Il Draken (aquilone più che drago in svedese) ha avuto una carriera molto simile a quella dell'F-104, sviluppato negli stessi anni fu messo a punto solo nel 1960 soprattutto a causa delle difficoltà di sviluppare il sistema di guida delle armi con la Hughes. Nato come intercettore puro ne furono sviluppate varianti da ricognizione fotografica e attacco, proprio come avvenne con l'F.104 ma ciascuna versione poteva svolgere una sola missione perchè nei monomotori dell'epoca lo spazio per l'avionica era poco e l'avionica era molto ingombrante a quei tempi.
Come il 104 poteva volare a oltre Mach 2, aveva un'autonomia scarsa e doveva sempre portare i serbatoi ausiliari, necessitava di lunghe piste per decollo e atterraggio e necessitava di paracadute frenante.
Unica differenza stava nella manovrabilità che nel Draken era eccelsa e nel 104 inesistente!
A metà degli anni ottanta tutti i Draken rimasti in servizio erano stati concentrati in un unico stormo, l'F10 di Angelholm per ovvi motivi di standardizzazione, tutti gli altri reparti volavano oramai con più moderno Viggen.
Rimanevano in servizio 67 intercettori monoposto, suddivisi fra tre gruppi di volo e una manciata di biposto Skola, ricavati dai vecchi A del 1960.
Fu allora che si decise di procedere con un ultimo processo di modernizzazione dei monoposto per accrescerne la capacità di combattimento, un po' come avvenne con i nostri F-104S-ASA.
Oltre ad irrobustire e riparare la cellula il processo prevedeva la possibilità di portare due ulteriori serbatoi supplementari sotto le corte ali esterne, come già facevano gli S35E da ricognizione, la sostituzione die missili IR Falcon con i Sidewinder, l'aggiunta di due piloni per SIdewinder sempre sotto alle prese d'aria che accrescevano l'armaento ad un massimo teorico di 6 missili.
Le modifiche iniziarono nel 1987 e terminarono solo nel 1991, purtroppo esternamente l'unica differenza con la variante precedente, la F, sta nei piloni addizionali sotto alle prese d'aria, la mimetica all'inizio rimase la medesima, spesso molto usurata e non ridipinta.
La designazione per questa nuova variante fu la lettera J per Johan, scelta perchè la J era anche il codice fonetico dello stormo F10 essendo la decima lettera dell'alfabeto svedese.
L'ultimo J35J ha volato nel 1999 ma ne esiste ancora uno che vola con il gruppo di velivoli storici e entusiasma gli appassionati come me!
Nei primi anni novanta si diffuse la moda del grigio per gli aerei da caccia che arrivò anche sui nostri F-104S-ASA, in Svezia i Viggen da caccia avevano lasciato la colorazione a foglie morte per una a due toni di grigio scelta dopo numerosi esperimenti. Finalmente arrivò anche all'F10 l'ordine di procedere a riverniciare tutta la flotta di monoposto in grigio eliminando quelle terribili sfumature della mimetica che si erano create in decenni di servizio.
All'F10 subirono la riverniciatura di un primo Draken con i grigi del Viggen, l'esemplare è quello che fornisce Hasegawa nella sua scatola in 1/48 uscita nel 2008, quando l'aereo arrivò ad Angelholm ci fu una sorta di rivoluzione: i piloti, anzi, i cavalieri dell'ordine del Draken, si rifiutarono di portare gli stessi colori in uso ai Viggen.
Fu così che in base si procedette alla riverniciatura di tutti gli altri esemplari che andarono sì in due toni di grigio, ma con sfumature diverse e più scure di quelle del Viggen!
Il grigio era ottimo in caso di guerra per celare i caccia nel cielo nuvoloso, ma per le esercitazioni era una dannazione: d'inverno le ore di luce sono poche e in primavera e autunno nebbie e piogge la fanno da padrone, volare in formazione con scarsa visibilità diventava quasi impossibile su aerei grigi, per questo motivo si mantennero gli enormi numeri di carrozzella riportati sulle ali, passando dal bianco (che andava sui mimetici in blu/verde) al rosso fluorescente sui grigi.
Come tutti i colori fluo questo rosso, molto carico all'inizio, si sbiadiva in fretta, soprattutto sotto l'effetto del sole e del ghiaccio, Angelholm inoltre è sulla costa atlantica e anche il vento ricco di salsedine ha avuto il suo impatto.
Riprodurre questi numeri ad alata visibilità è sempre stato un problema per noi modellisti: le decals fluo sono molto spesse e poi vengono date sempre come appena dipinte, ora grazie a Franz 11, che mi ha tagliato i numeri col plotter, spero di poter dipingere dei numeri ben usurati e con uno spessore trascurabile. Ovviamente dovrò fare delle prove perchè non ho mai realizzato nulla del genere, ma mi piacciono le sfide con me stesso!
E' questo dunque il mio programma per il weekend e le settimane a venire, e buon weekend anche a voi!