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Re: Bentley 4,5 L Blower 1/24 Heller |

Colonnello
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Innanzitutto i miei complimeni ad Alberto per la magnifica realizzazione che sta portando avanti; una resa spettacolare della meccanica e la carrozzeria non è da meno. Poi scusatemi questo lungo, e personale, OT ma rivedere questa auto, sia pure in scala, mi ha riportato indietro alla tarda primavera del 1977: lavoravo in Inghilterra e abitavo in un paesino di 300 abitanti nell'Oxfordshire, su una sponda del Tamigi. Una domenica mattina, mentre tentavo di sistemare il giardino davanti casa, che dava sulla strada per Oxford, sento avvicinarsi un'auto più rumorosa dell'ordinario e mi vedo passare davanti per l'appunto una Bentley 4,5 litri con compressore: alla guida un uomo in giacca di pelle e caschetto di cuoio e occhialoni, accanto una donna vestita allo stesso modo (si capiva che era una signora perché annodato al collo aveva uno svolazzante foulard). Sembrava una scena di un film. Qualche settimana dopo, mia moglie ed io decidiamo di andare a provare un ristorante che stava ad una decina di chilometri da casa nostra e che avevamo notato perchè era in un punto magnifico, direttamente sulla sponda del Tamigi e con un bel prato che scendeva fino al livello dell'acqua. Arrivati al parcheggio, riecco lì la Bentley: non potei fare a meno di rimirarmela da vicino facendoci un paio di giri attorno. E poichè dal tavolo che ci diedero potevo vederla dalla finestra finii col guardare più la macchina che i piatti che ci servirono. Il cameriere che ci serviva ci sentì parlare in italiano e si "svelò": era marchigiano ed era lì da qualche anno e subito commentò sul mio interesse per l'auto, indicandomi solo con un movimento degli occhi il tavolo a cui era seduta un'attempata coppia: i proprietari della 4,5 litri che, mi aggiunse, erano clienti fissi di tutte le domeniche, che abitavano in un "manor" (che risultò non lontano da dove abitavo io) ma non seppe dirmi come si chiamassero. Le domeniche successive provai ad intercettare il passaggio dell'auto munito di macchina fotografica ma senza successo. La rividi passare più volte, ma sempre mentre ero senza macchina fotografica. E a quel ristorante non tornammo più: ne avevamo trovati altri, meno belli ma decisamente migliori. Scusatemi ancora, ma la canizie comporta un forte attaccamento ai ricordi. Michele |
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» 30/7/2020 15:46 |
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