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Topo ha scritto: A me risulta (ma posso sbagliare) che troia non derivi da Elena di Troia ma da uno dei nomi della femmina del maiale, la scrofa.
Al di là dell'immenso piacere che mi dà il correggere Roby...
Saluti!
Il mio immenso piacere invece consiste nel dimostrare che Topo sbaglia sempre a prescindere...
Sebbene al giorno d'oggi la parola
troia si usi quasi esclusivamente come insulto, l'origine ha invece un che di nobile. Da Dardano, figlio di Zeus e della ninfa Elettra, sposatosi con Bateia nacque Erittonio, il fondatore di Troia. Egli diede questo nome alla città in onore di suo figlio, Troo. Troo ebbe un figlio, Ilo, successore della dinastia, che diede un secondo nome alla città: Ilios, da cui prese il titolo per la sua opera Omero, l'Iliade appunto. La città quindi divenne celeberrima per l'astuzia di Ulisse e del suo cavallo ripieno di soldati. In onore del cavallo di Troia a Roma si diede il nome ad un ricercato piatto: il porcus troianus, ovvero un maiale intero ripieno di ogni tipo di altri animali, dai fagiani ai conigli, dai polli ai capretti. Da notare che oggigiorno questa ricetta si è tramandata come piatto tipico sardo nel porceddu ripieno. Per estensione si cominciò a chiamare porcus troianus anche la femmina gravida del maiale, essendo essa "ripiena" di maialini. Da qui il termine
troia col significato di femmina del verro, ovvero il maiale maschio. Ma il passaggio successivo fu trasportare la sporcizia materiale in cui viveva la scrofa nella sporcizia morale in cui vivevano le donne di malaffare, le prostitute. Ecco che il termine troia è passato ad indicare le signorine che vendono il proprio corpo, con un significato molto negativo che sottintende una sozzura morale. In dialetto sardo il termine
troju significa ancora oggi sporco.
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l'intelligente sa tanto,el saggio sa poco...el mona sa tutto.
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