E' dal 1985 che uso i Lifecolor, vedasi anche il mio WIP recente del Mustang, ed in tanti anni ho accumulato un pò di esperienza sul loro utilizzo nonché di sperimentazioni, pertanto porto come contributo alla discussione quanto segue.
Per quanto riguarda la diluizione il produttore consiglia preferibilmente il diluente specifico Thinner Lifecolor oppure l’acqua. In mancanza del Thinner, io uso acqua distillata in quanto, nella mia zona,quella del rubinetto ha un alto contenuto di calcare e cloro e temo che possa avere qualche effetto indesiderato. Inutile aggiungere che non ho riscontrato problemi di verniciatura per diluizioni accettabili con l’acqua.
I colori non sono a base alcoolica però accettano come diluente acqua distillata con una percentuale massima del 3 - 4 % di alcool bianco comprato al supermercato, oltre si formano grumi.
L'alcool serve a diminuire la tensione superficiale ed agevolare la stesura del colore.
Ho provato anche acqua distillata con piccole quantità di detersivo neutro (questo sempre per diminuire la tensione superficiale), ottenendo buoni risultati.
Ovviamente questi esperimenti li ho eseguiti nella coppetta dell’aerografo e non nel barattolino ove uso solo il diluente della casa, per ovvi motivi.
Queste le mie sperimentazioni che lasciano il tempo che trovano se si ha a portata di mano il diluente del produttore.
Se capita di sbagliare qualcosa nella verniciatura, basta un batuffolo di cotone imbevuto di alcool ed il colore, anche se asciutto da vari anni, viene via velocemente senza nessun problema, lasciando il modello in condizioni perfette e pronto per la riverniciatura.
Misteri della chimica, in quanto l'alcool non è il solvente adatto a diluirli.
Personalmente alla fine della sessione di verniciatura con l’aerografo, dopo aver spruzzato abbondante acqua, effettuo una radicale pulizia di eventuali incrostazioni con un batuffolo di cotone intriso d'alcool. Comunque esiste un prodotto specifico della Lifecolor per la pulizia approfondita di pennelli ed aerografo.
Mi è capitato che due colori della primissima serie degli anni 80, quella col barattolino alto e che avevano come diluente il Solvispray, si sono deteriorati (forse perché avevano quasi quarant’anni...) : anche mescolando bene, dopo un pò il pigmento si depositava sul fondo e l'aggregante trasparente si separava nettamente al di sopra non svolgendo più la sua azione legante. Inutile dire che era impossibile utilizzarli in quanto non si fissavano alla superficie.
Ebbene sono bastate una ventina di gocce di vinavil nel barattolino per ripristinare l’efficienza del colore.
Soluzione brutale ma efficace,ovviamente momentanea, in attesa di rifornirmi.
Avendo usato tante tipologie e marche di colori posso affermare che i Lifecolor si avvicinano ai mitici Pactra come resa e finezza del pigmento, hanno il pregio di auto livellarsi (tanto che, per pigrizia, per dipingere piccoli particolari non uso il pennello ma uno stuzzicadenti) ed inoltre reputo realistico l'effetto finale della finitura superficiale.
L'unica accortezza è quella di usare un’aerografo in ottime condizioni in quanto più bassa è la pressione di esercizio e migliore è la facilità di utilizzo e la resa. Con la duse da 0,2 mm spesso utilizzo 0,8 Atm. (se il mio manometro indica correttamente la pressione).
Inoltre eseguo passate leggere senza insistere più di tanto (specialmente la prima per favorire l’aggrappaggio), intercalate dal tempo necessario all’asciugatura dello strato precedente.
Apro una parentesi. Un sintomo di cattiva tenuta delle guarnizioni è il dover usare alte pressioni per aerografare. Se invece salgono bollicine d’aria nel serbatoio dell'aerografo, è la duse che lascia passare aria dalla filettatura: basta svitarla, pulire bene la filettatura, mettere un velo di vinavil sul filetto, riavvitare ed aspettare che la colla si indurisca per poi verniciare tranquillamente.
A seguito di un incidente di percorso mi è capitato di fare ritocchi, sia ad aerografo che a pennello coi Lifecolor, su una superficie colorata precedentemente, notando che non si creavano differenze di tonalità, anzi il colore si amalgamava perfettamente con quello sottostante. Ovviamente ho usato lo stesso barattolino e non di due produzioni diverse nel tempo. Questo non mi è mai capitato con altre marche, ove anche solo una diversa diluizione durante la sessione di verniciatura, provocava cambi di tonalità evidenti.
Inoltre posso affermare, avendolo constatato personalmente, che in Ditta hanno una cura scrupolosa nel replicare nel tempo l'esatta tonalità di colore per tutte le partite di produzione, così come è costante la ricerca per il miglioramento del prodotto.
Per quanto riguarda i colori seccati dopo qualche tempo, mi è capitato quest’estate di trovarne due. Sotto, la sigla è proprio 1 PETG, come evidenziato da Michele. Ho fatto il raffronto tra i barattoli con stampigliature diverse, ma non ho notato differenze né nel tappo né nel contenitore. Comunque ne ho un’altra trentina con la sigla 1 PETG, quindi vecchi di almeno 10 anni, che sono integri.
Deciso a venirne a capo ho contattato telefonicamente il produttore. Mi è stato illustrato che il problema era dovuto alla composizione della plastica del contenitore di una partita di circa nove anni fa; essa fu sostituita con altra più idonea, non generando più problemi di sorta. Mi è stato anche confermato che a suo tempo, chi ne avesse fatto richiesta in tempo utile fiscalmente, ha ricevuto la sostituzione del prodotto.
Concludo sperando di essere stato utile con il mio scritto.
In attesa dell’avvio delle Campagne 2017 sto sperimentando i Liquid Pigment.
Un cordiale saluto da Agostino.
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