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Re: Parasaurolophus sp., Cretaceo sup., kit Tamiya 1:30 circ |

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Se mi definisci "evoluta" ti rispondo  Ma anticipo che l'evoluzione non è un continuo "miglioramento" come erroneamente si crede (anche perché nelle scuole continuano a insegnare concetti vecchi di molti decenni fa), ma solo un cambiamento. Poi ci si mettono pure le pubblicità che propinano le famose "scalette" evolutive con i vari prodotti (o anche esseri umani) uno in fila all'altro fino, invariabilmente, a quello finale che sarebbe il migliore di tutti: ma le "scalette" evolutive sono un obbrobrio che non esiste se non nella mente degli inglesi di fine XIX secolo (lì hanno preso origine, quando tutta l'evoluzione fu distorta e piegata alla logica dell'imperialismo inglese ed europeo in generale: noi in cima alla scala ovviamente, gli altri in fondo). La definizione originale è: "discendenza con modificazioni" e dunque non c'è traccia di "miglioramenti". Anche se ci sono considerazioni interessanti da fare su una certa tendenza delle forme vitali nella biosfera terrestre ad aumentare la complicazione (che comunque non è sinonimo di miglioramento). Ma qui si entra in campi anche matematici profondi, per altro ampiamente oggetto di ricerche e dibattiti negli ultimi trent'anni. PS - Ah già, aggiungo come modifica del giorno dopo al post precedente che ci sono pure, ovviamente, più che altro piante ma anche molti animali ermafroditi, che hanno una duplice produzione di gameti, mobili (maschili) e immobili (femminili): poi un gamete è un gamete, quelli femminili sono cellule complete (con tutto l'armamentario di organuli cellulari), quelli maschili sono ridotti ai minimi termini perché si limitano a trasferire la parte genetica, ma alla fin fine fanno la stessa cosa. Così facendo dimezzano i costi di riproduzione (ogni coppia ottiene due fecondazioni invece di una sola) e raddoppiano la discendenza e la variabilità raddoppiando anche, in linea di principio, le possibilità di sopravvivenza della specie a lungo termine.
-- ciao Marcello  INDICE realizzazioni (w.i.p.) Marina Italiana sul forum M+ I miei modelli: Navi Gallerie M+ ultimo cantiere: nave da esplorazione Stella Polare 1899
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» 26/5/2020 09:31 |
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Re: Parasaurolophus sp., Cretaceo sup., kit Tamiya 1:30 circ |

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Un'estinzione di massa è sempre una cosa abbastanza articolata e complessa nei suoi meccanismi, anche se nel caso dei dinosauri e di quel 50% di specie esistenti di ogni tipo spazzate via al limite Cretaceo-Triassico (il famoso limite KT), l'asteroide Chicxulub arcinoto è ormai ben documentato. Beh, per l'antenato di Al Bano ci sarebbe l'omino in abiti da esploratore stile Jurassic Park, inserito nel kit Tamiya... non so se gli somiglia Temo che gli umani non siano sociali ma solo gregari, almeno in senso generale, per quanto nell'ambito della variabilità dei comportamenti esistano individui più "sociali" di altri. Se fossimo "sociali" in senso stretto, come nelle società dei ragni o degli insetti ad esempio, caratteristiche come la tolleranza, la cooperazione, l'interattrazione sarebbero obbligatorie (cioè senza eccezioni: inserite, diciamo così, nelle "istruzioni" istintive della specie. Ma chiaramente non è così). Tornando al modellino, a breve qualche foto della scenetta con i primi colori veri e propri 
-- ciao Marcello  INDICE realizzazioni (w.i.p.) Marina Italiana sul forum M+ I miei modelli: Navi Gallerie M+ ultimo cantiere: nave da esplorazione Stella Polare 1899
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» 26/5/2020 18:16 |
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Re: Parasaurolophus sp., Cretaceo sup., kit Tamiya 1:30 circ |

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Quote: Oberst_Streib ha scritto: Ma quella dovrebbe rappresentare una roccia? Se si, non mi convince granchè... nè la struttura nè il colore. Rocce di quel colore ce ne sono, ma l'aspetto e la morfologia non suonano realistiche. O deve rappresentare che so, un tronco bruciato? Beh, a volte purtroppo si devono fare dei compromessi. Quello era l'ultimo pezzo di sughero che mi era rimasto e con qualche aggiustamento ci stava sulla basetta, invece non avevo abbastanza Das per fare una parete del genere oltre tutto il terreno. Poi è vero che a prima vista ha l'aspetto di una colata lavica, ma quando sarà finito con la vegetazione, della roccia sotto non si vedrà quasi nulla. In quanto alle cause di una estinzione butto là, per i profani, che un'estinzione di qualsiasi livello è causata, di solito, da pura sfortuna. Sei al posto sbagliato nel momento sbagliato e, soprattutto, non hai il tempo per rimediare. Se l'ambiente non cambia, non succede proprio niente (e le specie se ne stanno tranquille anche per milioni di anni). Ma se cambia, o hai a disposizione una sufficiente variabilità per cui qualcuno la scampa, o sei abbastanza veloce a riprodurti e la variabilità necessaria la ottieni nelle generazioni successive; se però l'ambiente cambia troppo velocemente per il tuo tasso di riproduzione e/o non ci sono individui adattabili già pronti, sei fritto (cioè, la specie è fritta). Ora il meteorite KT è un evento abbastanza fortuito e repentino da mettere in crisi qualsiasi adattabilità (d'altra parte cause più lente ma letali, come ha sperimentato la lunga, articolata e spaventosa estinzione del Permiano finale, possono essere altrettanto definitive), esattamente come i drastici e repentini cambiamenti ambientali che stiamo causando noi negli ambienti naturali in questi ultimi secoli: anche ora si sta verificando un'estinzione di massa, di proporzioni simili a quella KT, tra l'altro. Il problema, ovviamente, all'interno di una estinzione di massa, è spiegare l'estinzione di ogni singola specie, animale o vegetale che sia (accanto magari alla sopravvivenza di specie molto simili e con abitudini altrettanto simili: perché una sì e l'altra no?) e questo impone di valutare eventuali concause che possono aver "preparato" il terreno, per così dire. E qui direi di fermarci 
-- ciao Marcello  INDICE realizzazioni (w.i.p.) Marina Italiana sul forum M+ I miei modelli: Navi Gallerie M+ ultimo cantiere: nave da esplorazione Stella Polare 1899
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» 30/5/2020 18:50 |
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