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Oggi ho conosciuto un reduce della RSI Giuseppe Menghi, persona disponibilissima e lucidissima, partito a 16 anni per le fiamme bianche lasciò il campo di addestramento per aggregarsi a un’unità combattente nella sua zona d’origine di Forlì, venne aggregato al battaglione assalto Forlì combattendo prima come portamunizioni poi come mitragliere di MG.
Prese parte a uno dei rarissimi scontri fra italiani, una pattuglia notturna del Forlì venne intercettata da una pattuglia della Folgore in una zona fra Forlì e Faenza, il compito di Menghi era quella di fare il fuoco di copertura alla pattuglia in caso di necessità, ai primi spari si divertì a scaricare vari caricatori nel buio nella zona assegnatagli bruciando anche la manica di una giacca nel cambiare la canna incandescente.
Alla mattina il suo capitano gli disse che grazie al suo fuoco di copertura la pattuglia si era salvata regalandogli alcune sigarette e cioccolatini, seguì la ritirata del fronte consegnandosi con altri del suo gruppo agli americani, mi sembra il giorno dopo l’esecuzione di Mussolini, passato per vari campi di concentramento tornò a casa talmente mal ridotto che il padre gli permetteva di mangiare poco ma di frequente per permettere al corpo denutrito di assimilare.
Lo vedrò spesso ed è disposto a due chiacchere
Buon modellismo
Piero