una storia molto conosciuta e già in "circolo (sottoufficiali)" che magari vi siete persa
Vigilia di Ferragosto
In illo tempore il 12° Gruppo, er mejo der 4°, in cui Giggi prestò la sua opera per dodici anni, si
trasferiva spesso e volentieri, meglio dire spesso, da Grosseto, con quasi la metà degli effettivi,
sulla Base di Sigonella, perché era preposto, in caso di necessità, alla cooperazione Aeronavale
sul Mediterraneo con la Marina, pertanto le esercitazioni erano continue. Dopo svariati giorni
di missione, di caldo e di zanzare ferocissime, stavamo rientrando a casa. Da Pisa erano
arrivati due C119 Fairchild che, caricate baracche e burattini, ci riportavano a Grosseto, da
qui il sospirato permesso di festa. Giggi però era rimasto solo, sarebbe rientrato con il secondo
C119, perchè un F86E, allora avevamo i Sabre, aveva avuto delle noie al motore. Risolto il
tutto, si partì sul mezzodì. Giornata bellissima, cielo azzurro, vento per niente. Mi assetto sullo
strapuntino a cassetta con l’equipaggio… poi il decollo. La route è sempre, in genere, con prua
su Ustica-Lipari-Capri-Ponza-Giglio, infine Grosseto. I C119 si piazzavano a 10000/10500 ft e
lì dovevi stare, poi capirete perché, sulle Ambra era così. Bellissimo panorama con vista mare
gratis. I due Turbo Ciclone sparavano i loro 3500 cv cadauno con un rombo che… “museca
era”. Le enormi eliche quadripala avevano alla periferia del disco una leggera nebbiolina di
condensazione, mentre le Eolie scorrevano sotto, con il pennacchio perenne di Stromboli. A
bordo il comandante, a cui stavo dietro, si mise a leggere il Corriere dello Sport, gli specialisti
giocavano a carte, il tradizionale ciapa nò, sul tavolo del marconista e il mio amico Franco B.
(motorista) stava tranquillo, perché era di spalle al cruscotto e sapeva che i suoi strumenti glieli
controllavo io. Questa era la scena bucolica… Ah, dimenticavo il secondo pilota! Un tenentino
nuovo nuovo, aveva messo gli schermi arancione e con gli occhiali scuri, simulando il volo
notturno, faceva allenamento allo strumentale. Di fatto, chi guardava in avanti ero solo io. Ad
un certo momento, verso Capri, incomincio a vedere un cumulo bianchissimo, come la panna
del gelato, che man mano che ci avvicinavamo si ingrandiva, ed era molto più alto di noi e
anche in basso, tanto che ci entrammo dentro, io sulle prime pensavo: «Glielo dico? Non glielo
dico? Se ne accorgeranno?!». Ma non dissi nulla, perché per discrezione non volevo fare
l’invadente, ero ospite e quelli di Pisa erano un po’ permalosi verso di noi con i jet. E qui arriva
il bello, dentro il cumulo c’era un bellissimo nembo che all’improvviso cominciò a suonare…
l’aereo non si capiva chi lo pilotava, le shear erano fortissime, grandine grossa come le pesche,
fulmini di cui almeno tre o quattro ci presero mettendo fuori uso la radio e compass compreso,
quando si staccava il ghiaccio dalle pale sembrava la grancassa di un orchestra, con tutti gli
strumenti a percussione. Non so quanto ci siamo stati lì dentro, il tempo non si conta in certi
momenti, ma quando uscimmo ci trovammo spostati di parecchi degrees verso Ovest. In
conclusione, quando siamo atterrati a Grosseto non avevamo più il radome del piccolo Radar
meteo che nessuno si era sognato di accendere, il goodrich dei bordi d’attacco non c’era più e
le antenne filari svolazzavano all’indietro, strappate dal supporto, prendemmo una sbandata
d’ala che a momenti ci rovesciavamo. Io stetti zitto per discrezione, ma forse sarebbe stato
meglio se glielo avessi detto… Boohh!? Loro, quelli della 46ª, dicevano che noi eravamo i
privilegiati, con i jet… non mi pare!
P.S. Dimenticavo di precisare, per spiegarvi meglio, che la quota operativa del C119 era
intorno ai 10.000 ft ed era la quota alla quale il Controllo ti metteva e dove i temporali, in
genere, si esibiscono nelle più svariate rappresentazioni pirotecniche ad uso e consumo di chi ci
capita dentro. Per fortuna, salvo pochi casi, alla 46ª il C119 è sempre stato un Pater Familias.
storia vera e raccontata spesso al 4° e ci sono le foto di quel C119 un pò sbrindellato....a peritura memoria
ciao
Mauro
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ho visto cose che voi umani....
non si gioca più perchè si sta invecchiando, ma si invecchia perchè non si gioca più -
Chi vola vale, chi non vale non vola, e chi vale e non vola è un vile".