Ebbene si, grazie alla reclusione forzata ho finito un altro modello di quelli “Lo inizio subito - chissà quando lo finisco”…
Ecco qua:
“Scaled Composites Model 281 Proteus, con Pod NASA e apertura alare estesa, Stati Uniti anni 2000” Due parole sullo strano volatile. Progettato dall’eccentrico e vulcanico ingegnere Burt Rutan, l’aereo è interamente realizzato in materiali compositi. La sua originale struttura contempla ali in tandem di elevatissimo allungamento, tra l’altro di apertura modificabile con estensioni, fino a raggiungere la non irrilevante misura di 92 piedi.
Inoltre il velivolo è progettato per essere un optionally-UAV, cioè un velivolo pilotabile da remoto (e quindi senza equipaggio), in alternativa al normale pilotaggio in cabina, che ha spazio per pilota e copilota, sotto caratteristiche sfinestrature circolari.
I due motori turbofan sono di dimensioni e spinta ridotti, dato che forniscono solo 2 tons di spinta in totale, ma permettono una parsimonia nei consumi che consente una durata di missione di 18 ore e oltre.
L’aereo è a tale scopo dotato di numerosi vani interni per strumentazioni e della possibilità’ di portare carichi di forme e dimensioni varie sotto la fusoliera.
Realizzato in un unico esemplare, è stato infatti utilizzato da vari enti, tra cui la NASA, per sperimentare attrezzature e per effettuare survey ad alta quota. Tra le strumentazioni portate in volo, antenne per telecomunicazioni, fotocamere d’alta quota, interferometri, radar.
L’aereo è stato utilizzato anche per campionamenti e analisi dell’atmosfera in vari progetti NASA ed internazionali, grazie al fatto che è in grado di volare a quote molto elevate.
Il Proteus è infatti anche detentore di alcuni Record di Altitudine per la sua Classe, tra cui il record assoluto di 19277 metri.
Burt Rutan è il progettista di altri clamorosi velivoli tra cui il Voyager, il primo velivolo a compiere il giro del mondo senza scalo nel 1986, e lo Stratolaunch, l’aereo progettato per conto di Paul Allen per trasportare e lanciare in quota vettori spaziali, velivolo che volando nel 2019 è diventato l’aereo con la più grande apertura alare nella storia. Rutan ha anche lavorato al progetto del Beechcraft 2000 Starship, altro velivolo futuristico. Insomma, tra i progettisti aeronautici sicuramente uno non comune, benchè i suoi progetti spesso non abbiano goduto di tanta fortuna commerciale.
(Nota: mi viene un parallelo con altro grande progettista del passato, Renè Couzinet, anche lui grande innovatore senza gran fortuna)
Il modello in scala 1/72 della Unicraft Models appresenta l’aereo in una delle sue tante diverse configurazioni.
Come ho detto alcuni post fa, dovrebbe rappresentare l’aereo con le ali estese, ma le misure esatte sono talmente controverse che non sono affatto sicuro che Unicraft Models lo abbia correttamente riprodotto… mi sono fidato, ma boh.
Il kit è in resina e molto basico, solo le parti principali, nessun interno, carrelli talmente scarsi che li ho rifatti ex-novo.
Le decals sono buone anche se evidentemente stampate con Alps.
La colorazione ha avuto molti passaggi di primer Tamiya, di correzioni e aggiustamenti, e poi la finitura finale con Bianco acrilico e gloss Gunze acrilico anch’esso.
Un minimo di dettagli evidenziati nei carrelli e nelle superfici mobili, un po’ di antennine, pitot e lucine autocostruiti e niente più.
Qualche correzione a pennello con colori adeguati alle decals delle estremità alari che non sono della misura giusta.
E qualche foto con una pseudoambientazione con tanto di trattorino e personale aeroportuale (roba Preiser e Wiking).
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Alessandro ( Matricola M+ = 3315 )