Mario Bonzano nacque in provincia di Alessandria nel 1906. Frequentò la Regia Accademia Aeronautica di Caserta ed ebbe il suo battesimo del fuoco diurante la guerra d' Etiopia, al comando di una squadriglia di RO 37 impiegati per la ricognizione e l' appoggio tattico. Si guadagnò in questa campagna due medaglie d' argento e una di bronzo al V.M. Combattè poi in Spagna come pilota da caccia dell' "asso di bastoni", finendo per comandare la squadrigli sperimentale incaricata della valutazione operativa dei nuovissimi Fiat G 50; ottenne una vittoria individuale accertata e 14 in collaborazione, guadagnandosi una terza medaglia d' argento.
Con il grado di maggiore assunse nel 1939 il comando del 20° Gruppo su Fiat G 50 che dal novembre 1940 all' aprile del 1941 condusse in combattimento sull' Inghilterra partendo dall' aeroporto belga di Ursel, nelle Fiandre.
Di seguito il reparto fu trasferito in A.S. fino al marzo del 1942 e qui il nostro ottenne la sua quarta medaglia d' argento per l' abbattimento di due velivoli nemici in una sola azione sopra Sidi el Bannani, nel novembre del 1941. Dopo l' armistizio aderì alla RSI, assumendo, con il grado di colonnello, la direzione Aeroporti e Materiali.
Il numero delle sue vittorie aeree durante la II G.M. è controverso: alcuni autori riportano 17, la maggior parte delle fonti gliene attribuiscono 15, altre molte di meno, fino ad un minimo di 2.
Lasciata la vita militare al termine del conflitto si spense ad Alassio nel 1975.
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A rappresentare questo pluridecorato comandante di reparto ho scelto di riprodurre il G 50 della seconda serie costruttiva che il Nostro pilotava durante la Battaglia d' Inghilterra, assai documentato.
Il kit è il vecchio AML, con decals di varia provenienza
Si tratta di uno short run molto datato e rognosetto, fornito però di alcuni particolari in resina e fotoincisioni che ne rialzano il livello; in particolare è utile la NACA che corregge l' errore dimensionale di quella in plastica (più larga di oltre 1 mm rispetto ai disegni di A. Brioschi su Ali d' Italia) pur risultando carente nella corda di 0,4 mm. tale Naca si riferisce ad un "bis" con le bugne e va quindi adattata. Notare che nella scatola ci sono 2 set di fusoliere (lunga e corta) ed altre parti, piani di coda, ogive ecc. per riprodurre ogni variante, incluse quelle finlandesi, tranne la prima serie. Buon per me, dato che ne ho altri 3 identici in magazzino.
Al solito, dal microscopico passo d' uomo si vede al massimo il sedile, per cui ho limitato l' arredamento interno al minimo sindacale (nota - per motivi ignoti in alcune foto sembra abbia usato il verde anticorrosione mentre posso assicurarvi che il colore reale è il grigio chiaro)
Mettere insieme le varie parti è stato un lavoraccio che ha richiesto abbondanti stuccature, ma comunque ne sono venuto a capo
Mentre lasciavo che lo stucco seccasse ho messo insieme i simulacri delle canne delle due Breda Safat da 12,7 mm. Dopo la lisciatura, considerando che vorrei cercare di riprodurre le vaste scrostature della vernice che si vedono nelle foto storiche ho usato come fondo il light metal della True Earth che è un colore molto robusto e da una bellissima finitura uniforme. Dopo 2 giorni di essiccazione l' ho lucidato con un panno di seta ed ecco il risultato
per aumentare la resistenza ho poi spruzzato una mano diluita di Crystal Lock, sempre della True Earth, che, essendo resina in soluzione acquosa, una volta polimerizzato in un paio di giorni, crea un vero e proprio guscio protettivo.
Arrivare fino qui mi ha impegnato, complice l' assenza della moglie, dal venerdì sera alla domenica, quindi meno tempo di quanto avessi inizialmente previsto.
In parallelo ho fatto anche diversi esperimenti su un modo praticabile al mio modesto livello per ottenere le scrostature; vedremo nei prossimi giorni se è servito a qualcosa.
Alla prossima
Riccardo