la storia del velivolo non può essere disgiunta da quella del sergente Fotografo Fiocconi Giorgio (il nome è alterato volutamente) il primo pluri..congelato dell'AMI così come mi è stata raccontata al Celio -
Quel giorno era freddo e limpido un giorno ideale per fare foto, dovevamo volare dalle 12 alle 13 lungo la linea di confine per fotografare alcune difese approntate dall'Esercito e che dovevano risultare invisibili alla ricognizione nemica - sapevamo dove erano e dovevamo scattare almeno un centinaio di foto da una altezza non superiore ai 1000 piedi - faceva freddo ancora non aveva nevicato ma proprio il vento da nord aveva portato la temperatura a diversi gradi sotto lo zero - le foto sarebbero andat ai foto interpreti che avrebbero dovuto individuare quantità e tipicità dei mezzi occultati -
usavamo il C-45 fotografico perchè dava ameno nell'occhio e poi volando lento e maneggevole nelle gole era facile sorvolare gli obiettivi anche se questo era competenza dei piloti -
mi ero attrezzato per il volo tuta invernale, stivaletti invernali di un numero più grande riempiti di carta di giornale (porto il 39 e mi sono fatto prestare il 40) - mutanda tattica con sopra una ulteriore maglia della salute in lana, maglione doppio sciarpa fuori ordinanza ma necessaria e due termos di acqua calda oltre a guanti e caschetto di volo - i guanti sono il vero problema azionare la macchinetta fotografica e cambiare rullini non è possibile farlo indossandoli bisogna toglierli anche se a Roma stanno studiando un meccanismo di azionamento a cordicina ....
ho con me comunque una fiaschetta di cordiale....naturalmente pe rtutto l'equipaggio
il vol ok il fresddo fuori si fa sentire ma ghiaccio per l'aria tersa non ne compare ne sui vetri ne su altre parti - comincio le foto infilo le gambe nei condotti
brrr....che freddo inizio le foto non so quanto tempo passa ma scarico 12 rullini da 24 pose passiamo su ponti ruscelli, fiumi case e strani cumuli di paglia a forma di carro....a terra tutto è fermo come se il nostro passaggio fosse atteso...non voglono darci riferimenti
mi avvisano che il tempo è finito ..provo a tirarmi su le gambe non le sento si sono come addormentate sento nemmenotanto i freddo quanto un formicolio che mi attanaglia la schiena e dei brividi sino alla testa..ok faccio segno ai piloti che ho bisogno di una mano anzi di due braccia...arriva il secondo che come normale per quel velivolo cerca di sfilarmi dalla posizione ..niente non lo posso aiutare sono come paralizzato...il Tenente si spazientisce e mi dice d collaborare ma dalla mia faccia capisce che c'è qualcosa che non va...
non riesco a parlare oddio....il freddo ho le mani attaccate alla macchina fotografica e mi accorgo di essere senza guanti....anche il capitano lascia in sicurezza i comandi (auto pilota) e decide pur nello stretto spazio di aiutarmi a uscire da quella posizione....niente non si può...decidono di tornare a casa resto lì anche sè la cosa è contro i regolamenti..
atterriamo e subito l'aereo viene portato nell'hangar del reparto ormai sono assopito e distratto non sento il corpo forse per tutto il cordiale che mi hanno dato da
bere - sono riuscit a scastrarmi dopo qualche tentativo smontando i gambali da fuori..il resto ospedale militare e -principio di congelamento agli arti inferiori - il primo "pluri congelato" nella storia pur giovane dell'AMI - squando dopo un mese sono passato dal settore foto interpreti ho chiesto "come erano le foto...li abbiamo visti ...contati e" mi hanno detto che avevo scattato un solo rullino e pure mosso si vede che stavo tremando dal freddo ma non me ne rendevo conto - da allora passo le vacanze in posti caldi molto caldi -
saluto Giorgio che oggi gestisce con il figlio un negozio di fotografia...stano no ?
Mauro
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ho visto cose che voi umani....
non si gioca più perchè si sta invecchiando, ma si invecchia perchè non si gioca più -
Chi vola vale, chi non vale non vola, e chi vale e non vola è un vile".