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Re: Antonino in Africa col CR.42AS |
Generale di squadra aerea
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Da: Riccione
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Livello: 65
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Grazie Michele. La galleria sta qui: LINK GALLERIAPer le foto del kit e delle stampate devo rimandarvi a quando avrò liberato il tavolo, con il Tornadone nel mezzo è impossibile trovare spazio! Nel frattempo, se non disturba, vorrei continuare con la storia: dunque come accennato nel primo posto i piloti del 160°Gruppo non amavano le bombe che riducevano l'autonomia e e la velocità dei loro biplani senza garantire una buona possibilità di centrare gli obbiettivi. Tuttavia occorreva fare di necessità virtù e in particolare a partire dal 13 novembre 1941 il Gruppo venne chiamato in difesa dell'avamposto di Gialo assediato dagli inglesi. Antonino in particolare attaccò una colonna meccanizzata del 29°Reggimento blindato sudafricano. La missione fu ripetuta anche il giorno successivo con impiego di bombe da 100 kg, questa fu una delle missione più lunghe mai volate da Antonino, ben 140 minuti, subito dopo l'attacco ai mezzi blindati fu a sua volta preso di mira da caccia inglesi, per sfuggire agli aggressori fu costretto a buttarsi in picchiata e a scappare volando a pelo delle dune di sabbia. |
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» 14/12/2021 06:42 |
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Re: Antonino in Africa col CR.42AS |
Maggiore
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Da: CUNEO
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Buongiorno Paolo, ho avuto modo di leggere il libro, molto bello, complimenti. Seguo con interesse il tuo lavoro. Saluti, Maurizio -- |
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» 14/12/2021 13:03 |
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Re: Antonino in Africa col CR.42AS |
Generale di squadra aerea
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Da: Riccione
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Quote: Buongiorno Paolo, ho avuto modo di leggere il libro, molto bello, complimenti. Grazie di cuore Maurizio! Mi fà molto piacere fare la conoscenza con un lettore reale (su carta) ogni tanto! |
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» 15/12/2021 06:48 |
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Re: Antonino in Africa col CR.42AS |
Generale di divisione
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Da: Ancona
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Naturalmente seguo anch'io e, sperando di non essere invadente, a conferma del rudimentale e coraggioso metodo di bombardamento... …mi faccio sotto al comandante di gruppo, gli indico il bersaglio, questi mi fa cenno di si, mi volto verso il mio gregario e gli faccio un rapido segno col capo, vuol dire allontanati, lui esegue e cosi’ gli altri. La formazione si allunga, si snoda in fila indiana. Il primo apparecchio esegue un lento rovesciamento e picchia giu’, io e la mia squadriglia lo seguiamo, il bersaglio e’ molto sotto di noi, un fortino pressoche’ ottagonale, piccolo, maledettamente piccolo. Cominciare ad inquadrarlo da tremila metri vuol dire buttarsi quasi in candela e non e’ facile tenere l’aeroplano in perfetta mira. Un piccolo errore e’ commesso dal comandante, siamo andati troppo sopra l’obiettivo mentre saremmo dovuti andare avanti per poi fare una buona rovesciata. Ora, per centrare il fortino, il maggiore va sempre piu’ in candela, addirittura entra in vite e per stargli appresso mi accade lo stesso. Intorno a noi c’e’ il fuoco, la mia squadriglia e’ allungata dietro di me in assetti piu’ o meno regolari e viene giu’ a piombo. Usciamo dalla vite, siamo ormai ad un migliaio di metri, ho in mano la leva di sgancio, sette, sei, cinque, duecento o chissa’ quanti metri, solo che ora il fortino mi sembra enorme, erutta fiammate mentre sento la vibrazione disperata del mio aereo sottoposto ad una sollecitazione che i suoi progettisti mai hanno immaginato. Vibra come una bestia, forse una bestia impaurita ma va giu’, sgancio e comincio a richiamare, vedo nero, la cloche e’ dura da tirare come una vanga piantata nel terreno…. Da ‘I Falchi del Deserto’ di S.Flaccomio 1963 testo accluso per mera discussione modellistica -- CiaCiao, Lamberto - Indice e qui sotto link a storie e modelli della mia Africa '40-'42: |
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» 15/12/2021 10:42 |
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Re: Antonino in Africa col CR.42AS |
Generale di squadra aerea
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Da: Riccione
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Livello: 65
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altri aftermarket: fotoincisioni Eduard per il sedile, cui aggiungerò la catenina da gioielliere che non ho fatto in tempo ad aggiungere sul modello precedente e maschere per ruote e canopy, sono vecchio e quando posso risparmiare un poco di tempo ne approfitto molto volentieri. Ultimo aftermarket le decals, Alps Printed da un amico, le stesse del modello precedente perchè pare che Antonino amasse il 3, o fosse identificato con questo numero nella sua Squadriglia, infatti tutte le foto di CR,42 e G,50 nella sua collezione mostrano solo il 3, inoltre dietro alle foto, anche quelle senza aerei ma con solo piloti, è vergato a matita un 3, come dire: copia per il numero 3 = Antonino Malavasi. |
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» 20/12/2021 08:33 |
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Re: Antonino in Africa col CR.42AS |
Generale di squadra aerea
Registrato dal: 9/3/2014
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Da: Riccione
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Livello: 65
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In attesa di scartare "il modello di Natale" ho messo mano al Falco per la Campagna d'Africa. Una volta montato il cockpit ho optato per una tecnica nuova: ho dipinto il tutto in Metallic Black Tamiya. Il ragionamento che ho fatto è questo: gli AS erano gli stessi velivoli usati l'anno prima in Grecia, sicuramente passarono per la revisione, la tela fu sostituita, ma eravamo in guerra, chi mai si sarebbe preso la briga di smontare tutto il cockpit per ridipingerlo? Quindi per dare un aspetto più vissuto alla cabina e, soprattutto ai tubi in acciaio, sono partito da un colore canna di fucile che contrasterà meglio con il grigio azzurro degli interni rispetto al normale alluminio. sul metallico ho steso dapprima una bella mano di lacca per capelli, ma che profumo! Poi il grigio azzurro chiaro di MRP. A questo punto ho potuto applicare le decals 3D. Queste hanno avuto bisogno di acqua molto ma molto calda per staccarsi dal foglio di supporto, poi è stato molto semplice: le ho incollate con la colla ciano Rocket senza fumi nella loro sede che era stata lisciata e privata di ogni dettaglio prima del montaggio. poi ho fatto bollire altra acqua e immergendoci un pennello a setole dure ho cominciato a grattare, soprattutto sul pavimento in zona stivali e sul sedile dove strisciavano le catene poi ho aggiunto le fotoincisioni per le imbottiture sedili e le cinture, le catene Eduard invece sono state sostituite con quelle che mi regalò Ferdiando pr la Campagna Egeo.. |
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» 23/12/2021 06:17 |
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