Grazie a tutti. Non è comunque difficile reperire informazioni sul variegato mondo degli Sherman spulciando qua e là tra le pagine dei volumi "giusti".
Se non erro, un elenco non esaustivo ma sicuramente utilissimo dei Serial Numbers e dei Registration Numbers (due cose diverse) attinente alla produzione dei vari modelli di Sherman, dovrebbe essere disponibile sul sito di H. Spoelstra, Sherman Register. Non ho ancora verificato la presenza di eventuali discrepanze rispetto a quanto riportato sui testi ma in mancanza di altri riferimenti, quando occorre sapere almeno a grandi linee come era configurato il carro che si desidera riprodurre, una visita al sito (e nello specifico alla pagina dei Serial Numbers) consente di risolvere molti dubbi.
Tavola dei Serial e dei Registration Numbers Torniamo a bomba. Due parole sul suffisso S posto sul Registration Number: indica che l'impianto elettrico del carro ha ricevuto modifiche per la soppressione delle interferenze sull'uso dell'apparato radio. Il numero identificherebbe il penultimo carro prodotto nel lotto misto di M4 ed M4A1 (vedere sito).
Purtroppo, il principale problema risiede nell'assenza di altre viste del carro, particolarmente di quella anteriore. Negli stabilimenti Pressed Steel e in genere tale discorso può essere esteso anche ad altri impianti, la gestione logistica, dei magazzini e l'immissione dei componenti nei processi di assemblaggio non seguivano schemi rigidi ma erano ispirate a un notevole grado di flessibilità. Nasce anche da questo aspetto l'idea che la standardizzazione di cui sovente si parla a proposito dello Sherman, non riguardi specificatamente la componentistica ma a ben vedere andrebbe anche riferita alla possibilità di modulare il risultato dell'output, insomma il prodotto finale, il carro finito, alle disponibilità dei componenti in un dato momento del processo produttivo. Basti pensare al gran numero di fonderie dalle quali provenivano i di sub-componenti oppure alle variazioni anche impercettibili che comportavano le produzioni di pezzi identici in fabbriche differenti.
Oltre alla già ricordata peculirità della giunzione angolare tra piastra posteriore e superficie inferiore, bisogna ricordare che la Pressed Steel produceva due tipologie principali di scafo inferiore, rivettato e più tardi, saldato. La gran parte, se non la totalità dei carri dotati di feritoie per la visione diretta presentavano scafo inferiore rivettato. A complicare le cose, si aggiunga che tali carri erano principalmente dotati di copertura della trasmissione monoblocco di tipo "rounded". La copertura in tre pezzi fu inserita più avanti nel processo produttivo, con il risultato che finì per equipaggiare anche i carri ormai privi di feritoie per la visione diretta (solo la Baldwin continuò a produrre M4 con feritoie, fino al termine dei lotti). Nel caso del carro in oggetto, è quindi difficile affermare con certezza che tipo di copertura monti, anche se essendo il penultimo del lotto e presentando le piastre corazzate aggiuntive (probabilissima la presenza della piastra anche in torre) potremmo azzardare senza eccessivi rischi la presenza della monoblocco. La scudatura del cannone è certamente una M34A1 (quella estesa) e sempre facendo affidamento sulla data di produzione del carro, potremmo escludere la presenza delle feritoie per la visione diretta.
Partire da un modello Tamiya per riprodurre il carro della foto, comporta armarsi di pazienza e predisporsi a effettuare diversi interventi. I più importanti sono quelli citati da Fabrizio oltre alla necessità di intervenire sulle saldature (in negativo e dal tracciato errato soprattutto sulla piastra frontale superiore), sul treno di rotolamento (in particolare sulle sospensioni che presentano il sopstegno del ruotino reggicingolo obliquo, errato), su alcune inclinazioni interne al deflettore di torretta (notare il posizionamento dei due fori di scolo sul deflettore sulla torre). Bisogna poi dotarsi di una monoblocco di prima produzione (nel kit Tamiya c'è la "pointed"). Tutto ciò, senza dimenticare altre piccole cose. Per fortuna, la giunzione posteriore dello scafo Tamiya è angolare e la torretta resta a mio parere a tutt'oggi una delle più belle "low bustle" disponibili in plastica.
Sarebbe più semplice partire da un M4 DV della Dragon (sostanzialmente un ibrido in quanto a particolarità delle varie fabbriche) ma tale modello presenta le feritoie per la visione diretta.
Per farsi un'idea della tipica configurazione di un M4 di "pedigree" Pressed Steel, si può dare un'occhiata al link di seguito, tenendo presente che la rizza del cannone è un'aggiunta effettuata in sede di ammodernamento e che il carro presenta le feritoie per la visione diretta.
M4 Pressed Steel In conclusione, io avrei cambiato soggetto ma credo che un modellista come Vittorio possa farcela senza problemi.
Ciao
Gigi
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