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L'altro giorno, colpa di un buono sconto sulla e-baia, mi sono accattato pure questo:
Dopo l'exploit di SBS che ha prodotto due favolosi M.C.72 e P.c.7 in resina (quest'ultimo egregiamente costruito da pixi ultimamente, se non sbaglio), ora la AMP ucraina ha iniziato a produrre una sua serie di modelli in plastica ad iniezione dei velivoli della Coppa Schneider.
Per ora oltre al P.c.7 e al Supermarine S.5 in 1/72 hanno in commercio anche gli stessi soggetti e un M.C.72 in 1/48! Mi dicono che il M.C.72 di AMP in 1/48 sia la miglior riproduzione dello stesso mai realizzata (ma non garantisco dato che dal vivo non l'ho visto)
In ogni caso il piccolo P.c.7 sembra un bel kit, molto semplice ma ben fatto. Maggiori info a seguire.
io ho appena iniziato il fratello maggiore in 48, ma complice anche il fatto che non ho assemblato il motore col relativo castello che avrebbe probabilmente aiutato a rendere piu' solida e allineata la parte frontale della fusoliera, dovro' tappare delle grosse voragini. in generale i riferimenti per gli incastri sono del tutto assenti e presumo che non sarà affatto facile montare correttamente le alette anteriori
una spece di Luna Rossa , anche se il Pegna non fu il primo ad adottare questo sistema l'idea venne all'ing.Forlanini di sostenere il battello in moto non per azione statica del fluido nel quale è immerso , ma per reazione dinamica su apposite superfici che determinano la completa emersione dello scafo , progetto poi rivisto con modifiche alle alette dai fratelli Meacham , ma a livello aviatorio seppur continuarono gli studi con brevetti del 1904 , rimasero a livello di esperimenti , fino ad oggi con la nostra splendida Luna Rossa
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Per quei soldi hai fatto un affare. L'ho visto a prezzi ben maggiori e forse li vale anche. Da grande appassionato di Trofeo Schneider io ho preso l' SBS e sono riuscito a trovare interviste e scritti dell'ing. Pegna che tracciano in dettaglio lo sviluppo dell'aereo e i problemi incontrati durante la progettazione e il collaudo. Mentre i problemi di cavitazione delle alette, o foils come li chiamiamo adesso, erano stati risolti, fu la macata soluzione dei problemi generati dal trasferimento del moto dall'elica marina a quella aerea che decretò la fine del progetto PC-7. Sarebbe servito più tempo, ma era proprio quello che mancava. E comunque se anche il PC-7 avesse volato bisognava vedere se la sola finezza aerodinamica poteva avere la meglio contro la potenza dei motori dei Supermarine S.6. Bisogna ricordare infatti che il "Pinocchio" aveva un motore con soli 800 cv, non molti per gli idrocorsa dell'epoca.