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Nakajima Ki-44 pre-serie, Hasegawa 1/32 - FINITO |
Generale di squadra aerea
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Da: Riccione
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Livello: 65
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Di ritorno dalle ferie ho subito voluto ricomininciare con un nuovo soggetto per questa campagna, il modello giace da parecchi anni nel mio armadio ed era ora di dargli una spolverata! LINK GALLERIAIl modello dovreste conoscerlo bene in quanto è stato oggetto di un magnifico montaggio su queste pagine poco prima della mia iscrizione, purtroppo, navigando, sono riuscito a ritrovare solo la galleria e non la sezione commentata del forum quindi non so cosa fu scritto, spero di non ripetermi.... Cominciamo dal nome: SHOKI, spesso nelle pubblicazioni è tradotto come DEMONIO, nulla di più sbagliato in quanto lo SHoki è un demone benigno. La leggenda ha origini cinesi e narra di questo essere dalla lunga barba ed occhi spiritati che salvò l'Imperatore da una terribile febbre, da allora immagini e statuette dello Shoki vengono custodite in case per spaventare gli spiriti maligni e proteggerne gli abitanti. Nome=omen dicevano gli antichi e in questo caso possimao dire che mai nome fu più azzeccato per un intercettore destinato a difendere le città giapponesi dai bombardieri dell'USAF. |
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» 23/8/2017 07:03 |
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Re: Nakajima KI-44 pre-serie, Hasegawa 1/32 |
Generale di squadra aerea
Registrato dal: 9/3/2014
Interventi: 10346
Da: Riccione
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Livello: 65
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La specifica per un caccia pesantemente armato (in origine erano previste 4 mitragliatrici da 12,7 contro le 2 da 7,7 del Ki-43 ma arrivò a montare cannoni da 40mm!) e con grandi doti di salita in quota fu più o meno coeva a quella del Ki-43 Hayabusa, il 1937. La Nakajima che lavorava ad entrambi i progetti, per il Ki-44 non fece altro che prendere il motore più potente esistente all'epoca, un motore da bombaridiere Ha-5 dal diametro imponente, e adattagli una fusoliera che pare una caricatura ridotta di quella del Ki-43, infatti se il disegno resta molto simile, le proporzioni sono completamente diverse e l'aspetto è decisamente goffo. Le caratteristiche di volo ne risentivano: nessuna visibilità anteriore in decollo, eccessiva velocità in atterraggio, ridotta manovrabilità, specie sul piano orrizzontale nonostante l'impiego dei flaps a farfalla ma le prestazioni erano eccezionali con velocità massima e velocità di salita e picchiata impensabili per altri caccia giapponesi. Inutile dire che la gran parte dei piloti dell'esercito imperiale, abituati ai manovrabilissimi Ki-10 e Ki-27 preferirono da subito il Ki-43 che rimaneva nella tradizione del caccia leggero ed ipermanovrabile. L'esercito imperiale, dopo aver confrontato e preferito il Ki-44 al Ki60 e al Me-109E, prese quindi una decisione unica nella storia giapponese creando una speciale unità d'elite per sperimentare l'impiego della nuova macchina. Nacque così la 47^ Squadriglia autonoma (Kawasemi Butai = Squadriglia martin pescatore) dotata solo di 9 macchine di pre-serie, costruite senza una vera e propria catena di montaggio e con piccole differenze l'una dall'altra. Al comando fu posto l'esperto maggiore Sakagawa che con altri 5 ufficiali e 3 sottufficali costituiva tutta la dotazione del reparto. La Guerra per la 47^ iniziò da Saigon e proseguì in Malesia fino a Singapore dove il Cap. Kuroe ottiene la prima vittoria dello Shoki ai danni di un Buffalo della RAF. Kuroe insieme a Jimbo pochi giorni dopo incrementano le vittorie abbattendo un Hurricane ed un Vildebeest. La RAF non ha speranze contro il nuovo caccia nei combattimenti aria-aria ma sorprende la formazione al suolo sulla base di Kuantan a gennaio del 1942 e riesce a dannaggere gran parte degli Shoki a terra. A febbraio il reparto si sposa in Birmania coi soli 3 Ki-44 rimati, poco dopo riceve 5 nuove macchine, finalmente di serie e riesce ad abbattere un Blenheim. Poco dopo si verifica il famoso raid di Doolittle sul Giappone e il reparto viene urgentemente richiamato in madre patria ove si trasforma nel 47°Chutai dedicato alla difesa di Tokyo fino alla fine delle ostilità. |
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» 23/8/2017 07:40 |
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