Il relitto dell’aeromobile Predator dell’Aeronautica Militare Italiana precipitato il 13 gennaio in mare è stato recuperato poche ore fa. L’aereo non si era infatti disintegrato a causa dell’impatto con l’acqua poiché pare si sia regolarmente aperto il paracadute in dotazione al velivolo.
Il Predator A-Plus era decollato dal 32/o Stormo di Amendola alle 10.15 per una missione di addestramento e si trovava in volo livellato al momento della perdita di contatto con la base, dopo circa un’ora dal decollo.
La carcassa dell’aereo è stata inizialmente avvistata al largo delle coste molisane da due aerei dell’Aeronautica Militare. Le correnti marine hanno riportato l’aereo verso la costa e successivamente sono scattate le operazioni di recupero supportate anche da motovedette della Capitaneria di porto di Termoli, dai vigili del fuoco nonché da Carabinieri e Polizia.
L'incidente sembra sia stato indotto dalla formazione di ghiaccio sulle prese d'aria del sistema di raffreddamento del motore che non sono provviste di de iceing mentre con la modifica apportata al modello Plus è stata sostituita l'alimentazione a carburatore con altra ad iniezione - purtroppo le condizioni di brina fredda presente hanno causato il problema - il mezzo dalle prime informazion appare intatto come struttura e le tenute stagne dei comparti elettronici non hanno procurato allagamenti dei delicati vani avionici
peraltro il Predator oltre ad un paracadute di discesa posto in un vano sul cassone alare galleggia senza bisogno di ausili essendo di materiale plastico (leggero) e con una apertura alare d ioltre 14 metri almeno con mare di forza moderata - il velivolo quindi è da ritenersi recuperabile
Mauro
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ho visto cose che voi umani....
non si gioca più perchè si sta invecchiando, ma si invecchia perchè non si gioca più -
Chi vola vale, chi non vale non vola, e chi vale e non vola è un vile".