E procediamo a passo svelto (se vogliamo finire in tempo....
)
Tutto il modello, cappotte motori comprese, e' stato dipinto in varie tonalita' di Alclad, e cioe' Dural, Airframe Alu, Magnesium, direttamente sulla plastica, senza primer.
L'effetto e' ragionevole, anche se ovviamente avendo sotto rappezzi vari di stucco questi si vedono in trasparenza, ma non va cosi' male.
Le superfici telate, con un pizzico di fantasia, le ho dipinte in un grigio-beige (Tamiya XF-55) compatibile con il tipico colore delle superfici telate degli Zero Nakajima . Assunzione ardita ma possibile....
Ovviamente sono venute alla luce altre schifezze sulle fiancate, dove le giunzioni sono pessime.
Altri ritocchi con Gunze Surface primer e altre lisciature e riverniciature con Alclad, fino a raggiungere un livello appena decente.
Sulle superfici superiori non ho differenziato le pannellature metalliche perche tanto verrano ricoperte dal verde mimetico.
Nel frattempo fatto trattamento col sale sulle cappotte motori, che in una unica foto esistente di questo soggetto (o di uno dei suoi fratellini) mostra scrostature abbondanti sulla bocca della cappotte e sui bordi d'attacco.
Un po' di preshading sulle superfici superiori fatto con lo stesso colore delle cappotte motori, che ho dipinto in un blu navy (Tamiya XF-17) che mi sembrava riprodurre al meglio il "nero" giapponese delle cappotte.
Inizia la verniciatura delle superfici superiori con il verde scuro mimetico.
Qui si potrebbe aprire un lungo capitolo.
Il colore dei Gekko ed in particolare dei primi esemplari e' dibattuto e per lo piu' ignoto.
Varie tonalita' di verde sono state rilevate sui pochi campioni salvati dalla guerra.
Le foto aiutano poco, ovvio.
A tal proposito vi invito a leggere la interessante pagina a questo
LINK che descrive le varie ipotesi sui colori.
In ogni caso, il mio verde e' una miscela di verde marrone e bianco Tamiya, fino a una tonalita' che assomiglia a quello che veniva definito N2 da Thorpe.
Piu' in basso un po' di dettagli sull'uso della tecnica del sale sulle ali del modello, che in questa gia' si nota.
Salsicciotti di patafix a fare da limite alla verniciatura.
Il verde sul bordo d'attacco alare sborda sulle superfici inferiori.
Applicazione del sale sul bordo d'attacco. Solito metodo base di acqua spennellata con parsimoni e sale fino sparso a casaccio. Acqua con un minimo di sapone dentro a fare da tensioattivo.
Sale applicato con parsimonia anche su aree di calpestio probabile.
Verniciatura dell'ala sinistra sopra il trattamento al sale.
In effetti ho lasciato li' il sale un po' troppo e si deve essere sciolto nell'acqua e diffuso.
Poco male, l'effetto vernice sciupata non mi dispiace.
Le scrostature sul bordo d'attaco dell'ala sinistra, dopo la rimozione del sale.
Accettabile, anche se ipotetico. Pero' se veramente la qualita' delle vernici era inadeguata al clima umido equatoriale di Rabaul e il verde era stato dato alla boiacane sulle superfici metalliche, puo' essere.
Le scrostature della vernice nella zona di acceso all'abitacolo. La banda grigia dovrebbe essere una superficie antiscivolo, anche se ovviamente non so se nell'aereo vero ci fosse o meno (il kit dice di si, ma non e' affidabile a piu' del 10%)
Colpo d'occhio complessivo.
Ecco la superfficie inferiore ancor ain metallo naturale con bordi d'attacco verniciati approssimativamente in verde (come mi aspetto fosse stato fatto nella realta'....)
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Alessandro ( Matricola M+ = 3315 )