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lettera dal fronte....Afghanistan |
Generale di squadra aerea
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Da: Roma
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Livello: 57
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per ricordare i nostri ragazzi e salutarli nell'ultimo viaggio la lettera di un soldato più fortunato e già a casa a suo cugino in cui racconta le emozioni e le sensazioni di chi sta lì - mi astengo da qualsiasi commento e rispetto il vissuto di giovani uomini Italiani ecco il rispetto è il termine giusto che mi viene in mente le lettere dal fronte sono e resteranno fotografie di vita forse sfocate forse brutte e che fanno vedere cose che molti di noi ( e no parlo dei forumisti) non sanno e non vogliono sapere o fanno finta di non sapere le foto sono immagini e non storia come le lettere sono piccoli tasseli di qualcosa di più grande con ciò partecipo al dolore di queste perdite e lo faccio in maniera diversa dai canoni consolidati Mauro ringrazio Marco e Miché parenti del mio amato e profondo Sud terra troppo spesso umiliata con giudizi frettolosi, per avermi concesso la condivisione di ciò Ciao Michè, Come và, io come saprai sono da 2 mesi in Afghanistan e ti scrivo per ringraziarti di tutto e sopratutto di essere vicino ai miei e come mi ha detto mia sorella di essere disponibile in mia vece ad accompagnarli a prendere la pensione – Loro sono molti preoccupati ed è ovvio di questa mia scelta, di partire per una missione all’estero molto pericolosa, ma quando decisi di fare il soldato avevo messo in conto tutto ciò e poi diciamolo con franchezza e senza fronzoli qualche soldo fa sempre comodo – Nella tua e- mail di qualche giorno fa mi chiedevi cosa mi mancava di più….e rispondo tutto - mi manca vivere la pace e sto soffrendo tanto la situazione di stress emozionale che ti da uscire in pattuglia o in scorta sapendo che ad ogni dosso o ad ogni curva ci potrebbe essere un ordigno che ti fa saltare in aria, un nemico che non riesci a vedere e che ti aspetta silenzioso e letale. Ogni volta che succede ed è successo la società civile quella che vive in Italia si indigna, si mobilita, si commuove per questo sangue versato da giovani Italiani quasi tutti del Sud senza rendersi conto che questa è la guerra, dove la morte di un soldato è un fatto normale e non un fatto straordinario – la classe politica poi, subito pronta ad emettere giudizi ed indicazioni e magari a prometterci mezzi più prestanti e sicuri, che però arriveranno sempre troppo tardi per qualcuno – e poi tutto ciò è perfettamente inutile…ad ogni mezzo sicuro c’è sempre la contro mossa del nemico che aumenta i kg. di esplosivo – sappiamo bene che possiamo morire come sappiamo bene che questa è una guerra combattuta con le armi migliori da una parte e dall’altra e sappiamo bene che non ci saranno vincitori ma solo sconfitti, perché la guerra è una sconfitta per tutti – Alla società civile quella che si indigna per noi ma solo quando succede il fattaccio vorrei dire…che si muore pure sul lavoro ed in Italia molto di più che in altri posti, che si muore in incidenti stradali e che si muore nel nostro amato Sud Italia di mancanza di lavoro per scelte politiche sbagliate, alla società civile che invece dice che dobbiamo restare per difendere i nostri interessi e la nostra immagine nei confronti del mondo direi – venite qua fatevi una decina di giorni prendete coscienza e poi parlate….siamo qui per fare il nostro dovere ma sappiamo che questa guerra ha una data di scadenza come lo stracchino, e quale guerra si combatte a termine ? non possiamo usare tutto il nostro potenziale né le nostre tattiche perché gli alleati ci fanno fare il lavoro più pericoloso , le scorte e le pattuglie, mentre loro vanno e spianano villaggi combattendo contro i civili a volte inermi – no, noi no, noi dobbiamo scortare camion di rifornimenti e generi alimentari nemmeno per i civili, ma per le basi avanzate e sai che soddisfazione rischiare la vita per un camion di bevande gassate – non posso lamentarmi né dei Superiori, né dei compagni, sono loro la vera forza che mi fa andare avanti in questo lavoro, l’unico che ho trovato e ci credo e lo voglio fare bene – Il capitano ci dice sempre di stare attenti fuori di pensare a salvare la vita e di proteggere i compagni i più giovani e quelli con famiglia, ma non sempre ci siamo riusciti – dice pure che un bravo soldato è colui che fa bene il suo lavoro a prescindere dalla motivazione del perché ha scelto di venire. Lui non si fida di quelli spinti da ideologie pericolose, cosa che spesso riscontriamo nei nostri alleati – rispetto del nemico e timore del nemico quindi – certo per chi cade ci si aspetterebbe oltre che gli onori militari almeno un riconoscimento di caduto in combattimento e non in missione di pace che è un termine che nel mondo va meglio per le associazioni volontarie – mi mancate ma vado avanti con determinazione e speranza mi manca il calcetto e le chiacchierate sul sagrato con Don Alberto (salutalo) e le serate al bar a vederci le partite ma se Dio vuole fra poco tornerò ti saluto devo lasciare il p.c. ad altri Ci sentiamo presto Marco -- ho visto cose che voi umani.... non si gioca più perchè si sta invecchiando, ma si invecchia perchè non si gioca più - Chi vola vale, chi non vale non vola, e chi vale e non vola è un vile". |
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» 11/10/2010 10:01 |
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Re: lettera dal fronte....Afghanistan |
Obergruppenführer
Registrato dal: 16/4/2005
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Da: OVADA
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Livello: 62
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Al di là del carico umano di questa missiva, che dimostra quanto valgano come persone i nostri soldati. mi permetto di sottolineare alcuni punti. 1) le regole di ingaggio, ergo l'impossibilità di utilizzare appieno tattiche e mezzi 2) i mezzi, che arrivano sempre troppo tardi e sempre dopo che è morto qualcuno... 3) la guerra con "la data di scadenza" ..colossale errore che solo un politico altamente disinteressato della vita dei proprio soldati può fare. Un soldato non combatte bene e non è moralmente motivato se sà che tanto dovrà ritrirarsi e che quindi non potrà terminare il suo lavoro. Se si inizia una misiione bisogna portarla a termini in fretta ( ma NON con una data di scadenza prefissata) con tutti i mezzi possibili e con le tattiche migliori. Le interferenze politiche con le operazioni sul campohanno conseguenza disastrose... ribaltando quato detta da Clemeceau, la guerra è una cosa troppo seria per lasciarla fare ai politici... 4) La motivazione che deriva innanzitutto dai propri commilitoni, dal senso di appartenenza ad un reparto, dai rapporti umani, dalla "Brotherood" la fratellanza.... 5) lo scollamento, nel sentire, dalla cosiddetta "società civile" vista come distante, insensibile ed ipocrita... La prima considerazione che mi viene in mente è che il nostro militare ha espresso una analisi della situazione sul campo assolutamente simile a quelle che 40 anni fà ci arrivavano dai militari americani in Vietnam.... Ora, l'Afghanistan non sarà il vietnam della Nato, non lo permetteranno gli Americani, ma potrebbe essere vissuto come tale da alcuni nostri militari. Per evitarlo, al di là dell'improbabile ritiro immediato ( che mi pare sia tutt'altro che auspicato dai soldati sul campo...) bisogna a mio parere rettificare immediatamente i punti relativi a Roe, mezzi e impiego sul campo... Per il resto la società è quello che è, quantomeno i partiti principali in questo contesto hanno mostrato una certa coesione ( IDV a parte, ma di Pietro ha da sempre e coerentemente chiesto il ritiro...) ma la politica deve fare un passo indietro ed ascoltare chi è laggiù dove fischiano i proiettili.... My two cents Fabrizio -- Quote:
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» 11/10/2010 10:36 |
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Re: lettera dal fronte....Afghanistan |
Colonnello
Registrato dal: 15/10/2005
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Da: Spinea
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Livello: 30
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Ciao a tutti. L’altro giorno, mentre per l’ennesima volta dei fratelli perdevano la vita, io mi trovavo ad Herat e stavo salendo sull’aereo che, dopo 233 giorni, mi ha finalmente riportato in Patria. Non vi sto qui` a parlare della gioia del momento in cui le ruote si sono staccate dalla pista, o di come -durante lo scalo nel Qatar- tutto sia stato rovinato dall’apprendere la notizia. Oggi mi trovo finalmente a casa, circondato dall’affetto dei miei cari, in un posto asciutto e pulito. CASA. Sto riprendendo dei ritmi di sonno decenti e ristabilendo una routine normale. Mi lecco le ferite, insomma, e ringrazio il Signore perche` non sono fisiche, per avermi concesso di ritornare tutto d’un pezzo. Ci sono delle cose, pero`, che rimarranno con me per sempre, nel bene e nel male. Lo sguardo dei nostri soldati quando escono ad affrontare il pericolo, e quello di coloro che ce li mandano a volte solo per farsi belli per la carriera; la dedizione e la professionalita` di coloro che cercano delle soluzioni vere per i 10.000 problemi che ogni giorno bisogna affrontare, e la perseveranza di coloro che invece li creano. La tempesta di sabbia delle 3. I funerali. Troppi. I sorrisi dei ragazzini. La paura. Ho avuto paura. La noia. Gli americani che facevano da prestanome per farmi spedire le riviste di modellismo. Il tempo che non passava mai. La polvere nera che mi usciva dal naso. Gli eruditi interpreti afghani, i loro generali grassocci ed ignoranti e i loro soldati volenterosi ed ingenui, quelli che noi chiamiamo “talebani”, il loro portamento che trasuda malvagita`. I boyscout, forse l’unico faro per quella gioventu` sventrata e perdente prima ancora di aver avuto una possibilita`. I giornalisti da divano ed hotel ed i fotografi avventurieri e giramondo, i parlamentari americani, quelli pomposi eed arroganti e quelli umili e cordiali, e tanto tanto altro. In questo turbinio di emozioni e sensazioni che accompagnano il mio “decantare” non so indicare soluzioni o ricette, dire qualcosa che risolva i dubbi di tutti, che risponda alle domande che in questi giorni grigi e piovosi come il cielo di Roma noi tutti ci poniamo. Solo una cosa so: era mio dovere andare, e quando lo sara` di nuovo tornero`. E come me tutti gli altri. Giulio -- Fortior ex adversis resurgo !! GALLERIA DEGLI ORRORI |
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» 11/10/2010 15:43 |
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Re: lettera dal fronte....Afghanistan |
Generale di squadra aerea
Registrato dal: 15/10/2007
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Da: Roma
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Livello: 57
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bentornato Giulio riposa il corpo e la mente e grazie delle tue parole Mauro -- ho visto cose che voi umani.... non si gioca più perchè si sta invecchiando, ma si invecchia perchè non si gioca più - Chi vola vale, chi non vale non vola, e chi vale e non vola è un vile". |
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» 11/10/2010 15:50 |
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Re: lettera dal fronte....Afghanistan |
Generale di C.A.
Registrato dal: 15/12/2007
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Da: Mestre
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Livello: 62
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Mi sembra di capire da quanto postato che i nostri militari,Giulio compreso,sanno perchè sono lì,vogliono andarci e vogliono fare bene il loro dovere e spero non solo per i soldi...ma sembra che i "soliti noti" (politicanti) rendano questo molto difficile. Ieri LaRussa (che manco ha fatto il militare) ha detto che "forse" bisognerà armare i bombardieri con le bombe (grazie al cxxxo) di stanza in Afghanistan...ma allora che cacchio li hai mandati a fare i bombardieri?? Se tanto mi dà tanto... Noto altresi con piacere che,come pensavo, abbiamo un esercito composto da uomini seri e responsabili. -- Quote: l'intelligente sa tanto,el saggio sa poco...el mona sa tutto. Le mie gallerie |
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» 11/10/2010 19:35 |
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