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Re: Parasaurolophus sp., Cretaceo sup., kit Tamiya 1:30 circ |
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Temo di no, come ho già detto mi sono occupato principalmente di artropodi, non di dinosauri... so ben poco degli spinosauri. No, fino agli anni '70 nessuno avrebbe pensato che i teropodi fossero pennuti, perché questi animali erano ancora considerati tutti eterotermi, come i rettili. Anche se i reperti fossili di penne e piume già erano noti: ma le tracce o non venivano notate per nulla (se non sai cosa e dove cercare spesso non trovi, se non per pura fortuna e anche allora difficilmente lo noti) o venivano prese per dettagli un po' curiosi della roccia che includeva il fossile. Quello era il discriminante: con le penne erano uccelli, senza no. Siccome, ad esempio, un tirannosauro non era un uccello, NON poteva avere penne e nessuno le cercava. Nella storia della scienza questo tipo di inghippi mentali non sono così rari, restando alla zoologia basti pensare alle faune di Burgess del Cambriano medio: quando furono descritte, a fine '800, molti invertebrati (ma odio questa parola, la uso solo per semplicità) di gruppi completamente nuovi furono inseriti nei gruppi noti (ad esempio tra gli artropodi, appunto) perché era difficile pensare che ce ne fossero altri. Qui posso dire qualcosa più da vicino, mi è capitato di avere sotto il microscopio qualche esemplare di quelle faune ed effettivamente "sembravano" artropodi per tutto quello che si poteva vedere, ma quando li ho guardati io già si sapeva che esistevano gruppi simili (i Lobopodi) strettamente imparentati con loro. E' normale che la giraffa abbia 7 vertebre cervicali, per quanto molto allungate: è un mammifero e questo è un carattere tipico dei mammiferi. Parlando semplice, basta far crescere un po' di più o un po' di meno certe parti dei vari organi e si ottengono modifiche incredibili, geneticamente è facile, in un certo senso: qualche gene regolatore che cambia funzione e il gioco è fatto... un po' come un capomastro che dice ai vari muratori (i geni strutturali): tu lavora di più, tu invece lavora di meno e così via. Solo che i cambiamenti finali sono grandi e l'evoluzione fa dei bei salti. Beh, ora comunque basta divagazioni, ho qualche nuova foto del diorama da mettere .-) -- ciao Marcello INDICE realizzazioni (w.i.p.) Marina Italiana sul forum M+ I miei modelli: Navi Gallerie M+ ultimi cantieri: nave da esplorazione Stella Polare 1899; cacciatorpediniere Muavenet-i Milliye 1915; galeone inglese XVI sec.; |
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» 4/6/2020 18:37 |
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Re: Parasaurolophus sp., Cretaceo sup., kit Tamiya 1:30 circ |
General der Flieger
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Bellissimo il diorama con il Mamenchisaurus !! Metti altre foto dai dai dai! E poi scusa, ma in che "scala" è? Però potevi mettere qualche pianta di alto fusto con il bestione che ne brucava le cime... Giusto per precisare e fare il pignolino: ragaz, non è che sto animaletto viveva in Cina, eh? lo hanno trovato fossile nell'attuale Cina. Mi sa che nel Giurassico il Celeste Impero ancora non c'era... (se non fosse che sono una capra a dipingere, specie poi robi del genere, ne comprerei subito uno anche io per provarci...) -- Alessandro ( Matricola M+ = 3315 ) |
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» 4/6/2020 21:54 |
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Re: Parasaurolophus sp., Cretaceo sup., kit Tamiya 1:30 circ |
General der Flieger
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Quote: marcellodandrea ha scritto: Va beh, dai, però un po' pignolino sei. Si intende che è il territorio corrispondente all'attuale Cina Si , lo dicevo solo per rompere le balle... Veniamo invece al dioramino: ci piace assai! Quei rametti di tuia (? almeno mi pare) ci stanno benissimo. Non so che tipo di piante dovrebbero rappresentare, ma decisamente fanno la loro parte: che so, felci arboree schiacciate sotto il tronco caduto? Anche la "roccia" cosi elaborata ha un aspetto molto più digeribile come roccia. Il fango e ciottoli molto molto bene. -- Alessandro ( Matricola M+ = 3315 ) |
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» 5/6/2020 19:23 |
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Re: Parasaurolophus sp., Cretaceo sup., kit Tamiya 1:30 circ |
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Un grosso ramo e relativi rametti in filo di rame reso più corposo con semplice vinavil L'ho piazzato dietro, per cominciare a dare la sensazione di un accumulo di vegetazione. Così, oltretutto, rende il retro meno spoglio e più collegato al resto. Sul retro metterò comunque anche un po' di fronde a coprire il substrato, come davanti. Questa è una radice che avevo da tempo (sempre plastificata e ridipinta). Ho tolto l'alberetto spoglio in quella posizione perché non mi piaceva più e l'ho sostituito con questa. Due altre radici su cui ho messo un fogliame piccolo e fitto, le userò nel "sottobosco". Mi serve qualcosa del genere per inserire anche qualche ragnatela. Questi sono tratti dai frutti di betulla (ne ho fatto una certa scorta) e li uso comunemente per fare fogliame in scala più grande. Ho cominciato a sistemarli nel ramo dietro, per ora simulano foglie secche ma credo che una parte almeno le dipingerò in verde (le latifoglie erano presenti a quell'epoca già da un bel pezzo). Un'altra radice che ho arricchito con fogliame minuscolo e fitto. Non so ancora dove metterla ma mi piace e la userò per infittire la vegetazione. link alla galleria-- ciao Marcello INDICE realizzazioni (w.i.p.) Marina Italiana sul forum M+ I miei modelli: Navi Gallerie M+ ultimi cantieri: nave da esplorazione Stella Polare 1899; cacciatorpediniere Muavenet-i Milliye 1915; galeone inglese XVI sec.; |
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» 8/6/2020 22:45 |
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