L'avevo immaginato. C'era una iniziale sotto, ma non era la tua...
Però è vero che ci sono modelli che possono costare un occhio....
Comunque ripensavo alle vostre disavventure sul banco di lavoro e mi è venuto in mente un episodio di tanti e tanti anni fa. A quel tempo, nei mesi primaverili, lavoravo sulla bellissima veranda di mia madre che, essendo rientrata nella facciata del palazzo e molto ampia, dava le necessarie protezioni da colpi di vento improvvisi e da sguardi impiccioni, ma al contempo garantiva fresco e ottima luce. Avevo appena finito di montare un mezzo americano con cannoni multipli, mi pare si chiamasse Ontos (ebbene sì, nabbi... nascetti... nassi carrarmatareoplanaro), lo stavo dipingendo con gli Humbrol (mitico Olive Drab) e avevo il mio bravo barattolone di solvente aperto lì accanto, così, giusto per allargarmi i bronchi. Lì giunto rompo l'antenna e decido di rifarla con un filamento di sprue tirato a caldo (beh, non andavo tanto per il sottile). Accendo una candela e comincio a tirare questo sprue, ma, all'improvviso mi chiamano al telefono. Lascio tutto e vado a rispondere, ma, dopo qualche minuto una puzza terribile ed un fumo nero comincia ad invadere il soggiorno. Un lampo. Lascio cadere la cornetta e corro fuori per trovare il tavolo in fiamme. La candela aveva dato fuoco allo straccio dei pennelli che era imbevuto di diluente. Questo aveva dato fuoco al barattolo da marmellata pieno del diluente stesso e aveva fuso tutto il mio lavoro e il piano in smalto bianco del tavolo da terrazzo che avevo opportunamente rivestito di giornali. La cosa non mi ha comportato conseguenze fisiche
immediate e mi celo dietro il riserbo per le ore successive.....
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Basta poco, che ce vo'?