Le mie ricerche sull'aeroporto di Sciacca 40-43 mi hanno fatto conoscere un fantastico vecchietto "Lillo Sacco" ascoltare le sue storie era come vivere quei giorni, ma una storia in particolare mi colpì...
Essendo state le terre saccensi requisite per realizzare questo impianto, a differenza di altri Aeroporti simili che perimetralmente erano definiti da reticolati e filo spinato, a Sciacca, non potendo, per ovvie ragioni fisiche, attuare altrettanto, si consentì ai locali agricoltori, di continuare a lavorare i propri campi, che oltra a garantire la già citata mimetizzazione, erano anche fonte di materie prime alimentari per tutti quanti vi si trovassero all'interno: pomodori, uva, zucche, frutta...una pecora! e così via facevano si che i nostri piloti e i loro specialisti non se la passassero poi così male.
Lillo Sacco, era uno di quei saccensi che ai tempi, aveva il permesso di entrare all'interno dell'Aeroporto per potere fare pascolare le proprie pecore.
Il giovane Sacco, era un ragazzino di tredici anni e come tutti i ragazzini della sua età, era curioso per natura.
Capitava così, che quel piccolo pastorello girasse libero tra gli aerei e gli uomini della Regia, sotto lo sguardo severo ma spesso, divertito di chi pur facendo una professione dura, era spesso, anch'egli un giovane contadino di uguali origini.
Lillo Sacco, girando in lungo e in largo per l'Aeroporto di Sciacca, conosceva quegli uomini e anche i velivoli su cui questi operavano.
accadde così, uno di quei giorni, un fatto che cambiò la sua vita di piccolo pastorello siciliano.
Un giorno di quei lontani anni '40, mentre il Signor Lillo Sacco era in giro per quei velivoli, un Pilota della Regia, tale Tenente Lo Baido, osservandolo aggirarsi per gli aerei, lo chiamò a sè con tono severo dicendogli: "e così ti piacciono gli aerei, vero?"
"adesso a te ci penso io" tirando fuori un sorriso di quelli che sembrano dire "adesso tiro via la cinghia dei pantaloni e..."
"Aviere!" sbottò il Tenente Lo Baido, "preparami quell'apparecchio e un altro paracadute!"
Gli avieri, increduli, eseguirono gli ordini del Tenente Lo Baido ed in poco tempo, una piccola folla di uomini del posto, tra specialisti e piloti si riunirono intorno alla "strana coppia".
"e così ti piacciono gli aerei e vorresti volare..." disse il Tenente Lo Baido con il tono di voce che avrebbe avuto un padre di quei tempi con un figlio.
Il piccolo pastorello, ancora incredulo per quanto stava accadendo, non riusciva a dire molto ma guardava con stupore quanto stava accadendo, fino al momento in cui, imbracatogli il paracadute che lo tirava indietro per l'eccessivo peso, venne sollevato dai divertiti specialisti e infilato dietro il posto dell'aereo che era stato approntato al Tenente Lo Baido.
Controllato il piccolo passeggero dagli uomini della Regia ed avviato il motore, Lo Baido da manetta ed effettuata la lunga corsa per tutto il campo di volo, si butta con l'aereo nel vallone che caratterizzava l'Aeroporto per poi risalire impetuosamente con la cabrata di rito che già tutti effettuavano su ben altri mezzi come S.79 o Cant Z.
Il piccolo Sacco era letteralmente senza fiato e non riusciva a dire una sola parola.
Lo Baido nel frattempo dirige verso un ponte della vallata: il pastorello si vede perso, pensa che adesso si schianteranno contro il ponte, ma il Tenente della Regia, gli da indirettamente, testimonianza che quelle "bravate", erano per lui come gli altri, routine in quei giorni sul campo siciliano e ben altro sapeva fare per sfuggire alle micidiali armi della caccia nemica.
Il ponte adesso, è sempre più grande e si avvicina a velocità pazzesca!
Sono morto, pensa il piccolo Sacco e chiude gli occhi quando ormai l'impatto sembra inevitabile in attesa del botto, invece quel gran figlio di buona donna del Tenente Lo Baido, tira a sè la cloche e cabra violentemente impennando e superando l'ostacolo.
Sacco è incredulo, Lo Baido, pensiamo noi, divertito e sghignazzante per la lezione di volo che sta regalando al piccolo ospite.
Seguono così looping, immelman e tonneaux come da manuale, tutte manovre che oggi, Lillo Sacco ci ripete con i gesti delle mani che a vederlo sembrerebbe di avere davanti un pilota al ritorno da un'azione su Malta di 60 anni fa.
Finito il repertorio, Lo Baido vira e passa consapevolmente sul campo dove stava lavorando papà Sacco: il giovane pastorello, riconoscendo la zona e, quasi intravedendo il padre a lavoro nei campi, letteralmente sprofonda all'interno dell'abitacolo per non farsi vedere dal padre che venendo a consocenza di una simile cosa, avrebbe provveduto a severi castighi verbali e non solo: cinghia docet.
I due ritornano, ed atterando tra lo sguardo incuriosito di tutti quanti gli astanti, Lo Baido scende per primo dal piccolo monomotore biposto e aperto il tettuccio, con sguardo austero, controlla se per terra in cabina, non vi fossero traccie di vomito...
ma il piccolo Sacco, da buon siciliano, scende fiero e "dritto" col portamento e lo sguardo tipico degli uomini della sua terra come a voler dire: "questa soddisfazione di vedermi impaurito, non te la dò!" e sgattaiola via come un fulmine verso le sue percore tra le grida e i fischi di affetto di tutti quanti gli spettatori che dovevano essere divertiti da quanto era accaduto.
Quanto avete appena letto, è quello che il Signor Lillo Sacco racconta puntualemente a chi avesse il piacere di "intervistarlo" lì nella sua Sciacca.
Io e il mio caro amico Michele abbiamo voluto approfondire la storia, diciamo che dalle descrizioni sull'aeroplano sosteniamo che l'aereo era un Nardi 305.
Gli indizi di Sacco sono: Elica a 2 pale,Ala bassa , 2 posti a tandem, colorazione chiara; logicamente lui lo chiama Macchi.
Passimo al Pilota "Lo Baido" ........................
Niente da fare non abbiamo nessuna informazione.
Come devo fare per scoprire il nome del pilota, la squadriglia, la sua storia?
Dove devo cercare?
Qualcuno mi ha detto che all'Archivio storico a Roma trovo tutto.
Lasciando stare la parte economica per andare all'archivio storico, appena arrivo lì come devo cercare?
C'è un modo di reperire informazioni su un pilota che ha operato a Sciacca senza muovermi dall'isola?
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