Enzo grazie per la precisazione, siete tutti davvero d'aiuto; intanto credo di aver terminato la ricerca di immagini , storia, ed anche con l’aiuto di soci del GAMS, del mitico “Commissario Politico” Giuseppe (alias 2S6M) e dell’amico Fabrizio (alias AAV7) sono riuscito a recuperare sia qualche altra info che molte immagini museali del carro mentre tra quelle diciamo "operative" ne ho trovate meno e tra queste ne ho scelta una che, anche se a questo punto non sono sicuro di dove sia stata scattata, è quella che mi ispira....eccola
Immagine tratta dalla rete inserita al solo scopo di discussione modellistica
Image taken by network inserted to purpose modeling discussion A questo punto ritengo interessante parlare un poco della storia di questo carro giusto per chi non ne dovesse sapere proprio nulla come me; quanto segue l'ho recuperato dalla rete dato che a casa non ho proprio nulla a riguardo.
Si parte dai carri armati IS (dal sovietico Iosif Stalin), noti anche come Serie JS, questi furono una serie di carri armati pesanti sovietici, sviluppata tra gli anni '40 e '50 culminata nel carro T-10 M. Tratti comuni della serie erano l'armamento principale calibro 122 mm ed una pesante corazzatura. Successivamente, in virtù di una dottrina più versatile russa del concetto di MBT i carri pesanti vennero progressivamente sostituiti anche se alcuni esemplari rimasero operativi (per lo più come riserva strategica) fino agli anni '90.
Alla fine del 1948, con apposita specifica venne richiesto un carro armato del peso non superiore alle 50 tonnellate. Il nuovo progetto ricevette la designazione di JS-8. Nella primavera del 1950 i primi prototipi furono sottoposti a dei test a Kubinka, questi furono più o meno soddisfacenti, la commissione esaminatrice espresse parere favorevole alla messa in produzione del nuovo mezzo, ma solo dopo una serie di modifiche. Alla fine, le modifiche furono così numerose che il carro cambiò designazione due volte: venne prima chiamato JS-9 e poi JS-10. Nel 1953 Stalin morì ed anche a seguito del processo di destalinizzazione che ne seguì la designazione del veicolo fu cambiata da JS-10 a T-10.
Il T-10 era armato con un cannone da 122 mm ed una mitragliatrice coassiale DShKM ( una variante della DShK ) da 12,7 mm. Nel 1955 vennero prodotti i primi due prototipi: uno con il cannone stabilizzato sul piano verticale e l'altro con l'armamento principale stabilizzato su entrambi gli assi. Nel 1957 fu prodotta una ulteriore versione, il T-10B, che, oltre al cannone stabilizzato sui due assi, era dotata di nuovi mirini. Nello stesso anno entrò in produzione anche il T-10M, caratterizzato da un cannone dalle caratteristiche balistiche migliorate, dalla stabilizzazione su entrambi gli assi dell'armamento e da un sistema di visione notturna, un po' rudimentale per gli standard attuali, ma relativamente all'avanguardia per l'epoca.
La corazzatura era in acciaio laminato compatto, con spessore fino a 210 mm. Nel 1963 il carro fu equipaggiato con un sistema per guado profondo dei fiumi, in grado di far attraversare corsi d'acqua profondi fino a 5 metri, mentre nel 1967 venne dotato di munizioni APS e HEAT. L'equipaggio era di 4 persone.
I mezzi in linea non furono sottoposti a programmi ufficiali di aggiornamento, anche se non si può escludere che un certo numero di T-10 siano stati dotati di apparati facilmente installabili, come un telemetro laser.
Il T-10 è stato spesso descritto come il meglio protetto tra i carri russi degli anni '60 e, per alcuni versi, la sua capacità di sopravvivere sui campi di battaglia di un ipotetico teatro di guerra europeo era superiore a quella delle prime serie del T-72. Non è mai stato esportato e, a quanto sembra, avrebbe dovuto essere utilizzato come carro di rottura. Fu tenuto in riserva strategica fino al 1993, quando venne definitivamente radiato. La produzione del T-10M terminò nel 1966.
Non risulta che il mezzo sia mai stato utilizzato in combattimento, il suo impiego principale risulta essere la partecipazione all’invasione della Cecoslovacchia; nella notte tra il 20 e 21 agosto 1968 le forze congiunte del Patto di Varsavia la invasero con l'”Operazione Danubio”.
L’invasione militare fu lanciata in risposta al movimento di riforma guidato dal leader Cecoslovacco Alexander Dubcek, primo segretario del Partito comunista della Cecoslovacchia, (il periodo storico è conosciuto come la "primavera di Praga" Aprile-Agosto 1968) che, con l'abolizione della censura in Cecoslovacchia, permise un livello di libertà di parola inaudito in altre parti del blocco comunista.
L'invasione fu ben pianificata e coordinata, in contemporanea con il passaggio di frontiera da parte delle forze di terra, una divisione aerea sovietica catturò l’aeroporto di Praga Vaclav Havel (all'epoca chiamato aeroporto internazionale Ruzyne) nelle prime ore dell'invasione. Con l’acquisizione dell’aeroporto si cominciò a fare atterrare gli aerei da trasporto Antonov-12 pieni di truppe.
Contemporaneamente colonne di carri armati e truppe motorizzate si diressero verso Praga ed altri centri importanti senza incontrare alcuna resistenza.
Durante l'invasione 108 cecoslovacchi furono uccisi e circa 500 feriti.
Nella speranza di non avervi stufato troppo mi fermo....il prossimo post ....la scatola.
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Ciao. Antonio
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GALLERIA Sherman Firefly AT - ST Sd.Kfz. 6/2 .................... Le mie ultime fatiche ..................
........e........ sul tavolo da lavoro ...............troppi...
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