Siamo nel freddo marzo del 1987 a Brindisi base del 32° Stormo equipaggiato con G91Y si leggono con apprensione le previsioni meteo dal 4 al 20 del mese.
Il capo Ufficio Operazioni corre al Comando informando che, con molta probabilità, si dovranno sospendere i voli per almeno 15 giorni causa neve e ghiaccio in quantità mai viste prime.
Viene indetta con urgenza una riunione nella sala mensa Ufficiali e dopo due ore di accesa discussione tra chi diceva che a Brindisi posta sul mare non nevica mai e chi invece aveva enorme fiducia nelle previsioni, fu diramato un ordine di servizio urgente che stabiliva:
Tutti gli aeromobili e i mezzi di servizio si sarebbero dovuti ricoverare in hangar al coperto stipandoli in deroga a precedenti disposti in materia di sicurezza;
Tutto il personale doveva rimanere a disposizione per eventuali urgenze di sgombro neve e pulizia dei piazzali o raccordi.
La pista sarebbe stata attenzionata e tenuta in operatività da personale civile.
Vestiario invernale, pale, scarponi dovevano essere disponibili per le squadre predisposte con disposizione di acquisto su piazza dei materiali occorronti.
firmato il Comando
Detto fatto gli aerei furono riposti con fatica certosina nei due hangar disponibili, tutti tranne 2 che proprio non c'era verso di farli entrare e tutti i mezzi di supporto ricoverati in rimesse o sotto tettoie tranne gli autorifornitori per ovvi motivi di sicurezza.
Venne la sera e poi la notte le temperature scesero di 5 gradi sotto zero e la neve copiosa cominciò a scendere raggiungendo in mattinata oltre 20 cm.
La base era più simile a una pista di sci che ad un sedime operativo ovviamente alla faccia di chi diceva che a Brindisi non nevica mai solo qualche spolverata ogni tanto.
La truppa rinforzata da i più giovani Sotto Ufficiali cominciò la pulizia dei raccordi e dei piazzali piste alle 14 vestita come l'Italica inventiva poteva escogitare per ripararsi dal gelo fra colorati giacconi scarpe con pelo e guanti di ogni fattezza o forma visto che a magazzino, c'era di veramente invernale, poco e niente.
Gli attrezzi per spalare furono ricavati "sul posto" adattando scope o pali come pale fissandoci con fil di ferro pannelli metallici dismessi di cui i magazzini erano pieni.
Tra casi reali o presunti di geloni e crisi ipoglicemiche dei meno nordici ma sopratutto dando fondo a tutto il brandy delle razioni K e le tavolette di cioccolato Toblerone del Circolo Ufficiali riuscimmo a creare un settore pulito per eventuali operatività che tutti escludemmo visto il tempo......
Detto fatto viene diramato un altro ordine di servizio....
domani 5 marzo alle or 9.00 zulu predisporrre 2 aeromobili per una missione di ricognizione del territorio oggetto degli eventi artici come richiesto dalla Prefettura.
Di corsa agli hangar e prepariamo i due aeromobili più prossimi alla porta scorrevole di accesso che però non si apre
bloccata dal ghiaccio.
Inutili tutti i tentativi con la motorizzazione, proviamo a mano ma il ghiaccio non cede la sua morsa.
Distrutti dai tentativi inzaccherati e stanchi, comunichiamo tale problematica al Comando
che emana il seguente ordine di servizio:
Approntare con ogni mezzo a disposizione 2 aeromobili per le ore 9.00 zulu successive.
Decidiamo di inondare di acqua calda le guide dei portoni sperando in uno sghiacciamento dei cuscinetti peggio che mai l'impasto di grasso ghiaccio e melma si solidifica a mò di cemento su cui attrezzi improvvisati rimbalzano-
Comunichiamo ancora al Comando il problema con particolare enfasi su pericolo rappresentato dai portoni scorrevoli che forzati potrebbero cadere sperando stavolta in una benevola attenzione.
Il Comando dimostrando comprensione emette un nuovo ordine di servizio;
Pur nelle difficoltà operative contingenti si ordina di approntare con ogni mezzo a disposizione 2 aeromobili per le ore 9.00 zulu successive.
Oramai sull'orlo del tracollo fisico e mentale la truppa riunita intorno al M.llo anziano aspetta cenni che tardano quando una vocina dal gruppo recita....
E se prepariamo i due aerei che sono rimasti fuori che succede ????
Ben detto grida il M.llo corriamo anzi scivoliavo verso i velivoli semi sommersi da una coltre bianca di almeno 10 centimetri.
Utilizziamo di tutto per pulirli meno che acqua calda.
Piccole formiche operrose aggrediscono ali, timoni ,carlimga spalando raschiando asciugando con panni e dopo due ore siamo in grado di collegare i generatori per la pre accensione dei circuiti in test..... manca solo una attività quella che oggi chiamano de iceing cioè la bagnatura con liquido antigelo delle superfici mobili e qui l'Italica inventiva venne in aiuto con il saccheggia del magazzino Autoparco alla voce paraflu.
Alle ore 7.00 della mattina successiva i due G91Y facevano bella mostra sul piazzale operazioni pronti al decollo anche se ( e lo disse un pilota salendo a bordo,,,,) mi sembra che questo gelo abbia reso la mimettizzazione un poco celestina tipo antigelo ma noi zitti e sornioni augurammo come sempre un ottimo volo.....
Da un telegiornale del tempo
Oggi due velivoli dell'Aeronautica Militare di Brindisi hanno effettuato un volo di ricognizione atto a verificare lo stato della viabilità della regione in seguito agli eventi metereologici estremi di quest'ultime ore-
Mauro
foto a scopo modellistico
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ho visto cose che voi umani....
non si gioca più perchè si sta invecchiando, ma si invecchia perchè non si gioca più -
Chi vola vale, chi non vale non vola, e chi vale e non vola è un vile".