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Adriano Mantelli e il Ro 58 - Brutale eliminazione del silv |
Generalmajor
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Nato a Cortile San Martino (Parma) sviluppò fin da giovanissimo una enorme passione per la costruzione ed il pilotaggio degli alianti. Frequentò il Regio Istituto d' Arte assieme ad un altro futuro pilota, Giuseppe Cenni, e dopo il diploma entrò nella Regia Aeronautica, conseguendo il brevetto di pilota militare ed entrando in s.p.e. nell' ottobre del 1934. Nell' agosto del 1936 fu tra i primi ad essere inviato in Spagna dove militò nella 1° esquadrilla de caza del Tercio; L' 8 settembre ottenne la sua prima vittoria aerea, seguita da altri 10 abbattimenti individuali entro il 2 novembre dello stesso anno. Rientrato in Italia nel 1937 fu assegnato al centro sperimentale di Guidonia e poi, nel 1943, alla Direzione Costruzioni Aereonautiche, svolgendo in parallelo una intensa attività volovelistica. Dopo l' armistizio aderì alla RSI, operando come istruttore e pilota collaudatore (in particolare del Fiat G 55 S). Costituì inoltre il Nucleo Volo Senza Motore dell' ANR. Dopo il 25 aprile rifiutò di arrendersi ai partigiani e cedette le armi solo il 28, su ordine diretto del suo superiore, il maggiore Adriano Visconti. Epurato dalla forza armata per i suoi trascorsi repubblichini si trasferì in Argentina, sempre occupandosi di alianti. Rientrato in seno all' AMI nel 1951, costituì il Centro MIlitare di Volo a Vela e fondò il Centro di volo a Vela di Rieti. Nel corso degli anni ottenne diversi primati italiani ed anche mondiali di distanza e di quota. Raggiunse il grado di Generale di Brigata Aerea. Quando si spense, il 2 maggio del 1995, aveva al suo attivo più di 10.000 ore di volu su oltre 200 tipi di aeromobili diversi, fra cui il prototipo dell' IMAM Ro 58 che egli pilotò in un memorabile confronto con un Me 410 sui cieli del Lazio di cui parlerò in occasione della presentazione del modello. Riccardo |
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» 7/1/2019 14:33 |
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Re: Adriano Mantelli e il suo Ro 58 |
Generalmajor
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In attesa di cominciare sul serio a lavorarci, una volta finito il modello per il GB "190", ho iniziato a preparare i pezzi. Qui vedete il complessivo La qualità e quella, altissima, cui ci ha abituato SEM Model. I carrelli sono in metallo bianco e c'è anche uno splendido cruscotto precolorato della Yahoo. Mi sono accorto che non erano presenti le due stampate delle derive verticali ma è bastato segnalarlo e l' amico Fabrizio me le ha fatte pervenire in tre giorni! Ecco come si presenta l' interno della carlinga La documentazione è, a dir poco, scarsa per cui metterò solo un minimo di "arredamento" ragionando per similitudine con il Ro 57 Alla prossima puntata Riccardo |
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» 14/1/2019 18:15 |
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Re: Adriano Mantelli e il suo Ro 58 |
Generale di corpo d'armata
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Pur non riscontrando gli aerei il mio interesse, seguo con piacere eprchè ebbi modo di conoscere Plinio Rovesti, che fu con Mantelli l'animatore degli Aliantisti della R.S.I., e suo figlio Fabrizio, con cui intrattengo da tempo rapporti amichevoli. Paolino -- |
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» 15/1/2019 09:06 |
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Re: Adriano Mantelli e il suo Ro 58 |
Generalmajor
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Ciao a tutti Nel weekend ho avuto qualche ora libera, così sono andato un pochino avanti. Per evitare l' effetto "vasca da bagno" ho creato un pò di arredamento sulle pareti laterali e sul fondo che fosse, in totale mancanza di documentazione, almeno plausibile; in ogni caso con i tettucci chiusi vedrà abbastanza poco. Il cruscotto fotoinciso risulterà invisibile a fusoliera chiusa ed è un peccato, visto che si tratta di un pezzo fantastico, sebbene non apprezzabile ad occhio nudo: Negli ultimi minuti disponibili ho chiuso le semifusoliere e rinviato tutto a domenica prossima Buona settimana a tutti Riccardo |
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» 28/1/2019 14:14 |
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Re: Adriano Mantelli e il suo Ro 58 |
Generalmajor
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La mia produttività è ai minimi termini, davvero non credevo che fare il nonno richiedesse così tanto tempo, ma comunque qualcosina sono riuscito a fare: Ho chiuso la fusoliera ed incollato le ali (dotate di opportuni riscontri, per stavolta niente chiodature!) e i piani di coda orizzontali. C'è voluto un pochino più stucco del solito, e ce ne vorrà ancora per le giunzioni ala/fusoliera, ma in parte la colpa è anche della mia troppo energica ripulitura delle materozze. Ho voluto aggiungere, autocostruendolo, anche il pod ventrale per due cannoni da 20 mm. Mi sono confrontato con Fabrizio di SEM model e mi ha confermato che, al di la delle note viste frontal,i non ci sono altre immagini, per cui mi sono acconciato ad una ipotesi plausibile, basandomi sul similare pod installato sui Me 110 G per detrminarne la lunghezza. Ecco le foto Al prossimo avanzamento Riccardo |
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» 8/2/2019 12:34 |
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Re: Adriano Mantelli e il suo Ro 58 |
Generalmajor
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Dopo oltre un mese sono in grado di mostrare quelche piccolo avanzamento: stuccatura Segue lisciatura, primer, riprese varie e poi, finalmente il GAC 1 sulle superfici inferiori A seguire mascheratura e poi applicazione del VOS 2 sull' estradosso. La vernice lucida e le luci artificiali non aiutano le mie già drammatiche abilità di fotografo..... Nonostante tutto qualche piccola ripresina a livello di stuccature e messa in forma resta ancora da fare; vedi ad esempio E per ora è tutto. Spero di riuscire a finire nel giro di poche settimane Ciao Riccardo |
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» 18/3/2019 16:07 |
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Re: Adriano Mantelli e il suo Ro 58 |
Generalmajor
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La "corsa di cani" all' inizio del 1943 la nostra industria aeronautica non riusciva più a compensare con nuove produzioni le perdite e si dovette pertanto cercare un rimedio, acquistando velivoli dall' alleato tedesco. In questo quadro frequenti erano le missioni tedesche per presentare i prodottiu più all' avanguardia ed in una di queste venne presentato al centro sperimentale di Guidonia il poderoso Me 410. Mentre un capannello di ufficiali nostrani e tedeschi ammirava il grosso velivolo "casualmente" si trovò a passare di li un pilota, il nostro Adriano Mantelli, il quale buttò lì che sullo stesso aeroporto esisteva un prodotto nazionale in grado di superare il Messerschmitt. Da una vivace discussione ad una vera sfida nei cieli il passo fu breve: il primo a decollare fu Aldo Moggi che, già forte di una buona esperienza di volo sul '410, eseguì una raffinata esibizione acrobatica; seguì Mantelli con il R= 58, il quale ricopiò manovra per manovra il programma del collega. Ultimo atto una "corsa di cani" fino al vicino monte Soratte. Esito in apparenza scontato vista la differenza di potenza (3.500 CV per il 410 e solo 2.200 CV per il RO 28, oltretutto motorizzato con due DB 601 tedeschi di terza mano a causa della penuria di unità prodotte su licenza dall' Alfa Romeo). Invece, di ritorno sulla verticale dell' aeroporto l' aereo tedesco risultò attardato di circa 1 Km. Occorre dire che questo risultato fu possibile solo perchè la corsa fu effettuata a media quota, dove le migliori caratteristiche di ristabilimento della potenza del DB 605 rispetto al 601 erano ininfluenti, e perchè Mantelli effettuò il breve volo con i flabelli dei radiatori chiusi. Sta di fatto che nonostante l' exploit fu lo stesso Mantelli a raccomandare di non adottare il nuovo bimotore, ritenendolo un aereo eccezionale ma pilotabile solo da piloti molto esperti, che dopo due anni e mezzo di guerra erano purtroppo l' eccezione e non la regola nella R.A. Dopo il fatto storico qualche avanzamento sul modello: il montaggio è concluso a meno di pochi particolari e qualche ritoco prima dell' imbasettamento si impone: l' invecchiamento ha fatto emergere un fastidioso silvering intorno in particolare ai fasci di fusoliera che dovrò eliminare meccanicamente per poi ripristinale la patina di superficie. Per confronto ho affiancato al nostro velivolo un Me 410 A realizzato una venticinquina di anni fa dall' ottimo kit Fine Molds; direi che anche ad occhio risaltano la maggior potenza e le maggiori dimensioni del Me 410 Alla prossima e ultima puntata Riccardo |
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» 15/4/2019 14:50 |
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