Ciao a tutti , se però non vado un po avanti con i lavori alla pittura non ci arriverò mai, perciò comincio a imbastire le modifiche degli impennaggi;
Quando si decise di trasformare l I MAGO in aereo militare l aereo fu soggetto a numerose modifiche che impegnarono i progettisti ad un lavoro non indifferente di ricalcolo la più nota fu quella riguardante la deriva che per l epoca aveva una forma del tutto innovativa testuali parole dell ing Marchetti furono che voleva " che assomigliasse ad un pioppo che si piega al vento", i tecnici del Genio Aeronautico notando una instabilità dell aereo all asse d imbardata e probabilmente anche perchè prevedevano l istallazione in futuro di motori ancora più potenti degli alfa 125 richiesero una deriva con superfice maggiorata rispetto a quella dell I MAGO ne risulto così un allungamento finale dell aereo di 50 cm rispetto al prototipo ; una curiosità , per un breve periodo nacque l equivoco che il 79 militare fosse più lungo di 110cm, questo perche venne promulgato il deplian con le specifiche tecniche del 79K , il prototipo militare, dove si dichiarava una lunghezza di 16,20 m contro i 15,12 dell I MAGO tale equivoco venne in breve chiarito ed era dovuto al fatto che le misure del I MAGO erano state prese partendo dal piano dell elica fino al bordo di uscita del timone con l aereo in assetto orizzontale , mentre quelle del K erano state prese con l aereo con tutte e tre le ruote a terra , in questo modo abbassandosi la coda il vertice superiore del bordo di uscita del timone risultava più esterno falsando la misura
La modifica di aumento di superficie della deriva portò dopo a un po a degli inconvenienti si riscontrava tassativamente la rottura della prima cerniera in alto del timone inizialmente si ricalcolo il tutto e si fecero le debite prove statiche ma era tutto a posto , poi vennero iniziate delle prove di fatica , pratica che per l epoca non era applicata mai visto che il fenomeno dell usura a fatica dei materiali era non dico sconosciuto ma sicuramente non considerato e si notò che il problema nasceva dalle vibrazioni dell aletta del servocomando del timone si neutralizò l effetto nocivo con l adozione del secondo tirante ( o terzo se consideriamo che il tirante principale della controventatura è gemellato , formato da due tiranti) divenendo di serie dal '38
Secondo l ing Anselmo Garsea dell ufficio calcoli della SIAI dell epoca , in un intervista letta su uno dei vari libri consultati , forse vennero modificati anche i rapporti tra corda alare e distanza tra piani orizzontali e ala che unitamente allo spostamento del baricentro dei pesi più vicino il fuoco dell ala dettero all aereo la capacità di looppare cosa impensabile per un trimotore dell epoca... ma di queste ultime non se ne hanno prove concrete e soprattutto esulano dalla riproduzione modellistica , è solo curiosità
altre eventuali modifiche magari le tratto mano a mano che capito sul pezzo specifico..
Passiamo alle modifiche del kit;
quindi detto che l aereo era di 50 cm più corto significa che occorre accorciare quello del kit di quasi 7mm
Le parti tratteggiate a matita sono quelle che andranno asportate
dal disegno si nota che non basta accorciare solo la fusoliera ma occorre accorciare la deriva per far avanzare il timone in modo da fargli avere solo un piccolo sbalzo verso l esterno appena superiore alla larghezza della servoaletta e far coincidere l asse delle cerniere( che i realtà sono tre non due) , con il bordo di uscita dell equilibratore
una curiosità che vale anche per le realizzazioni di S 79 militari ; il ruotino montato negli incassi del kit si presenta così
in pratica l escursione dell aereo in volo , a terra dovrebbe essere più interno , comunque nel mio caso sporgerà tanto così facendolo avanzare leggermente a come è " da kit" per far coincidere il centro del ruotino con l asse delle cerniere del timone
per adesso questo il lavoro preparatorio poi ci sarà anche da ridisegnare il timone che era compensato....
Ciao
Gianfranco