D'accordissimo Pierantonio,
molti modellisti, anche più che celebri, realizzano i loro modelli affinché rendano al massimo in fotografia; poi se visti dal vivo dire che siano molto deludenti è essere buoni.
La serietà dello studio è senz'altro encomiabile ed è assolutamente corretto sacrosanto che lo si faccia, così come lo è sapere cosa preveda la libretta, ma per quanto riguarda il nostro esercito, almeno fino a quando vi ho prestato servizio, o si decide di rappresentare un mezzo come nuovo (o appena uscito dalla revisione generale) o già dopo poco tempo non ha più nulla a che vedere col colore originale.
Io sono un fautore della "plausibilita", e se mi accorgo che un mezzo italiano, mettiamo un M113 tanto per fare un esempio, venga dipinto in olive drab, so che non è plausibile in quanto non ne ho mai visto uno virare di colore in quella direzione; lo diventerebbe se fosse colorato in "verde oliva" di cui sul campo, e non sulla libretta, ne ho viste veramente centinaia di declinazioni.
Per fare un esempio, l'Ariete "da libretta" è colorato con il verde NATO. Personalmente di quel colore ne ho visto qualcuno in fabbrica oltre a tutti quelli che, nel tempo mi è capitato di vedere... bagnati. Quando sono asciutti e la vernice ha qualche mese sulle spalle, a meno che io non sia daltonico, sono tutti di un bel verde salvia e tanti virano ancora più sul grigio. Com'è giusto rappresentarlo? Secondo me in tutti e due i modi
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Ciao
Fabio
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Le infallibilità muoiono, ma non si piegano (G. Garibaldi)
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