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Re: Museo della Cecchignola: brutta esperienza |
Colonnello
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Pierantonio, capisco il fastidio e la delusione tua e di chi si aspettava molto di più dalla visita (e di chi ha pure pagato apposta un taxi). D'altra parte ho riportato la mia esperienza che si è svolta senza quei fastidiosi vincoli di sicurezza (ribadisco che ci andai da privato cittadino, senza conoscere chicchessia, e non sono mai stato direttore del museo, impiegato del museo, o parente fino al 10 grado . Quindi, alla luce di 3 diverse esperiente in 30 anni, mi pare proprio che posizioni estremiste su un generico "sfascio italiano" non hanno motivo di esistere. Sarebbe molto interessante se qualcun altro visitatore del museo aggiungesse la sua esperienza. Sono d'accordo però che il museo dovrebbe essere molto meglio organizzato, che lo stato dei mezzi già 10 anni fa non era certo esemplare, ecc. Personalmente non me ne frega niente di avere una guida che mi rimbabisca di nozioni, preferisco girare per i fatti miei in tutti i tipi di museo, ma è una preferenza personale. Comunque, se si devono proprio mettere guide, da cittadino che li paga per ben altre cose spero proprio che non siano soldati, devono fare il mestiere loro, non la guida turistica. Per questo non mi sarei aspettato niente di diverso dal disinteresse del "marmittone" scocciato (o forse era un ufficiale?). Riguardo all'estero, ho visitato anch'io musei, anche in Russia, dove in quanto a "ottusità" e sicurezza non scherzano, e come te non ho avuto problemi con scorte varie (in verità a Vienna mi hanno chiesto di pagare il ticket per le foto, non so se anche l'italico "cittadino che paga le tasse" sarebbe disposto a farlo senza battere ciglio... . E poi la Flaminia: solo a me viene in mente che un'auto che verrà usata in mezzo alla fitta folla tra pochi giorni, di fronte a decine di autorità alte e piccole, potrebbe essere manomessa opportunamente (opportunamente per i terroristi), e non mi far scrivere di più? Alla fine, spero che tu e tutti quelli che hanno avuto una cattiva esperienza, oltre a lamentarsi giustamente qui sul forum, abbiate preso carta, penna, e scritto una bella lettera di lamentele e suggerimenti alla direzione. Od, ancora meglio, spero che abbiate fatto la lamentela al direttore subito, sul posto. |
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» 10/5/2016 09:18 |
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Re: Museo della Cecchignola: brutta esperienza |
Colonnello
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Lupo, tutto questo però potevi dirlo prima, che ci risparmiavamo la discussione. Che te possino.... ) A questo punto ovvio che concordo pienamente, a che serve questa sorveglianza del piffero? Insisti con la protesta alla direzione, sempre se ancora hai voglia di perderci tempo. |
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» 10/5/2016 12:43 |
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Re: Museo della Cecchignola: brutta esperienza |
Major General
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Comunque, pacatamente, mi pare che si dimentichi un fatto di fondo: tu dici "a voi due è andata male, ma la mia visita invece è stata piacevole, per cui non posso parlar male del museo". Apparentemente hai ragione. Ma, permettimi, solo apparentemente: il fatto è che quello della Cecchignola è, fino a prova contraria, appunto, un museo. E un museo deve essere accessibile e fruibile a tutti i visitatori, non solo ad alcuni! Non è pensabile che chi arriva lì pagando, come nel mio caso, 40 € di taxi tra andata e ritorno, o anche chi arriva lì a piedi, per i fatti suoi, senza spendere una lira, non possa poi vedere i mezzi esposti...così, senza una motivazione sensata: il piazzale preteso "operativo" . La famigerata "carenza di personale per accompagnare i visitatori": si, perchè il soldato come scusa ha tirato fuori pure questa. carenza di personale? E tu chi sei, allora, stavo per dirgli? Si trova il modo di assegnare un soldato al controllo di OGNI visitatore e poi mi si parla di carenza di personale? E poi non si riesce ad organizzare una corvee che falci l'erba alta un metro attorno ai carri? La carenza di personale è così grave da far sì che non si riesca a trovare un soldato che con una ramazza elimini le deiezioni dei piccioni DENTRO i capannoni e rimuova i calcinacci caduti dal soffitto? E' vero, come dici tu, che anche quando sono andato a vedere i Mangusta c'era qualcuno che mi accompagnava. Ma quello non era un museo! E ti assicuro che, nonostante si trattasse di una base operativa REALE, l'accompagnatore era molto meno invadente e cerbero di quello di Roma. Tu dirai: evidentemente era solo più pratico ed intelligente, dipende da chi ti trovi davanti: no, non è così: questo mi va bene per l'hangar dei Mangusta, ma la fruibilità di un museo non dovrebbe essere lasciata al buon cuore, all'elasticità o -come dice Pierantonio, e temo non abbia torto- alla voglia di fare del bene di chi ti accoglie. Ma si è mai visto un MUSEO dove il visitatore non è libero, ad esempio, di tornare un attimo sui suoi passi per rivedere un pezzo che gli era piaciuto particolarmente? La realtà, secondo me, è che i carri e gli altri mezzi all'esterno non vengono fatti vedere semplicemente perchè versano in condizioni PIETOSE, e nessuno, negli ultimi 20 anni, si è sognato di muovere un dito per fare qualcosa. E non mi si venga a parlare di personale e di fondi, restaurare uno Sherman non è difficile come rimettere in sesto un RO37 o un Reggiane 2002: basta fargli una sabbiatura e riverniciarlo. Quando hanno ricolorato (con una mimetica che -sarò ignorante- a me pare di fantasia, ma questo è il meno) l'L3 esposto, non si sono neanche curati di evitare di colorare i rulli gommati: oltre alle scope e alle ramazze manca anche un rotolo di nastro da carrozziere che si compra alla Brico per 2 euro? Ripeto, il museo di per sè ha pezzi interessantissimi. Ma è tenuto in modo indegno, non si tratta di fare estremismo e di gridare allo sfascio: a me pare assolutamente scandaloso che quella che, sostanzialmente, dovrebbe essere la principale struttura museale dell'Esercito Italiano, paragonabile a quello che per l'AM è il museo (splendido) di Vigna di Valle, versi in queste miserevoli condizioni. Sbaglierò, ma ho l'impressione che a nessuno, di questo museo, gliene freghi un bel nulla. Sottoscrivo il pensiero di Pierantonio: a questo punto chiudetelo, in attesa di tempi migliori. Gidesa, sia chiaro: si fa per parlare tra noi, non ce l'ho mica con te Però la tua idea della lettera in effetti è buona; però non saprei dove spedirla! A proposito, se tu, fortunello, avessi tra le tue foto anche qualche immagine dell'M36 e dell'M32... |
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» 10/5/2016 12:53 |
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Re: Museo della Cecchignola: brutta esperienza |
Colonnello
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Attenzione, non mi pare di aver detto che va tutto bene (almeno 10 anni fa, oggi come dici è ancora peggio). Solo non mi hanno rotto le scatole con la guardia. Vorrei aggiungere che, comunque, in tutti i musei militari stranieri che ho visitato si paga il biglietto di ingresso. Lo so, mi smonteresti dicendo che in Italia si "magnerebbero" pure quei soldi Sul fatto di usare regolarmente militari professionisti (credo che oggi siano tutti tali) come inservienti, guardiani, restauratori o guide non sono proprio d'accordo. Eventualmente si prendano militari in congedo, o volontari di varia provenienza. (in un museo ad Istambul c'era alla cassa un invalido). L'accompagnatore al Mangusta è stato più intelligente e comprensivo, magari era un pilota o meccanico che lavora ogni giorno al velivolo. Non credo che un generico guardiano del Louvre, ad esempio, sarebbe meno annoiato del soldato-guardia. Semmai mi dovresti dire: gestire con competenza e cortesia sarebbe forse più costoso, ma sarebbe un ottimo marketing per l'Esercito, in questi tempi mediatici. E su, dimmelo... Per le foto: ci guardo oggi stesso. |
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» 10/5/2016 13:25 |
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Re: Museo della Cecchignola: brutta esperienza |
Major General
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Hai pienamente ragione, infatti il Centauro e l'M15/42, alla fiera di Pordenone, di cui ti parlavo sopra, erano illustrati ai visitatori da un signore, membro di un'associazione d'arma; però vedi che, volendo, le soluzioni si potrebbero trovare: figurati se a Rma non si riuscirebbero a trovare una trentina di volontari ex-militari per tenere il museo aperto 3 ore (TRE ORE) alla settimana! e lo stesso dicasi per la pulizia e il decoro dei carri, non servirebbe mica un tecnico specializzato! Per esempio, ricordo che a Vigna di Valle da tempo dei volontari stanno lavorando alla ricostruzione del RO41, utilizzando gli spazi (militari) e le attrezzature del museo. Vedi che volendo si può combinare. Però bisogna aver voglia di pensare e di fare, e mi pare che, in certi ambienti militari, queste non siano cose che si trovano così facilmente: chi me lo fa fare? Per fortuna non è sempre così. Per quanto riguarda il biglietto d'ingresso, in realtà io sarei d'accordo con te: la stessa cosa, per esempio. è stata proposta da molti per Vigna di Valle, ma la risposta è sempre stata che la Forza Armata, per scelta, non fa pagare il biglietto nè accetta "offerte libere". Io il biglietto lo pagherei volentierissimo, se sapessi che questi soldi servirebbero al decoro del museo! però... se a Vigna di valle rifiutano il biglietto con cui si potrebbero finanziare i recuperi di altri mezzi, ma poi mi propongono una struttura che comunque è un gioiello, mi levo il cappello e gli faccio i complimenti; se dall'altra parte si sentono autorizzati, con la scusa che l'ingresso è aggratis, a fregarsene bellamente dei visitatori e a lasciare andare tutto in malora...beh... L'ultima cosa che hai scritto... certo che te la dico! |
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» 10/5/2016 14:36 |
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Re: Museo della Cecchignola: brutta esperienza |
Colonnello
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Lupo, pienamente d'accordo con te che Vigna di Valle è un gioiello. Anche io una volta ho incontrato gli appassionati che stavano piallando un qualche pezzo del Ro! I motivi di tutte queste differenze non li so. Posso dire che anche nella bella e ricca Austria il cortile in "retrobottega" del museo delle forze armate era pieno di veicoli accatastati e malmessi, in attesa di restauro. Il quale restauro ci sarà, non ci sarà? Boh, speriamo. Tornando a noi, dagli archivi polverosi ecco qualche foto in galleria: Galleria museo motorizzazione Scusate per le foto di bassa qualità. Purtroppo una delle più scadenti è proprio una dell'M36, mi spiace L'M32 dovrebbe essere lo Sherman recupero, di cui ci sono 3 foto discrete. Nei prossimi giorni caricherò le altre. Cercando su internet ho trovato il sito dell'Associazione Autieri: http://www.autieri.it/museo-motorizzazione.html con un'email presunta del museo. Di più nin zo! Saluti a tutti |
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» 10/5/2016 18:27 |
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Re: Museo della Cecchignola: brutta esperienza |
Maggiore
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Sono stato varie volte al museo della Cecchignola e confermo la sensazione di abbandono che traspare nel girare all'interno del museo anzi ogni volta avevo la sensazione di peggioramento rispetto alla volta precedente. Prima c'erano gli allievi ufficiali di complemento ad accompagnarti (che forse erano un filino meno menefreghisti) poi mi è capitato di essere lasciato solo, libero di girare ed è stato molto bello. Il museo vanta dei pezzi di assoluto valore come il p40 o le splendide carrozze tra le quali quelle usate dai senatori del Regno. I problemi sono tanti e non sono tutti riconducibili alla cronica mancanza di fondi (che erano scarsi prima figuriamoci ora): -innanzitutto uno scarso anzi scarsissimo interesse da parte del "pubblico" che è lo specchio del lo scarso interesse dei militari stessi cosa che traspare da ogni metro quadrato del museo. -La fine della leva, oggi i militari sono professionisti come ce la metti in mano ad un un professionista la ramazza o un tosaerba? -Gli spazi sono inadeguati tenere i mezzi sotto quelle tettoie è penalizzante sia per il mezzo perché in pratica riceve pochissima protezione sia per il visitatore che ne ha una "visuale" ristretta e vincolata. Solo con la passione (dei militari) ci fai ben poco solo con i fondi pure perché appunto succede che rivernici i rulli in gomma o sbagli totalmente la tonalità della vernice. Sulla collocazione onestamente non penso si possa pretendere che uno spazio del genere si possa trovare al centro di Roma. Fare un paragone con Vigna è impensabile ed anche ingiusto, innanzitutto c'è un interesse ben diverso, io sono andato a Vigna la prima volta in quarta elementare con la scuola, del resto quando organizzavano le giornate dell'aria a Pratica di Mare puntualmente ci andavano trecento-quattrocentomila persone e non credo fossero tutti appassionati; a Vigna si ragiona in termini di migliaia di frequentatori l'anno e i collegamenti semplicemente non ci sono e non ci puoi certi arrivare in taxi da Roma. Poi secondo me il carro armato o trasporto truppe non sta all'Esercito come l'aereo sta all'Aeronautica l'Esercito c'era ben prima dell'avvento del carro armato, l'Aeronautica invece non 'cera prima dell'aereo che è alla fine il motivo dell'esistenza stessa dell'Aeronautica e questo i militari lo percepiscono. Gli aerei di Vigna sono un fiore all'occhiello un qualcosa di cui andare fieri per l'Aeronautica, i mezzi della cecchignola invece per la Esercito sono più una seccatura. Proprio per questo io alla Cecchignola ci sono andato non più di tre o quattro volte mentre a Vigna ho perso il conto intorno alla settima-ottava. Dimenticavo riguardo alla visita di Lupo tutte quelle fisime del fantaccino che lo ha accompagnato sono tutte minchi....te non è vero niente è semplicemente un problema di fondoschiena pesante, prima finiva la visita prima ritornava a farsi gli affari suoi. Altra cosa se a Roma volete visitare un museo decente andate a quello della fanteria si trova vicino San Giovanni, ben collegato e abbastanza ben tenuto in una struttura che per collocazione (vicino le mura romane) e stato (non ci sono calcinacci per terra) è veramente notevole; fuori ci sono in mostra un m47, uno sherman, un l3 e un m 13/40 e per gli appassionati di armi e uniformi è veramente il posto ideale. -- ...USI OBBEDIR TACENDO E TACENDO MORIR.... |
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» 10/5/2016 18:57 |
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