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Re: F.104 S Hasegawa Special color |
Generale di divisione aerea
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Riprendendo il discorso sulle prese d’aria dello Spillone Vedasi aerei modellismo N.1 Gennaio 1991 Articolo sul Lockeed F-104 Starfighter del Sig.Angelo Falconi.in cui si afferma che i coni del F-104S sono piú ovoidali rispetto al G. sicuramente è un particolare che non si coglie facilmente dalle foto inoltre il colore nero dei coni stessi non facilita le cose. E’ vero che l’arretramento del bordo d’attacco fa apparire i coni piú grandi. A prescindere dalla forma dei coni modellisticamente parlando a mio avviso non cambia molto avere i coni di forma conica o leggermente piú ogivale. Sicuramente in 1/72 e forse in 1/48 un intervento per cambiarne la forma è inutile oltre che dannoso. Per 1/32 i problemi del kit Hasegawa o il Revell sono bel altri, specie per abitacolo, sedile eiettabile ed ugello di coda, che per S è piú lungo con 16 petali anzichÈ 24.Poi per quanto riguarda la presenza del cannone o meno dipende da quale sottoversione del 104S si vuole quella d’attacco ha il cannone quella caccia intercettore no perchÈ aveva l’illuminatore per i missili sparrow. Fatta eccezione per i 104 del 37 stormo che pur reparto intercettore continuava ad avere gli spilloni con il cannone, per avevano il ruolo secondario di caccia bombardieri .Quindi non sarà possibile fare un F-104S/Asa di Trapani con sparrow od aspide. Per chi avesse intenzione di fare un "S" in 1/32 potrà recuperare l’ugello dal kit dell’Aires dedicato al Phantom 1/32, gli ugelli sono due per cui due spilloni sono possibili, ma modificando il simulacro del motore in dotazione ne kit Hasegawa di potrà avere anche il motore in mostra statica. Purtroppo per il sedile Martin Baker Mk.GQ7A, se si trova dovrà recuperare quello in metallo della Plastik Modellbau studio, che tra l’altro faceva anche la scaletta di accesso. Chi di voi è andato nel 30 maggio del 2004 a Pratica di Mare (RM) per salutare il caro spillone?Io ci sono stato ne è valsa la pena!!!:OP. Tornando al F-104 della frems in 1/48 era pubblicizzato nel loro sito, peccato avremmo avuto finalmente un modello di F-104S,ASA,ASA-M e non un G da adattare, se non altro una consolazione, Hasegawa sta per fare uscire in 1/48 il TF-104G speriamo che si ricordi dei sedili Martin Baker anche se con i C-2 si possono fare i primi esemplari in servizio con il 20Gr. Bisogna comunque ringraziare i signori della Frems per il coraggio di stampare il caro macchino ad iniezione salvandoci dalla resina. Con quello che costa sviluppare uno stampo ci vuole coraggio e fiducia negli incontentabili modellisti. Pensate che monotonia ditte che fanno solo riedizioni Me-109 ed F-16 per assecondare leggi di un mercato globale. ciao W lo spillone |
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» 24/4/2006 10:04 |
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Re: F.104 S Hasegawa Special color |
Generale di divisione aerea
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Finalmente sono riuscito a trovare la rivista "Alata Internazionale" (n.3 marzo 1979) che parlava del F-104S. dei coni non parla ma parla solo dell’arretramento dei labbri di 23 mm. E ovviamente delle prese d’aria secondarie, rettangolari ed apribili in tre posizioni contro le due del G anche a regime transonico. Tornando ai coni del F-104S forse è una leggenda metropolitana indotta dall’arretramento del labbro e riportata su varie riviste come tam tam senza riscontro. Da tutte le foto che ho visto e rivisto e studiato le dimensioni dei coni sembrano cambiare da esemplare ad esemplare, in virtú della luce e della posizione del soggetto della sua colorazione. Ciò ovviamente non è possibile. Quindi in mancanza di prova contraria posso ritenere che abbia ragione ASA nell’affermare che non c’è differenza nella forma e nella dimensione dei coni tra F-104G ed F-104S. e questa è un ottima notizia :OP La cosa buffa che anche sulla rivista Scale Wings n.3 ott-nov 2003 pag.33 nel photo scope dedicato al F-104S ASA-M, indicando le differenze rispetto al G (photo scope pubblicato sul n.1), assieme ai portelli rettangolari, parla di prese d’aria piú bombate. Chissà se sia necessaria una seduta spiritica per evocare Kelly Johnson per risolvere questo mistero, o sentire qualche ing. di Alenia ancora vivo che possa parlare sui coni? So che il kit Hasegawa 1/72 fornisce tutte le parti alternative per fare le versioni "S & family" anche doppie prese d’aria, il kit fornisce anche due tipi di coni? Nelle scale piú grandi spacia "G" per "S" trascurando le prese d’aria, ma non carrello (in 1/32 ha parti in resina da sostituire, come portelli bombati e ruote piú larghe, dell’ugello, pinne ventrali ed altro se ne sono fregati ). |
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» 2/5/2006 10:30 |
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Re: F.104 S Hasegawa Special color |
Generale di brigata aerea
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Come ho sempre pensato, per qualunque aspetto di carattere tecnico e non solo spesso i ricercatori prendono per buono quanto scritto dai predecessori. Cosi’ William Green nel suo mastodontico volume sugli aerei tedeschi della II g.m. si è letteralmente inventato sottoversioni che non avevano alcun riscontro storico.Vedi i vari Ju 88 G-6/a, /b, /c.. a seconda del tipo di radar montato. Nessuno per anni si è preso la briga di verificarne l’autenticità e è ha ripetuto pari, pari le presunte verità di Green alla prova dei fatti risultati meri arbitri.
Lo stesso si è fatto sul 104. Verlinden si è inventato ingrandimenti della coda per far spazio al J79/19 degli S in quanto presunto piú grande. Peccato che l’unica parte di diametro leggermente maggiorata sia solo il primo stadio! Altro aspetto spesso riportato è un ingrandimento delle ruote, dei cerchioni e dei ceppi freni assolutamente sbagliato, ancora una volta sono perfettamente gli stessi!
Quanto al nostro caso, forse non tutti sanno che persino dei normalissimi F 104 A vennero retrofittati con dei J79/11 e addirittura /19 senza alcun adattamento! Altro che prese d’aria ingrandite o dotate di "cassetto" supplementare! Ampliamenti della superfice d’ingresso delle prese avrebbe creato solo costi in piú non incidendo sulle prestazioni massime. L’incremento di spinta del /19 aveva si effetti sulla velocità max. e migliorava leggermente le prestazioni di manovra ma, principalmente, serviva a rendere agevole il decollo ad un aereo che poteva raggiungere un peso massimo allo stacco ben maggiore di quello del G. Il propulsore non poteva essere sfruttato in tutto il suo inviluppo comunque, sia nel G che nell’ S, per motivi di temperatura massima raggiungibile dall’aria in ingresso al I stadio del compressore. (La famosa spia "SLOW" che si accendeva sul cruscotto). Sul G a mach 2 il motore aveva ancora ben piú di 3000 lbs. potenzialmente utilizzabili! A quale velocità si sarebbe potuta effettivamente spingere la cellula non lo sapremo mai. Certo è che per andare ancora piú veloce sarebbe stato necessario solo trovare una nuova lega metallica che sopportasse l’incremento di temperatura senza necessità di aumentare il flusso d’aria al propulsore.
Ric. |
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» 2/5/2006 11:26 |
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