Va bene, a questo punto posso raccontarvi tutta la storiella. Mettetevi comodi, perche' non e' brevissima.
Per cominciare, giusto per precisare, il modello che ho realizzato riproduce (o dovrebbe..) una situazione reale e, con i limiti della memoria e delle info, e' una ricostruzione realistica dell'evento.
Partiamo dal necessario preambolo: la mia consorte Anna e' brevettata in paracadutismo e pure in parapendio (io mi limito al brevetto di paracadutismo preso ai tempi del servizio militare: la moglie e' piu' scapestrata, ha fatto persino il bungee jumping...).
Ovviamente l'attivita' temeraria della moglie si e' limitata al periodo giovanile: con l'arrivo dei figli il divertimento in questione e' finito.
Qui sotto una foto di mia moglie (che allora mia moglie non era) ai tempi degli eventi, ritratta circa 25enne mentre riceve un premio per una qualche gara a squadre organizzata dall'ANPdI di Livorno.
Piu' o meno a quei tempi si svolge l'accadimento.
E' il 13 agosto 1989 e Anna sta facendo il passaggio al FF, alla caduta libera insomma, e il corso prevede alcuni lanci in quota con vela comandata ma vincolati.
Il Pilatus Porter I-SAEP decolla dall'aeroporto di Villanova d'Albenga con a bordo un gruppetto di variegati paracadutisti per attivita' sul campo di volo stesso.
Fatta quota, il Pilatus si livella a 4000 piedi per far saltare il primo, che e' proprio Anna, dato che e' l'unico vincolato: gli altri saliranno ancora un po' per fare FF.
Ma qualcosa non va come deve: una probabile distrazione dell'istruttore? una manovra sbagliata di Anna?
E insomma, Anna rimane appesa penzoloni sotto l'aereo con la fune di vincolo avvolta intorno al braccio destro!
Ovviamente il paracadute non si apre e fortunatamente il braccio non si stacca.....
A quel punto, accortisi sul Pilatus dell'emergenza, i para' a bordo vengono fatti saltare subito, dato che il rischio che l'aereo venga giu' non e' irrilevante.
Il pilota cerca intanto di ridurre la velocita' e fare un po' di quota per minimizzare i rischi per l'aereo e per Anna.
Ecco, e' riprodotto proprio quel momento, ma in scala 1/72.
Poi, mentre gli altri saltavano rapidamente giu' dal velivolo, il direttore di lancio parlava con Anna per verificare che fosse cosciente e reattiva e la informava che avrebbe tagliato il vincolo.
Anna, indolenzita ma pronta, appena liberata dal vincolo con l'aereo, con la mano sinistra (!) apriva l'ausiliario e cominciava a scendere.
Nel frattempo la fune di vincolo, cadendo libera, aveva fatto aprire anche la vela principale, ma fortunatamente le due vele, entrambe aperte, non si erano intrecciate e Anna era scesa lentamente fino a terra, dove era arrivata svenuta.
Raccolta dall'ambulanza che nel frattempo era arrivata in mezzo al campo, e' stata portata all'ospedale dove hanno riscontrato che era sana, intera, senza nemmeno il braccio destro troppo slogato.
L'unica conseguenza di quell'incidente, che si porta dietro tuttora, e' una cicatrice sul braccio, una specie di lieve strozzatura di bicipite e tricipite.
Tutto questo e' accaduto piu' o meno 30 anni fa.
Anna, dopo un rapido recupero, ha ricominciato a saltare e ha continuato per qualche anno, prendendo nel frattempo anche il brevetto di Parapendio.
Poi la carriera si e' interrotta per motivi pratici: figli, tempo, .....
Due parole sul modello.
Ho cercato di essere realistico, per cui l'aereo riprodotto e' veramente quello dell'incidente (a quanto riferitomi), cioe il Pilatus PC-6/B2-H2 Porter c/n 734 in carico a quel tempo alla Societa' Aerea Piemontese e immatricolato I-SAEP. Questo stesso aereo avra' pochi anni dopo un incidente che obblighera' a farne un "write-off".
Il kit e' ampiamente descritto nei post precedenti ed e' l'ottimo e nuovissimo BPK in 1/72, con le modifiche del caso.
Il modello e' stato sporcato molto poco, solo sulla pancia con polveri Tamiya e liquidi True-Earth. Per il resto mi aspettavo un aereo piuttosto pulito, e il dettaglio di sportelli e pannelli e' gia' sufficientemente visibile senza alcun trattamento supplementare.
Anche Anna, appesa sotto l'aereo, e' riprodotta correttamente: era veramente vestita cosi', con tuta e caschetto bianchi e stivaletti scuri, e piu' o meno il figurino e' effettivamente alto 1,65... solo i paracadute sono poco realistici, ma puo' andare. Il figurino e' nientepopodimenoche un Paracadutista d'Italia della Atlantic, ovviamente elaborato un minimo....
Sugli altri figurini invece pura fantasia, dato che non sappiamo quanti fossero ne chi, ne tantomeno come erano vestiti, ecc. Sono tutti Fallschirmjaeger tedeschi WW2 della Preiser tranne il pilota che e' una miscela di pezzi.
Tutti ovviamente elaborati, come detto, per farli assomigliare a jumpers civili.
Il supporto e' una banale staffa di alluminio ricavata da gruccia da lavanderia su una basetta di legno da bricolage, su cui e' incollata una stampa di un dettaglio del vero aeroporto di Villanova d'Albenga, visto da 1200 m di quota: come si fa? facilissimo.
Andate su Google Earth, posizionatevi dove vi interessa, portate la quota di visione alla quota desiderata e salvate la schermata. Poi la stampate a colori sulla vostra stampante mantenendo il rapporto di riduzione al 100%..... Ritagliare e incollare.
E giusto per dimostrare che non imbroglio, il libretto dei lanci e il moschettone e il pezzo di fune di vincolo tagliata col coltello dall'istruttore.....
Nota: finito giusto in tempo, il compleanno di mia moglie e' tra 2 giorni.......
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Alessandro ( Matricola M+ = 3315 )