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Re: Cantiere aperto per Le Soleil Royal |
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Ciao Maurizio, premesso che si tratta del secondo fasciame e quindi listelli molto sottili (0,5 mm x 6 mm). Parto stendendo tre o quattro listelli facendogli seguire la linea naturale dello scafo. Il primo (in questo caso) all'altezza del primo incintone, il secondo, il terzo ed eventualmente il quarto, a distanze più o meno costanti fino alla chiglia. L'importante è che seguano il contorno dello scafo senza forzature. Tutti gli altri li metto a riempimento, cercando (quando è possibile) di mantenere l'andamento verso la prua. Purtroppo, a volte, per non avere buchi o listelli non perfettamente aderenti, qualcuno comincia dal... nulla e finisce nel ... nulla. Silvio -- Modellismo statico - Navi antiche - Stampante 3D Blog - www.silviofalcone.it |
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» 14/12/2019 16:51 |
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Re: Cantiere aperto per Le Soleil Royal |
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Da: Arezzo
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Quote: bar-ma ha scritto: Come ti regoli per il dimensionamento del fasciame in punta, dove piega e converge, per averlo tutto perfetto e vicino senza fessure? Ho visto che dove c'è il rostro (si chiama così?) Maurizio Molto dipende da come si vuole rappresentare una nave. Se si lascia tutto il fasciame a vista, allora sarebbe meglio rivestire rastremando i listelli verso prua e poppa con alcuni criteri dimensionali. Ma se la nave è tutta verniciata (ad esempio bianco sotto e ocra e/o nero sopra: in linea di massima XVIII sec. e seguenti) allora il problema è assai poco evidente. Comunque sia, il fasciame segue un andamento più regolare senza curve esasperate nell'opera morta sopra la linea di galleggiamento e perciò anche nelle navi con la parte emersa a legno naturale (in linea di massima fino al XVII sec.) è abbastanza facile rastremare leggermente, quando necessario, i listelli in modo che siano tutti presenti, diciamo così, anche a prua e poppa. Navi del genere poi (XVII sec.) quasi sempre hanno comunque verniciata in nero la parte dalla linea di galleggiamento al primo incintone, il che contribuisce (con la calce bianca al di sotto della linea di galleggiamento) a rendere quasi invisibili eventuali semplificazioni in una zona ancora soggetta a forti piegature, sia a poppa che a prua. Si chiama sperone di prua, che si proietta in avanti dal dritto di prua e sostiene le serpi a lato. -- ciao Marcello INDICE realizzazioni (w.i.p.) Marina Italiana sul forum M+ I miei modelli: Navi Gallerie M+ ultimi cantieri: nave da esplorazione Stella Polare 1899; cacciatorpediniere Muavenet-i Milliye 1915; galeone inglese XVI sec.; |
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» 14/12/2019 20:24 |
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Re: Cantiere aperto per Le Soleil Royal |
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Da: Treviso (TV)
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Grazie Silvio, è circa quello che avevo immaginato. Marcello, grazie anche a te per la tua descrizione, che, confesso, ho capito al 90%, per il 100% mi sa che dovrei provare a costruirne una per scontrarmi con i vari dettagli o vedere una costruzione integralmente. Però già così la mia curiosità è stata soddisfatta. Grazie anche per i nomi finali, lì, la mia ignoranza è massima. Ora torno buono buono in silenzio a seguire con interesse il proseguo Maurizio |
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» 14/12/2019 21:19 |
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Re: Cantiere aperto per Le Soleil Royal |
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Da: Arezzo
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Quote: bar-ma ha scritto: Marcello, grazie anche a te per la tua descrizione, che, confesso, ho capito al 90%, per il 100% mi sa che dovrei provare a costruirne una per scontrarmi con i vari dettagli o vedere una costruzione integralmente. Maurizio Questo mi fa pensare che vorresti provare e la domanda aveva dunque un fine. Allora cerco di spiegarmi meglio riguardo la metodica. Ognuno poi ha i suoi sistemi. Prendiamo l'esempio più facile di una nave con lo scafo dipinto e quindi con una necessità minima di sistemare in modo totalmente realistico la rastrematura del fasciame. Intanto considera che i corsi di fasciame non sono interi da prua a poppa, ovviamente. Sono molto più brevi e sovrapposti (una disposizione simile a quella dei mattoni di un muro). A meno di conoscere la lunghezza dei corsi, si può fare ad occhio e stabilire una lunghezza pari, ad esempio, alla distanza tra due madieri non adiacenti (o quinti o ordinate che dir si voglia). Se, dopo aver finito il primo fasciame, disegni a lapis le linee corrispondenti ai madieri (diciamo seguendo i fori dei chiodini) , hai una base per la lunghezza dei corsi di fasciame su tutto lo scafo. Poi prendi un listello intero e lo sistemi cercando di seguire meglio possibile la curvatura dello scafo, da prua a poppa (eventualmente rastremandolo un pochino a prua). Una volta incollato, incidi sul listello i punti corrispondenti alla lunghezza dei corsi (lunghezze corrispondenti ai madieri 1-3, 3-5, 5-7 e così via). A centro nave, incolli sopra e sotto alcuni corsi (due o tre per parte, a seconda) con lunghezze corrispondenti sempre a madieri non adiacenti, ma "a mattone" rispetto al listello di partenza. Prosegui per tre file sovrapposte, in modo da averne una centrale. Poi inserisci un altro listello intero sopra e un altro sotto, seguendo la curvatura dello scafo e rastremandoli un pochino a prua e a poppa. Ripeti il procedimento inserendo altri due o tre corsi di fasciame a centro nave per tre file sopra e sotto, e poi altri listelli interi, fino a coprire tutta l'opera morta. A quel punto hai la parte centrale dello scafo completamente fasciata con alcuni corsi sovrapposti a mattone (inutile raccomandare che le linee di separazione siano il più possibile allineate in verticale) e una serie di listelli interi (e incisi) che corrono in modo abbastanza naturale a convergere a prua e poppa (con incise le divisioni tra i corsi in corrispondenza dei madieri relativi). Tra un listello intero (e inciso) e l'altro ci sarà uno spazio corrispondente a tre listelli. A questo punto inserisci un listello nello spazio centrale dei corsi a centro nave (dove dicevamo di mettere tre file di corsi sovrapposti, quindi sulla seconda fila), e lo fai convergere verso prua (o poppa) cercando di seguire la curvatura, mantenendolo a metà dello spazio tra i due listelli interi che hai messo all'inizio, rastremandolo un pochino e poi incidendo le separazioni tra i corsi sempre in corrispondenza dei madieri. Per finire fai lo stesso con gli ultimi spazi rimasti. Se c'è qualche fessurina si stucca e si liscia (tanto poi è verniciato). "Rastremandolo un pochino" è ovviamente fatto ad occhio (parlavo del caso più semplice) perché sotto la verniciatura quello che conta è di dare l'impressione che tutti i corsi convergano sulla prua. Se lo scafo è a nudo, quel "un pochino" diventa una misura precisa data dalla lunghezza del madiere diviso il numero di corsi che vanno a convergere in quel punto: questo valore è via via più piccolo man mano che la lunghezza del madiere diminuisce, appunto verso prua (o poppa). ciao e buon futuro lavoro (spero) -- ciao Marcello INDICE realizzazioni (w.i.p.) Marina Italiana sul forum M+ I miei modelli: Navi Gallerie M+ ultimi cantieri: nave da esplorazione Stella Polare 1899; cacciatorpediniere Muavenet-i Milliye 1915; galeone inglese XVI sec.; |
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» 14/12/2019 23:22 |
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Re: Cantiere aperto per Le Soleil Royal |
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Da: Salerno (SA)
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Grazie a Marcello, per aver messo su questo WIP a disposizione la sua evidentissima grande esperienza (ho anch'io appuntato qualcosa che mi mancava ), e grazie agli amici che mi seguono. Spero che cominciate un lavoro in legno presto, vi seguirò a mia volta. Terrò d'occhio il forum per seguirvi anche nelle vostre "specialità" ovviamente -- Modellismo statico - Navi antiche - Stampante 3D Blog - www.silviofalcone.it |
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» 15/12/2019 18:29 |
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Re: Cantiere aperto per Le Soleil Royal |
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Da: Salerno (SA)
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Terminato il secondo fasciame a tribordo. L'imperfezione tra i listelli 0,5x6mm e quelli 0,5x4mm non mi preoccupa perché verra ricoperta dall'incintone. Non ho ancora scartavetrato. Attendo di finire il secondo fasciame anche a babordo e a poppa. Quando avrò finito oltre a passare la carta vetrata stenderò l'olio cotto che normalmente stendo su tutti i modelli che realizzo. Ravviva e scurisce leggermente il colore del legno e lo protegge. Passo in questa fase una prima mano perché, quando inserirò le cornici dei sabordi e incollerò gli incintoni, sicuramente sbaverò con la colla vinilica; passando l'olio dopo, le parti su cui ho sbavato la colla non verrebbero ravvivate e rimarrebbero macchie. In questo modo la colla, trasparente, si deposita su parti già ravvivate e non si vede. Ovviamente al termine dell'intero modello, ci sarà una seconda passata di olio cotto. Non passerò flatting o vernice lucida. Non mi piace, preferisco la superficie matta perché dà un senso maggiore di antichità ed è più realistica. -- Modellismo statico - Navi antiche - Stampante 3D Blog - www.silviofalcone.it |
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» 19/12/2019 11:00 |
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