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Ho ritrovato questo |
Generale di brigata
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Interventi: 1478
Da: Stato Pontificio
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Livello: 32
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Guardando i vecchi Notiziari Criel (numero 5 del 1998) ho notato questa pagina: Non mi si accusi di incitare i giovani alla morte come addebitatomi in altro post simile (Lettera del Conte Brunori). Come allora, anche questo scritto, è solo una testimonianza di cambiamento dei tempi. -- Maurizio Bartoli |
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» 8/9/2006 11:46 |
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Re: Ho ritrovato questo |
Colonnello
Registrato dal: 14/9/2004
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Da: Rimini
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Livello: 24
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Grazie Maurizio, per avere riproposto quella che oltre ad essre una interessante pagina di storia patria, vista dal basso come usa dire, segna anche efficacemente il radicale mutamento dei valori e dei costumi!
Quello che certo non compiango, anche se indubbiamente osservo con un fondo di struggente tenerezza, è la generosa, mal riposta ingenuitá , con la quale i nostri avi vivevano i momenti importanti della Nazione, indotti alla disciplina, alla fede e spesso resi inconsapevoli o impotenti rispetto ai tanti interessi in gioco sopra le loro teste.
ciao, andrea g. |
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» 12/9/2006 00:35 |
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Re: Ho ritrovato questo |
Colonnello
Registrato dal: 14/9/2004
Interventi: 701
Da: Rimini
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Livello: 24
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... amen ciao, andrea g. Nota x Fabio: M+ ce l'ha un cappellano, sennò ... |
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» 13/9/2006 02:57 |
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Re: Ho ritrovato questo |
Tribunus Laticlavius
Registrato dal: 28/5/2004
Interventi: 3026
Da: Reggio Calabria
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Livello: 43
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Tanti anni fa, ero ancora bambino, vidi un film del quale non ricordo piú il titolo, ma che parlava della 1ª Guerra Mondiale. Delle donne, delle contadine, stavano tra i campi a testa in su a guardare, affascinate piú che intimorite, le eleganti e terribili evoluzioni di biplani che portavano la guerra là dove non c'era mai stata, nel cielo. Ad un tratto un aereo cominciò a lasciare del fumo dietro di sè e andò giú a spirale fino ad impattare al suolo. Una delle contadine si segnò con la croce e disse, chinando il capo, una frase che mi colpì parecchio: "Un'altra mamma che aspetterà invano!". Quel foglietto che Maurizio ripropone oggi ci ricorda, al di là di tutto, che la guerra non la si combatte soltanto al fronte, ma anche tra le mura domestiche, al paese natale, tra quei campi che il babbo pensava di poter vedere germogliare per tanti anni ancora con l'aiuto del figlio e che invece avranno sorte diversa. Un figlio non ancora ventitreenne che muore è un dolore inimmaginabile perchè recide il passato, ma anche il futuro. Non ricordo piú chi disse che la differenza tra la guerra è la pace è questa: in pace i figli seppelliscono i padri, in guerra i padri seppelliscono i figli. Grazie Maurizio, per questo spunto di riflessione. L'ho molto apprezzato! -- Basta poco, che ce vo'? |
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» 13/9/2006 22:14 |
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