La massa del veicolo viene suddivisa sulla superficie a contatto con il suolo, in modo da ottenere una pressione specifica il piú bassa possibile. Non si possono però superare certi valori perchè, per esempio, allungare o allargare troppo la superficie coperta dai cingoli porterebbe a problemi di manovrabilità e sterzatura, nonchè a eccessiva resistenza al rotolamento. Questi valori sono frutto di tentativi ed esperienze - e oggi di calcoli e simulazioni informatici -, ma possono variare in peggio in caso di aumento della massa del veicolo, come nel caso dell'adozione di corazzature migliorate (per questo quelle modulari sono preferite, perchè permettono la sostituzione di un'intera parte invece che aggiungere piastre intere o composite). Per fare alcuni esempi pratici, i carri Sherman con sospensioni VVSS e quindi i cingoli stretti rimanevano facilmente immobilizzati con neve e fango, mentre i carri tedeschi Panther, nonostante una massa superiore di oltre 15 tonnellate, percorrevano strade e campi con neve, ghiaccio e fango (ovviamente fino a certi limiti). Ancor meglio si comportavano i carri sovietici T 34, anche se nelle versioni finali questa superiorità non era così marcata. I valori bassi di pressione specifica mantengono superiori i veicoli cingolati a quelli ruotati su terreni difficili, anche se l'utilizzo di piú assi (quattro e adesso anche cinque), di ruote piú grandi, con pneumatici maggiormente tassellati e possibilmente con la pressione di gonfiaggio regolabile a cura del pilota, e di sofisticati dispositivi meccanici ed elettronici ha diminuito il divario. Non solo, ma il fatto che la maggior parte dei cingolati utilizzi tasselli gommati sui cingoli, onde evitare di rovinare la superficie delle strade - restano esclusi molti corazzati dell'Est, che continuano a impiegare cingoli metallici, terrore dei manutentori delle strade -, può portare a risultati migliori con i ruotati. Per esempio, in Bosnia è capitato che alcuni cingolati siano slittati fuori strada, causando anche vittime, a causa di neve e ghiaccio, mentre i ruotati, facilmente dotabili di catene, si muovevano agevolmente. Per questo motivo su alcuni mezzi cingolati sono disponibili ramponi a "X" (come sui Leopard e sull'Ariete) da installare ogni tante maglie per aumentare la capacità aggrappante del veicolo. La maggior parte dei cingolati e molti ruotati possono avventurarsi su terreni dove un uomo non riuscirebbe ad avanzare. Si può arrivare a casi, come per i "gatti delle nevi", i veicoli da palude e i mezzi della serie BV, destinati alla marcia su neve o comunque su terreni difficili (macchine presenti anche nelle Forze Armate italiane), nei quali la pressione al suolo è limitatissima. Quanto alle immagini che mostrano mezzi corazzati evoluire su terreni difficili, ne esistono alcune nelle quali i veicoli letteralmente decollano saltando da alture in velocitá . Si tratta di dimostrazioni per colpire (si spera solo visivamente...) il pubblico, dato che tali manovre sono vietate in campo tattico. Daniele
[ Modificato da sherman il 14/10/2005 9:20 ] |