tobruk nel giugno 1941 e in seguito aveva ricevuto la Croce di Cavaliere e foglie di quercia sul fronte orientale , dopo aver volato più di mille sortite per sopravvivere alla guerra come Gruppenkommandeur. Quando l'aereo fu ridipinto nell'estate del 1941, le parti inferiori rimasero probabilmente in RLM 65 e le superfici superiori in Giallo Mimetico; in quel periodo esisteva quattro tonalità di questa tinta, ciascuna contrassegnata da un numero e fornite alla Regia Aeronautica italiana da quattro diversi produttori. La sfumatura precisa quindi è incerta, ma per dipingere le superfici superiori il piano superiore è stato utilizzato un Giallo Mimetico 4 più scuro, schizzato con Giallo Mimetico 3, un colore più chiaro del giallo sabbia RLM 79. Poiché è stato applicato direttamente sullo schema europeo, si può ancora distinguere l'originale motivo a splinterverdi delle sezioni che non sono state spruzzate eccessivamente. Anche il serpente bianco e rosso non ha l'aspetto che di solito è nei profili, il che è ragionevole, visto che una creatura così vistosa difficilmente avrebbe migliorato la mimetizzazione dell'aereo. Per la cronaca solo un altro Stuka è noto per avere un design così straordinario:il T6+AN. Il kit intonso  La sua Galleria Ettore
[ Modificato da Michele Raus il 20/12/2021 09:26 ] -- |
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» 13/12/2021 11:23 |
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Re: Ju 87 R2 1/48 Airfix...e si inizia ! |

General der Flieger
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Buongiorno Ho finalmente iniziato il montaggio del "Serpentone", a proposito il rettile era raffigurato su entrambi i lati , le foto storiche sono inequivocabili. La prima cosa che ho fatto è stato preparare le parti principali del cockpit: il traliccio delle ali su cui posa la "vasca" centrale e le paratie laterali; ho incollato quello che dovevo ma al momento della colorazione maschererò le fotoncisioni precolorate; l'unico dubbio che ho è se usare l'RLM02 Grau del 1938 o quello del 1941, leggermente più scuretto; a fronte del discorso fatto sui colori tdeschi fatti non arrivati sul campo di battaglia nel 1941, in presentazione del kit, penso di usare quello del 1938. Cmq ecco la prima foto Successivamente ho fatto un test di montaggio senza colla per vedere l'effetto finale...... Ovviamente è da studiare tutta la cavetteria relativa, principalmente intorno all'apparato radio, ma questa sarà fatta dopo; la prossima foto mostra alcuni particolari che ho preparato a parte. Il prossimo step sarà di dare una leggera mano di primer spray per poter in seguito far aderire bene sulle parti metalliche la vernice acrilica, ma lo vedrete in seguito.....Buona Giornata! Il suo Album Ettore -- |
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» 20/12/2021 09:03 |
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