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Re: Nuovo M42 75/18 Italeri |

Generale di divisione aerea
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Ragazzi, purtroppo questa discussione viene fuori ad ogni "novità " della Italeri. Secondo me la Ditta nostrana sbaglia a pubblicizzare come "nuovi" o "100x100 upgraded mould" i suoi vecchi kit, a cui ha cambiato solo la confezione o poco più. Si sta giocando la poca credibilità che le è rimasta... Il nostro hobby è diventato sempre più elitario e i modellisti sono, per la grande maggioranza, persone ultracinquantenni smaliziate che non amano perdere tempo e altri soldi con kit di 50 anni fa, quando, allo stesso prezzo o poco più, trovo di molto meglio in giro... Riguardo al discorso costi, non è possibile pensare di vendere contando solo sul ristretto mercato nazionale, ma, come fanno tutti, e come si è sempre fatto, bisogna stringere accordi con i produttori stranieri e magari vendere kit fatti all'estero, integrandoli con nuove decals, istruzioni migliorate, accessori... E infine sviluppare qualche "vero" kit nuovo, da far realizzare anche in Cina o in Russia e commercializzare anche con altri marchi. È per esempio quello che ha fatto la Fiat, che non è più il brand delle utilitarie piene di piccoli problemi di qualità, ma una multinazionale che, come gli altri, si muove sui mercati esteri con prodotti magari realizzati dove più conviene.
Ciao Gianfranco Pesola
Ci
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» 11/9/2020 11:59 |
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Re: Nuovo M42 75/18 Italeri |

Colonnello
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Ho dei dubbi sul fatto che, allo stesso prezzo, si trovino in giro kit del semovente 75/18 molto migliori. Non sono esperto di 1/35, ma in 1/72 è certo che un modello in resina supercurato costa molto molto di più di quelli in plastica "di serie". A parte il fatto che la resina non è per niente un materiale identico alla plastica dei kit, spesso le produzioni artigianali sono piene di imperfezioni/bave, ecc. Insomma, penso siano prodotti e mercati ben diversi. E ritengo che il produttore che usa la resina lo fa per restrizioni tecniche ben precise, non per libera scelta. Per i costi, non penso proprio che Italeri faccia i conti solo sul mercato nazionale. Poi leggo spesso di modelli di origine Italeri reinscatolati da qualcun altro, sul quel piano un pò si muove. Purtroppo il prodotto "nazionale" italiano nei carri non è il Tigre od il Panther, ma l'M13/40 o il semovente. Un pò difficile che abbiano lo stesso "appeal" all'estero, ma pure in Italia. Comunque mi pare assodato che con l'M42 un miglioramento/cambiamento c'è stato. Vedo che le critiche adesso non sono più sulla congruenza versione/dettagli, ma sulla qualità/finezza (di cui Albert ci spiegava una possibile ragione). Permettimi anche una parola sulla Fiat, anche se c'entra poco: bah, ha perso totalmente il treno dell'elettrico/ibrido (non solo lei in verità), se questo è avere lungimiranza io sono Napoleone (però prima di Waterloo... ).
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» 11/9/2020 12:24 |
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Re: Nuovo M42 75/18 Italeri |

Generale di divisione aerea
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Da: Foggia
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@ Galimba: il mio discorso sull'esistenza di alternative migliori era in generale, non riguarda solo il semovente M40 75/18 (anzi, M41..). Non volevo ripetermi, ma secondo me non è corretto pubblicizzare come completamente rivisto e corretto un vecchio kit a cui hai solo aggiunto un paio di stampate per i cingoli maglia a maglia e le ruote, prese da un altro kit sempre vecchio. Il riferimento è alla mia esperienza fatta con il Pz. Kpfw. IV ausf H nella Campagna Ro.Ber.To. di qualche anno fa. Riguardo al 75/18, esiste il kit Tamiya allo stesso prezzo (parlo sempre di 1/35) che non è più quello vecchio, giudicato inferiore all'Italeri da modellisti esperti ma molto diffuso all'estero (ci sono molti lavori di modellisti stranieri su internet con base di partenza il kit giapponese), ma un kit COMPLETAMENTE RIFATTO nel 2008. Stando alla recensione su IPMS U.S.A. (in genere molto affidabili), è stato rivisto il dettaglio, rifatte le sospensioni, migliorati gli attrezzi, ecc. Per i cingoli è stato eliminato il vinile e sono stati inseriti cingoli in plastica del tipo a sezioni e maglie, una soluzione forse meno sofisticata rispetto ai laboriosi cingoli a maglia singola ma decisamente migliore rispetto al vinile. Per i particolari più piccoli c'è una lastrina di fotoincisioni. Scrivo questo non per fare pubblicità, ma come esempio di "maggiore impegno" della Casa giapponese nel rimodernare i suoi vecchi kit. Per la Campagna Animals sto montando il Tiger I e posso testimoniare (ho fatto anche un piccolo report fotografico...) che Tamiya ha fatto un kit nuovo, anche se il suo vecchio kit anni '60 è ancora venduto in giro (a prezzo inferiore).
In definitiva, come ha scritto anche Pierpaolo, il problema non è tanto l'insistenza nel vendere kit vecchi, ma nel volerli pubblicizzare come novità solo per aver cambiato le decals o poco più.
Ciao Gianfranco
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» 14/9/2020 08:22 |
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Re: Nuovo M42 75/18 Italeri |

Capitano
Registrato dal: 18/1/2020
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Da: Monteleone d'orvieto
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chiedo scusa se entro in campo al 89 ...minuto della partita ma poiche sto provando a autocostruire in 1/10 un semovente 75718 M40 in cartoncino. il problema nr. uno di un produttore di scatole di montaggio riguarda la prospettiva del nr. si pezzi che "pensa" di vendere in un arco di tempo di massimo 3-4 anni, questo sia per ammortizzare gli investimenti sia per valutare e creare il mercato attorno al modello per poi ampliare la gamma con mezzi similari del epoca e nazione. purtroppo come su "quasi" tutti i prodotti italiani, sopratutto "rimasti in proprieta" italiana, cose o oggetti strettamente legati al panorama italiano hanno al estero un mercato molto ma molto di nicchia. quardate Voi quanti produttori si scannano tra loro su carri/aeri/soldatini etc tedeschi o americani., italia ? bel paese ma nonostante nostra storia ricca di anedoti ma non sempre chiara e molto travagliata, sembra rimasta una pagina di storia da trovare solo nei "supplementarii". se guardate i maggiori mercati commerciali tipo usa e germania , si vede che loro vedono solo nella storia scontri del ww2 in nord europa e pacifico con qualche curiosita russa. italia e nord africa sono poco presi di considerazione. un po come nella realta di allora della guera. oggi poi per ragioni ecconomiche quasi tutti stampano in cina anche perche la si fanno gli stampi e la chi li fa, si assume anche l incarico delle lavorazioni di produzione. tenere conto che sovente i vari marchi commerciali si scambiano lotti di produzione commercializzandoli poi nelle loro confezzioni, cambiando magari dekal o qualche particolare. purtroppo do a Voi ragione che certi marchi sbagliano di molto "pubblicizzando una novita" quando essa non lo e affatto !!! il modellismo oggi e un misto tra ricerca storica e passione dei dettagli, e non piu un asseblare una scatola di montaggio per avere un "circa" assomigliante come lo era tempo fa. ma ritengo che oggi per volere quanto si voglia si debba ricominciare da una filosofia del " rifare quanto si ha" poiche li sta la differenza cui "alcuni" aleggiano per dimostrare la propria abilita. critichiamo quanto ci viene offerto dal mercato, ma non distruggiamo tale mercato. un po come un film, visti quelli di una volta allora; ci affascinavano, rivisti oggi ci lasciano sorridenti o delusi per la qualita delle ricostruzioni storichno , ma tali film eranon per tutti non solo per gli esperte.!! detto: anche per divenire un modellista esperto, da qualche modello (magari semplice) si deve pur cominciare col farsi esperienza. poi, dopo......ognuno ci mette la propria maestria. salutoni marco
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» 14/9/2020 16:09 |
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Re: Nuovo M42 75/18 Italeri |

Tenente Colonnello
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Da: Torino
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Ciao Gianfranco Ti devo dire che rigurado alla Tamiya, anche lei publicizzato come un nuovo kit ristampato per l'M13/40, non è vero in realtà ha cambiato qualche stampo. Avevo il kit originale del 1973 e la ritampa degli anni 2000 (non c'è l'anno sullo scafo ma il codice 35296) ha cambiato poche cose, peccato che il kit già in partenza aveva 1.000 difetti, in scala sbagliata riapetto a ITALERI e BRACH MODEL, montaggio impropio e sbagliato per il tipo dimezzo, con dei particolare inesistenti bullonature mancanti. (Esempio i bulloni sono esgonali conici nel kit un punto di plastica). Inoltre non è un M40 ma un M41, errore già commesso anche dall'ITALERI nel 1976. Grazie a Nicola Pignato che ha messo in letteratura la storia dei carri medi e ai libri dei fratelli Andrea, Antonio Tallillo e Daniele Guglielmi sono riuscito a ottenere un buon modello. Purtroppo quando ho iniziato il montaggio del Tamiya NON SAPEVO cosa mi apettava, sentito anche i preziosi consigli del compianto Fabio D''inzeo ho iniziato il montaggio cercando di renderlo il più possibile simile al vero. Ho dovuto rifare circa l'85% del kit, quindi immagina che ho due scatole avanzate, quest'impresa l'ho resa pubblica scrivendo il post dall'inizio della lavorazione con un resoconto dettagliato. La mia opinione è che sia il primo che l'ultimo kit Tamiya che ho acquistato non valgono per un nome di una cosa così blasonata. Ci ho messo più di 6 mesi di lavoro. Poi all'estero è molto gettonato, si divertono, d'altro canto il modellismo è un hobby e serve per rilassarsi, che differenza c'è tra un M40 e un M41 e/o M42 tanto è un carro, invece ci sono altri che abbinano la storia al modello e quindi richesiamo uno studio profondo. Se vuoi un consiglio i nostri Model Victoria e Brach Model anche se sono in resina sono assolutamente MIGLIORI. P.S. Sempre per il montaggio ho comprato l'M14/41 dell'Ittaleri che ho usato come guida, questa volta è la versione giusta, si può fare ma devono migliorare i bulloni e cambiare i cingoli. Sia Santo FRIULMODEL che li fa il metallo bianco è sono perfetti... Saluti e buona vita |
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» 14/9/2020 19:55 |
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